Sea: il giallo dell'appalto con raddoppio senza gara


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Sea: il giallo dell'appalto con raddoppio senza gara

di Claudio Gatti 23 settembre 2011


Compagnia Italiana Costruzioni Spa, Giuseppe Bonomi e Fabio Mangini. La società, il manager/politico e il suo collaboratore di fiducia. È una triangolazione che da dieci anni, e ancora oggi, suscita polemiche. In un momento in cui la crisi economica impone agli enti pubblici e parapubblici tagli, razionalizzazioni, aumenti delle imposte e restrizioni di ogni genere, a Milano la Sea di Bonomi e Mangini continua ad affidare contratti alla Cic con modalità che non sono affatto piaciute al vicepresidente Lino Girometta.

Con Mangini amministratore e comproprietario di Cic, il conflitto d'interessi era lapalissiano. Ma anche adesso che Mangini ha lasciato, la sostanza non cambia: Cic continua a beneficiare di un trattamento speciale da parte di una società pubblica amministrata da Bonomi. Trattamento così speciale da spingere il vicepresidente di Sea a prenderne le distanze, facendo registrare formalmente a verbale il proprio dissenso. Il Sole 24 Ore si riferisce alla "riqualifica del piazzale aeromobili T2" approvata da Sea il 31 maggio scorso nel corso della quale il Consiglio di amministrazione ha trasformato un contratto da 12,5 milioni in uno da 24,3. Senza gara.

Con un semplice atto amministrativo. Da cui si è però dissociato appunto il vicepresidente Girometta. Ecco come: «Il consigliere Girometta, nell'informare della propria indisponibilità a partecipare all'odierna seduta del Consiglio, ha manifestato perplessità su quanto proposto che, così come formulato, paleserebbe, a suo avviso, un raddoppio dell'importo dei lavori e, in quanto tale, non condivisibile». Un'opposizione solo formale perché non essendo presente alla seduta, Girometta non ha né contribuito alla "lunga discussione" né votato contro la delibera che ha autorizzato l'incremento richiesto. Il presidente, al contrario, ha replicato alle osservazioni di Girometta sottolineando «le caratteristiche dell'impresa in termini di esperienza e capacità tecnico/professionale».

La decisione di tirarsi fuori e la verbalizzazione delle "perplessità" da parte di Girometta è probabilmente legata al fatto che di quell'operazione "non condivisibile" ha beneficiato una ditta al centro di un'inchiesta giudiziaria per turbativa d'asta, la Cic, mandataria del raggruppamento temporaneo d'imprese cui sono stati affidati i lavori. Contattati dal Sole 24 Ore, né il vicepresidente Girometta né il presidente Bonomi hanno voluto rilasciare commenti o dichiarazioni. Nel 2002 – quando Bonomi era consigliere d'amministrazione dell'Anas e Mangini suo consulente – era emerso che funzionari Anas si erano dati da fare perché un appalto per la costruzione di una galleria della statale 394, a Maccagno (Va), fosse affidato alla Cic.

Il motivo era emerso nel corso di una conversazione telefonica intercettata dai carabinieri nell'ambito dell'operazione "Robin Hood": «Perché la Cic è Mangini, e Mangini è il segretario di Bonomi... il mio interessamento per Cic,... per Mangini, per Bonomi era che volevo andar via da Milano. Volevo una promozione... Mangini s'interessava di far vincere la Cic, e io dovevo tenermelo buono», aveva ammesso il capo-settore Anas di Milano Dario De Cesare. Attraverso le intercettazioni era stato possibile ricostruire anche il meccanismo utilizzato per favorire la Cic. L'appalto era stato pubblicizzato solo su «un settimanale varesino a diffusione sub-provinciale», ai concorrenti era stato imposto un obbligo di sopralluogo per evitare offerte da ditte basate altrove e come controllore era previsto un "funzionario colluso".

Ecco che cosa aveva concluso il Gip: «In patente conflitto d'interessi... Mangini cumula la posizione di socio dell'impresa Cic e di soggetto interno all'Anas in posizione prossima al vertice. E in tale duplice veste, agisce per ottenere dall'Anas... lavori in condizione di favore per la società Cic, di cui lui stesso aveva quote societarie poi trasferite al fratello Massimo» (il quale le cederà alla stessa Cic il 22 dicembre 2005, ndr). Mangini successivamente chiuderà il procedimento patteggiando una pena di 5 mesi e 10 giorni, ma il legame con Bonomi non è mai venuto meno. Al contrario, dopo essere stato nominato presidente del Cda di Alitalia (il 16 maggio 2003), Bonomi lo chiama subito al suo fianco.

