Scadenza Lock up AZ : scenari dopo il 12 gennaio


Comunque qui si parla dei capitani come se fossero dei pezzenti, ricordo che ci sono Benetton che di soldi da investire ne hanno, Intesa, che dopo Unicredit è la seconda banca italiana e tra le maggiori in europa, Riva, che nonostante le beghe con l'ILva ha moltissimi soldi ecc... non vedo perchè questi non potrebbe in futuro avere delle quote e ricapitalizzare
 
attenzione MI.TO benetton non fa parte della compagine societaria. potrebbe entrarne qualora si decidesse in un riassetto societario con solo capitali italiani.
 
Comunque qui si parla dei capitani come se fossero dei pezzenti, ricordo che ci sono Benetton che di soldi da investire ne hanno, Intesa, che dopo Unicredit è la seconda banca italiana e tra le maggiori in europa, Riva, che nonostante le beghe con l'ILva ha moltissimi soldi ecc... non vedo perchè questi non potrebbe in futuro avere delle quote e ricapitalizzare

Semplicemente perchè con molta probabilità a parecchie delle figure che hai citato non interessa veramente reinvestire in un'azienda come AZ.

Poi magari mi sbaglierò ma mi sembra che l'aria che tira sia questa.

E probabilmente anche nel 2008/09 alcuni di questi hanno messo i soldi abbastanza controvoglia.
 
Volevo segnalare lo smarcamento polemico di Passera dall'agenda Monti....
Lavorando di fantasia direi che l'ultima parola del dossier AZ è di Intesa, e se me ne intendo di cose italiote, Passera resta deus ex machina di questa galassia bancaria cui molto interessa la direzione strategica italiana della cosa economica e poco interessa far quattrini con gli aerei....
Vedremo.
 
Nel bilancio 2010 il CS era già stato ridotto a 668.355.344€. Sarebbe interessante conoscere il dato più aggiornato relativo al bilancio 2011.

A fine 2011 il Capitale Sociale risulta invariato rispetto al 2010 (668.355.344€).
L'unica variazione nel corso del 2011 è stata l'uscita dal CS da parte di Fingen SpA (valore nominale azioni euro 8.879.822,00) che sono state ripartite tra Macca srl (euro 1.183.976,00) e Ottobre 2008 S.r.l (7.695.846,00), entrambe già in possesso di azioni. A fine 2011 il Capitale Sociale risultava suddiviso tra 22 soci.

Fonte: bilancio AZ 2011, pag 90.
 
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[TD="align: left"] [h=1]Alitalia-Air France, la sfida è sul prezzo ma la cordata italiana cerca alternative[/h][h=2]Frenata di Parigi dopo le reazioni della politica italiana. Riunione dei soci minori[/h][/TD]
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PER APPROFONDIRE
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alitalia, air france
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di Umberto Mancini​
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ROMA - Bocche cucite e consegna del silenzio. Ma anche dichiarazioni imbarazzate dei protagonisti, mentre a fari spenti, come è d’uso in questi casi, la trattativa per il passaggio di Alitalia ad Air France procede sotto la regia della banca d’affari Lazard. A frenare, almeno in questa fase, sono alcuni dei soci italiani più piccoli, tra i quali il fondo Equinox. Ieri c’è stata una lunga riunione per studiare una possibile alternativa o comunque mettere un po’ in apprensione il colosso transalpino, forse troppo sicuro di sé. Il cui obiettivo, come anticipato dal Messaggero, è di fissare la chiusura della partita in tempi rapidi. Probabilmente subito dopo la scadenza del 12 gennaio, quando la cordata italiana potrà mettere in vendita le proprie quote. L’obiettivo è di un closing prima dell’estate.

Un blitz necessario per spiazzare la concorrenza (per la verità ancora alla finestra), spuntare un prezzo favorevole ed evitare il fuoco di sbarramento della politica. In campo subito, come nel 2008, con un serie di diktat, minacce e veti (Monti ha posto delle condizioni, Bersani si è detto favorevole, Berlusconi ha sparato a zero, no anche dall’Udc).

