Ryanair taglia rotte causa controlli imposti agli equipaggi in transito a Budapest


uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Canada
Altra puntata di piedi da parte di Michael O'Leary e Ryanair nei confronti delle normative nazionali.

La compagnia irlandese ha deciso di cancellare 13 rotazioni dall'aeroporto di BUD per le prossime due settimane in quando le normative doganali insistono che gli equipaggi in arrivo a BUD scendano dall'aereo e passino il controllo passaporti a dispetto del fatto che debbano ripartire subito per un altro volo. Questa normativa di fatto impedisce a Ryanair di realizzare il turnaround in 25 minuti, e per questo hanno deciso di sospendere tutti i voli fino a quando la situazione non sara' risolta.

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Ultima modifica da un moderatore:
Questa volta mi sembrano assurdità imposte dall'aeroporto di BUD.. e per evitare l'accumularsi di ritardi e ritardi, cancellano una rotazione al giorno per rispettare le regole imposte da BUD e far passare ad ogni turn_around gli equipaggi attraverso i controlli di sicurezza come richiesto.. assurdo!!
Chissà se a W!zzair e Malév avevano imposto la stessa cosa..

Magari i voli per Baden, Memmingem e Thessaloniki erano i più vuoti.. chissà come erano i riempimenti.. in un altro articolo si parlava di 4000 passeggeri affetti.. che.. facendo due conti .. 14rotazioni A/R possono portare massimo 5292pax. sono una media di 142 passeggeri a volo prenotati, se i riempimenti dei voli sono realmente questi non mi sembra un cattivo dato visto il brevissimo periodo di prevendita!
 
Della situazione politica in Ungheria si potrebbe discutere a lungo - non, però, in questo forum. Ho rimosso alcuni interventi OT.
 
Ryanair lascia a terra Orban
La compagnia aerea irlandese che aveva ereditato buona parte dei voli della fallita compagnia di bandiera ungherese, Malev, chiude molte rotte per la decisione della polizia di perquisire gli equipaggi


dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI
BERLINO – L’autoritarismo fascistoide del governo ungherese di Viktor Orbàn rovina ormai ogni aspetto dell’economia magiara, anche il trasporto aereo vitale per le comunicazioni e gli uomini d’affari. Ryanair, il grande vettore low-cost irlandese che aveva ereditato molte rotte della compagnia di bandiera ungherese, la gloriosa Malév ridotta al fallimento dall’incompetenza di Orbàn e dei suoi, ha cancellato buona parte dei collegamenti con Férihegy, l’aeroporto di Budapest. Motivo: non certo ostilità politica contro l’autocrate, i manager di Ryanair non sono filantropi cui puoi chiedere ogni sensibilità ai diritti umani. Ma indirettamente sì. Perché Ryanair è su tutte le furie per la pratica assurda introdotta dalle autorità ungheresi. Cioè quella di imporre agli equipaggi dei voli Ryanair che, fallita Malév, coprono buona parte dei collegamenti tra Budapest e il resto del mondo, di scendere dall’aereo insieme ai passeggeri e di sottoporsi in arrivo e in partenza agli stessi controlli di sicurezza.

E’una pratica assurda, e non esiste in nessuno dei 170 aeroporti dell’Unione europea, protesta Ryanair. E’ la folle ossessione di controllo poliziesco su tutti, stalinismo di ultradestra tipico di Orbàn anche nel carattere. Ed è una pratica anche pericolosissima per la sicurezza del trasporto aereo: dopo l’atterraggio e prima del decollo gli equipaggi devono restare a bordo o recarsi nelle sezioni controllo tecnico o manutenzione degli aeroporti per controllare insieme ai team a terra e garantire che il jet sia a posto.

A Budapest, per colpa dell’ossessione poliziesca del regime, gli equipaggi di Ryanair perdono almeno 25 minuti ogni volo. 25 minuti perduti per le verifiche di sicurezza vitali per i passeggeri prima di ogni decollo. La porta sbattuta in faccia da Ryanair a Orbàn porterà un nuovo gravissimo colpo alle comunicazioni aeree tra la splendida, sventurata Budapest e il resto del mondo, e quindi anche all’economia magiara che strozzata dal regime è in recessione, anni luce lontani dal solido sviluppo polacco, cèco, slovacco, romeno. Con la bancarotta della vecchia gloriosa Malév infatti l’aeroporto di Budapest aveva perduto quasi il 45 per cento delle linee. Altre compagnie erano subentrate: Lufthansa e Air Berlin dalla Germania, ma soprattutto alla grande Ryanair. Ora Orbàn raccoglie quel che ha seminato con la manìa di controlli. L’economia ungherese e il diritto degli ungheresi e degli altri europei a viaggiare pagheranno il prezzo. Malév non ha più speranza di rinascere: i suoi 25 aerei sono stati tutti sequestrati in febbraio dai creditori per inadempienza del governo, azionista di maggioranza insieme a una banca della Russia di Putin, e sono stati quasi tutti già venduti a pezzi come parti di ricambio. Nella guerra fredda, Malév era la più attendibile compagnia dell’allora Impero del Male.

La Repubblica

CIAO
_goa
 
Ma quanto rumore per nulla!!!

Si sta creando un caso dietro a pochissimi voli cancellati (...si parla di rotazioni, non di intere destinazioni!) e presumibilmente 3/4 vuoti...