Con una lettera datata 1° giugno, che dice: «Questa Società ha deciso di avvalersi della Sua opera professionale... Ella avrà il compito di assistere il Presidente nelle relazioni istituzionali con le gestioni aeroportuali nazionali ed estere, nonché coordinare tutte le attività di segreteria del Presidente... Il compenso annuo è fissato nell'importo lordo di euro 100mila». Nell'ottobre 2008, passato alla guida della Sea, Bonomi nuovamente offre un ruolo a Mangini, facendolo nominare "responsabile Analisi strategie di acquisto e logistica". Dopo un articolo del Corriere della Sera in cui Sergio Rizzo stigmatizza il fatto che un signore processato per turbativa d'asta avesse la responsabilità delle scelte di approvvigionamento di un'azienda parapubblica che spende circa 200 milioni all'anno, Bonomi ritiene opportuno trasferire il suo controverso collaboratore.

Con l'ordine di servizio n. 835, firmato il 14 settembre 2009, Mangini passa così alla funzione "Accessibilità del sistema aeroportuale e progetti speciali". Alle dirette dipendenze di Bonomi stesso. Non ci sono evidenze che Mangini abbia avuto alcun ruolo nell'appalto assegnato a Cic per la "riqualifica del piazzale aeromobili T2". E, come detto, né lui né suo fratello Massimo hanno più quote nella società di costruzioni. Detto questo, in Sea tutti sono a conoscenza dello storico legame che il braccio destro del presidente ha con quell'azienda. Copie dei verbali del Cda, ottenute dal Sole 24 Ore, permettono una ricostruzione di una procedura che non ha mai seguito un percorso convenzionale.

A partire dal fatto che non c'è stata una gara pubblica aperta. Per il più classico dei motivi che consentono di evitarla: l'urgenza. «Trattandosi di lavori necessari e oramai indifferibili... le Direzioni infrastrutture e operazioni di Sea hanno condiviso una programmazione esecutiva dell'intervento», si legge nel verbale del Cda del 26 novembre 2009, che deliberò uno stanziamento massimo di 21 milioni, optando per una procedura di selezione d'emergenza: «Si ritiene necessario affidare i lavori mediante gara con invito a presentare offerta rivolto a cinque imprese». La prima della lista è Cic. La quale vince l'appalto con un'offerta molto aggressiva che include un ribasso pari al 38% e fa venire in mente quella che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha recentemente definito «la regola del massimo ribasso che consente infiltrazioni affaristiche».

Il contratto, per un importo complessivo di 12.555.862 euro, viene firmato il 14 aprile 2010. Ma poco più di un anno dopo, il 31 maggio 2011, il Cda si riunisce nuovamente per modificare lo stesso appalto. Ecco cosa si legge nel verbale: «L'appaltatore ha inviato una proposta di variante tecnica... valutata positivamente da Progettazioni Sea». Non basta: «Durante il corso dei lavori è emersa la necessità di effettuare lavorazioni variate e integrative rispetto a quelle progettualmente previste». Ancora: «In corso d'opera, l'Appaltatore... richiede il riconoscimento di: maggiori oneri sostenuti per incremento risorse... per recupero rallentamenti... per acceleramento atto... e mancata contabilizzazione di alcune maggiori e variate opere».

E infine: «Nel corso dei lavori, Manutenzione Malpensa ha richiesto... di procedere, contemporaneamente all'esecuzione dei lavori del corrente anno, a un intervento di sostituzione integrale dei vecchi fognoli». Risultato: «Considerato che le suddette opere sono strettamente connesse con quelle dell'appalto principale e... al fine di risparmiare i tempi relativi a un nuovo affidamento... si propone di procedere a un affidamento diretto al Rti Cic... Il nuovo quadro economico dell'intervento in oggetto nel suo complesso risulta essere di... 24.355.355,38 euro». Insomma, con un'offerta iniziale superscontata in una gara aperta solo a pochi eletti, la Cic, ditta di cui Fabio Mangini è stato per anni azionista e amministratore delegato, ha ottenuto un appalto che in meno di un anno è arrivato a valere più del doppio di quell'offerta. Senza alcuna competizione. Ma con la benedizione di Giuseppe Bonomi.

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...to-raddoppio-senza-063706.shtml?uuid=AaHEmo6D
 
E poi dicono di Roma ladrona.... Ecco la Milano da bere, quella che costruì la linea 3 della metro con il marmo....
 
Non avevo mai sentito parlare invece di questo Lino Girometta, è il vice presidente di SEA giusto?
 
