Thread Alitalia da Maggio 2013


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Da bilancio 2010 sono di APC (società irlandese del gruppo AZ-CAI). Pagano un leasing "interno" alla APC che serve per pagare gli oneri finanziari del debito della APC stessa (in altre parole pagano interessi passivi sul capitale immobilizzato). Ergo non sono di Toto. Almeno questo è quanto risulta dai bilanci.

In questa discussione ci sono i link ai bilanci (che riportano le informazioni sulla composizione del gruppo).
http://www.aviazionecivile.org/vb/showthread.php/122327-Alitalia-i-bilanci-2010-e-2009

Proprio in base a quello che mi dicesti io ti quotai per dire tutto ciò. Postai anche una foto dell organigramma aziendale preso dal bilancio 2010 Ma venni subito sconfessato da flyking se non ricordo male... Bho...

post dal 131 in poi: http://www.aviazionecivile.org/vb/showthread.php/128952-Thread-Alitalia-da-Maggio-2013/page6

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Ultima modifica:
Alitalia/ Perdita del primo trimestre sale a 157 milioni, presto nuovo piano
A fine giugno piano industriale 2013-2016 sul tavolo del cda


Roma, 27 mag. Alitalia chiude i primi tre mesi dell'anno con un risultato netto negativo per 157 milioni rispetto al rosso di 131 milioni dell'analogo periodo del 2012. Un risultato che "è stato determinato dalla forte diminuzione dei proventi non ricorrenti", afferma la società. I ricavi totali del periodo ammontano a 729 milioni; a questo numero hanno contribuito l'incremento della gestione passeggeri e il decremento dei proventi non ricorrenti che ammontano a 22 milioni rispetto ai 69 milioni del primo trimestre 2012.

Il risultato operativo (Ebit) è stato pari a -136 milioni rispetto ai -109 milioni dello stesso trimestre dello scorso anno. L'indebitamento finanziario netto gestionale al 31 marzo risulta pari a 1.023 milioni inclusi i 95 milioni del
finanziamento soci, rispetto ai 967 milioni al 31.12.2012; di questa voce la quota per l'indebitamento sulla flotta di aerei di proprietà è pari a 636 milioni. Al termine del trimestre, la disponibilità liquida totale gestionale - comprendente le linee di credito non utilizzate - risulta pari a 159 milioni.

L'amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha annunciato al cda che è in corso l'elaborazione del piano industriale 2013/2016, che si prevede di sottoporre al cda a fine giugno.

http://www.ilmondo.it/economia/2013...e-157-milioni-presto-nuovo-piano_262703.shtml
 
Non capisco cosa si intenda con il discorso "ristrutturare il debito flotta". Ormai AZ ha quasi esclusivamente aerei in leasing, cosa che dovrebbe comportare il semplice pagamento del canone. Qualcuno ci capisce di più?

Un contratto di leasing ha una durata X con un canone mensile Y. Se si allunga la durata il canone puo' diminuire, alla lunga si paga di piu' ma nell'immediato il cash-flow migliora, e AZ ha problemi immediati.
 
Vediamo se ho capito bene. AZ ha venduto aerei di proprietà (già pagati) alle varie APF (che fanno sempre capo a CAI). CAI ha incassato il cash proveniente dal finanziamento effettuato dalle APF per comprarsi l'aereo. Che in seguito è tornato ad AZ in leasing.
Nel caso delle macchine nuove, suppongo invece che si tratti di un leasing "normale": le APF o altri lessor acquistano l'aereo e lo girano ad AZ.
Sorge spontanea una domanda: nel primo caso, vista la non grandissima disponibilità di liquidi, non sarebbe stato meglio fare un semplice lease back senza riacquistare l'aereo attraverso le APF e senza creare 600+ M€ di debito?
 
