ritardo record del volo trn bri di sab 27 giugno 2009


francesco1974

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TORINO.
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29/6/2009 (7:40) - INCHIESTA
Incubo Caselle
Volano solo ritardi e disagi

Disagi all'aeroporto di Caselle, chiuso per alcune ore nei
giorni scorsi a causa di una buca sulla pista di atterraggio
SCRIVI Allacciate le cinture Le news da Caselle di A. CONTI
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Rinvii, cancellazioni e ore di attesa
Con la nuova Alitalia disservizi record
JACOPO D'ORSI
TORINO
«Cai: compagnia aerea inaffidabile». È solo uno dei commenti ascoltati tra i passeggeri esasperati da mesi di ritardi e disservizi sulle rotte della nuova Alitalia. Ed è tra i commenti più gentili: i viaggiatori costretti a bivaccare per ore in attesa che l’aeroplano decolli, spesso senza sapere cosa accade, di solito sono più aggressivi. Una scena che in questi sei mesi si è ripetuta di frequente a Caselle come in altri aeroporti italiani dove l’eccezione s’è trasformata in regola. Sabato sera l’ultimo episodio: il volo AP6330 per Bari (marchiato AirOne) è decollato con quasi sei ore di ritardo.

Nessuna spiegazione
Le spiegazioni? Racconta un passeggero: «Prima ci hanno parlato di problemi tecnici, poi hanno detto che bisognava aspettare l’aereo dalla Puglia, infine che il pilota era stanco e non se la sentiva di proseguire. Informazioni affidabili, zero». Dovevano partire alle 17,15, si sono alzati da terra alle 22,45. «Quando finalmente è arrivato un volo da Napoli, intorno alle 22,30, il suo equipaggio s’è degnato di portarci a Bari. Altrimenti saremmo ancora a Torino: il personale del nostro aereo sosteneva di aver sforato i turni e per ragioni di sicurezza non poteva continuare». Nella sala d’imbarco si sono vissute ore di tensione. Un uomo ha distrutto uno dei terminali per il controllo dei biglietti, causando l'intervento della polizia aeroportuale.

«A Bari non si arriva»
Il tutto tra le urla di disperazione dei compagni di sventura: chi doveva arrivare in tempo per assistere la madre malata, chi per un turno di lavoro improrogabile, chi per il funerale di un famigliare programmato la mattina dopo a Brindisi. Esigenze cancellate dallo scorrere delle lancette, apparentemente senza un perché. «Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio in aeroporto - racconta Cinzia De Marzo, 39 anni, avvocato barese, candidata del Pd alle ultime Europee nella Ciscoscrizione Sud - c'erano anziani, bambini e disabili, abbandonati a loro stessi». Anche lei ha deciso di dire basta. Sull’aereo ha fatto sottoscrivere a tutti un reclamo con richiesta di risarcimento per danni morali e materiali, una sorta di class-action in miniatura.

La raccolta firme
«Ho raccolto tra le 60 e 70 firme - racconta - vogliamo dare un segnale e creare un precedente perché così non si può andare avanti». Continua: «Paghiamo i biglietti, il mio costava più di 200 euro, non per ricevere questo trattamento. Cai pensa di cavarsela con i bonus per la cena e altre forme di assistenza, ma non è accettabile poter chiedere il rimborso solo se l'aereo non parte. La verità è che sono quasi sempre in ritardo, anche su altre tratte». A Torino ne sanno qualcosa. Il caso che vale la ribalta risale al 2 febbraio, quando il premio Oscar Roberto Benigni arrivò da Roma con oltre 3 ore di ritardo ed fu costretto a perdere la prima del nuovo Carignano. «Colpa del maltempo», la versione della compagnia. Ma da quel giorno problemi e disagi si sono moltiplicati, tra accorpamenti e carenze di organico, fino al record di 17 ore di ritardo su un altro volo da Fiumicino a Caselle, che sarebbe dovuto partire la sera del 21 giugno e non s’è mosso fino alla mattina del 22.

Il periodo nero
Il periodo più nero? Le prime due settimane di aprile, con 21 cancellazioni e 180 ritardi su 270 voli previsti per tutte le destinazioni. Dati che portarono il direttore operativo di Alitalia, Giancarlo Schisano, ad ammettere: «Sono stati giorni particolarmente critici, ci sono stati troppi ritardi». E a promettere «più voli e più puntualità», anche grazie a 10 equipaggi trasferiti a Torino come sede fissa e un jet in più per smaltire il traffico verso la capitale. I risultati sono ancora tutti da vedere, almeno a giudicare dalla giornata di ieri: 2 ore e 40 minuti di ritardo sul volo per Napoli delle 7, un’ora e 40 su quello per Roma delle 15,15 (oltre alla cancellazione delle 17,10), due ore e 55 minuti su un altro per Napoli delle 17,50. Questa è la regola. Che non ammette eccezioni.
 
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