CARTA CONTRO CARTA
Più che comprensibile quindi che Parigi, memore di quanto accaduto in passato, tenti di raffreddare ad arte le polemiche. Usa toni diplomatici l’amministratore Alexandre de Juniac, il quale spiega che nonostante Alitalia «sia un tema ineludibile nel 2012», i mezzi «finanziari sono molto limitati e la cassa anche, cosa quindi che non ci autorizza a fare molte operazioni». «Ad oggi - giura - la trattativa non c’è, per il futuro non lo so». Più che una precisazione una mossa tattica perché nel negoziato, sviluppato dagli advisor e dagli avvocati, non si è mai parlato di acquisto cash, ma di uno scambio carta contro carta. Soluzione preferita da Air France che già possiede il 25% della compagnia italiana. E che consentirebbe agli italiani di diventare soci del nuovo colosso Air France-Klm-Alitalia o di cedere sul mercato le azioni rivenienti dallo scambio.

Alle smentite non crede la Borsa francese. Tant’è che ieri il titolo Air France, in una giornata piatta, è schizzato del 3,6% a 7,9 euro. Gli analisti interpellati da Les Echos sono poi convinti che il trend positivo continuerà e fissano un target a 9 euro, con la capitalizzazione che potrebbe passare, proprio grazie all’affare italiano, da 2,4 a 3 miliardi.

IL VIAGGIO IN FRANCIA
Smentisce anche l’Immsi di Roberto Colaninno (ha il 7,1% di Cai), premiata anche qui da un balzo record a Piazza Affari del 18%. A luglio è stato proprio Colaninno, come conferma una autorevole fonte bancaria, a volare a Parigi per stringere i tempi, scatenando nei cda successivi l’ira degli azionisti minori, lasciati all’oscuro della vicenda.

Proprio la volontà di chiudere con una sorta di trattativa privata ha spinto una parte della cordata tricolore a muoversi in maniera autonoma, affidando a Rothschild il compito di trovare un vettore dagli occhi a mandorla o con la tunica degli emirati, Etihad in particolare, da contrapporre ad Air France. La banca d’affari starebbe esplorando anche una seconda via: quella russa o un’altra compagnia molto attiva in Estremo Oriente. Lo scopo della cordata italiana, ovviamente più che legittimo, è negoziare condizioni migliori, per valorizzare quanto sborsato nel 2008, ovvero circa 750 milioni. E in quest’ottica vanno lette le dichiarazioni di un altro socio, Cosimo Carbonelli D’Angelo, secondo il quale non ci sono solo Etihad e Air France in corsa, ma «l’interesse è molto più ampio, anche se al momento non c’è nulla che si stia effettivamente svolgendo». «Solo voci premature, conclude, ma che domani potranno essere plausibili».

Al di là delle smentite più o meno di rito, quello che conta è che le condizioni fissate nel 2008 non lasciano un grande spazio di manovra per i soci Alitalia. Le penalità da pagare per uscire dall’alleanza Sky Team sarebbero un vero bagno di sangue. Adesso come tra un anno.
 
vabbè anche io ho un conoscente che lavora in alto in Etihad...
E' per caso colui il quale siede alla sinistra di qualche marcione ogni tanto? ...se sì... allora si che "lavora in alto"!!! :D Potremmo pungolarlo per avere info di prima mano per giocare in borsa... ma con discrezione perché non è bello beccarsi un'accusa per "insider trading"!!! ;)
 
Ma se EY costituisse una società di diritto europea che acquistasse AZ, insomma delle scatole cinesi, non potrebbe superare la soglia del 50% e far mantenere ad AZ il diritto di essere compagnia UE?
Siamo così italiani iciucioni e traffichini che pensiamo che anche all'estero debbano pensarla come noi ed inventare sotterfugi e parallelismi per aggirare le regole, ma all'estero non funziona così,sopratutto con gli arabi.
 
Siamo così italiani iciucioni e traffichini che pensiamo che anche all'estero debbano pensarla come noi ed inventare sotterfugi e parallelismi per aggirare le regole, ma all'estero non funziona così,sopratutto con gli arabi.

Immagino che tu non faccia molti affari con gli arabi allora.
 
ragazzi stiamo parlando di affari e di tanti miliardi in ballo. certo l'affare si concludera con chiaramente ritorni positivi sia per chi compra che per chi vende. secondo me comunque lavoreranno in silenzio, e non e' escluso che se ne riparli tra un anno .
 
pochi minuti fa ad adnkronos . sibbillini . secondo me si sono gia accoradti.

Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Etihad Airways non commenta un suo eventuale interesse ad acquistare le quote di alcuni azionisti minoritari di Alitalia ma conferma di guardare alle opportunita' che ci potrebbero essere nel settore. Ad affermarlo all'Adnkronos e' un portavoce della compagnia aerea di Abu Dhabi commentando le indiscrezioni del quotidiano francese 'Les Echos' che oggi rivelava un interesse di Etihad Airways per quote in Alitalia in vista della scadenza del lock up, il 12 gennaio prossimo, che vincola i soci italiani della compagnia italiana.

''La nostra politica -spiega il portavoce di Etihad- e' quella di non commentare le indiscrezioni. Etihad Airways continua a guardare alle opportunita' di investimento che ci potrebbe essere in altre compagnie aeree come evoluzione positiva della sua strategia di partnership''. Questi investimenti, aggiunge, ''saranno realizzati solo nel caso in cui Etihad Airways ritenga che ci siano forti prospettive commerciali, che ci sia la stessa filosofia aziendale e che vengano accolti positivamente. Se o quando la compagnia decidesse di fare ulteriori investimenti di questo tipo, questi saranno comunicati in linea con i requisiti normativi e commerciali previsti''.
 
pochi minuti fa ad adnkronos . sibbillini . secondo me si sono gia accoradti.

Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Etihad Airways non commenta un suo eventuale interesse ad acquistare le quote di alcuni azionisti minoritari di Alitalia ma conferma di guardare alle opportunita' che ci potrebbero essere nel settore. Ad affermarlo all'Adnkronos e' un portavoce della compagnia aerea di Abu Dhabi commentando le indiscrezioni del quotidiano francese 'Les Echos' che oggi rivelava un interesse di Etihad Airways per quote in Alitalia in vista della scadenza del lock up, il 12 gennaio prossimo, che vincola i soci italiani della compagnia italiana.

''La nostra politica -spiega il portavoce di Etihad- e' quella di non commentare le indiscrezioni. Etihad Airways continua a guardare alle opportunita' di investimento che ci potrebbe essere in altre compagnie aeree come evoluzione positiva della sua strategia di partnership''. Questi investimenti, aggiunge, ''saranno realizzati solo nel caso in cui Etihad Airways ritenga che ci siano forti prospettive commerciali, che ci sia la stessa filosofia aziendale e che vengano accolti positivamente. Se o quando la compagnia decidesse di fare ulteriori investimenti di questo tipo, questi saranno comunicati in linea con i requisiti normativi e commerciali previsti''.

è una dichiarazione simile a quelle già fatte nel corso degli ultimi mesi. Che ci sia qualcosa è assodato, ma da qui allo scambio azionario ce ne passa.
 
io sono convinto ci sara scambio . se non con loro direttamente tramite loro con air france. comunque ci sono movimenti . questo e' certo.
 
Come dice Kenya, è innegabile che Etihad sta parlando da mesi con AF-KLM e con la stessa AZ per vedere quali strategie sono possibili per completare un percorso di espansione che si è sviluppato con l'acquisto di quote minoritarie ma con il tempo sempre più significative di diversi vettori, Air Berlin in particolare. La logica conclusione di voci ed ammiccamenti usciti in questi mesi è un accordo globale fra AF-KLM ed EY che comprenda anche AZ e AB con scambi azionari volti ad una sempre maggiore integrazione. Riguardo ad AZ non è detto che i capitani coraggiosi debbano uscire tutti dall'azionariato, è possibile che diversi rimangano in campo facenti parte di un nuovo grande gruppo, questo specialmente se l'operazione si allarga anche oltre i confini europei. La mossa di DL che è andata a prendere il 49% di VS rafforzandosi sia in ottica di confronto con le cugine americane sia nei confronti dei partner europei è un segnale in questa direzione.
Quello a cui non assisteremo è una trattativa sui giornali, perchè non è consono ai soggetti in campo e non è nello stile di queste aziende, inoltre ricordiamoci che la logica non è detto che porti ad una conclusione.
 
quindi si avrà una sorta di Cerbero Franco-Italo-Arabo: la chiameranno Al-Italià?
 
Siamo così italiani iciucioni e traffichini che pensiamo che anche all'estero debbano pensarla come noi ed inventare sotterfugi e parallelismi per aggirare le regole, ma all'estero non funziona così...

Prego? Le compagnie straniere operanti su Linate si sono adeguate molto in fretta ai modi di fare italiani che le permettono sottobanco e con sotterfugi di aggirare le regole ed operare molti piu' voli del consentito, giusto per fare un esempio...