Ryanair: Governo rimuoverà favori


non e' facile distinguire tra passeggeri inbound ed outbound per una compagnia low-cost, in quanto spesso i biglietti sono one-way... certo, si puo' fare un po' scelta sui voli, pero' (oltre ad assegnare i contributi, se sul serio andassero assegnati, senza preconcetti e quindi a chiunque possa offrire lo stesso servizio... OK, so che e' difficile discutere questo punto, in quanto cosa intendiamo per "stesso servizio"?): ad esempio, ho preso qualche anno fa un volo Bari-Malta per quattro spiccoli, cosi per fare un salto a Malta (non previsto) ed approffittando delle tariffe basse. Che utilita' porta alla Puglia un simile volo? Zero. Certo, si offrono piu' opportunita' ai Pugliesi di andare in vacanza a basso costo (con ritorno di popolarita' ed elettorale, me ne rendo conto), ma in tempi di vacche magre in cui non si possono finanziare piu' servizi ben piu' importanti, non credo che bisogni investire soldi pubblici per i fortunati che possono andarsene in vacanza, seppure a basso costo, a Malta (nuovamente, molti diranno che cosi si da' la possibilita' di viaggiare a chi non puo' permetterselo: ribatto, e' questa la priorita' di un ente pubblico, nello stesso tempo in cui si chiede ad un anziano di pagare un ticket piu' alto per ottenere una prestazione sanitaria o si tagliano contributi sociali ad altre categorie bisognose? Certamente sapete la risposta).

Non so ora se il volo per Malta fa parte di quelli sovvenzionati... ma come dire, c'e' molto da lavorare in tal senso.

per il resto, sono d'accordo, perche' FR deve godere di regole diverse dagli altri? E' una questione di equita' e giustizia. poi, se la societa', in virtu' dei suoi costi bassi (e.g. servizi di bordo minimi ed a pagamento, flotta mono-aeromobile, bagaglio e tutto il resto a pagamento, etc.) riesci comunque a garantire un servizio a prezzi piu' bassi per il consumatore finale, ben vengano i suoi voli, che davvero offrono possibilita' di viaggiare anche a chi non puo' permettersi di volare in altro modo, ed aumentano l'accessibilita' del nostro territorio (ed alla fine la soddisfazione degli utenti... )

my two cents...

EDIT: EY460, in realta' quello che paghi al 7% (io pago invece l'8.75%) non e' l'IVA, che non esiste negli USA, ma la sales tax, una tassa locale, direttamente incamerata dagli enti locali americani, e che contribuisce a finanziare il loro funzionamento (e metodo di distorsione dell'economie e delle citta', in ricerca del quale, per esempio, molte cittadine hanno snaturato la loro struttura, forma ed abitabilita' attirando tanti car dealers, gas stations ed altri grossi esercizi commerciali decisamente bruttini, ma che generano tanta cassa nei loro bilanci). non sono un esperto, ma credo che invece in Italia l'IVA, come da te giustamente menzionato al 21% sulla maggior parte dei beni, sia incamerata direttamente dallo stato centrale come Imposta sul Valore Aggiunto a carico del consumatore finale.

Sono d'accordo con te. Per usare il tuo esempio, il contributo a Ryanair dall'Italia sarebbe solo dovuto per il Malta-Bari; per il Bari-Malta sarebbe il governo maltese quello a dare il contributo, se vuole. Quella sull'IVA voleva solo essere una battuta.
 
Sansavini, Alitalia "Stop agli aiuti per le low cost"

Sansavini, Alitalia "Stop agli aiuti per le low cost"

"Regole uguali per tutti i vettori". Marco Sansavini, chief strategy officer di Alitalia, intervenendo agli Stati Generali del Turismo che si sono tenuti a Roma, ha ribadito la necessità di un cambio delle regole e delle normative nel trasporto aereo per eliminare le agevolazioni di cui godono i vettori low cost.

"Apprendiamo con soddisfazione l'impegno del Governo a rimuovere le condizioni di favore con cui operano le compagnie no frills in Italia" dice Sansavini riferendosi al documento approvato dal Consiglio dei ministri per l'innalzamento delle aliquote nei confronti delle low fare.

"È inconcepibile - sostiene infatti il manager - che, di fronte a una crisi del trasporto aereo come quella che stiamo vivendo, i vettori low cost ricevano aiuti dalle Regioni e dagli aeroporti che di fatto si tramutano poi in ulteriori costi per le compagnie di linea".

"È inaccettabile anche - rincara la dose il manager - che le low cost godano di ulteriori privilegi quali, ad esempio, la possibilità di non rispettare le norme nazionali in materia fiscale, contributiva e previdenziale. Crediamo - conclude - che per un giusto sviluppo sostenibile dell'intero sistema del trasporto aereo, debbano esistere regole uguali per tutti i vettori”.

(http://www.ttgitalia.com/stories/trasporti/80691_sansavini_alitalia_stop_agli_aiuti_per_le_low_cost/)