Vediamo se ho capito bene. AZ ha venduto aerei di proprietà (già pagati) alle varie APF (che fanno sempre capo a CAI). CAI ha incassato il cash proveniente dal finanziamento effettuato dalle APF per comprarsi l'aereo. Che in seguito è tornato ad AZ in leasing.
Nel caso delle macchine nuove, suppongo invece che si tratti di un leasing "normale": le APF o altri lessor acquistano l'aereo e lo girano ad AZ.
Sorge spontanea una domanda: nel primo caso, vista la non grandissima disponibilità di liquidi, non sarebbe stato meglio fare un semplice lease back senza riacquistare l'aereo attraverso le APF e senza creare 600+ M€ di debito?

Mi associo alla domanda, per chi è in grado di fornire una risposta. Grazie.
 
Vediamo se ho capito bene. AZ ha venduto aerei di proprietà (già pagati) alle varie APF (che fanno sempre capo a CAI). CAI ha incassato il cash proveniente dal finanziamento effettuato dalle APF per comprarsi l'aereo. Che in seguito è tornato ad AZ in leasing.
Nel caso delle macchine nuove, suppongo invece che si tratti di un leasing "normale": le APF o altri lessor acquistano l'aereo e lo girano ad AZ.
Sorge spontanea una domanda: nel primo caso, vista la non grandissima disponibilità di liquidi, non sarebbe stato meglio fare un semplice lease back senza riacquistare l'aereo attraverso le APF e senza creare 600+ M€ di debito?

Unico appunto: APC, nello specifico APC 12 che si occupa di leaseback; APF(L) è un'entità singola in mano ai Toto che gestisce esclusivamente i leasing di A320 post fusione AZ-AP
 
comunicato stampa

GRUPPO ALITALIA: RISULTATI GESTIONALI DEL PRIMO TRIMESTRE 2013

RICAVI PASSEGGERI: IN AUMENTO QUELLI DELLE ATTIVITA’ INTERCONTINENTALI (+11,5%) E INTERNAZIONALI (+1%).

NONOSTANTE LA FLESSIONE DEI PASSEGGERI SUL SETTORE DOMESTICO, ALITALIA TIENE MEGLIO RISPETTO AL MERCATO E GUADAGNA 1,6 PUNTI PERCENTUALI DI QUOTA DI MERCATO.

IN AUMENTO IL LOAD FACTOR PARI A 70,7 % (+1,9 PUNTI PERCENTUALI)

SI MANTENGONO A LIVELLI DI ECCELLENZA I DATI DI REGOLARITA’ (99,5%) E PUNTUALITA’ DEI VOLI (87%).

IN PREPARAZIONE IL PIANO INDUSTRIALE 2013/2016

Roma, 27 maggio 2013 – Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia - Compagnia Aerea Italiana SpA si è riunito oggi a Roma, presieduto da Roberto Colaninno, e ha esaminato l’andamento gestionale al 31 marzo 2013, riferito al consolidato di Gruppo che è stato illustrato dall’Amministratore Delegato Gabriele Del Torchio.

ANDAMENTO INDUSTRIALE E FINANZIARIO DEL GRUPPO NEL PRIMO TRIMESTRE
Nel primo trimestre 2013 lo scenario macroeconomico mondiale è rimasto debole con particolare evidenza per quello europeo ed italiano, in cui il PIL ha registrato una flessione del 2,3%.

Per far fronte alla criticità sul versante della domanda, legata al contesto di crisi economico-finanziaria dell’Eurozona, oltre che al sempre più acceso scenario competitivo, il Gruppo Alitalia ha intrapreso azioni di ottimizzazione della propria capacità.

Nel trimestre conclusosi al 31 marzo 2013, il Gruppo Alitalia ha registrato un incremento dei ricavi da traffico passeggeri di un +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012.

In particolare, nel mercato domestico, a fronte di una diminuzione complessiva del mercato dell’11% circa, Alitalia ha registrato una diminuzione del propri ricavi del 7,4%; mentre nel segmento internazionale i ricavi sono aumentati dell’1,1% e in quello intercontinentale dell’ 11,5%.

Nel periodo è significativamente migliorato anche il tasso di riempimento degli aerei (load factor), dal 68,8% al 70,7%, pari a un incremento di 1,9 punti percentuali.

