Ryanair: scenari futuri e possibili sviluppi (2015-2021)


kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
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VCE-TSF
Ryanair, 300 nuovi aerei per diventare numero uno nel business dei cieli

La compagnia aerea a basso costo che ci ha abituati a stampare da soli la carta d’imbarco, viaggiare senza il posto prenotato, pagare extra per drink, snack e questa per ora è solo un’ipotesi perfino per andare alla toilette, ha per caso deciso di risparmiare anche sui finestrini, riparando quelli rotti con lo scotch? La foto di due dipendenti della Ryanair che chiudono con il nastro adesivo il finestrino dei piloti ha fatto il giro dei siti di tutto il mondo. Ma le apparenze possono ingannare, in questo caso doppiamente. Innanzi tutto l’aereo non si apprestava a decollare con un finestrino tappato con lo scotch: era solo una riparazione momentanea, fatta mentre il velivolo rimaneva a terra, in attesa che il finestrino fosse sostituito. E in secondo luogo, se da un lato è vero che la linea aerea lowcost numero uno d’Europa le studia tutte per ridurre i costi, dall’altro l’ultima notizia è che sta preparandosi a investire alcune decine di miliardi di euro in un ambizioso programma di rilancio, che potrebbe portarla ad aggiungere 300 aerei alla sua flotta entro dieci anni e a quasi raddoppiare il numero di passeggeri che fa volare ogni anno.
Beninteso, l’azienda guidata da 17 anni dal vulcanico Michael O’Leary va già bene, se non benissimo: con 71 milioni di passeggeri negli ultimi dodici mesi si consolida non solo come leader dei voli a risparmio ma pure come una delle maggiori compagnie aeree del mondo in assoluto, tallonando sempre più da vicino la numero uno d’Europa Lufthansa (91 milioni di passeggeri). La prima decade del ventunesimo secolo ha visto una crescita prodigiosa per l’azienda irlandese, che ha sofferto meno di altre gli effetti della grande recessione globale: "A noi la crisi fa bene, perché è in questi momenti che la gente cerca ancora di più di viaggiare spendendo meno", si compiace di dire l’amministratore delegato O’Leary. Il problema è cosa fare nel secondo decennio di questo secolo: come difendere la leadership, come incrementare profitti e dividendi per gli azionisti, come tenere a bada la concorrenza. Gli analisti del settore ritengono che ci sono due strade: continuare con la strategia di contenimento dei costi; oppure provare a crescere come volume di passeggeri. Con un’intervista al Financial Times nei giorni scorsi, O’Leary ha segnalato che punta alla seconda via. Ma a condizione che non gli costi troppo.
L’ad della Ryanair ha reso noto che punta a rafforzare la sua flotta con l’acquisto di 300 nuovi aerei tra il 2015 e il 2021, per puntare a far crescere il numero di passeggeri dagli attuali 70 a 130 milioni l’anno, un livello che farebbe della sua azienda di gran lunga la numero uno mondiale. O’Leary ha rivelato di avere intrapreso trattative con tre case costruttrici, l’americana Boeing, la cinese Comac e la russa Irkut, ma secondo le indiscrezioni potrebbe negoziare anche con una quarta, l’europea Airbus. "Però compreremo soltanto a prezzi bassi", ammonisce l’amministratore delegato. Non si sa esattamente quanto pagò nel 2002 alla Boeing per più di 100 aerei: si parla di oltre 9 miliardi di dollari, su cui però sarebbe stato praticato un grosso sconto. O’Leary riuscì nell’impresa mettendo uno contro l’altro la Boeing e l’Airbus: quando quest’ultima pensava di avere raggiunto un accordo, fu lasciata a bocca asciutta e da allora pare che il consorzio aeronautico europeo e l’ad della Ryanair non si siano più rivolti la parola. Ma potrebbero ricominciare a parlare, perché nel difficile clima economico che imperversa nel mondo non ci sono molti clienti pronti a commissionare due o trecento aerei.
