Sì può sghiacciare così un aereo?


La mia domanda è : il perso ale che effettua il de-icing deve essere addestrato/certificato? Se si ,e se il regolamento non prevede questa procedura su quello scalo, con quale conoscenze hanno agito gli operatori ? L’acqua era sicuramente superiore ad una temperatura di 60c ?
 
Le procedure esistono per un motivo, in questo caso magari le "due secchiate d'acqua" andavano bene (che poi non è così in quanto il volo non è partito, ma facciamo finta che andassero bene), ma quello che secondo me non è accettabile è estendere il concetto di accettabilità di soluzioni improvvisate.
Non c'è deicing e l'ala non è pulita: non si parte.

Ma scusa enrico, mi sembra che si stia continuando a far confusione fra de-icing e anti-icing.
Oneshot lo aveva spiegato bene qualche post fa:

Non sarei così sicuro che non sia nient'altro che acqua calda. Se lo scalo non è dotato di mezzi di sghiacciamento, non vedo come possa avere i relatigi fluidi.
Non dimentichiamoci che il DE-icing è diverso dall'ANTI-icing: mettiamo caso che la temperatura a BDS fosse 5° Celsius (o comunque un qualsiasi temperatura positiva) e che l'aereo avesse l'estradosso dell'ala infarinato dal cold soak (velivolo con superfici molto fredde, vedi dopo un volo prolungato a -56°C che attraversa aria umida prima di atterrare, risultando in accumulo di deposito), nulla vieta di utilizzare dell'acqua calda per eliminare suddetto deposito e riportare la superficie contaminata ad una temperatura positiva in modo che una eventuale precipitazione (dal filmato si vedono vede cielo coperto) non vanifichi l'opera.
Procedimento empirico, accettabile o meno, ma ci sta. A Mosca non lo farei, a Brindisi valuterei il rischio con il dipartimento tecnico ed eventualmente salvare capra e cavoli.

Quindi siamo tutti d'accordo che non vada bene "estendere il concetto di accettabilità di soluzioni improvvisate". Ma se l'obiettivo era quello di rimuovere il ghiaccio dall'aereo e la temperatura era sopra lo zero, non siamo fuori dalle procedure.
 
Ma scusa enrico, mi sembra che si stia continuando a far confusione fra de-icing e anti-icing.
Oneshot lo aveva spiegato bene qualche post fa:



Quindi siamo tutti d'accordo che non vada bene "estendere il concetto di accettabilità di soluzioni improvvisate". Ma se l'obiettivo era quello di rimuovere il ghiaccio dall'aereo e la temperatura era sopra lo zero, non siamo fuori dalle procedure.

Potevano usare anche un asciuga capelli. E non sto scherzando.
 
beh, da te non me l'aspettavo, lo ammetto. Nel nostro settore mi risulta sia praticamente TUTTA una procedura, lo scotch si puo' mettere a una cappelliera che non si chiude e con due secchiate d'acqua ci lavo il vetro; non ho la prestesa di sghiacciare un'ala che fra 20' sara' a -30...
Non ci crederai ma lo scotch lo mettiamo anche su ali, flaps e parti varie della fusoliera!

Le procedure esistono per un motivo, in questo caso magari le "due secchiate d'acqua" andavano bene (che poi non è così in quanto il volo non è partito, ma facciamo finta che andassero bene), ma quello che secondo me non è accettabile è estendere il concetto di accettabilità di soluzioni improvvisate.
Non c'è deicing e l'ala non è pulita: non si parte.
Famose a capì: nessuno sta dicendo che il cpt o il caposcalo si improvisino sghiacciatori o esperti di hold over time, viscosità del fluido, velocità di distaccamento dello stesso dalla superficie portante ecc... Cerco di spiegare che, di concerto con gli addetti della maintenance (che sanno dove mettere le manine) e il relativo mentenance operations control, con le autorità aeroportuali, l'equipaggio e via discorrendo, si trova un piano adatto all'occasione. Due secchiate d'acqua? Proviamoci! Non funziona? Ok, tutti a terra e aspettiamo che si rassereni.
Per quanto in aviazione sia tutto molto preciso e codificato, ci sono procedure o non procedure che possono essere comunque applicate. Un esempio? Si rompe il trasmissometro della rvr in testata pista? Si fa il cosiddetto pilots assessment della visibilità e via...
 
Ultima modifica:
beh, da te non me l'aspettavo, lo ammettoNel; non ho la prestesa di sghiacciare un'ala che fra 20' sara' a -30...
Ho il pessimo difetto di pensare e agire fuori dagli schemi...
. Nel nostro settore mi risulta sia praticamente TUTTA una procedura, lo scotch si puo' mettere a una cappelliera che non si chiude
Ti ho risposto sopra.
. non ho la prestesa di sghiacciare un'ala che fra 20' sara' a -30...
Su dai EEA non fare l'ignorante in materia: se ho un ala bagnata e ci sono 2gradi Celsius, ci decollo senza problemi anche se 20min dopo si ritroverà a -60°C. Non vorrai mica che iniziamo un discorso su SAT TAT, wing Anti Ice e tutto l'armamentario in dotazione ad un liner per l'Ice and Rain Protection?
 