Sempre correlato con la SEA, ilSole24Ore esce anche con quest'articolo

Quei siti web assegnati al manager Paolo Glisenti

Negli ultimi tempi non sono state solo le ditte amiche di Fabio Mangini ad aver beneficiato di contratti generosamente affidati senza gara dalla Sea di Giuseppe Bonomi. Tra il 2010 e il 2011, nell'elenco dei principali beneficiari di consulenze ad assegnazione diretta, Il Sole 24 Ore ha notato il nome di un altro amico di chi conta. Ben più pesante di quello della Cic. Si tratta di Paolo Glisenti, strettissimo collaboratore dell'ex sindaco di Milano Letizia Moratti.

Nel giro di appena dieci mesi, tra il 4 maggio 2010 e il 22 marzo 2011, alla sua Paolo Glisenti Consulenza Srl sono stati affidati direttamente due consulenze e due "ordini di prestazione di servizio" senza alcuna gara. Per un totale di 640mila euro. «Le gare non le faccio io. L'azienda ha gestito le cose», è il commento di Glisenti. Tutti i contratti erano legati alla cosiddetta "online strategy" di Sea. Un concetto evidentemente piuttosto astratto per un'azienda aeroportuale che forse anche per questo si è voluto esprimere in inglese. «In pratica Glisenti ha fatto i siti di Sea», commenta una nostra fonte che chiede l'anonimato. Con risultati che non hanno certamente entusiasmato gli addetti ai lavori.

Ecco la recensione che la pubblicazione online Quo Media ha fatto il 21 giugno scorso del sito www.flyviamilano.eu (ordine di prestazione n. 4500044849 affidato alla Paolo Glisenti Consulenza il 22 dicembre 2010): «Recensiamo con tristezza il sito ViaMilano. Nato in queste ore per rilanciare l'aeroporto di Malpensa, attraverso servizi che permettono di collegare voli di compagnie diverse, low cost e normali, il sito non funziona. È sbagliato già nel dominio, www.flyviamilano.eu, con un nome né italiano né inglese... Gli elementi testuali che occupano più spazio in home sono gli annunci di probabili problemi che avrete nella navigazione. In effetti navigarlo è impossibile... Addirittura un link annuncia un sito alternativo per problemi con il motore di ricerca... È un esempio di come non si fa un servizio... Voto: 3-».
http://www.ilsole24ore.com/art/comm...-assegnati-manager-064109.shtml?uuid=AaUdoo6D
 
Replica di Bonomi e controreplica di Gatti.


Sea: non c'è alcun giallo sull'appalto
di Giuseppe Bonomi

In merito agli articoli pubblicati ieri dal Sole 24 Ore a firma di Claudio Gatti, ritengo opportuno e doveroso compiere alcune precisazioni, tanto per completezza d'informazione verso i lettori, quanto per tutela della reputazione aziendale e personale.

Entrerò nel merito del "giallo dell'appalto", ma prima voglio essere molto chiaro su un punto: Fabio Mangini è un collaboratore verso il quale nutro stima e piena fiducia, un amico di antica data, una persona a cui voglio bene. Dei miei sentimenti non mi sono mai pentito, né mi pento. Se, come può talvolta capitare anche in buona fede a un professionista di lungo corso, Fabio Mangini ha compiuto errori in passato, e ammesso che ne abbia compiuti, quegli errori sono stati pagati, anche in termini di sofferenza personali.
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Il fatto che non ci siano «evidenze che Mangini abbia avuto alcun ruolo nell'appalto assegnato a Cic» è dovuto alla semplicissima ragione che quel ruolo non è mai esistito. E non solo perché le competenze aziendali assegnate a Fabio Mangini attengono a materie che nulla hanno a che vedere con le infrastrutture di volo. Inoltre, Fabio Mangini, che era socio di minoranza con una piccola quota in Cic, non ha più alcun genere di legame con quell'azienda da otto anni e sembra francamente scorretto alludere a chissà quali ruoli riferendosi al fatto che «tutti in azienda sono a conoscenza dello storico legame...».

Ciò detto, non esiste alcun "giallo" nell'assegnazione dei lavori per «la riqualifica del piazzale aeromobili T2». Sarebbe bastato che l'autore dell'articolo avesse avuto la cortesia di attendere che l'azienda raccogliesse la documentazione per fornire una risposta puntuale. Un tempo - di poche ore - che non ci è stato concesso.

Il ricorso alla gara a inviti è modalità non solo ammessa dalla legge, ma anche consueta, come sa bene chiunque operi in questo settore, in casi particolarmente complessi, quali i lavori in area aeroportuale, che hanno spesso particolari vincoli di sicurezza, garanzia della continuità operativa e urgenza. Si tratta di una modalità ampiamente diffusa nell'assegnazione di lavori da parte delle imprese che gestiscono infrastrutture. Sea non fa eccezione, se non per il rigore con cui questa tipologia di assegnazioni viene compiuta.