Alcuni analisti sostengono che la crescita della Ryanair nell’ultimo decennio sia conseguenza dell’ottimo contratto strappato alla Boeing, per avere aerei più nuovi e a più basso consumo di quelli dei rivali, più che da altri fattori, come la determinazione a fare pagare a parte ogni più piccolo extra o a ridurre i costi. Ripetere l’operazione sarebbe dunque il necessario punto di partenza per una seconda fase di crescita. Ma con chi allearsi? Da un lato la Boeing sembrerebbe favorita, perché cambiare tipo di aerei significa esporsi a più alti costi di manutenzione. Dall’altro molti specialisti ritengono che soltanto i cinesi o i russi, per entrare di prepotenza nel mercato, potrebbero essere disposti a fare prezzi veramente convenienti. Boeing e Airbus, viceversa, hanno già ricevuto un numero sostanzioso di ordinazioni da altre linee aeree e non è detto che farebbero qualunque sacrificio pur di assicurarsi anche la Ryanair come cliente.
"Una cosa è certa", dice O’Leary al quotidiano della City, "restare come siamo per i prossimi dieci o vent’anni sarebbe per noi l’equivalente del restare in letargo. Perciò non ci fermeremo qui". L’espansione potrebbe però ridurre la profittabilità, in particolare se aprire nuove rotte europee (e transatlantiche: in passato O’Leary aveva parlato di lanciare voli a basso costo tra Londra e New York dopo le Olimpiadi londinesi del 2012) comporterà l’offerta di prezzi scontati, come è stato fatto in passato. C’è inoltre la possibilità di tasse aeroportuali più alte e di una sindacalizzazione dei dipendenti. Per non parlare degli ostacoli burocraticolegali.
Ryanair ha cambiato le regole del mercato aereo dal punto di vista economico e dell’organizzazione del business. Più controversi i risultati che ha ottenuto nei suoi frequenti scontri riguardo l’organizzazione legale del traffico. Come nel caso dei lunghi contenziosi sul dovere e sui modi di indennizzare i passeggeri in caso di ritardi, cancellazioni o variazione di destinazione. Ultimamente ha dovuto incassare un’altra sconfitta. Qualche mese fa, per esempio, un giudice spagnolo ha emesso una sentenza secondo cui la richiesta della Ryanair ai passeggeri di presentarsi all’aeroporto con la carta d’imbarco già stampata, e in caso contrario pagare un’ammenda di 40 euro, è illegale e in contrasto con le norme internazionali. "E’ dovere delle compagnia aeree fornire la carta d’imbarco ai passeggeri", ha deliberato il magistrato spagnolo. Ryanair, in ogni modo, ha presentato ricorso.
La compagnia ha registrato un margine di profitto operativo del 13,5% nel 201011, in confronto al 4,5% della Lufthansa nel 2010 e al 3,9% della British Airways nei primi sei mesi di quest’anno. Riuscirà a mantenere prestazioni così da record? Da queste strategie e queste domande non dipende soltanto il futuro della Ryanair, ma pure quello dei viaggi, dei trasporti, delle comunicazioni, del mondo del lavoro in tutta Europa, che l’azienda irlandese ha rivoluzionato con i suoi voli a basso costo, creando una generazione di "nuovi nomadi".
Fra questi grandi e solenni interrogativi se ne annida poi uno un po’ più piccolo, ma ugualmente importante: per ancora quanto tempo Michael O’Leary resterà a capo dell’azienda irlandese? Il 50enne amministratore delegato della Ryanair non sembra avere perso un grammo di energia, rispetto a 17 anni or sono quando assunse l’incarico. Al Financial Times confida che si ritirerà "fra due o tre anni", ma ammette anche di avere ripetuto la stessa cosa da molto tempo.