Nel primo trimestre del 2013 il Gruppo Alitalia ha rinforzato la propria offerta, prevalentemente sulle direttrici intercontinentale e internazionale, inaugurando nuove rotte da Roma Fiumicino verso Fortaleza, Praga, Bilbao, Copenaghen, Ekaterinburg, Cracovia, Montpellier e Orano, oltre ad alcune rotte domestiche operate dallo Smart Carrier Air One dalla base di Venezia.

I NUMERI: FORTEMENTE MIGLIORATA LA GESTIONE INDUSTRIALE, DIMINUZIONE DEI RICAVI NON RICORRENTI
I ricavi totali del periodo ammontano a 729 ml. €; a questo numero hanno contribuito il già richiamato incremento della gestione passeggeri e il decremento dei proventi non ricorrenti che ammontano a 22 ml. € rispetto ai 69 ml. € del primo trimestre 2012.

Il risultato operativo (Ebit) è stato pari a -136 ml. €, rispetto ai - 109 ml. € dello stesso trimestre dello scorso anno, mentre il risultato netto è stato di -157 ml. €, rispetto a -131 ml. € dell’analogo periodo del 2012. Anche in questo caso il risultato è stato determinato dalla forte diminuzione dei proventi non ricorrenti.

L’indebitamento finanziario netto gestionale al 31 marzo risulta pari a 1.023 ml. €, inclusi i 95 ml. € del finanziamento soci, rispetto ai 967 ml. € al 31.12.2012; di questa voce la quota per l’indebitamento sulla flotta di aerei di proprietà è pari a 636 ml. €.

Al termine del trimestre, la disponibilità liquida totale gestionale - comprendente le linee di credito non utilizzate - risulta pari a 159 ml. €.

L’amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha annunciato al CDA che è in corso l’elaborazione del piano industriale 2013/2016, che si prevede di sottoporre al CDA a fine Giugno.

PERFORMANCE OPERATIVE CHE SI MANTENGONO SU LIVELLI DI ECCELLENZA
Nel periodo gennaio - marzo 2013 i risultati dei principali parametri di qualità e affidabilità del servizio hanno mantenuto livelli di eccellenza.

La puntualità dei voli in arrivo è stata del 87%, consentendo ad Alitalia di mantenere le prime posizioni nella graduatoria delle compagnie aeree più puntuali d’Europa.

Nel trimestre, anche l’indice di regolarità dei voli Alitalia - ovvero il numero di voli operati sul totale dei collegamenti in programma - ha raggiunto il 99,5%.

Confermato il costante miglioramento dell’indice dei bagagli disguidati che si attesta al 5,5 per mille passeggeri, ponendo Alitalia tra le miglior compagnie aeree europee.

L’ l’Istituto Tedesco di Qualità e finanza (ITQF), ha pubblicato nelle scorse settimane la sua prima ricerca sui consumatori italiani, per i quali Alitalia è l’azienda a cui viene riconosciuta la miglior qualità del servizio per viaggiare sul territorio nazionale.
 
Devastante! E meno male che comprende anche le linee di credito...
End Of Discussion

Eh no! Meno male che c'è l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza che riconosce ad AZ la miglior qualità del servizio per viaggiare sul territorio nazionale....
Che te scherzi?
 
Cosa sono i proventi non ricorrenti?

Ricavi di natura eccezionale e non ripetibile connessi comunque alle operazioni dell'azienda.
Su due piedi direi vendite di asset (come gli slot su LHR), ma lascio la parola a qualcuno che ne saprà certamente più di me.

Corretto , ma attenzione non sono connessi alle operazioni ordinarie dell'azienda :)

Si tratta di plusvalenze e minusvalenze e di sopravvenienze attive e passive derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dell’onere è estranea alla gestione ordinaria dell’impresa; di componenti positivi e negativi relativi ad esercizi precedenti(inclusi gli errori di rilevazione di fatti di gestione o di valutazione di poste di bilancio, e le imposte relative ad esercizi precedenti); di componenti reddituali che costituiscono l’effetto di variazioni dei criteri di valutazione.
Se si tratta di errori gli errori menzionati possono essere costituiti da errori nei calcoli, da errori nell’applicazione di principi contabili ed in particolare di criteri di valutazione, o da sviste o errate misurazioni di fatti che già esistevano nella predisposizione dei bilanci di esercizi precedenti.

Le varie categorie di costi e ricavi straordinari sono diverse.
Ad esempio:

• oneri di ristrutturazioni aziendali
• plusvalenze e minusvalenze derivanti da conferimenti di aziende e rami aziendali,fusioni, scissioni ed altre operazioni sociali straordinarie;
• plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla cessione (compresa la permuta) di parte significativa delle partecipazioni detenute o di titoli a reddito fisso immobilizzati;
• plusvalenze e minusvalenze derivanti in generale da operazioni di natura straordinaria, di riconversione produttiva, ristrutturazione o ridimensionamento produttivo;

E molte altre...
 
Più rosso Alitalia,
Parte la sfida ai low cost
Aumenta i debito


I debiti crescono a oltre un miliardo, il patrimonio si ferma a 44 milioni 70,7 per cento II tasso di i iempnnento dei voli Alitalia nel primo trimestre. I ricavi da traffico passeggeri sono aumentati dell 1 2% '


ROMA — Un indebitamento finanziario di poco più di un miliardo-e un patrimonio netto di 44 milioni. Bastano questi due numeri per fotografare la situazione di Alitalia alla fine del primo trimestre. Il quadro preoccupante è stato tracciato con toni adeguati dal neoamministratore delegato Gabriele Del Torchio, alla cloche da tre settimane, che si è già impegnato con i soci, riunitisi ieri nel consiglio di amministrazione, a presentare tra un mese il piano industriale 2013-2016. E infatti non c'è tempo da sprecare: la perdita del trimestre si attesta a 157 milioni, in aumento rispetto ai 131 milioni dello stesso periodo del 2012, e la liquidità disponibile a questo punto ammonta a 159 milioni. Il risultato operativo (Ebit) del trimestre, pari a -136 milioni (-109 milioni) sarebbe stato causato dalla «forte diminuzione dei proventi non ricorrenti». La previsione, che l'azienda non ha comunicato ma che è possibile ipotizzare, è che l'anno possa chiudersi con una perdita operativa di 70-8o milioni e un buco finale pari quasi al doppio. Il dato positivo è l'aumento dei ricavi da traffico passeggeri ( 1,2%), risultato di un calo del 7,4% nel mercato domestico e di un incremento dell'1,1% in quello internazionale e dell'e 1,5% in quello intercontinentale. Migliora anche il tasso di riempimento degli aerei (load factor), che sale dal 68,8% al 70,7%. Facile capire quale sia il problema: una situazione deteriorata dalla concorrenza del treno e dei low cost sul mercato domestico e internazionale; un aumento dei ricavi sull'intercontinentale su cui la compagnia però ha poco puntato, limitandosi a incassare spesso una parte dei profitti di voli operati da altri vettori alleati (Air France e Klm). Ma soprattutto un provento unitario ormai bassissimo, ancora a causa dei low cost. Quali strumenti potrà mettere in campo Del Torchio per ribaltare la situazione? «Il Gruppo ha intrapreso azioni di ottimi zaione della propria capaci-tà» è scritto nel comunicato. Continuare ad agire sul fronte dei costi non sarà facile: gran parte del lavoro è stato già fatto, non resta che rinegoziare i contratti in essere. Sul fronte dei ricavi invece Del Torchio potrebbe chiedere al governo Letta di riconsiderare la presenza dei low cost sui grandi scali, principalmente Fiumicino, ma anche Ciampino. Una battaglia che non è riuscita ai suoi predecessori e nella quale Del Torchio potrebbe trovare un alleato nell'amico e concittadino Flavio Zanonato, ministro dello Sviluppo economico. Intanto ai soci però è parso chiaro che alla fine dell'anno un aumento di capitale sarà necessario. In quella sede Air France-Klm potrebbe acquisire il controllo della compagnia insieme con un altro partner, forse Etihad, che così contrasterebbe il progressivo posizionamento di Emirates su Malpensa.
 
Devastante! E meno male che comprende anche le linee di credito...
End Of Discussion
Ho pensato la stessa cosa. E' molto probabile che in questo momento AZ giri gli incassi in tempo reale a dipendenti e fornitori vari.
Se poi aggiungiamo che nel Q2 2012 AZ ha creato debito per 70 M€ e che il Q2 2013 probabilmente sarà anche peggio, il quadro desolante è completo.
 
Corretto , ma attenzione non sono connessi alle operazioni ordinarie dell'azienda :)

Si tratta di plusvalenze e minusvalenze e di sopravvenienze attive e passive derivanti da fatti per i quali la fonte del provento o dell’onere è estranea alla gestione ordinaria dell’impresa; di componenti positivi e negativi relativi ad esercizi precedenti(inclusi gli errori di rilevazione di fatti di gestione o di valutazione di poste di bilancio, e le imposte relative ad esercizi precedenti); di componenti reddituali che costituiscono l’effetto di variazioni dei criteri di valutazione.
Se si tratta di errori gli errori menzionati possono essere costituiti da errori nei calcoli, da errori nell’applicazione di principi contabili ed in particolare di criteri di valutazione, o da sviste o errate misurazioni di fatti che già esistevano nella predisposizione dei bilanci di esercizi precedenti.

Le varie categorie di costi e ricavi straordinari sono diverse.
Ad esempio:

• oneri di ristrutturazioni aziendali
• plusvalenze e minusvalenze derivanti da conferimenti di aziende e rami aziendali,fusioni, scissioni ed altre operazioni sociali straordinarie;
• plusvalenze e minusvalenze derivanti dalla cessione (compresa la permuta) di parte significativa delle partecipazioni detenute o di titoli a reddito fisso immobilizzati;
• plusvalenze e minusvalenze derivanti in generale da operazioni di natura straordinaria, di riconversione produttiva, ristrutturazione o ridimensionamento produttivo;

E molte altre...

Grazie della delucidazione :)
 
Vediamo se ho capito bene. AZ ha venduto aerei di proprietà (già pagati) alle varie APF (che fanno sempre capo a CAI). CAI ha incassato il cash proveniente dal finanziamento effettuato dalle APF per comprarsi l'aereo. Che in seguito è tornato ad AZ in leasing.
Nel caso delle macchine nuove, suppongo invece che si tratti di un leasing "normale": le APF o altri lessor acquistano l'aereo e lo girano ad AZ.
Sorge spontanea una domanda: nel primo caso, vista la non grandissima disponibilità di liquidi, non sarebbe stato meglio fare un semplice lease back senza riacquistare l'aereo attraverso le APF e senza creare 600+ M€ di debito?
Da come la capisco io la situazione è questa:
1) Leasing "ordinario". Tutti gli a/m entrati in flotta di recente sono stati acquistati tramite contratti di leasing. Originariamente gli ordini erano di APF (gruppo Toto), ma alcuni (i 330) sono stati girati ad Airbus Finance (o come si chiama la finanziaria di Airbus) e quindi dovrebbero essere rimasti con APF i soli leasing dei 32S.
2) Sale and leasback. In questo caso si parla di aerei "vecchi" di proprietà di AZ (LAI) o di AP (ex) e conferiti in CAI al momento della nascita. In generale questi aerei erano già gravati di ipoteche a garanzia di finanziamenti (il "debito flotta" era di oltre 600 mio € nel 2009). AZ CAI ha trovato una via di finanziamento meno onerosa attraverso contratti con GE Capital, che però - per abbassare il costo del finanziamento - ha chiesto l'immatricolazione irlandese - sfruttando la legislazione più favorevole al creditore. AZ CAI non poteva immatricolare direttamente in Irlanda i propri a/m, essendo società italiana, per cui li ha ceduti a "valore di libro" (cioè senza plusvalenze o minusvalenze) a delle controllate irlandesi (le APC) che a loro volta li hanno utilizzati come garanzie dei prestiti ricevuti (e usati per pagare il prezzo di acquisto). Per pagare le rate del finanziamento le APC hanno bisogno di liquidità che ricavano "noleggiando" gli a/m ad AZ.
 
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