
È di nuovo tempo di TR per destinazioni “da ricchi” che solo noi fortunati forumisti figli di miliardari possiamo fare.
Mi son comprato una “compatta digitale da ricco” 2 mesetti fa, un grande affare, quindi mi son portato 3 obiettivi (ma ne ho usati solo due visto che al terzo ci sono particolarmente legato e non si adattava a molte situazioni).

Nikon D70
Obiettivi:
SIGMA 28-105mm f2.8 (motorizzato late ‘90s)
NIKKOR 24mm f2.8 (grandangolare fisso del 1971)
NIKKOR 50mm f1.4 (fisso classe 1971 anche lui. Non l’ho usato ma gli ho fatto fare il viaggio con me

iPhone
I risultati migliori logicamente con i full manual fissi del ’72 perché con meno lenti.. ma andiamo avanti. Mi scuso se le foto non sono il top anche visti gli obiettivi, ma girare Parigi in 3 giorni e mezzo è una bella ammazzata.
Parigi, città per la quale son passato migliaia di volte (in aeroporto intendo logicamente) per far scalo per andare in Africa, ma che personalmente non ho mai visto.
Prenoto tutto sul sito AF.com:
Andata: FCO-CDG delle 7am operato da Alitalia con A321
Ritorno: CDG-FCO delle 4pm Air France con A320
..in Y (la Business per tratte così brevi penso sia solo un vezzo al quale si possa rinunciare, a meno che non si abbia la connessione).
VOYAGE
Dopo una notte quasi insonne mi avvio con la mia signorina ad FCO dove arriviamo per le 6.10. ai banchi Business non c’è nessuno, ma in quelli di economy non c’era un'anima a far la fila.

L’assistente di terra svolge tutto celermente, storce un po’ il naso per mettere la priority tag sulla valigia della mia ragazza.. gli faccio presente che stiamo volando insieme e sarebbe abbastanza ridicolo fare arrivare i bagagli separatamente nel più grosso Hub Sky Team d’Europa.. lo convinco e pace fatta.
Finora con AZ non mi erano capitati episodi simili per così poco, ma alla fine l’A/T ha compreso la situazione (e vorrei vedere).

Il volo ancora non ha iniziato il boarding e sono le 6.40. dopo dieci minuti circa si crea una fila all’italiana davanti al gate (solo i giapponesi hanno creato una fila composta). Comunque io dico.. nei voli per LIN (eravamo nella zona imbarchi del terminal 1) è sempre tutto disposto con ordine (imbarchi prioritari ben segnalati e quant’altro), sugli internazionali bisogna fare a spallate per entrare. Di fatti non ero l’unico a lamentarsi.
Il Load Factor è di sì e no 6 passeggeri in Business (con 7 file a disposizione) e del 90% in economy. Io ho la prima fila del settore Y: 8A.
La nuova identità della compagnia.

inizia ad albeggiare al push back, non c’è traffico nel taxi e decolliamo immediatamente.
Cuginetti Francesi che ci seguiranno lungo il volo e decollo.




Up in the sky.


Il volo è tranquillo, ci segue un tempo coperto per tutta la rotta, il personale non fa molte cerimonie oggi, anzi.. un po’ LAI (e non è una cosa molto positiva). Lo snack consiste nella solita bustina di dolcetti (ottimi ma secondo me rimangono impresentabili come unica scelta) ed una bevanda.
The sky.



Dopo un 1h e 20m inizia la discesa. Vengono tirati giù i carrelli che siamo ancora sulle nuvole, dopo 4 minuti atterriamo.. ‘cipicchia quanto era bassa!
Inizia il taxi chilometrico per i gates del Terminal 2F.
La varietà di compagnie del CDG è un miraggio per i nostri aeroporti. Favoloso. Non riesco a beccare il cicciobus che ho visto solo 2 volte a Londra LHR nel 2007.
I portelloni vengono subito aperti per non far attendere le coincidenze con voli AF.

CDG: erano 4 anni che non ci tornavo e personalmente lo trovo un po’ invecchiato; sì, hanno aperto altri nuovi terminal, ma il 2E e 2F sono iniziati ad invecchiare abbastanza e lo vedo dallo stato del cemento e dalla scarsa manutenzione circa anche la pulizia delle vetrate (posto solo due foto ora, ma successivamente ne metterò altre).