...ignorante...
a scanso di equivoci: senza offesa ed in grande amicizia forumistics visto che leggo sempre volentieri i tuoi post e i tuoi commenti pieni di spunti interessanti e ricchi di argomenti professionali.
 
beh, da te non me l'aspettavo, lo ammetto. Nel nostro settore mi risulta sia praticamente TUTTA una procedura, lo scotch si puo' mettere a una cappelliera che non si chiude e con due secchiate d'acqua ci lavo il vetro; non ho la prestesa di sghiacciare un'ala che fra 20' sara' a -30...

Ma dai...
Vogliamo parlare delle procedure (?) di deicing in uso negli USA? No, così tanto per far divertire tutto il forum...
 
a scanso di equivoci: senza offesa ed in grande amicizia forumistics visto che leggo sempre volentieri i tuoi post e i tuoi commenti pieni di spunti interessanti e ricchi di argomenti professionali.

Nessun problema OneShot, la stima e' totalmente ricambiata! Mi sembrava "leggera" la tua tirata all'adoperare qualsivoglia mezzo in assenza di procedure. Non sono un pilota e mi affido alla tua infinita competenza quindi, inoltre so bene che il nastro aeronautico si appone anche esternamente e pensavo fosse ovvio il mio fosse un paradosso! Altrettanto logico che quando piove gli aerei decollano bagnati per trovarsi dopo pochi minuti abbondantemente sotto lo zero, deduco quindi ci fosse un velo di brina sull'ala e basta, da sciogliere assolutamente prima del decollo per evitare guai grossi poco dopo, right?
 
Da FB della senatrice Giulia Lupo:

ENAC CHIARISCA SU CASO ACQUA CALDA PER AEREO RYANAIR A BRINDISI

Più unico che raro risulta quanto accaduto qualche mattina fa all'aeroporto di Brindisi. Da un video si vedono degli addetti di scalo che attraverso una scala di sbarco passeggeri, gettano dell'acqua presumibilmente calda sulla parte superiore della struttura alare di un aeromobile Ryanair, con porte chiuse e passeggeri a bordo. La ragione? L'aeromobile aveva del ghiaccio sulla struttura alare appunto, e l'aeroporto di Brindisi non essendo di fatto preparato ad eventi atmosferici che prevedano neve o ghiaccio, ha attivato questa "procedura" che a quanto risulta dai manuali tecnici non è codificata. Tutto ciò, immaginiamo, avrà avuto l'ok dell'ente preposto alla vigilanza Enac e a seguire del comandante responsabile del mezzo. Peccato però che nessuno dei professionisti del settore che sento regolarmente, in primis comandanti che i manuali li leggono e studiano assiduamente, è a conoscenza di tale procedura.

Tra gli istruttori, i controllori e gli aeronaviganti tutti, una cosa rimane certa: in aeronautica se qualcosa non è codificata nei manuali non viene applicata!
Ciò non toglie responsabilità al personale navigante, ma aumenta la sicurezza dei passeggeri e del personale stesso.
Tutto ciò che è codificato nei manuali è il risultato anche di indagini post disastri aerei avvenuti dagli inizi dell'aviazione generale...
Enac esiste per vigilare, per garantire gli standard di sicurezza che in Italia il personale navigante garantisce a sua volta a livelli altissimi.

È pertanto fondamentale fare chiarezza da parte di Enac, come anche da parte della compagnia aerea in questione, fornendo prova di tale procedura perché proprio in aviazione tutti gli iter sono fondamentali per la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio, e se non codificate rappresentano un potenziale rischio di fatto.

Enac esiste per vigilare, per garantire gli standard di sicurezza che in Italia il personale navigante garantisce a livelli altissimi. Ho ricevuto tantissime segnalazioni e richieste di chiarimento ufficiale che solo Enac può dare.
Molto presto ci sarà il nuovo Presidente in Enac, e sicuramente ci saranno tanti altri cambi che si devono fare. Bisogna dare un netto stacco col passato, partendo dall'alto appunto per arrivare al basso.
 
