Scadenza Lock up AZ : scenari dopo il 12 gennaio


Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

(ANSA) - ROMA, 6 GEN - Aggregare le quote degli azionisti italiani di Alitalia per consolidare l'italianita' della compagnia nei confronti del primo azionista Air France. E' questa, a quanto si apprende, l'ipotesi cui si starebbe lavorando dietro le quinte in vista della scadenza del vincolo di lock up il prossimo 12 gennaio. Secondo indiscrezioni di stampa, Air France avrebbe pronta un'offerta per rilevare le quote della cordata italiana con una valutazione del 20% superiore a quanto sborsato nel 2008.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Ancora questa storia?
E' stato ripetuto in tutte le salse che non si possono paragonare la KLM degli anni 2000 con l'Alitalia di oggi.
AZ non ha lo stesso peso che ha avuto KLM ai tempi della fusione con AF.

guarda che se alitalia perde ora soldi li perderà pure sotto AirFrance, e poiché i soldi si fanno sul lungo raggio e logico che ci sarà uno sviluppo di quest'ultimo
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

si potrebbe sempre ipotizzare nell'ottica di una fusione un ALitalia come player per il centro/sud America e il medio oriente
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Io temo che af si sbarazzerà di altre macchine. A sensazione Cityliner e Smart le vedrei in bilico.

Io invece penso che si terranno Cityliner ( aerei più piccoli, facili da riempire, con un costo del personale molto inferiore) e faranno fuori unpo' di 320 ....( soprattutto quelli in leasing da AP Fleet....che hanno un costo "eccessivo")......e chissà se si terranno tutti i 330....
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Io penso che AZ dia piuttosto fastidio ad AF sul mercato sudamericano, a maggior ragione se hanno ancora intenzione di operare la GRU con A380, tanto per fare un esempio.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

ROMA - Air France marcia spedita su Alitalia. Questa volta consapevole che, nonostante la campagna elettorale, sarà molto difficile opporsi alla fusione. Nei piani di Parigi l’operazione dovrebbe chiudersi prima dell’estate. O almeno, è questa la deadline che i francesi si sono dati. Al progetto, ormai in fase avanzata, sta lavorando labanca d’affari Lazard, storico consulente del gruppo transalpino che, per la verità, non ha mai abbandonato il campo, avendo già disegnato nel 2008 modalità, tempi e costi dell’integrazione. Sfumata, come noto, per la dura opposizione dei sindacati e le resistenze del governo Berlusconi.

FUSIONE IN ESTATE
Bruciati da quella vicenda, i francesi, cui fa capo il 25% di Alitalia, vogliono evitare passi falsi e stringono d’assedio i soci italiani. Non c’è infatti tempo da perdere. A partire dal 12 gennaio, cioè tra una settimana esatta, la cordata guidata da Intesa Sanpaolo potrà infatti cedere sul mercato le proprie quote, che però sono soggette a un diritto di prelazione proprio dei soci. Ebbene, secondo indiscrezioni raccolte dal Messaggero, Air France non avrebbe nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire la preda per la seconda volta. Servirà, è vero, anche l’ok del cda per la cessione, ma il pressing tra i soci tricolore, che all’epoca sborsarono poco più di 1 miliardo per salvare l’italianità della compagnia di bandiera, si fa ogni giorno più serrato.

Tanto più che mai come oggi i vari componenti della cordata (dai Riva ad Equinox, dal gruppo Solido ad Atlantia, da Unipol fino alla stessa Intesa, da Immse al gruppo tessile di Cesare Carbonelli D’Angelo) avranno la possibilità di monetizzare così facilmente. Del resto, alcuni di loro si stanno già muovendo. Avrebbero infatti affidato a Rothschild il mandato ad esplorare ogni possibile alternativa. La formalizzazione è attesa nei prossimi giorni.

OCCASIONE STORICA
A sua volta, la compagnia guidata da Jean-Cyril Spinetta può approfittare di un momento di forza, grazie alla severa ristrutturazione ormai alle spalle e una capitalizzazione di Borsa tornata oltre 2 miliardi di euro. Non solo. Dai primi sondaggi informali effettuati con i soci italiani, l’idea di una scambio carta contro carta con una società quotata non dispiacerebbe, anche perché permetterebbe un disimpegno agevole dell’investimento. Il nodo da sciogliere è ovviamente la valutazione. Ma anche qui il range ideale non pare lontano. Air France sarebbe disposta ad offrire un concambio pari a 1,6 che valorizzerebbe il pacchetto di Cai il 20% circa in più rispetto al costo d’acquisto. Una valutazione che però non incontra il favore di tutti i soci. Per questo verrà probabilmente avviata una ricognizione a 360 gradi, ad opera della compagnia, per verificare l’esistenza di altre proposte.

