«Siamo felici di operare a Ciampino, se dovremo andare via da questo scalo andremo via da tutto il Lazio». Firmato: Ryanair. Di fatto, il colosso irlandese dei voli low cost dice no a qualsiasi ipotesi di trasferimento a Viterbo, ma anche a Fiumicino. Una presa di posizione che mette in crisi il progetto di riduzione dei voli - praticamente la chiusura dello scalo - per l’aeroporto Pastine. Il percorso è noto: di fronte al boom di passeggeri dell’aeroporto di Ciampino, che nel 2007 aveva toccato quota 5.400.000, da tempo si è creato un fronte formato dai cittadini della zona e dagli enti locali, compresi il Comune di Ciampino e il X Municipio, allarmati dall’inquinamento acustico e atmosferico. L’Enac ha deciso la riduzione dei voli giornalieri (da 138 a 100). Parallelamente la Regione ha scelto Viterbo come sede dell’aeroporto low cost del Lazio, mossa propedeutica a una riduzione ancora più drastica del traffico del Pastine. E Filiberto Zaratti, assessore regionale all’ambiente, avverte: «La delocalizzazione di Ciampino è una scelta irreversibile, che non potrà cambiare con le velate minacce di Ryanair».
Ciampino dimagrisce. Gli effetti si sono visti: nei primi sette mesi del 2008 i passeggeri sono diminuiti del 12,8 per cento, un risultato giudicato insufficiente dai comitati cittadini, ma anche una cattiva notizia per il turismo romano. Non solo: gli enti locali si stanno battendo contro qualsiasi investimento che riguardi l’aeroporto di Ciampino, dai nuovi parcheggi al ”polmone”, vale a dire la struttura per la regolazione elettronica del servizio dei taxi.
Perché no Viterbo. Ma il progetto aeroporto low cost a Viterbo e chiusura, o riduzione drastica, di Ciampino, si va a scontrare con le scelte della Ryanair, vale a dire la compagnia aerea con più voli al Pastine. Ieri Alessia Viviani, direttore del marketing per il sud Europa, ha spiegato: «I nostri passeggeri sono abituati da anni ad atterrare a Ciampino, in mezz’ora possono essere in centro. Siamo in Italia e vogliamo continuare a usare questo scalo. Da Viterbo non opereremo mai, piuttosto ce ne andremo dal Lazio».
Perché no Fiumicino. Perché Ryanair non trasferisce i suoi voli al Leonardo Da Vinci, dove potrebbe aprire nuove rotte senza il tappo che attualmente esiste a Ciampino? Risposta di Alessia Viviani: «A Fiumicino c’è sia il problema degli slot, sia il problema dei costi, troppo elevati per noi che siamo una compagnia low cost».
«Vogliono proteggere Alitalia». E da Trento, dove ha partecipato a un incontro pubblico, l’amministratore delegato della Ryanair, Michael O’Leary, è stato ancora più pesante: «Per Ciampino la diminuzione del 5% di quest'anno è un diretto risultato della politica messa in atto dall'Enac per proteggere l'Alitalia. Questo però danneggia i passeggeri e il turismo».
Viterbo? Con le prossime Olimpiadi... A mettere in crisi il sistema aeroportuale romano, c’è un altro problema: Ciampino sta dimagrendo, ma l’alternativa sarà pronta non prima del 2012. Lo stesso Zaratti ricorda: «A Viterbo il sito individuato e il progetto del nuovo scalo dovranno essere sottoposti alla procedura di valutazione d’impatto ambientale, solo all'esito della quale potrà essere avviata l'opera». Insomma, pensare di chiudere - o tagliare drasticamente - Ciampino prima del 2012 quando, forse, sarà pronto lo scalo di Viterbo, significa rinunciare a una parte importante dei passeggeri a basso costo.
M.Ev.
Fonte: messaggero.it
Ciampino dimagrisce. Gli effetti si sono visti: nei primi sette mesi del 2008 i passeggeri sono diminuiti del 12,8 per cento, un risultato giudicato insufficiente dai comitati cittadini, ma anche una cattiva notizia per il turismo romano. Non solo: gli enti locali si stanno battendo contro qualsiasi investimento che riguardi l’aeroporto di Ciampino, dai nuovi parcheggi al ”polmone”, vale a dire la struttura per la regolazione elettronica del servizio dei taxi.
Perché no Viterbo. Ma il progetto aeroporto low cost a Viterbo e chiusura, o riduzione drastica, di Ciampino, si va a scontrare con le scelte della Ryanair, vale a dire la compagnia aerea con più voli al Pastine. Ieri Alessia Viviani, direttore del marketing per il sud Europa, ha spiegato: «I nostri passeggeri sono abituati da anni ad atterrare a Ciampino, in mezz’ora possono essere in centro. Siamo in Italia e vogliamo continuare a usare questo scalo. Da Viterbo non opereremo mai, piuttosto ce ne andremo dal Lazio».
Perché no Fiumicino. Perché Ryanair non trasferisce i suoi voli al Leonardo Da Vinci, dove potrebbe aprire nuove rotte senza il tappo che attualmente esiste a Ciampino? Risposta di Alessia Viviani: «A Fiumicino c’è sia il problema degli slot, sia il problema dei costi, troppo elevati per noi che siamo una compagnia low cost».
«Vogliono proteggere Alitalia». E da Trento, dove ha partecipato a un incontro pubblico, l’amministratore delegato della Ryanair, Michael O’Leary, è stato ancora più pesante: «Per Ciampino la diminuzione del 5% di quest'anno è un diretto risultato della politica messa in atto dall'Enac per proteggere l'Alitalia. Questo però danneggia i passeggeri e il turismo».
Viterbo? Con le prossime Olimpiadi... A mettere in crisi il sistema aeroportuale romano, c’è un altro problema: Ciampino sta dimagrendo, ma l’alternativa sarà pronta non prima del 2012. Lo stesso Zaratti ricorda: «A Viterbo il sito individuato e il progetto del nuovo scalo dovranno essere sottoposti alla procedura di valutazione d’impatto ambientale, solo all'esito della quale potrà essere avviata l'opera». Insomma, pensare di chiudere - o tagliare drasticamente - Ciampino prima del 2012 quando, forse, sarà pronto lo scalo di Viterbo, significa rinunciare a una parte importante dei passeggeri a basso costo.
M.Ev.
Fonte: messaggero.it