Segnalazioni opportunita' di lavoro flight crew


Le compagnie Germaniche (nella stragrande maggioranza) vogliono solo tedeschi.
Impossibilitati a farlo dalle norme UE si inventano di tutto!

Questo praticamente da sempre!
Se provi le selezioni in AF, ti accorgi di quanto "protezionisti" siano pure qui. Iberia? Stessa solfa. Anzi, fino a non molto tempo fa avevano manuali e check list in lingua madre...
 
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Ai miei tempi LH (tanto, ma tanto tempo fa) non imponeva il tedesco, ma senza una buona conoscenza del tedesco non resistevi sei mesi di training. Anche se il training ufficiale era in Inglese. Tutte le comunicazioni informali erano in tedesco, tutte le conversazioni con colleghi (comprese quelle ufficiali) erano in tedesco. L'inglese era usato solo in aereo e in aeroporto.
 
Grazie intanto per le spiegazioni. In effetti il protezionismo sarà la causa principale o forse l'unica. Capisco quindi che ci sono molte zone e Paesi che questo protezionismo non possono farlo (MEA, Africa, Cina, ecc...). Ribadisco però che nell'esempio di cui parlavo la compagnia è cargo. Posso anche capire, ci mancherebbe, che Alitalia preferisca piloti che sappiano l'italiano, come Lufthansa il tedesco, anche per poter dialogare al meglio con i passeggeri in caso di necessità. Ma un pilota Cargolux Italia a MXP o DHL a Lipsia non comprendo questa necessità. Ci sono comunque esempi come le lowcost europee che non mi pare richiedano la conoscenza della lingua del Paese in cui ti "spediscono".
Poi proprio in un settore come quello del trasporto aereo che, come un pilota può capire fin dall'inizio della sua formazione, sembra così universale con praticamente le stesse leggi e regole da rispettare, tra cui la lingua da sapere e la preparazione di ogni pilota nel mondo
 
Se provi le selezioni in AF, ti accorgi di quanto "protezionisti" siano pure qui. Iberia? Stessa solfa. Anzi, fino a non molto tempo fa avevano manuali e check list in lingua madre...
D ‘accordissimo ! Anche se qui non si parla di Lufthansa
Citavo i Tedeschi che comunque sono sempre i primi della classe 😉

Se mai esistesse l’Europa !!!
 
Ribadisco però che nell'esempio di cui parlavo la compagnia è cargo. Posso anche capire, ci mancherebbe, che Alitalia preferisca piloti che sappiano l'italiano, come Lufthansa il tedesco, anche per poter dialogare al meglio con i passeggeri in caso di necessità. Ma un pilota Cargolux Italia a MXP o DHL a Lipsia non comprendo questa necessità. Ci sono comunque esempi come le lowcost europee che non mi pare richiedano la conoscenza della lingua del Paese in cui ti "spediscono".

Infatti la questione non è pax vs cargo, è un requisito di protezionismo vero e proprio.
Per le LCC vale quanto detto per Emirati e Asia: servono piloti, i requisiti si abbassano. Oltre al fatto che per la flessibilità nel dover cambiare base da un paese all'altro sarebbe un requisito poco utile.
 
Per me il protezionismo è inconcepibile nell'anno Domini 2021 da parte di uno dei membri fondatori dell'Unione.
Per non parlare dei benefici che porta il lavorare in un ambiente multiculturale.

Tuttavia, ritengo che un'azienda possa richiedere un requisito del genere legittimamente per il mantenimento di una certa identità (nazionale o non) o per tutta un'altra serie di motivi.
Ma allora non me lo devi mettere all'ingresso, ma come impegno futuro... condiziona risolutivamente la mia assunzione al mancato raggiungimento di certi livelli entro vari tot di tempo. Sarebbe simile a una valutazione performance based del lavoratore.
 
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Iberia? Stessa solfa. Anzi, fino a non molto tempo fa avevano manuali e check list in lingua madre...

