Io non credo che AZ abbia speso così tanto, ma nulla impedisce che ci abbia rimesso.
Vi spiego il meccanismo.
In una causa, l’obbligazione a pagare l’avvocato è della parte che lo assume.
In concreto, se io per farmi difendere in una stupida lite condominiale incarico la mia amica con studio a Cologno Monzese spenderò una certa cifra, se incarico la multinazionale del diritto, con centinaia di avvocati, centraliniste fighe, sedi in tutto il mondo e uffici milanesi con vista sul Duomo, beh, ne spenderò un’altra.
Ora, siccome non sarebbe giusto che la parte soccombente (chi perde la causa) fosse costretta non solo a rifondere il danno, ma anche a sobbarcarsi le eventuali manie di grandezza della controparte vittoriosa, il Codice di Procedura Civile stabilisce che le spese sono liquidate in sentenza. Ci troviamo di fronte ad una sorta di valutazione equitativa nella quale il giudice decide quanto “è giusto” far pagare alla parte soccombente per le spese di giudizio. Certo, il giudice riceve la nota spese, ma non è vincolato a questa.
In definitiva quindi, AZ può avere ben speso più dei 10.000 euro che riceverà da FR, anche se mi pare effettivamente difficile raggiungere la cifra ipotizzata...