Alpi Eagles Pronta una cordata per salvarla? Galan: grave crisi
Mentre a Tessera ieri sono partiti solo tre dei nove voli Alpieagles programmati, si sono diffuse nuovamente voci che una cordata di imprenditori veneti si starebbe muovendo per impedire il fallimento della compagnia veneta.
«Alpieagles non è in stato di insolvenza, perché è super-capitalizzata» va ripetendo a tutti il presidente Paolo Sinigaglia, il quale ha incassato l'uppercut inflittogli da Save e da Gesac aeroporto di Napoli che hanno presentato istanza di fallimento nei confronti della società (creditori come gli scali di Bari, di Catania e Palermo ed Eurocontrol, la società cui si pagano i diritti di sorvolo). Sinigaglia non molla, e rilancia: ha scritto una lettera a tutti i soci e a tutti i consiglieri di amministrazione di Save, la società che gestisce il Marco Polo di Venezia, chiedendo un incontro immediato per spiegare, dati alla mano, come nei suoi confronti sia in atto un attacco senza precedenti, «si sono messi d'accordo per farmi fuori».
Enrico Marchi, presidente di Save, è naturalmente di parere diverso, continua a ripetere che i debiti vanno pagati (parla di quasi 4 milioni di euro, mentre Sinigaglia sostiene che si tratta di molto meno) e annuncia querele contro Sinigaglia.
Ieri nella vicenda è entrato a piedi uniti anche Giancarlo Galan, dopo essere stato invocato per mesi da politici e sindacalisti. Il presidente della Regione Veneto si dice molto preoccupato per il destino della compagnia che, tra l'altro, garantisce pressoché in esclusiva i collegamenti diretti tra il Nordest e il sud Italia. In accordo con il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, Galan sostiene che è necessaria l'apertura di un tavolo di confronto per risolvere quanto è successo e succede ad Alpieagles». Giancarlo Galan - che come presidente del Veneto è anche parte direttamente interessata, avendo la Regione, attraverso la Veneto Sviluppo, una partecipazione in Alpieagles (anche se solo dello 0,7\%) e pure in Save - conclude denunciando «prese di posizione assurdamente attendiste e che sembrano quasi distratte dinnanzi alle prospettive che temo attendano centinaia e centinaia di dipendenti di Alpieagles (800 tra i 300 diretti e altri 500 dell'indotto)». Giustina Destro, parlamentare di Forza Italia, ha aggiunto alla preoccupazione anche la solidarietà personale a Sinigaglia, e Raffaele Zanon, consigliere regionale di AN chiede chiarimenti sugli «atti ostili che sembrano avere un unico obiettivo: far chiudere la compagnia aerea». Per Marchi la richiesta di Galan è da condividere: «Alpieagles da tempo non paga nemmeno i diritti giornalieri e credo che effettivamente far finta di niente non giovi a nessuno. Io sono disponibile ad un incontro con le istituzioni perché è giusto fare chiarezza. D'altro canto anche l'istanza di fallimento l'abbiamo presentata a malincuore, masono convinto che rivolgersi ad un giudice imparziale sia il modo migliore per tutelare tutti».
Galan, però, vuole risolvere la cosa con un tavolo di confronto. Ma Marchi è irremovibile: «La soluzione diversa dalla procedura fallimentare è solo che Alpieagles paghi i debiti».
Fonte: Elisio Trevisan (Il Gazzettino)