Al banco informazioni c’è una famiglia di Italiani cafoni e bigotti che pretende addirittura che gli addetti sappiano parlare Italiano con frasi della serie “ma questa manco non sa parlà italiano”.. bah. Ma che ci vai a fare all’estero se sai parlare solo la lingua della tua circoscrizione!?
Ok che i Francesi anche se parli in inglese fanno pure finta di non capirti e rispondono a tutto in francese perché hanno la stronzaggine nel sangue, ma qui mi sembra un po’ eccessivo addirittura pretendere che sappiano parlare in italiano..
Fortunatamente parlo un minimo di francese e riesco a comunicare con parecchie persone.
Vogliamo prendere i treni per arrivare a Chatelet Les Halles considerando che il nostro albergo è a Saint-Germain des Prés, ma la segnaletica è abbastanza confusa, più per fare i biglietti che non per altro. Alla fine mi ritrovo in una fila scorrevole e sbrigo tutto in 15 minuti.
Veniamo all’Off Topic su Parigi (forse sarà un po’ lunghino ma spero che sia tollerabile).
Ecco la deliziosa Abbazia.

Devo dire che di tutta Parigi questa è la zona che preferisco: sicuramente ci saranno zone più belle, più sfarzose.. ma qui secondo me respiri la vera essenza della città e della gente. Zona di artisti, di moda, il tutto in un contesto molto “ristretto” ed ordinato.. la gente è elegante ma con una certa sobrietà che prima di vedere avevo solo in mente come immagine stereotipata.. mi piace molto.







La prima cosa che mi salta all’occhio è non vedere quell’ammasso di ferraglia parcheggiata per strada: poche macchine parcheggiate messe in modo ordinato. Il tutto è sicuramente dovuto al fatto che comunquesia hanno dei mezzi pubblici che consentono spostamenti rapidi e veloci. Mi ricorda molto Madrid questa città.
Anche se siamo distrutti facciamo dei giri:
Notre-Dame.


Qui vedo dei bambini (di etnia “balcanica”, spinti sicuramente da qualcuno) che, come al Terminal 2 del CDG, chiedono soldi facendo firmare un foglio che vuol far intendere che sono per un’associazione per bambini orfani di Parigi. La causa è nobile.. ma purtroppo ho visto questa cosa in troppi posti di Parigi e mi sbalordisce il fatto che venga usata questa come scusa per prender soldi da gente sensibile (alcuni hanno lasciato anche 100€).
Come se non bastasse nella stazione metro, gente sempre di questa etnia, si mette accanto ai distributori di biglietti con i bicchieri, insultando e spernacchiando i pendolari.. non appena la macchina restituiva resto si avventavano come sciacalli per prender le monetine. Non sono razzista e non faccio di tutta l’erba un fascio (chi mi conosce sa che sono una persona molto aperta).. ma.. personalmente certe politiche non mi sorprendono affatto.
Ma continuiamo.. Lui è Banksy. Forse qualcuno di voi lo conoscerà.

Firmare grandi contratti..


È una città talmente ben organizzata che riusciamo a fare addirittura 3 aperitivi: accompagno la mia ragazza nel negozio di cosmetici Shu Uemura (o come diavolo si chiama) e ci viene offerto un ottimo rosé, secco.. (son pignolo sugli champagne ma questo devo dire che era davvero di ottimo livello). Subito dopo passo da Paul e via con un bianco.. subito dopo davanti al nostro albergo si inaugurava una mostra fotografica davvero niente male.. via di bianco nuovamente! Olè! Son brillo!

Ceniamo (dopo l’effetto del vino che mi fa crollare per un’oretta circa) in un locale a l’Odeon a 300m dal nostro albergo.
La foto è orrenda e mossa ma questo è il nostro delizioso cheese burger.

L’indomani colazione sotto il nostro albergo: Bar de Flore..
Il modico prezzo della colazione?! 32€!!!! Meco.. comeri..





Si va per il Centre Pompidou, museo d’arte moderna costruito da Piano, Richard Rogers e balle varie. Molto bello. Al suo interno ci sono cose belle ed altre atroci. Deve piacere.. anche se alcuni filmati non li ho condivisi.. alcuni erano veri e propri esperimenti scientifici che con l’arte hanno ben poco a che fare.




Paris.