LE MOSSE DI ETIHAD
Alla finestra c’è infatti Etihad, la compagnia di Abu Dhabi con la quale Alitalia ha già un accordo commerciale e che sarebbe un partner ideale per far diventare Fiumicino un hub per tutta l’Europa. Fumo negli occhi per Air France che, con atti formali, avrebbe già allontanato l’ipotesi, impedendo al presidente Roberto Colaninno di trattare con altre compagnie. Questo non esclude comunque che gli altri soci tentino di aggirare il blocco, se non altro per provare ad alzare il prezzo, minacciando o semplicemente auspicando le nozze arabe. Una strada comunque in salita visto che anche Air France ha stretto un’alleanza commerciale con Etihad, per controllare da vicino le mosse della compagnia del Golfo. Il futuro di Alitalia (che in 4 anni ha bruciato 753 milioni), a meno che la politica torni prepotentemente a far sentire la sua voce, sembra quindi già scritto nella volontà della sua storica promessa sposa. Se non altro perché smontare il processo d’integrazione avviato con Air France sarebbe davvero complesso.

Le due compagnie parlano da tempo la stessa lingua, si suddividono il mercato, hanno sistemi operativi connessi. Lazard, che conosce a fondo la realtà italiana, sa poi bene come procedere. Nel dossier in preparazione ci sarebbe, tra l’altro, anche la nascita di holding per valorizzare le peculiarità di ciascuna compagnia. Un piano che ricalca quello già studiato sei anni fa. In attesa dello sprint finale, l’ad Andrea Ragnetti spinge sul marketing, rinnova le sale d’attesa sulla Roma-Milano e studia come valorizzare al massimo la compagnia, scorporando il marchio Mille Miglia. Troppo poco per far saltare il matrimonio con Parigi.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Provo a fare un'analisi.
Se io compro un'azienda lo faccio o perché e' profittevole e quindi lo sara' per me, o perché so come renderla profittevole o per toglierla dal mercato perché danneggia la mia impresa.
Il primo e l'ultimo caso non sono certo quelli per i quali AF può puntare all'acquisto, resta il secondo.
In questa ipotesi pensare che AF aggiunga a quanto già speso altre centinaia di milioni per ridurre AZ ad un operatore che federi su Parigi e Amsterdam e perda sul mercato interno e internazionale non renderebbe giustizia alle capacita' imprenditoriali che le sono senza dubbio riconosciute e da riconoscere.
Con un'azienda vicina all'essere in ginocchio come e' AZ, una mossa molto meno rischiosa e costosa potrebbe essere quella che ha compiuto la stessa AZ con windjet: lasciarla cuocere da sola e poi federare con i propri aerei, oppure aumentare il federaggio anche con AZ in piedi.
AZ e' invece partner di AF e AF e' già socia di AZ, con chiare finalita' strategiche ben distanti dal ridurre i voli AZ (se non quelli non profittevoli). Fare tafazzate non avrebbe senso e quindi non avrebbe senso pensare ad AZ quale regional; AF/KL sa bene che se l'obiettivo acquisizione fossero i "4" pax di lungo raggio di AZ da federare su CDG e AMS il rischio sarebbe che ai "4" sapendo in ogni caso di dover fare scalo potrebbe venire una gran voglia di scegliere anche altre compagnie (Golfo, TK, LH, le americane, inglesi e spagnole etc.) sostanzialmente azzerando l'investimento AZ. AF ovviamente sa quindi che gli italiani, almeno la maggior parte di loro, meno scali fanno e più sono contenti come anche gli stranieri più vengono diretti in ita e più sono contenti. Che poi nell'ottica di una comune strategia i lungo raggio, a seconda dell'hub di partenza o arrivo possano essere orientati verso una parte o l'altra del globo, e' altro discorso.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Io dico che etihad e' lo strumento utilizzato da AZ per avere maggior peso "nell'ora delle decisioni irrevocabili", e così so che si sa bene in tutti i piani alti di AZ.
Poi, accesa una miccia solo quando si esaurisce si scopre cosa succede...
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

