TITOLO MODIFICATO DALL' AMMINISTRAZIONE
Da ottobre la compagnia irlandese low cost potrebbe cancellare circa 16 rotte, tra voli stagionali e di linea, e in città inizia a montarsi un grande malumore
Scippo Ryanair: Alghero, è ora di svegliarsi
La compagnia irlandese Ryanair sceglie Cagliari come base più importante dell’isola. Lo scippo del vettore low-cost RyanAir ai danni dello scalo algherese è così compiuto. Uno scenario che in molti avevano paventato, ma che nessuno aveva mai preso in seria considerazione. Una situazione che dovrebbe far ritorcere le budella alla comunità algherese che, come già accaduto in altre occasioni, ha avuto un’ottima intuizione, ma che alla fine non ha fatto altro che dare lo spunto ad altre realtà più determinate, perdendo non solo il primato (di cui poco ci interessa), ma l’intera causa.
In due parole: Alghero capisce prima degli altri, rischia, prova e riesce a far funzionare il tutto. Gli altri invece, osservano, osservano ancora e solo quando gli ingranaggi cominciano a marciare seriamente (possibilmente senza cigolii) l’intuizione catalana viene semplicemente riproposta. Senza troppi complimenti. Certo Alghero non può pretendere di avere il primato e il monopolio, ma ciò che puntualmente succede è che per totale incompetenza amministrativa alla fine si trova con un pugno di mosche in mano.
Esempio calzante fu il famigerato capodanno algherese, diventato, qualche anno fa, famoso in tutta l’isola e addirittura fuori dai confini isolani. Ottima intuizione anche quella, scippata alla comunità algherese da un’ingenuità amministrativa a dir poco disastrosa. E così città come Olbia o Castelsardo, visti gli ottimi risultati raggiunti da Alghero, non hanno fatto altro che fotocopiare la manifestazione. E ora, mentre in altre realtà si festeggia a suon di nomi di richiamo internazionale, che rimane del famoso capodanno algherese? Niente. Orde di persone senza meta che vagano in una città agghindata a festa che propone manifestazioni di terza mano (annunciate solo qualche giorno prima), di basso interesse culturale, senza alcuna eco ne’ per la città, né per l’isola tutta.
Stessa cosa accade oggi con il caso Ryanair. Alghero percepisce, in tempi non sospetti, che un vettore low-cost come Ryanair possa cambiare l’assetto economico della città (non ancora di tutto il nord Sardegna) e lo accoglie nel suo piccolo aeroporto. Scommette investendo su posti di lavoro e sul futuro dello stesso scalo. E così la macchina si mette in moto. Dapprima singhiozza, poi, pian piano, si mette a regime. Alberghi, B&B, pizzerie e il commercio in genere prolifera. Si capisce che qualcosa sta cambiando, e così ci si rimbocca le maniche. Anche l’aeroporto cresce. Ma a fatica. Si aggiorna, migliora, ma rimane sempre un piccolo scalo di provincia. Con tutti i suoi limiti. Ci sarebbe ancora molto da fare. E i nostri politici che fanno? Niente. Un bel niente. Non capiscono che quell’intuizione va coccolata e sostenuta. Perché su quei voli si regge in equilibrio il lavoro di molti e lo sviluppo della città.
E Cagliari casa fa? Cagliari osserva. E mentre il suo aeroporto gioiello, nuovo di pacca, galleggia a stento, ecco che qualcosa sembra arrivare da lontano. Qualcosa che sarà in grado di risollevare le sorti, assicurano. All’inizio si tratta di un qualcosa di poco chiaro. Poi pian piano si avvicina e si avverte sempre più chiaramente. E’ Ryanair. Nella carlinga della nuova compagnia atterrata sullo scalo cagliaritano si legge a chiare lettere Ryanair. Il resto è storia di oggi.
Niente da eccepire, se non fosse che, come già accaduto per il capodanno, anche in questo caso Alghero inizia a perdere colpi. O meglio inizia a perdere voli. E Cagliari? Niente di tutto questo. Cagliari vola. Vola con Ryanair, naturalmente. Ora sarebbe inutile e troppo complicato stare qui a descrivere meriti e demeriti di ciò che è accaduto e sta accadendo alla città di Alghero. Ma una cosa è certa: mentre a Cagliari è stato preparato un humus che fosse in grado di accogliere la giovane pianta Ryanair (forti della precedente esperienza in terra catalana), ad Alghero nei dieci lunghi anni in cui la compagnia irlandese è stata presente, nessuno si è preoccupato di creare infrastrutture e servizi utili allo sviluppo del vettore e di conseguenza dell’intera città e dell’intera provincia. La speranza è che questa volta ci rimangano almeno le briciole. Alghero è ora di svegliarsi.
fonte: Alguer.it
Da ottobre la compagnia irlandese low cost potrebbe cancellare circa 16 rotte, tra voli stagionali e di linea, e in città inizia a montarsi un grande malumore
Scippo Ryanair: Alghero, è ora di svegliarsi
La compagnia irlandese Ryanair sceglie Cagliari come base più importante dell’isola. Lo scippo del vettore low-cost RyanAir ai danni dello scalo algherese è così compiuto. Uno scenario che in molti avevano paventato, ma che nessuno aveva mai preso in seria considerazione. Una situazione che dovrebbe far ritorcere le budella alla comunità algherese che, come già accaduto in altre occasioni, ha avuto un’ottima intuizione, ma che alla fine non ha fatto altro che dare lo spunto ad altre realtà più determinate, perdendo non solo il primato (di cui poco ci interessa), ma l’intera causa.
In due parole: Alghero capisce prima degli altri, rischia, prova e riesce a far funzionare il tutto. Gli altri invece, osservano, osservano ancora e solo quando gli ingranaggi cominciano a marciare seriamente (possibilmente senza cigolii) l’intuizione catalana viene semplicemente riproposta. Senza troppi complimenti. Certo Alghero non può pretendere di avere il primato e il monopolio, ma ciò che puntualmente succede è che per totale incompetenza amministrativa alla fine si trova con un pugno di mosche in mano.
Esempio calzante fu il famigerato capodanno algherese, diventato, qualche anno fa, famoso in tutta l’isola e addirittura fuori dai confini isolani. Ottima intuizione anche quella, scippata alla comunità algherese da un’ingenuità amministrativa a dir poco disastrosa. E così città come Olbia o Castelsardo, visti gli ottimi risultati raggiunti da Alghero, non hanno fatto altro che fotocopiare la manifestazione. E ora, mentre in altre realtà si festeggia a suon di nomi di richiamo internazionale, che rimane del famoso capodanno algherese? Niente. Orde di persone senza meta che vagano in una città agghindata a festa che propone manifestazioni di terza mano (annunciate solo qualche giorno prima), di basso interesse culturale, senza alcuna eco ne’ per la città, né per l’isola tutta.
Stessa cosa accade oggi con il caso Ryanair. Alghero percepisce, in tempi non sospetti, che un vettore low-cost come Ryanair possa cambiare l’assetto economico della città (non ancora di tutto il nord Sardegna) e lo accoglie nel suo piccolo aeroporto. Scommette investendo su posti di lavoro e sul futuro dello stesso scalo. E così la macchina si mette in moto. Dapprima singhiozza, poi, pian piano, si mette a regime. Alberghi, B&B, pizzerie e il commercio in genere prolifera. Si capisce che qualcosa sta cambiando, e così ci si rimbocca le maniche. Anche l’aeroporto cresce. Ma a fatica. Si aggiorna, migliora, ma rimane sempre un piccolo scalo di provincia. Con tutti i suoi limiti. Ci sarebbe ancora molto da fare. E i nostri politici che fanno? Niente. Un bel niente. Non capiscono che quell’intuizione va coccolata e sostenuta. Perché su quei voli si regge in equilibrio il lavoro di molti e lo sviluppo della città.
E Cagliari casa fa? Cagliari osserva. E mentre il suo aeroporto gioiello, nuovo di pacca, galleggia a stento, ecco che qualcosa sembra arrivare da lontano. Qualcosa che sarà in grado di risollevare le sorti, assicurano. All’inizio si tratta di un qualcosa di poco chiaro. Poi pian piano si avvicina e si avverte sempre più chiaramente. E’ Ryanair. Nella carlinga della nuova compagnia atterrata sullo scalo cagliaritano si legge a chiare lettere Ryanair. Il resto è storia di oggi.
Niente da eccepire, se non fosse che, come già accaduto per il capodanno, anche in questo caso Alghero inizia a perdere colpi. O meglio inizia a perdere voli. E Cagliari? Niente di tutto questo. Cagliari vola. Vola con Ryanair, naturalmente. Ora sarebbe inutile e troppo complicato stare qui a descrivere meriti e demeriti di ciò che è accaduto e sta accadendo alla città di Alghero. Ma una cosa è certa: mentre a Cagliari è stato preparato un humus che fosse in grado di accogliere la giovane pianta Ryanair (forti della precedente esperienza in terra catalana), ad Alghero nei dieci lunghi anni in cui la compagnia irlandese è stata presente, nessuno si è preoccupato di creare infrastrutture e servizi utili allo sviluppo del vettore e di conseguenza dell’intera città e dell’intera provincia. La speranza è che questa volta ci rimangano almeno le briciole. Alghero è ora di svegliarsi.
fonte: Alguer.it
Ultima modifica da un moderatore: