… e allora perché tiri fuori la normativa sul riposo quando stiamo parlando di mercato del lavoro?
Premesso che non voglio farti cambiare idea, qualora stessi cercando di propinarmi la tecnica del disco rotto, la conosco da molto prima di te. Quanto domandi l'ho già scritto al post n.48 e prima. Se vuoi, rileggili.
Casomai è il tuo accenno al mercato a essere fuori luogo.
Lo sciopero come evento attiene a un pattern gestionale imperniato sul diritto e non sul mercato.
Lo sciopero si verifica perchè c'è una legge (purtroppo per te), che lo consente e non ha nulla a che vedere con le dinamiche del mercato del lavoro.
Inoltre, in diritto, norme, leggi e regole sono cose diverse. Il mercato può essere regolamentato appunto da regole (o da dinamiche/funzioni regolatrici, in assenza di regole), ma il lavoro no, a monte ci sono sempre degli atti normativi.
Proprio perchè la legge lo consente, e anche per la pressione degli aspiranti piloti e per il timore della riduzione delle regole che quelli dentro fanno sciopero. Non è che perchè ci sono più aspiranti fuori, che quelli dentro si calmano. Anzi faranno più sciopero.
La possibilità di ridurre lo sciopero, non la produce il mercato del lavoro, ma solo la modifica delle norme sul diritto di sciopero o la ricomposizione dei conflitti aziendali.
Messa come l'avevi scritta tu, sembrava tanto la predica da sindacato giallo anni '50.
E per concludere, è sempre bene ricordare che se da una parte la preposta agenzia UE produce regole d'impiego dei naviganti piuttosto discutibili, dall'altra parte con una bella direttiva la commissione UE tutela il part time. E poichè non esistono solo i ricercatori di igiene, ma anche quelli di motivazione, chi vuole ha gli strumenti per fare anche altro.