quanto detto da ,mauro non fa una grinza. comunque succedera quello che e' logico che accada . e da quando cai e' in campo che si sa . allo scadere dell loch up la compagnia sarebbe andata ad air france integralmente . non vedo riduzioni di voli , tranne i poco o nulla profittevoli, vedi cancellazioni su bologna o puglia ne l'azzeramento del lungo raggio. ci saranno rotte diversificate come attualmente succede per klm. magari verranno aggiunti voli su parigi per dar accesso ai voli lr che non operano dall italia.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Provo a fare un'analisi.
Se io compro un'azienda lo faccio o perché e' profittevole e quindi lo sara' per me, o perché so come renderla profittevole o per toglierla dal mercato perché danneggia la mia impresa.
Il primo e l'ultimo caso non sono certo quelli per i quali AF può puntare all'acquisto, resta il secondo.
In questa ipotesi pensare che AF aggiunga a quanto già speso altre centinaia di milioni per ridurre AZ ad un operatore che federi su Parigi e Amsterdam e perda sul mercato interno e internazionale non renderebbe giustizia alle capacita' imprenditoriali che le sono senza dubbio riconosciute e da riconoscere.
Con un'azienda vicina all'essere in ginocchio come e' AZ, una mossa molto meno rischiosa e costosa potrebbe essere quella che ha compiuto la stessa AZ con windjet: lasciarla cuocere da sola e poi federare con i propri aerei, oppure aumentare il federaggio anche con AZ in piedi.
AZ e' invece partner di AF e AF e' già socia di AZ, con chiare finalita' strategiche ben distanti dal ridurre i voli AZ (se non quelli non profittevoli). Fare tafazzate non avrebbe senso e quindi non avrebbe senso pensare ad AZ quale regional; AF/KL sa bene che se l'obiettivo acquisizione fossero i "4" pax di lungo raggio di AZ da federare su CDG e AMS il rischio sarebbe che ai "4" sapendo in ogni caso di dover fare scalo potrebbe venire una gran voglia di scegliere anche altre compagnie (Golfo, TK, LH, le americane, inglesi e spagnole etc.) sostanzialmente azzerando l'investimento AZ. AF ovviamente sa quindi che gli italiani, almeno la maggior parte di loro, meno scali fanno e più sono contenti come anche gli stranieri più vengono diretti in ita e più sono contenti. Che poi nell'ottica di una comune strategia i lungo raggio, a seconda dell'hub di partenza o arrivo possano essere orientati verso una parte o l'altra del globo, e' altro discorso.
Ti quoto Mauro, qua i francesi vengono sempre dipinti come miopi, dalle dubbie capacità e castigatori dell'orgoglio italico.
In realtà sono tutto fuorchè stupidi, se comprano il loro fine sarà far si che AZ diventi profittevole. Come già si vede dalla joint venture atlantica semplicemente le scelte nel caso di acquisizione avranno una logica di scala maggiore.
Una acquisizione deve spaventare solamente chi genera inefficienze, perchè è evidente che con AF le logiche da carrozzone pubbliche vanno a minimizzarsi o a cessare ed il privato non si fa scrupoli a tagliare i rami secchi, come FCO se vorrà mantenere i suoi voli dovrà nettamente migliorare perchè gli standard dopo saranno quelli di AF.

Riguardo agli scenari, i francesi conoscono bene l'effetto campagna elettorale e che difficoltà può portare e sanno bene quale potrebbe essere l'approdo di una crociata per l'italianità di AZ. Una AZ che viene spinta dalla politica a rimanere italiana potrebbe avere un comodo approdo fra le braccia di Etihad, che non potendo passare in maggioranza salvaguarderebbe l'italianità e molto probabilmente sarebbe anche un approdo molto interessante per il sistema Italia. Gli arabi non si metteranno apertamente contro i partner francesi, ma il tempo e l'insediamento del nuovo governo italiano potrebbe propiziare una apertura di orizzonti ai capitani coraggiosi. Ecco perchè i francesi stanno accelerando. Segnali come Monti che va a parlare di AZ ad Abu Dhabi fra le altre questioni bilaterali, una parte dei soci di AZ che non disprezzerebbe mettere in concorrenza AF e EY, l'opinione pubblica e in primis la parte politica che ha cavalcato l'italianità di AZ che subirebbe un bello smacco se AZ finisse ad AF ripulita dai debiti dallo Stato quando senza il loro provvidenziale intervento poteva finirci con annessi e connessi, insomma a Parigi sanno che l'operazione può complicarsi e quindi provano a giocare sul tempo.
 
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Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

..... se comprano il loro fine sarà far si che AZ diventi profittevole.....

lo faranno a discapito dei soliti noti, come sta succedendo da qualche tempo, o riusciranno ad invenarsi qualcosa di nuovo (temo sempre a scapito dei soliti noti?)

sarò fissato e ripetitivo, ma mi torna sempre più spesso alla mente la versione tradotta ai banchi del liceo, "la vecchia sincera e il tiranno Dionisio"....... spero vivamente di sbagliarmi, ne sarei felicissimo.


ps. non riattacchiamo la solita solfa del "cambia lavoro se questo non ti piace" et similia, grazie. la speranza è quella di crescere, e non intendo di età, con la volontà e consapevolezza di fare sacrifici per vederne i risultati, ma dopo quelli fatti vedo poca o nessuna luce illuminare questo tunnel.
 