www.repubblica.it
 
vi copio gli articoli originali del Financial Times, del 23/10 scorso:

Ryanair eyes fresh phase of growth

Ryanair has ambitious plans to increase the number of passengers flying with Europe’s leading low-cost airline each year from 70m to up to 130m over the next decade, by buying as many as 300 aircraft. Michael O’Leary, Ryanair’s chief executive, told the Financial Times he was looking to take a large delivery of aircraft between 2015 and 2021, and was in talks with US, Chinese and Russian manufacturers. His comments are his most explicit yet about taking the Irish airline on a second phase of growth following rapid expansion over the past decade. Mr O’Leary insisted he would only buy aircraft at “cheap prices”, but one analyst questioned whether Ryanair could strike a cut-price deal with Boeing or Airbus, the established commercial aircraft makers. Another analyst said further expansion could hurt profitability at the airline. Ryanair has an all-Boeing fleet, and Mr O’Leary acknowledged it faced increased operating costs if it bought aircraft from a different manufacturer. Ryanair is talking to three manufacturers – Boeing of the US, China’s Comac and Russia’s Irkut – about a deal to buy 200-300 narrow-body aircraft from one of them. Such a deal would enlarge Ryanair’s fleet from 300 to 500 – some new jets would replace older ones – and enable the airline to increase passenger numbers. “I would like to grow to 120m, 130m passengers,” said Mr O’Leary. In 2010-11, 72.1m passengers flew with Ryanair. At 130m passengers, Ryanair would consolidate its position as one of the world’s largest airlines. Lufthansa, Europe’s largest airline by revenue, flew 91m passengers in 2010. Southwest Airlines, the US low-cost carrier, flew 88m passengers in 2010. Mr O’Leary said demand for low-cost air travel in the deteriorating economic environment meant Ryanair could continue to increase market share on European short-haul routes at the expense of flag carriers including Lufthansa and British Airways. Ryanair’s expansion in recent years has focused on Italy and Spain, and Mr O’Leary said the airline now had big growth opportunities in Scandinavia and eastern Europe. He outlined the case for deploying 50 aircraft in Scandinavia and 100 in eastern Europe. Mr O’Leary added that Ryanair could pay two more special dividends before it placed a new aircraft order. Ryanair paid a maiden dividend worth €500m last year, and is considering a similar payment to shareholders in 2012-13. Mr O’Leary said a third special dividend might possible in 2014-15 if Ryanair had not finalised an aircraft order by then, but he ruled out the company making an annual pay-out to shareholders.

fonte: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/179ed94a-fb2f-11e0-8756-00144feab49a.html#axzz1cXl6IBVw

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Ryanair reviews supply options


Michael O’Leary, Ryanair’s chief executive, has a big decision to make. After a decade of ferocious growth at the low-cost airline, Ryanair’s fleet will peak at 300 next year when Boeing supplies the last aircraft due under a 2005 contract with the US manufacturer. The question for Mr O’Leary is what to do next – expand Ryanair once again by purchasing more aircraft, or concentrate on generating cash and handing it back to shareholders. A second issue hanging over Ryanair is whether it can realistically retain its ultra-lean cost structure over the long term. Mr O’Leary – a self-confessed “loud mouth” – is clear about the case for buying new aircraft: “Staying as is for the next 10 to 20 years sounds a bit too much like just lethargy ... we’re not going to stop here,” he says. Ryanair is therefore in “talks” with three manufacturers – Boeing of the US, China’s Comac and Russia’s Irkut – about the possibility of buying between 200 and 300 narrow-body aircraft from one of them. Mr O’Leary has a tough reputation when it comes to negotiations. In 2002, he infuriated Airbus by signing a contract with Boeing for its 737-800 aircraft after coming close to a deal with the European manufacturer. Relations between Ryanair and Airbus have never fully recovered. He likes to highlight the discount he secured on that 2002 order, given that it was struck during the aviation industry crisis that followed the September 11 terror attacks, when aircraft makers were desperate for deals. Mr O’Leary thinks he can get a good deal this time around because the manufacturers could once again have orders cancelled amid the worsening economic climate. Boeing and Airbus are also facing new competitors. To try to heap pressure on the established jet makers, Mr O’Leary says he is in serious negotiations with Comac and Irkut, which are both proposing to supply airlines with narrow-body aircraft from 2016. However, Nick Cunningham, analyst at Agency Partners, says Boeing and Airbus have little incentive to strike a cut-price deal with Ryanair for new aircraft because they already have substantial orders for their narrow-body jets. He adds that Ryanair could opt for the unknown quantity of buying aircraft from the Chinese or Russians, but those aircraft could well encounter significant delays in development. Meanwhile, although Ryanair may look a better investment than the European flag carriers in a weak economic situation, because more people want cheap air travel, some analysts say the company’s profit margin could come under pressure. Ryanair recorded a 13.5 per cent operating margin in 2010-11, compared with 4.5 per cent at Lufthansa in 2010, and 3.9 per cent at British Airways in the six months to June 30. Geoff van Klaveren, analyst at Deutsche Bank, says that more expansion by Ryanair could reduce its profitability because opening new European short-haul routes often involves discounted fares. He adds that Ryanair investors will want reassurances that renewed expansion is not accompanied by weaker operating margins. Andrew Lobbenberg, analyst at RBS, highlights other long term risks for Ryanair, including the possibility of higher airport user charges and unionisation of the company’s workforce. Mr O’Leary has no issue with employees joining trade unions, but says collective bargaining could mean pay cuts. And he insists he can extract favourable user charges with airports that are keen to secure more travellers, particularly in uncertain economic times. The Ryanair chief executive’s energy is undiminished after 17 years in the top job. Mr O’Leary says he will retire in two to three years, but acknowledges he has been saying that for a long time.

