FR da Orio sta riducendo sensibilmente e sempre di più. Aumenta il numero degli aerei in sosta nell'area nord. Diminuisce sempre di più il numero di ore volate dal personale.
Ma questo è un dato ovvio, prevedibile già a marzo dell'anno scorso.
Ricordo a fine marzo 2020 di aver letto l'articolo intitolato "Il martello e la danza" (che aveva avuto una certa diffusione, si può leggere tradotto qui:
https://medium.com/@ninoromeo/coronavirus-il-martello-e-la-danza-56aec02b373b) che dettagliatamente spiegava che saremmo andati avanti ad ondate fino alla scoperta del vaccino ed alla vaccinazione di massa. L'assunto è che la danza è necessaria in quanto: 1) salvo popoli estremamente disciplinati, l'uso della mascherina non sarà sistematico (e si è dimostrato vero); 2) se il virus circola liberamente è il disastro (si è visto a Bergamo).
Quindi, poichè ci vorrà ancora molto per la vaccinazione di massa (ossia 80-85%), si tratterà di danzare.
Ovviamente escludendo la scelta di lasciare l'epidemia evolversi liberamente perchè ciò significa solo in Italia 850mila morti (oltre al famoso studio segretato e poi dissecretato, più ricerche confermano il dato, nonchè lo conferma la semplice moltiplicazione per 120 dei morti bergamaschi di marzo (il virus ha circolato liberamente solo in metà della provincia, dove è concentrato il 90% dei decessi, quindi in un bacino di 500mila persone che è pari ad un 120esimo della popolazione italiana).
L'altra ovvietà che costringe alla danza è che non è possibile stressare troppo a lungo gli ospedali, per la semplice ragione che di rianimatori ce ne sono pochi, prendono una miseria (non in assoluto, ma in relazione alla responsabilità, difficoltà e anni di studio del loro lavoro, come per quasi tutti i medici) e 500 ore di lavoro filato al mese lo possono fare un paio di mesi, poi si licenziano (sono dati veri dei turni svolti a marzo-aprile a Bergamo).
Se tutti indossassero la mascherina ed evitassero di mangiare insieme, si potrebbe fare la vita normale. Ma poichè l'assunto è falso (non tutti indossano la mascherina) non possiamo fare la vita normale e così ci toccano le limitazioni.
Le limitazioni (crescenti e descrescenti in modo proporzionale ai contagi) sono solo un modo di frenare la diffusione del virus. Appunto la danza.
Finche si danza, regna l'incertezza, la paura e la crisi economica.
Quindi, scende la propensione alla spesa e cresce quella per il risparmio.
La conseguenza finale è pochi hanno voglia di viaggiare e ancor meno di prendere l'aereo.
Oggi viaggia solo chi lo deve fare per lavoro.
Tornando all'inizio, la difficoltà di praticare una piccola rinuncia collettiva (mettere la mascherina e non mangiare insieme a non conviventi) impone una lunga e grande rinuncia collettiva.
Era scritto e sarà così ancora per un anno.
Quest'estate la scelta che la polita dovrà assumere è la seguente: allento la corda e assicuro un po' di linfa al turismo, così allungando la durata dell'emergenza a causa dell'aumento dei contagi o stringo al corda, procuro un danno a breve e ne evito uno a lungo termine?
Il quesito non è facile. Del resto, non tocca nemmeno a noi rispondere. Abbiamo delegato a qualcuno il compito con il nostro voto proprio per poterci lamentare a posteriori se le cose non vanno bene.
Tuttavia, è bene essere consapevoli che la crisi dell'aviazione, del turismo e dei loro indotti è ancora lunga e la causa della crisi è esclusivamente rinvenibile in un fatto. Questo fatto è la difficoltà nel portare sistematicamente una mascherina in faccia. Tutto qui. Banalmente, ma è tutto qui.