Sbloccati i fondi per il rinnovo flotta Ae.C.I.


india9001

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6 Novembre 2005
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Oltre 3,2 milioni di euro derivanti dai proventi del piano rinnovo flotta dell’Aero Club d’Italia del 1987 sono stati sbloccati e si tradurranno nell’acquisto di una quarantina di macchine per il piano che sarà lanciato non appena terminati i lavori della commissione tecnica. Lo ha annunciato a Roma il presidente dell’AECI Giuseppe Leoni alla presenza del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (foto a sinistra) e del sottosegretario alle Finanze Nicola Sartor (in basso). Parti politiche diverse, come è stato rimarcato in molti interventi, ma unite nel desiderio di fare "policy" piuttosto che "politics". «Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, e in questa storia i Cesari sono le due persone al mio fianco», ha dato atto Leoni indicando Bianchi e Sartor.
«L’altra volta dissi che, nei limiti di quanto possibile per il ministero dei Trasporti, qualcosa avrei fatto», ha detto Bianchi ricordando di essere figlio di un pilota da caccia e cresciuto in aeroporto. «Poi si è creato un varco di grandezze ben diverse». In effetti, grazie ad una diversa ripartizione dei contributi statali per gli enti del settore della navigazione aerea, quest’anno l’AECI riceverà dai Trasporti 295.332,42 euro contro i 42.751,92 dell’anno del 2006. I maggiori fondi serviranno tra l’altro a lanciare il progetto di una scuola nazionale di volo a motore per il conseguimento della licenza di pilota privato, da localizzare nel centro-sud per sfruttare le condizioni meteo più favorevoli. Una decisione, questa, che ha trovato Bianchi e Sartor d’accordo nel sottolineare l’importanza del compito didattico e formativo. Con la speranza, dice il ministro, «di staccare magari qualche giovane da quelle orrende trasmissioni televisive, portarlo in aeroporto e fargli provare un aeroplanino.»
Il successo maggiore riguarda però il piano rinnovo flotta. I residui a bilancio derivanti dai proventi del II Piano Rinnovo Flotta del 1987, ha ricordato Leoni, «erano fermi da anni a causa sia del commissariamento dell’Ente, sia a causa dei severi vincoli di cassa imposti dalla legge 311/2004». Fondi esistenti, a lungo bloccati in Tesoreria ma nuovamente spendibili dal 1° gennaio 2008. «Provo grande soddisfazione per questo successo nel superare i lacci e laccioli introdotti nel 2004 per frenare la crescita della spesa pubblica,» ha aggiunto Sartor. «Si tratta di una norma insoddisfacente perché impedisce di spendere persino agli enti che avevano già fondi da spendere. Non è questo il modo per un risanamento virtuoso. Liberare le risorse per l’Aero Club è un segno forte di discontinuità.»
Con i fondi sarà possibile acquistare una quarantina di macchine, insufficienti per gli 80 club di aviazione generale federati all’AECI e insufficienti alla prosecuzione dell’iter formativo verso le licenze superiori che aprono la strada alle carriere professionali in aviazione, come ha detto Marco Gavazzi segnalando la prevista richiesta di 17.000 piloti commerciali a livello mondiale. «Dobbiamo formarli anche noi, o l’Italia uscirà da questo settore industriale come già ha fatto da altri. Ai comandi ci saranno polacchi e bulgari,» ha aggiunto provocatorio Gavazzi. «Io vorrei che ci fossero anche italiani».
Lo sblocco dei fondi non esaurisce quindi il discorso e non garantisce da solo il rilancio del settore, come ha ricordato Leoni invocando una semplificazione normativa analoga a quella che alcuni anni fa ha consentito il rilancio della nautica. Un invito raccolto dal vice direttore generale dell’ENAC Salvatore Sciacchitano, che ha addirittura rilanciato proponendo di trovare il modo di affidare all’AECI la gestione di quella sessantina di aeroporti non utilizzabili per il traffico commerciale ma che restano comunque un patrimonio infrastrutturale dello stato da mettere a frutto. Perchè - come ha detto Leoni - «con 800 metri di autostrada non si va da nessuna parte, ma con 800 metri di pista si va in tutto il mondo».

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