Un pezzo del quale dovremmo andar fieri: spazio dedicato a Castelli.

Questo mi garba assai.. non vuol dire nulla ma adoro il decostruttivismo e le sue forme geometriche.

Qui poi ho rosicato alquanto.. avevo la batteria della reflex scarica e non ho potuto più far foto.. ma va bene.. “sorridi.. hai un iPhone!!!” (recita la pubblicità). Pranziamo al ristorante del Pompidou.. stupendo.. veramente. Puoi godere della vista di Parigi grazie alle enormi vetrate, davvero bellissimo. Ma solo quello. Costa un accidente e vale la metà. Per il resto come dice anche qualche forumista.. pieno di gnocca!

Dopo è il turno degli Champs-Elisée. Bellezza accompagnata da un caos molto ordinato.

Vetrina Nespresso.


Ho ricevuto una pallonata tremenda sull’occhio lunedì scorso ed ogni luce mi pugnala la vista.. la sera cena rapida e via a dormire.
L’indomani va molto meglio con la vista, complice un efficace antibiotico.. si va a MontMatre-Parnasse.
Seconda fila francese..


Anche nella fermata della nostra metro c’è una bellissima mostra fotografica.. davvero stupefacente. 10 e lode anche al comune per incentivare queste iniziative.



Paris.


Grandangolare fisso.. altri livelli..



in tema di Torri..

Le Sacre-Coeur.

Le Moulin Rouge. Molti ne son rimasti delusi dalle fattezze..ma io non mi aspettavo nulla di così enorme, anche in questo formato è carino.
Prima di arrivare un paio di strippers volevano la mia ragazza per qualche servizietto.. ma non eravamo in vena..


Gnocca cartacea.

Si torna a Saint-Germain.



E via di nuovo per niente popò di meno che la Tour Eiffel.
Meraviglia dell’ingegneria dell’acciaio…


E via di nuovo nel caos della Linea 1 (dopo esser tornati sugli Champs-Elisée).
Interessanti le protezioni adottate.


L’ultimo giorno è concentrato su un rapido sopralluogo al Louvre ed ultimi acquisti visto il volo alle 4.40pm da CDG.


Prima di abbandonare Parigi ne approfitto per passare a comprare un po’ di CHOCOLAT ed un pranzo al Germain, anch’essi molto vicini al nostro albergo. Il ristorante è costosino ma eccellente. Atmosfera delle migliori con diverse fasce d’età.





La bambola l’avevo vista su un sito di design.. dal vivo è impressionante. Il personale è cortese ed i camerieri (cameriere comprese eh) proverranno tutti da agenzie di moda.. la più brutta avrà fatto qualche pubblicità per YSL. Spaziale.


Eccoci al ritorno..
Arriviamo a Chatelet Les Halles e prendiamo il treno che porta al Terminal 2. Beh non ha bisogno di presentazioni per molti. Questa è la stazione.


Ad ogni modo siamo arrivati con un biglietto della metro fin lì e quando arriviamo la macchinetta non ci fa passare. Arriva un tizio probabilmente cingalese ed a quanto pare ci accordiamo per far passare entrambi a 10€. Quando gli do i 20€ se li intasca dicendomi che erano 10 a testa.. era tardino e non potevo discutere troppo.. alla fine ci rinuncio un po’ incazzato ma alla fine gli ho lasciato 5€ di commissione. Pazienza.. “ ‘esperierienza’ è il nome che ciascuno dà ai propri errori” (O.Wilde).
Camminiamo verso il terminal 2D (fidandomi di ciò che mi aveva riferito la mia ragazza) ed arriviamo al premium check-in. La signorina con un sorriso mi comunica che dobbiamo tornare al 2F ed il premium sarebbe stato al blocco numero 1.

Aricamminata per il 2F ed arriviamo ai banchi check in. La cordialità è di casa in Air France e già solo il check ha un trattamento libidinoso. Sorrisi e cerimonie senza storie per priorità o storie simili, è un diritto. L’addetta parla a macchinetta in francese, la capisco e le rispondo fino ad un certo punto; la devo fermare perché sta andando un po’ troppo oltre la mia conoscenza e padronanza della lingua, si ferma sorridente e mi chiede se sapessi parlare anche l’inglese. OVVIO!