fonte: http://www.ft.com/intl/cms/s/0/58d5923e-fafb-11e0-bebe-00144feab49a.html#axzz1cXl6IBVw
 
Ultima modifica:
Sicuramente una bella fetta della profittabilità di FR deriva come avete già fatto notare dal famoso ordine post-11 settembre a Boeing. M'OL sa benissimo che l'ordine per gli aerei orizzonte 2020 va piazzato nei prossimi 12 o al massimo 24 mesi perchè quando ci sarà una necessaria ripresa dell'economia difficilmente potrà trattare sul prezzo.
L'idea che mi sono fatto è che la flotta più profittevole per FR nel 2020 possa essere un mix di A319 ed A320 Neo e magari anche A321 per le rotte ad elevato carico di passeggeri. C'è però da dire che la famiglia Neo sta già vendendo benissimo per cui non so quanto Ryanair possa trattare con Airbus. Diversamente un ordine da 300 B737 Max sarebbe molto più fondamentale per Boeing che forse sarebbe più disposta a trattare sul prezzo. Però mi sembra di avere capito dal forum che la macchina pur rivista nelle motorizzazioni non sarà al livello della famiglia Neo.

Non prendo neanche in considerazione i produttori russi o cinesi perchè alla fine serviranno a mio parere solo per fare un po' di polverone ad uso e consumo di M'OL.

Staremo comunque a vedere perchè non dovrebbe mancare molto all'ordine dei nuovi mezzi.
 
Sicuramente una bella fetta della profittabilità di FR deriva come avete già fatto notare dal famoso ordine post-11 settembre a Boeing. M'OL sa benissimo che l'ordine per gli aerei orizzonte 2020 va piazzato nei prossimi 12 o al massimo 24 mesi perchè quando ci sarà una necessaria ripresa dell'economia difficilmente potrà trattare sul prezzo.
L'idea che mi sono fatto è che la flotta più profittevole per FR nel 2020 possa essere un mix di A319 ed A320 Neo e magari anche A321 per le rotte ad elevato carico di passeggeri. C'è però da dire che la famiglia Neo sta già vendendo benissimo per cui non so quanto Ryanair possa trattare con Airbus. Diversamente un ordine da 300 B737 Max sarebbe molto più fondamentale per Boeing che forse sarebbe più disposta a trattare sul prezzo. Però mi sembra di avere capito dal forum che la macchina pur rivista nelle motorizzazioni non sarà al livello della famiglia Neo.

Non prendo neanche in considerazione i produttori russi o cinesi perchè alla fine serviranno a mio parere solo per fare un po' di polverone ad uso e consumo di M'OL.

Staremo comunque a vedere perchè non dovrebbe mancare molto all'ordine dei nuovi mezzi.

il problema è che nè airbus nè boeing questa volta gli faranno sconti.....a seattle sono inviperiti!!
 
Ho letto che Ryanair dovrebbe tornare a sviluppare il network da Hahn con nuovi aerei e nuove rotte dopo il ridimensionamento recente dovuto alla tassa imposta dalla Germania >>> http://www.lessentiel.lu/fr/news/story/De-nouveaux-vols-e--partir-de-Francfort-Hahn-21139300



Voi sapete, a parte Varsavia, dove intende svilupparsi ulteriormente Ryanair in Europa centrale? si é ritirata da Praga, ma punterà su Brno in Repubblica Ceca?

In verità in più di qualche dichiarazione era stato detto che il network sarebbe stato sviluppato principalmente in Scandinavia e Europa dell'est a breve termine. Poi capire dove Ryanair intende piazzare la prossima base è un pò come un terno al lotto.
Però siamo un pò OT perchè qui si parla di sviluppo a lungo termine
 
Comunque di questi tempi potrebbe (O'L), far scannare i due contendenti con offerte al ribasso! Io non sono un esperto di queste cose, credo però che il "monomarca e monotipo" sia una delle carte vincenti delle lowcost e FR non fa eccezione, quindi, in tale ottica, scarterei Airbus. Poi c'è da fare il discorso transoceanico, e lì si va a far benedire tutto perché dovranno prendere in considerazione un altro tipo di aeromobile, sempre rammentando che in caso Boeing, potrebbero ricevere un ulteriore sconto tenuto conto del pacchetto 737! Per quanto riguarda i russi od i cinesi credo solo che serviranno a far venire l'orticaria a Seattle e Tolosa.
Ciao