La selezione è avvenuta infatti nell'ambito dell'albo fornitori Sea. Cic - per inciso - svolge lavori per gli aeroporti di Milano dal 1968 (in quel periodo frequentavo la scuola elementare), dispone di ogni credenziale e certificazione quanto a know-how ed esperienza nel campo delle opere aeroportuali.

Per come riportato, l'incremento dell'importo cui si fa riferimento sembrerebbe del tutto ingiustificato. Al contrario, tale aumento è direttamente connesso a un'importante estensione delle opere da eseguire. Per citare solamente pochi dati, la superficie di piazzale da riqualificare è passata da 140mila a 200mila mq, la lunghezza dei fognoli da sostituire da 320 a oltre 5mila m, le postazioni 400 Hz da n.16 a n.32, la posa cavi da 57 a 126 km.

L'estensione e l'urgenza dei lavori sono state dettate da vincoli tecnici e gestionali (che qui sarebbe troppo lungo dettagliare), principalmente dovuti alla rilevazione di obsolescenza dei servizi del sottosuolo, all'anticipazione di opere necessarie al passaggio di aeromobili di nuova generazione e di grandi dimensioni, a esigenze di chiusura dei cantieri entro date tassative dettate anche dagli enti competenti (in questo caso Enac). Non c'è, dunque, alcuna "trasformazione" dell'importo, in quanto il Cda ha deliberato, a fronte di un considerevole incremento dei lavori, il conseguente aumento del corrispettivo.

I lavori sono stati eseguiti da un raggruppamento temporaneo d'imprese di cui Cic fa parte insieme ad altre importanti imprese di costruzione di rilievo internazionale, tra le quali per esempio Sirti Spa. Tra l'altro, Cic non risulta essere la capogruppo per tutti i lavori assegnati.

Curioso che per sostenere la tesi del "giallo" si faccia riferimento a una e.mail del vicepresidente Girometta, il quale - come riportato - non ha potuto presenziare alla riunione di Consiglio in cui è stata assunta una decisione sulla base di un approfondimento tecnico particolarmente complesso sulla scorta di una specifica proposta formulata dalla competente funzione tecnica aziendale.

È evidente che l'aumento dell'importo possa risultare "non condivisibile" in assenza di qualunque specifica sull'incremento e la qualità dei lavori. In ogni caso, benché il più delle volte le decisioni del Cda Sea siano assunte all'unanimità, le perplessità o il disaccordo di un consigliere appartengono alla logica stessa del funzionamento di un Consiglio.

Infine, con riferimento al separato articolo relativo ai "siti web" va innanzitutto specificato che la Paolo Glisenti Consulenza non ha nulla a che vedere con flyviamilano (laddove "fly" è inglese, "via" è un latinismo ampiamente usato in inglese e "milano" è Milano, un nome dotato di una certo valore di riconoscibilità a livello globale).

Apparirebbe in effetti del tutto fuori luogo il coinvolgimento di tali competenze se si trattasse solamente di "siti web", ma - come d'altra parte riportato dall'autore - il lavoro ha riguardato l'impostazione della online strategy di Sea (o "strategia in linea" se l'autore preferisce). Un concetto nient'affatto "astratto" per un gestore aeroportuale che, come ampiamente accade da anni nella maggioranza delle imprese, può cogliere nell'utilizzazione del web (ragnatela?) e dei diversi device (dispositivi?) una vasta gamma di opportunità d'informazione agli utenti, comunicazione integrata e di business (affari?).


Ma la replica non nega i fatti
di Claudio Gatti

Nella sua risposta il presidente Bonomi si dilunga con dovizia di dettagli su Hz delle postazioni, metri quadri di piazzale e chilometri di cavi senza smentire assolutamente nulla di ciò che ho scritto nell'incipit dell'articolo, e cioè che in un momento in cui si chiede a tutti di tirar la cinghia, una società pubblica come la Sea affida – o raddoppia – il valore di appalti e contratti a soggetti con storie di amicizia e sodalizi con il braccio destro e con l'azionista del suo presidente. Senza alcuna gara.
 
Ultima modifica:
Bah, incredibile. Una società fa girare l'economia e ci si lamenta di questo. Una carezza compassionevole al micetto. Miao
 
c'è da dare atto che a Bonomi non manca l'ironia :D
Se...SE...le cose sono andate come descritte da Bonomi, non ci vedo nulla di male allora (se non magari l'utilità di alcune opere, ma vabbeh non è questo il thread giusto)