Mi sembri sposato in modo indissolubile al tipo di vacanza che io invece trovo il più deleterio: una settimana col charter organizzata dal TO, in un posto sovraffollato da masse che evito per carità di patria di definire becere e che pure dovrebbero spender soldi nei fetidi negozi di souvenir. Proprio quel tipo di turismo che con tanta puzza sotto il naso mi permetto di definire quello che ha distrutto i posti più belli del Mediterraneo, trasformandoli in vacanzifici.
Prendiamo Mykonos, ad esempio. Trent' anni fa era un paradiso e non solo a Paradise Beach, che meritava il suo nome ed è stata totalmente sfregiata. Ci si andava per stare in armonia con la natura, sole, mare, mussakà. Adesso è piena di gente che beve cocktail dalla mattina a notte fonda e crede che andare al mare sia rimbambirsi, con o senza pasticche, in discoteche che aprono alle 2 di notte e che potrebbero stare meglio nella Ruhr o nella Bassa Padana.
Ma per carità, non vedo l' ora che questo tipo di turismo crepi e pian piano venga sostituito da chi ha voglia di spendere almeno 15 minuti del proprio tempo per fare una scelta e non comprare un pacchetto precotto.
Mi spiace, ma non esiste alcuna correlazione diretta tra l' acquistare pacchetti turistici ed assumere comportamenti beceri sul luogo di vacanza.
Se località idilliache, riferendomi al contesto europeo, sono state rovinate dal turismo di massa senza inibizioni è anche colpa degli operatori locali che hanno predisposto discoteche/clubs in quantità industriale, alcool a buon mercato e creato sui mercati internazionali un'immagine di luogo dove è possibile qualsiasi (o quasi) trasgressione, rafforzata magari ex-ante in patria da alcuni opinion-leaders.
Proprio il turismo originato dai voli low-cost di linea verso determinate località balneari ha determinato un ulteriore rafforzamento degli arrivi del turismo mordi-"sballa" & fuggi.
Ad easyJet&co. quello che importa è solo scaricare la quantità di persone più ampia possibile verso le spiagge e i clubs di e.g. Ibiza e Mykonos : spesso senza alcuna ricaduta positiva sul territorio, dal momento che va sempre più di moda fermarsi solo qualche ora...invece di andare in discoteca a Milano ci si ferma una notte o manco in loco. Non a caso le tariffe più elevate le registrano strettamente all'interno del fine settimana.
Gli albergatori di Ibiza si sono più volte lamentati che una grande quantità di turisti britannici ed italiani arrivano e ripartono senza nemmeno soggiornare una notte in strutture alberghiere, ciò è reso possibile dagli operativi volo costruiti dalle compagnie a basso costo.
Le compagnie aeree seguono dunque logiche totalmente differenti rispetto a quelle dei tour operators : le prime si occupano solo del trasporto fisico da un punto all'altro, gli ultimi invece, hanno imparato ad avviare sempre più, in questi ultimi anni, un intenso dialogo con le autorità locali e la molteplicità di attori operanti in loco, attivando progressivamente politiche di sviluppo turistico sostenibile ed eco-compatibile.
Pertanto, concludendo, trovo fuori luogo parte del tuo discorso, alla luce del fatto che né uno, né l'altro tipo di fare turismo sono esenti dal danneggiare il territorio nel quale si consuma la vacanza : sta all'indole dell'individuo stesso mettere in atto scelte e comportamenti bilanciati e consoni durante il proprio soggiorno.