In ottica ottimizzazioni nemmeno quelle riusciamo a concentrare, nel momento in cui si va a modificare l'assetto deve andarci dentro tutto in comparto.Non creerei più problemi di quelli che già ci sono. Le 20 kt di merce che fa LIN sono nulla in confronto alle 450 di MXP o alle 113 di BGY. Magari ci fosse un'analoga ripartizione percentuale sul traffico pax.
Credo che quelle 20.000tons riesca a farle anche grazie al 767 ABX.
18/09/2012 - 10:55
Agosto a due velocità negli aeroporti milanesi
Mentre Malpensa perde passeggeri Linate sale. E per la decisione sulla Milano-Roma si attende la riunione dell'Antitrust
Agosto a due velocità per gli aeroporti milanesi. Se Malpensa perde il 4,5% dei passeggeri rispetto ad un anno prima, attestandosi a 1 milione 914mila, Linate ne guadagna invece il 3,7%, salendo a 827.270. Sono dati riportati oggi nelle pagine milanesi del Corriere della Sera, che cita risultati non ancora divulgati da Assaeroporti.
E si evidenza che, comunque, il traffico acquisito dal city airport non compensa l'emorragia varesina, tanto che, alla fine, ad agosto il sistema aeroportuale milanese chiude con un "saldo" negativo del 2,2%.
Intanto sono due le questioni sul piatto: la Milano-Roma, sulla quale il collegio dell'Antitrust non si riunirà per affrontare il dossier prima di settimana prossima. E la cessione delle quote di Sea, per la quale non è ancora esclusa la via di una delibera unica con Serravalle. La manovra varrebbe tra gli 800 e mln ed il miliardo e lascerebbe al Comune di Milano la maggioranza relativa ed il controllo della società attraverso la nomina di 5 consiglieri su 7.
http://guidaviaggi.it/notizie/148119/agosto-due-velocit-negli-aeroporti-milanesi/
18/09/2012 - 10:55
Agosto a due velocità negli aeroporti milanesi
Mentre Malpensa perde passeggeri Linate sale. E per la decisione sulla Milano-Roma si attende la riunione dell'Antitrust
Agosto a due velocità per gli aeroporti milanesi. Se Malpensa perde il 4,5% dei passeggeri rispetto ad un anno prima, attestandosi a 1 milione 914mila, Linate ne guadagna invece il 3,7%, salendo a 827.270. Sono dati riportati oggi nelle pagine milanesi del Corriere della Sera, che cita risultati non ancora divulgati da Assaeroporti.
E si evidenza che, comunque, il traffico acquisito dal city airport non compensa l'emorragia varesina, tanto che, alla fine, ad agosto il sistema aeroportuale milanese chiude con un "saldo" negativo del 2,2%.
Intanto sono due le questioni sul piatto: la Milano-Roma, sulla quale il collegio dell'Antitrust non si riunirà per affrontare il dossier prima di settimana prossima. E la cessione delle quote di Sea, per la quale non è ancora esclusa la via di una delibera unica con Serravalle. La manovra varrebbe tra gli 800 e mln ed il miliardo e lascerebbe al Comune di Milano la maggioranza relativa ed il controllo della società attraverso la nomina di 5 consiglieri su 7.
http://guidaviaggi.it/notizie/148119/agosto-due-velocit-negli-aeroporti-milanesi/
Ma questo è l'erede diretto del Conte Mascetti?Strano derby tra aeroporti
Milano tra Linate e Malpensa: un sistema che non c'è
È una mezza verità quella di Malpensa che continua a perdere passeggeri e di Linate che ne guadagna. È giusto che i tecnici puntino a riequilibrare l'uso dei due scali, anche perché «sarebbe un sacrilegio», com'è stato detto autorevolmente, mandare in fumo un miliardo e mezzo d'investimenti su Malpensa. Ma si rischia una battaglia fratricida tipo i polli di Renzo che si beccavano quando venivano portati in dono all'Azzeccagarbugli. Infatti, mentre si alimentava la lite fra city airport e hub in crisi, Orio al Serio ha aumentato i passeggeri di oltre il 7 per cento (incremento quasi doppio di Linate) da inizio anno. E lo scalo bergamasco è sempre più meta di milanesi.
Insomma, l'economia fa il suo dovere cercando di individuare le soluzioni migliori per far quadrare i conti, ma grande assente è la politica. Non si scorge una visione strategica da parte della Regione circa un sistema aeroportuale lombardo e dell'intero Nord e, per alcuni versi, da parte del Governo nazionale, che sembra muoversi in una logica centralista, preoccupato della crisi ma un po' lontano sinora dal ruolo delle autonomie e dalle tematiche legate al territorio. Senza contare la marginalità mostrata da Milano, con il Comune giustamente preso dal nodo azioni Sea, ma di voce flebile sugli indirizzi generali in materia di trasporti, quando il problema del traffico in e per Milano, si sa, non si esaurisce nell'Area C e nei parcheggi.
Le compagnie aeree, di linea, low cost, charter decidono in base a convenienze e ritorni aziendali, secondo rispettabili leggi di mercato. Così come i vettori ferroviari, pubblici e privati, sempre in nome della concorrenza tra loro e con l'aereo su tratte come la Milano-Roma. Ma resta subalterno o distratto, poco influente al momento, il ruolo di governo delle istituzioni, laddove sarebbe necessario disporre di programmi generali riguardanti l'intera area e immaginare lo sviluppo della mobilità a tutti i livelli in prospettiva pluridecennale (si pensi all'imminente apertura del Gottardo di base e ai contraccolpi sulla Lombardia). È urgente avere respiro, coraggio e lungimiranza nell'affrontare i problemi. La crisi è un'occasione, non una remora.
Nel nostro caso è vitale recuperare una visione politica del sistema dei trasporti al Nord, entro cui vanno collocati al giusto posto gli assetti aeroportuali. Parlare di piste, terminal, rotte vuol dire considerare ricadute, indotto, collegamenti, integrazioni tra i diversi mezzi. Però scali, binari, strade, tunnel non nascono sulla Luna o in una landa vergine, bensì in una Lombardia che costituisce il 30 per cento della ricchezza nazionale, ma è anche congestionata, fonte di stress per gli abitanti e disequilibri per le persone e per le cose, eppure non può fermare lo sviluppo.
Davanti a una realtà così complessa e anche a rischio, gli interventi nei settori strategici sono strutturali, non si fanno a tavolino, né col bilancino d'una politica ridotta a spartizioni e scambi o scappatoie d'ingegneria istituzionale. Ci si mette mano sapendo che sono in gioco consumo del territorio, costo delle aree, insediamenti, case, aziende e servizi, qualità di aria, ambiente e l'economicità bene di tutti non solo della finanza. Le istituzioni non possono abdicare alle loro responsabilità. L'antipolitica nasce anche da scelte rinviate.
Marco Garzonio
http://milano.corriere.it/milano/no...-commento-linate-malpensa-2111880291717.shtml
Ma gli ambientalisti sono sempre stati una piccola goccia in un mare di vera mexxa politica
tralaltro mi sembra che si riportino fedelmente le cose che vengono scritte quimi sembra che l'articolo riportato sia scritto bene e soprattutto veritiero