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Michele-TRN
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Sagat, Benetton in ritirata "per l'ostilità di uno schieramento
bipartisan, preoccupato che Caselle possa non più curare gli interessi di Torino"
"Infine, sul fronte aeroportuale della Sagat dove il Comune detiene il 38% (ma con le azioni di Regione e Provincia, il pubblico arriva al 51%), i fatti sembrano dare ragione alla strategia, o quantomeno ai desiderata di Palazzo Civico pubblicamente esternati da Dealessandri in Commissione a metà dicembre, di dismettere le quote degli aeroporti di Firenze e Bologna, magari per investire sulle rotte dell'Est europeo. Ieri, un'anodina dichiarazione del Benessia di Firenze, cioè Michele Gremigni, presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che detiene circa il 16% dell'aeroporto gigliato dopo essere subentrata a Meridiana, ha acceso i fari sulla reale posta in gioco. E cioè chi comanderà d'ora in avanti nell'impianto aeroportuale toscano? Ancora Sagat (che detiene il 31% delle azioni) e che nella fattispecie, avendo tra gli azionisti Sintonia di Benetton, svolge il ruolo di partner privato, oppure il socio pubblico visto che un possibile accordo fra l'Ente Cassa, il Comune, le camere di commercio di Firenze e Prato e altri piccoli enti, ribalterebbe la situazione. «Evitiamo il muro contro muro - ha detto Gremigni -, per il destino dell'aeroporto di Firenze credo sia importante arrivare a un giusto equilibrio negli interessi». Interessi che, come detto, sono cambiati per quanto riguarda il Comune di Torino. Così come sono cambiati quelli di Benetton-Sintonia che, in origine, avrebbe tanto voluto aumentare la sua quota di Sagat (ora è ferma al 24% ma esprime l'amministratore delegato e ha la gestione dello scalo torinese) ma poi è stata distratta da partite più grosse e raffreddata dall'ostilità di uno schieramento bipartisan preoccupato che Caselle potesse non più curare adeguatamente gli interessi di Torino. I Benetton, al contrario di Torino, sono interessatissimi all'aeroporto di Firenze. Come questi interessi divergenti si potranno comporre è presto per dirlo. Certo è che attorno al tavolo da Risiko che si va profilando siederanno anche gli altri soci (Equiter e Italconsult, cioè San Paolo e Camera di commercio) di Sagat e di Aeroporti Holding, la società attraverso la quale passa il controllo delle quote dell'aeroporto di Firenze e di quello di Bologna. Aeroporti Holding - è il commento poco entusiasta che si raccoglie tra i soci di Sagat - quando è nata doveva diventare un network degli aeroporti italiani. Invece fatica, e molto, a raggiungere l'obiettivo".
La Stampa 28/01, Cronaca di Torino
www.lastampa.it/caselle
bipartisan, preoccupato che Caselle possa non più curare gli interessi di Torino"
"Infine, sul fronte aeroportuale della Sagat dove il Comune detiene il 38% (ma con le azioni di Regione e Provincia, il pubblico arriva al 51%), i fatti sembrano dare ragione alla strategia, o quantomeno ai desiderata di Palazzo Civico pubblicamente esternati da Dealessandri in Commissione a metà dicembre, di dismettere le quote degli aeroporti di Firenze e Bologna, magari per investire sulle rotte dell'Est europeo. Ieri, un'anodina dichiarazione del Benessia di Firenze, cioè Michele Gremigni, presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che detiene circa il 16% dell'aeroporto gigliato dopo essere subentrata a Meridiana, ha acceso i fari sulla reale posta in gioco. E cioè chi comanderà d'ora in avanti nell'impianto aeroportuale toscano? Ancora Sagat (che detiene il 31% delle azioni) e che nella fattispecie, avendo tra gli azionisti Sintonia di Benetton, svolge il ruolo di partner privato, oppure il socio pubblico visto che un possibile accordo fra l'Ente Cassa, il Comune, le camere di commercio di Firenze e Prato e altri piccoli enti, ribalterebbe la situazione. «Evitiamo il muro contro muro - ha detto Gremigni -, per il destino dell'aeroporto di Firenze credo sia importante arrivare a un giusto equilibrio negli interessi». Interessi che, come detto, sono cambiati per quanto riguarda il Comune di Torino. Così come sono cambiati quelli di Benetton-Sintonia che, in origine, avrebbe tanto voluto aumentare la sua quota di Sagat (ora è ferma al 24% ma esprime l'amministratore delegato e ha la gestione dello scalo torinese) ma poi è stata distratta da partite più grosse e raffreddata dall'ostilità di uno schieramento bipartisan preoccupato che Caselle potesse non più curare adeguatamente gli interessi di Torino. I Benetton, al contrario di Torino, sono interessatissimi all'aeroporto di Firenze. Come questi interessi divergenti si potranno comporre è presto per dirlo. Certo è che attorno al tavolo da Risiko che si va profilando siederanno anche gli altri soci (Equiter e Italconsult, cioè San Paolo e Camera di commercio) di Sagat e di Aeroporti Holding, la società attraverso la quale passa il controllo delle quote dell'aeroporto di Firenze e di quello di Bologna. Aeroporti Holding - è il commento poco entusiasta che si raccoglie tra i soci di Sagat - quando è nata doveva diventare un network degli aeroporti italiani. Invece fatica, e molto, a raggiungere l'obiettivo".
La Stampa 28/01, Cronaca di Torino
www.lastampa.it/caselle