Avrebbero anche universalmente scassato i co@@@@ni con 'sta manfrina che tutto il passato è da buttare nel cesso, di questo passo arriveranno a dire che la donna è nata perchè chi governava in passato ha preso la costola sbagliata
 
Da FB della senatrice Giulia Lupo:

ENAC CHIARISCA SU CASO ACQUA CALDA PER AEREO RYANAIR A BRINDISI

Più unico che raro risulta quanto accaduto qualche mattina fa all'aeroporto di Brindisi. Da un video si vedono degli addetti di scalo che attraverso una scala di sbarco passeggeri, gettano dell'acqua presumibilmente calda sulla parte superiore della struttura alare di un aeromobile Ryanair, con porte chiuse e passeggeri a bordo. La ragione? L'aeromobile aveva del ghiaccio sulla struttura alare appunto, e l'aeroporto di Brindisi non essendo di fatto preparato ad eventi atmosferici che prevedano neve o ghiaccio, ha attivato questa "procedura" che a quanto risulta dai manuali tecnici non è codificata. Tutto ciò, immaginiamo, avrà avuto l'ok dell'ente preposto alla vigilanza Enac e a seguire del comandante responsabile del mezzo. Peccato però che nessuno dei professionisti del settore che sento regolarmente, in primis comandanti che i manuali li leggono e studiano assiduamente, è a conoscenza di tale procedura.

Tra gli istruttori, i controllori e gli aeronaviganti tutti, una cosa rimane certa: in aeronautica se qualcosa non è codificata nei manuali non viene applicata!
Ciò non toglie responsabilità al personale navigante, ma aumenta la sicurezza dei passeggeri e del personale stesso.
Tutto ciò che è codificato nei manuali è il risultato anche di indagini post disastri aerei avvenuti dagli inizi dell'aviazione generale...
Enac esiste per vigilare, per garantire gli standard di sicurezza che in Italia il personale navigante garantisce a sua volta a livelli altissimi.

È pertanto fondamentale fare chiarezza da parte di Enac, come anche da parte della compagnia aerea in questione, fornendo prova di tale procedura perché proprio in aviazione tutti gli iter sono fondamentali per la sicurezza dei passeggeri e dell'equipaggio, e se non codificate rappresentano un potenziale rischio di fatto.

Enac esiste per vigilare, per garantire gli standard di sicurezza che in Italia il personale navigante garantisce a livelli altissimi. Ho ricevuto tantissime segnalazioni e richieste di chiarimento ufficiale che solo Enac può dare.
Molto presto ci sarà il nuovo Presidente in Enac, e sicuramente ci saranno tanti altri cambi che si devono fare. Bisogna dare un netto stacco col passato, partendo dall'alto appunto per arrivare al basso.

Letto la Lupo, procedura ottima a Brindisi, bravi tutti.
 
Bisogna dare un netto stacco col passato, partendo dall'alto appunto per arrivare al basso.

A Giu'!!! Ma che stai a di'??? Non c'hai capito proprio 'na cippa come al solito...aoooooo guarda che la setta impone il pensiero opposto!!!

Rileggiti il blog del tuo capo va...

Beppe Grillo: "(…) grazie al web, grazie alla piattaforma Rousseau, che non è altro che un sistema dove la democrazia parte dal basso, dai cittadini. (…) Oggi da un computer, uno smartphone, si potrebbero scegliere le cose importanti del proprio Paese. Non dall’alto, ma dal basso."

Tratto da: http://www.beppegrillo.it/la-democrazia-e-superata/
 
Nessun problema OneShot, la stima e' totalmente ricambiata! Mi sembrava "leggera" la tua tirata all'adoperare qualsivoglia mezzo in assenza di procedure. Non sono un pilota e mi affido alla tua infinita competenza quindi, inoltre so bene che il nastro aeronautico si appone anche esternamente e pensavo fosse ovvio il mio fosse un paradosso! Altrettanto logico che quando piove gli aerei decollano bagnati per trovarsi dopo pochi minuti abbondantemente sotto lo zero, deduco quindi ci fosse un velo di brina sull'ala e basta, da sciogliere assolutamente prima del decollo per evitare guai grossi poco dopo, right?

Si, stavo parlando di quello. Una superficie infarinata dell'estradosso alare, al contrario dell'intradosso fino ai 3 millimetri) non è ammessa. La rimozione del contaminante, in condizioni di temperatura sensibilmente superiore allo zero, è sufficiente a non compromettere lo strato limite nel successivo volo.
 
Ok.
La prossima volta che ho un problema (tipo, che ne so, un'avaria), per la quale non è prevista una procedura, chiamo ENAC e mi faccio illuminare.
A BDS è così, se posso far partire un volo con 2 secchiate d'acqua, lo faccio.

Beh, per fortuna non voli in Ryanair. La procedura non è approvata e quindi vietata. La compagnia ha rilasciato un meno interno a riguardo dell'episodio di BDS chiarificando che se non è nel manuale non si fa. E guarda caso le secchiate d'acqua calda non sono previste nel nostro manuale de-ice/anti-ice
 
Beh, per fortuna non voli in Ryanair. La procedura non è approvata e quindi vietata. La compagnia ha rilasciato un meno interno a riguardo dell'episodio di BDS chiarificando che se non è nel manuale non si fa. E guarda caso le secchiate d'acqua calda non sono previste nel nostro manuale de-ice/anti-ice

Giusto.
Se non c'è scritto sul manuale, non si fa.
Piuttosto si crepa, ma non si fa!