Riggio:Con la nuova legge niente più contributi diretti ma solo con gara pubblica


LA GUERRA DEI CIELI
La norma anti low cost, ora il governo frena
La bozza di proposta del Nuovo Centro Destra: gare d’appalto per gli slot. Le reazioni: «Effetti pesanti». I parlamentari bergamaschi tutti contro, in difesa di Orio

Era già stata ribattezzata «norma anti lowcost». Ma la vita della regola che potrebbe cambiare le carte in tavola agli aeroporti di mezza Italia sarà breve. O, comunque, molto travagliata. Palazzo Chigi, infatti, ieri con una nota ha fatto sapere che «si riserva di approfondire» il testo. Testo che, però, fa capo al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Quanto basta per capire che sulla vicenda che preoccupa non poco i gestori aeroportuali, Sacbo in testa, e sta aprendo un fronte fra i parlamentari, anche nell’Esecutivo c’è imbarazzo. La proposta sta per approdare in commissione Attività produttive, alla Camera: riferita al decreto «Destinazione Italia» e firmata dal Nuovo centrodestra (ma riferibile, pare, allo stesso ministro), oggi non è dato di sapere che fine farà. Se confermata, la norma imporrà alle società di gestione degli scali di effettuare una gara d’appalto di evidenza pubblica fra vettori per ogni nuova tratta, diversamente dalla procedura attuale che vede le decisioni sugli slot prese con accordi diretti e lasciando spazio di manovra a chi punta sulle lowcost, su tutti Ryanair. La burocratizzazione, che i detrattori hanno subito riletto come sgambetto alle concorrenti di Alitalia, a Orio provocherebbe impatti pesantissimi: «Il Caravaggio» vede infatti l’83% del traffico legato alla compagnia irlandese. Non a caso, nei corridoi della sede della società la prospettiva è stata definita «folle».

Ma i bergamaschi non sono certo soli: se Assaeroporti teme «pesanti effetti negativi» per procedure che «ingesseranno il mercato», i pugliesi di Adp hanno già elaborato linee interpretative per tentare di evitare l’impasse. Un’allerta diffusa, anche fra gli utenti: basti vedere la levata di scudi dei lettori che corriere.it hanno commentato la notizia. Ora sul testo inizia il dibattito. La nota di Palazzo Chigi è arrivata dopo che anche dal «Caravaggio», vera roccaforte delle lowcost e quarto in Italia con i suoi 9 milioni di passeggeri, è stata espressa preoccupazione. La necessità «di approfondire» deriva probabilmente dal fatto che, in generale, l’impatto della proposta targata Ncd necessita di essere seguito (molto) da vicino. Non solo. Prima ancora della discussione in aula, è partito il fuoco di fila dei parlamentari: fra i bergamaschi, il testo raccoglie bordate bipartisan e vede i deputati affilare le armi (politiche) in vista del passaggio in commissione Attività produttive. Lì dove siede Giovanni Sanga che per il Pd è primo firmatario, con i colleghi Elena Carnevali e Antonio Misiani, di una serie di emendamenti «modificativi e soppressivi» presentati giovedì, ultimo giorno utile. Tradotto dal burocratese, i testi chiedono appunto l’eliminazione della norma anti lowcost. «Settimana prossima entreremo nel merito della questione. Vogliamo capire cosa quel testo significhi realmente», chiosa. Segno che anche sotto il cielo parlamentare i risvolti pratici e le conseguenti ricadute preoccupano non poco. «Penso a un aeroporto come Orio: mettere in gara le compagnie con procedure burocratiche soverchianti rischierebbe di paralizzarne l’operatività. Peraltro, questo non è previsto da nessuna normativa europea». Il Pd non è solo. «Quello sugli aeroporti è solo uno dei guai contenuti nel decreto - è il commento di Gregorio Fontana per Forza Italia -. La nostra posizione è assolutamente contraria e, infatti, abbiamo presentato emendamenti che vanno nella direzione della soppressione. La norma sarebbe un macigno sul già difficile equilibrio delle compagnie lowcost. Non solo - aggiunge - la norma è contro la libertà economica dei gestori. Per non parlare della penalizzazione che i cittadini patirebbero...».

La discussione in aula si avvicina, «e penso che ne usciranno delle belle. Le compagnie lowcost - conclude Fontana - hanno consentito uno sviluppo della movimentazione turistica e d’affari, con ricadute territoriali senza precedenti. Una grande conquista che non può essere cancellata solo per salvare Alitalia». Sulla stessa lunghezza d’onda Cristian Invernizzi, eletto con la Lega: «Siamo ovviamente contrari all’emendamento. E questo a prescindere dalla questione territoriale che riguarda Orio e che, in Italia, rappresenta il caso più eclatante. Ciò che propone il Nuovo centrodestra burocratizzerebbe il comparto, ingessandolo. Se c’è una cosa che funziona sono le compagnie lowcost e il rischio che si corre è di bloccare lo sviluppo delle strutture. L’iter è ancora lungo, per fortuna». Lungo, e incandescente.
 
Il Governo approva il decreto legge "Destinazione Italia" che non prevede più accordi diretti tra società di gestione e compagnie aeree. Nuovi problemi all'orizzonte per Ryanair e Sogeaal. Intanto le società aeroportuali annunciano battaglia

Paletti sul patto Ryanair-Alghero
Le società aeroportuali insorgono


ALGHERO - «I gestori di aeroporti che erogano contributi, sussidi o ogni altra forma di emolumento ai vettori aerei in funzione dell'avviamento e sviluppo di rotte destinate a soddisfare e promuovere la domanda nei rispettivi bacini di utenza, devono esperire procedure di scelta del beneficiario che siano concorrenziali, trasparenti e tali da garantire la più ampia partecipazione dei vettori potenzialmente interessati, secondo modalità da definirsi con apposite Linee guida adottate dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto».


E poi ancora: «I gestori aeroportuali comunicano all'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile l'esito delle procedure previste dal comma 14, ai fini della verifica del rispetto delle condizioni di trasparenza e competitività». Sono i commi 14 e 15 "nascosti" nel Decreto legge nr. 145 approvato dal Governo il 23 dicembre 2013, ribattezzato "destinazione Italia". Una norma che, se confermata, è destinata a rivoluzionare i rapporti tra società aeroportuali italiane e compagnie aeree. Con importanti ripercussioni - tra gli altri - sugli scali di Cagliari e Alghero soprattutto. Il governo, infatti, vieta alle società aeroportuali di destinare fondi diretti alle compagnie, proprio come avviene tra Alghero e la low cost Ryanair. Un rapporto consolidato quello esistente tra gli irlandesi e lo scalo della Riviera del Corallo, che ha permesso di sviluppare con apprezzabili risultati il turismo internazionale, oltreché sopperire alle mancanze legate alla gestione delle tratte in continuità, con ricadute positive sull'intera isola.

Si tratta adesso di capire quando il decreto, già in vigore, verrà convertito in legge e soprattutto quando sarà applicabile, considerato che troverà sulla propria strada diversi dissensi. La norma, infatti, riporta d'attualità l'eterna disputa tra compagnie di bandiera (vedi Alitalia e Meridiana) e low cost (Ryanair in primis), col rischio di penalizzare enormemente molti aeroporti, e non è escluso che possa subire modifiche. