ARTICOLO COMPLETO da IL MESSAGGERO
Alitalia, Lufthansa: «Se scelgono noi
sinergie per oltre 500 milioni»
Ma British rilancia: valutiamo ingresso in Cai
di Umberto Mancini
ROMA (17 dicembre) - Due miti da sfatare e una certezza. «Se la Nuova Alitalia sceglierà Lufthansa ci saranno sinergie per oltre 500 milioni di euro. E l’ingresso in un network multi hub e multi brand che consentirà alla compagnia italiana di essere un partner paritario, autonomo e forte».
Parla chiaro e va subito al punto Holger Hätty, membro del board della compagnia tedesca e uomo della trattativa con Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. «Con loro - dice al Messaggero in questa intervista - ci sentiamo spesso, anche venerdì scorso, e siamo pronti ad incontrarci in qualsiasi momento. Ma non vogliamo fare pressioni, come invece fanno altri. Ci piace parlare di cose concrete, di fatti. Per questo abbiamo mandato il nostro piano ai soci Cai e aspettiamo».
Di certo, a scanso di fraintendimenti, magari maliziosi, spiega subito che è «falso che Lufthansa sia disposta ad entrare solo se avrà il 45% del capitale». Ed è ancora più falso il fatto che se vincerà la corsa, Malpensa sarà l’hub di riferimento. «Vogliamo avere due hub, Fiumicino e Malpensa. Perchè questa è la nostra filosofia: lo abbiamo dimostrato con Francoforte, Monaco, Zurigo, Vienna..».
Il manager, che è passato a Roma per tenere vivi i contatti, entra nel dettaglio: «i due scali avranno pari forza e dignità, quello romano punterà sul turismo, sulle esigenze di una clientela molto vasta che parte dalla Capitale e di quella che vi arriva da tutto il mondo; Milano punterà sul business, sulle esigenze legate all’industria, al Nord. Ci sarà una strategia diversa per ognuno a seconda del bacino di utenza. Avranno entrambi voli diretti, mirati e dedicati». I profitti, insomma, resteranno in Italia. «Chi punta solo su uno scalo - sottolinea Hätty senza riferirsi ai francesi ma facendolo capire - vuole dividere il Paese. Una scelta che sarebbe sbagliata e che non è nei nostri intenti». E allora il rafforzamento a Malpensa? «Se arriverà la cooperazione avremo riscaldato la sedia - si schernisce - e poi allargheremo il discorso, la presenza».
Il piano mandato alla Cai, 30 pagine con tabelle e grafici, intitolato ”Proposal of partnership“ e che il Messaggero ha visionato in esclusiva, è molto dettagliato. E antepone a tutto la condivisione delle scelte e la cooperazione industriale. Poi enuncia i punti di forza. «Offriamo una partnership per la Nuova Alitalia che si basa su un modello apprezzato da molti specialisti. Un modello paritario, che valorizza la compagnia italiana, le sue caratteristiche e che, sopratutto, non ne fa un junior partner». Niente colonizzazione insomma. Niente ”migrazione“ dei voli e quindi dei profitti su altri scali. Niente sudditanza.
«Mi rendo conto delle difficoltà che Sabelli e Colaninno stanno affrontando in questi giorni: dai contratti, ai fornitori, dalle questioni giuridiche a quelle organizzative». «Se posso permettermi - spiega sottovoce Hatty - vorrei dargli un suggerimento: non fare le cose in fretta». Del resto la sfida è davvero ardua. «Stimo Sabelli, che sta facendo un grande lavoro, per questo in una fase così delicata non bisogna sbagliare, farsi prendere la mano». Ma - lo sa bene Lufthansa - Air France incalza. E in netto vantaggio. Nonostante Berlusconi e la Merkel abbiano espresso un parere diverso. E che una parte degli azionisti della Cai ”tifi“ per i tedeschi. «A loro sta la scelta, ma sarebbe meglio valutare tutte le opzioni a fondo».
E la penale in caso di abbandono di Sky Team? «Mi domando - risponde Hätty - se l’accordo non riguardi la vecchia Alitalia, il passato.... Comunque entrare in Star Alliance garantirebbe più sinergie, più utili e più collaborazioni sui voli». «Vuole un esempio? Dalle nostre simulazioni Alitalia avrebbe vantaggi per circa 100 milioni di euro, forse di più. E poi basta guardare i nostri partner». Quindi una stoccata: «i francesi immaginano una organizzazione piramidale, centralizzata, con Parigi hub centrale per l’Italia, noi invece non vogliamo una superLufthansa, ma partner equiparati, con hub locali, Roma e Malpensa, e una forte cooperazione per reggere la sfida mondiale». Se Lufthansa non vuole il controllo, il 20% nel capitale è giudicato sufficiente, è invece importante, anzi decisivo, avere la stessa visione. Pragmatica e industriale, in un momento difficile per il trasporto aereo.
«Proponiamo - conclude Hätty - il modello più adatto ad Alitalia, un network mondiale, con le migliori singergie, equilibrato. E siamo pronti a fare sforzi importanti per far entrare Alitalia in Star Alliance. Consideriamo il mercato italiano strategico e siamo pronti e preparati a fare il meglio in una collaborazione paritaria e fruttuosa». Un ultimo assalto visto che Cai vuole chiudere presto. Entro la fine del mese. E Parigi non sta certamente a guardare.