Avevo fatto il check in online con il piccolo aggeggio infernale della apple stampa tutto ed augura un buon viaggio. Si passa subito al controllo con metal detector.
Foto con addetto che mi dice di fermarmi.

Alla mia ragazza fanno togliere anche le scarpe.. io devo levare computer e giacche varie. I controlli son seri e gli addetti sono ligi e minuziosi nella ricerca di oggetti vietati a bordo (è anche vero che c’è poca gente in quella sezione dei metal detector). Well done anyways.
Meraviglioso Terminal 2F.


Noto che non ci sono priority boarding ma ad ogni modo tutto scorre.
Perdonatemi se metto l’accento su questo aspetto, sarò pignolo e ripetitivo ma odio far file.
Posti 5D-E.
LF100% economy e 3 posti liberi in Business.

Il personale è cordiale ed anche un po’ effeminato, ma a maggior ragione si viene maggiormente coccolati. I sedili sono quelli vecchi, tenuti bene ma con legroom non sufficiente per uno spilungone come me (1,96m come già detto altre volte).
Beh.. sullo snack si può fare molto di più anche se i taralli non son poi così male. Anche nell’ Espace Affaires qualcuno ha lasciato perdere il pasto.

Il volo procede tranquillo anche se due volte viene segnalato di allacciare le cinture di sicurezza senza alcuna percezione di scossoni. Dopo la Liguria (suppongo visto l’orario di volo) entriamo in una nube di turbolenza.. forte.. moooolto forte.
Era da tempo che non sentivo turbolenze del genere, forse di così forti ne ho sentite solo in Africa. L’aereo ha continui vuoti d’aria e sembra dare una sensazione di instabilità dovuta a forti venti. Un effetto roller-coaster poco gradevole con mazzate micidiali.
Iniziamo l’avvicinamento a Roma Fiumicino, la turbolenza sembra essersi pacata.
Il comandante ci avverte che ci terranno per 20 minuti a girare sopra FCO a causa del traffico e che ci sarà una forte turbolenza nell’attesa.
In cabina c’è silenzio e la gente ha un’aria seccata ed anche un po’ “impaurita” vista la violenza del vento e la sensazione creata. Risaliamo un po’ su, in mezzo alle nuvole; fuori si vede tutto bianco e la mia ragazza mi chiede cosa sia.. le spiego che son solo le luci delle ali e le strobo per la fase di atterraggio.
Dopo 15 minuti di scossoni arriva la comunicazione “cleared to land”.
L’avvio è deciso ma poco prima di atterrare arriva un vento molto forte che ci porterà ad atterrare con un crosswind notevole.
Il touchdown è abbastanza pesante e scomposto ma il pilota doma bene il 320. Nella forte frenata si sentivano le timonate che dava il comandante per far andare dritto l’aereo a causa anche della pista molto bagnata.
Fiuuuu.. sospiro di sollievo generale. Dietro qualche timido applauso sotto qualche risatina.
Vabé.. qui ci poteva pure stare

Alle 6.40pm arriviamo al finger e stavolta lo sbarco è celere. Riconsegna bagagli in 10 minuti al Terminal 1, notevole miglioramento visti i precedenti.
Bene, riepilogando:
AZ ha un gran bel prodotto non supportato da un personale e strutture all’altezza AF. I pasti offerti in Y si equivalgono anche se la qualità di ciò che viene offerto è superiore su AZ.
Circa AF sottolineo come sia libidinoso il servizio, le attenzioni e l’eleganza di come tutto venga presentato, il tutto supportato da strutture all’avanguardia.
In poche parole sugli internazionali una vale l’altra, si compensano tra pasti ed attenzione al cliente.. dipende a cosa si vuol dare la priorità.
Io trovo che Alitalia stia facendo grossi passi avanti in linea generale, ma in questa occasione ho visto come sia ben marcata la differenza con i servizi di una delle colleghe europee.. c’è tanto.. tanto.. ma tanto da fare. Bisogna sgrullarsi l’italianità di dosso e guardare al mondo. Siamo ancora troppo chiusi.
Parigi?! Stupenda.. si sta da dio. Bella, elegante, aperta, funzionale.. però.. una domanda.. ma cosa c’è di così romantico?!
Spero siate riusciti a leggere fino a questa riga.. e con pochi sbadigli..
Se trovate qualche ORRORE grammaticale fatemelo sapere per favore. Ci tengo.
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