Fino al 2012-13, specialmente negli aeroporti piu' piccoli in Spagna, era davvero difficile trovare qualcuno in grado di compilare il log dopo un daily check in inglese... Anche su aerei stranieri. I cazziatoni subiti dalla CAA erano epici.
 
Infatti la questione non è pax vs cargo, è un requisito di protezionismo vero e proprio.
Per le LCC vale quanto detto per Emirati e Asia: servono piloti, i requisiti si abbassano. Oltre al fatto che per la flessibilità nel dover cambiare base da un paese all'altro sarebbe un requisito poco utile.

Hai ragione, però anche in certe realtà, se sei un locale sei una spanna sopra gli altri. Quindi alla fine loro giocano su un altro tipo di "protezionismo"
 
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Hai ragione, però anche in certe realtà, se sei un locale sei una spanna sopra gli altri. Quindi alla fine loro giocano su un altro tipo di "protezionismo"
Non dimentichiamo che spesso sono i sindacati locali ad esigere questa sorta di "protezionismo": una specie di piloti e buoi dei paesi tuoi!
 
Per me il protezionismo è inconcepibile nell'anno Domini 2021 da parte di uno dei membri fondatori dell'Unione.
Per non parlare dei benefici che porta il lavorare in un ambiente multiculturale.

Ehm...posso far notare che altri due membri continuano imperterriti a comunicare in frequenza nella loro lingua, con tutti gli annessi e connessi in termini di sicurezza?
Credo che le critiche al nazionalismo sfrenato vadano mosse al di là del Reno.
 
Ehm...posso far notare che altri due membri continuano imperterriti a comunicare in frequenza nella loro lingua, con tutti gli annessi e connessi in termini di sicurezza?
Credo che le critiche al nazionalismo sfrenato vadano mosse al di là del Reno.
Ma io criticavo il protezionismo, non il nazionalismo (che posso giustificare/comprendere, nel senso di orgoglio nell'appartenere a un'identità... vedi tutti gli italoamericani che se la credono perché i bisnonni erano di Cefalù).

Per le comunicazioni radio, finché i dati non ci mostreranno che in Spagna e Francia c'è un maggior numero di interventi degli automatismi (TCAS e RIMCAS) a salvare la frittata, non penso si possa parlare di sicurezza impattata.
 
Per le comunicazioni radio, finché i dati non ci mostreranno che in Spagna e Francia c'è un maggior numero di interventi degli automatismi (TCAS e RIMCAS) a salvare la frittata, non penso si possa parlare di sicurezza impattata.

I dati possono pure dimostrare che incidenti come quello capitato a Sully e ai russi siano statisticamente irrilevanti, questo non significa che il problema non esista. E il giorno che capita a te la statistica al più può servire come carta igienica una volta a terra.
A me non fa piacere volare in spazi aerei trafficati, magari pure nel tempo inclemente, e non riuscire a capire quello che i traffici intorno a me fanno. Deroghe se ne fanno; che sia lo standard no, è una breccia nella sicurezza a tutti gli effetti.
 
DHL ha riaperto, sono richiesti: il type sul 330 e 1000 ore sulla macchina. La conoscenza della lingua tedesca è un "desired skill".
 
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Anche Volotea cerca cpt e FO.
Scusate la curiosità, dopo aver capito il motivo per cui alcune compagnie aeree fanno protezionismo, ora chiedo, cosa intendono quando viene chiesto tra i requisiti "no history of accident/incident"?
Se a me dovesse capitare un incidente, ad esempio mentre sto facendo l'addestramento alla scuola di volo, sarò per sempre impossibilitato a partecipare a queste applications?
 
Quindi, per capire, se alla selezione di Volotea si presentasse un Sullenberger, verrebbe scartato? (Al netto della pensione e del passaporto USA)
 
Per me la intendono nel senso di incidente o inconveniente provocato da te stesso o dalla tua condotta
 
 
In ufficio, segnalo posizioni aperte in Virgin Atlantic, BA, IAG, EasyJet (sui rispettivi siti).