Thread Alitalia da dicembre 2012

Una AZ sana e competitiva che offra sicurezza a chi già ci lavora ed opportunità a chi un giorno ci lavorerà e' quello che vogliamo tutti.
Qui non è questione di nazione o di bandiera, qua e' questione di business, e Spinetta indiscutibilmente sa come si fa quello della Aviazione. Di questo c'è bisogno.
Speriamo bene e speriamo presto.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

Quale sarebbe il valore aggiunto di AZ per un acquirente? Cosa dovrebbe fare in AZ per renderla profittevole? E questo presunto acquirente, non spenderebbe assai meno a fare in proprio quasi tutto quello che farebbe fare ad AZ?
LH ci ha provato a fare in proprio ed i risultati si sono visti. E non stiamo parlando degli ultimi della classe.
Poter partire da AZ per mettere le mani sul mercato italiano vale ben il pagare il disturbo ai capitani coraggiosi.
Il mercato è libero anche in Francia, FR e U2 ci sono anche li, EK idem.

Inoltre AF sa bene che se non si pappa AZ passando la mano e la ruota continua a girare la stessa può fermarsi anche sulla casella di EY. EY non trovi che si gioverebbe un bel po' ad inserire nel proprio gioco di scacchiera di partecipazioni un hub al centro del mediterraneo? Sarebbe perfettamente complementare con i propri interessi in Europa, inoltre l'Italia sarebbe un ideale punto di approdo verso le americhe. Inoltre, così come AB, permetterebbe di creare una ramificazione in Europa dove non hanno la forza o la possibilità concessa dai bilaterali di sbarcare direttamente. In più da non dimenticare i rapporti economici che legano Italia ed Emirato, con la strada aperta dal legame con la Ferrari del neo politico Luca Luca.

Sono tutte cose che da sole non fanno l'operazione scavalcando un partner come Air France, ma fanno si che se Air France sottovaluta la situazione e prende tempo potrebbe aprire scenari che attualmente sono secondari. In AF lo sanno, come dice Mauro in AZ lo sanno e mi sa che anche ad Abu Dhabi lo sanno e stanno alla finestra.
 
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Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

lo faranno a discapito dei soliti noti, come sta succedendo da qualche tempo, o riusciranno ad invenarsi qualcosa di nuovo (temo sempre a scapito dei soliti noti?)

sarò fissato e ripetitivo, ma mi torna sempre più spesso alla mente la versione tradotta ai banchi del liceo, "la vecchia sincera e il tiranno Dionisio"....... spero vivamente di sbagliarmi, ne sarei felicissimo.


ps. non riattacchiamo la solita solfa del "cambia lavoro se questo non ti piace" et similia, grazie. la speranza è quella di crescere, e non intendo di età, con la volontà e consapevolezza di fare sacrifici per vederne i risultati, ma dopo quelli fatti vedo poca o nessuna luce illuminare questo tunnel.
Capisco la tua preoccupazione da lavoratore, ma è lampante che con il mercato del lavoro attuale le sicurezze sono sempre meno e sempre più non si guarda in faccia a nessuno, a maggior ragione quando si viene acquisiti.
Nel caso di acquisizione da parte di AF non aspettarti dispettucci o rivalse nazionalistiche, però aspettati che i francesi facciano tutto quanto è necessario per rendere profittevole AZ, costi quel che costi. Lo hanno fatto negli ultimi anni a casa propria, con scontri mica teneri con i sindacati, non si faranno scrupoli a farlo anche in AZ. E non è che altri farebbero diverso, vedi IAG con Iberia, Lufthansa in casa sua, Walsh in British è stato fra i precursori.
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

ma si, qualche altra ora di cassaintegrazione, sulle spalle della collettività per nulla gravata in quest'ultimo anno da tasse,balzelli,aumenti. Checcefrega, è il mercato
 
Re: Thread Alitalia da dicembre 2012

ma si, qualche altra ora di cassaintegrazione, sulle spalle della collettività per nulla gravata in quest'ultimo anno da tasse,balzelli,aumenti. Checcefrega, è il mercato
E tu ed i tuoi colleghi sindacalisti che ci state a fare? Magari a controfirmare l'accordo e poi venire qua a fare i rivoluzionari?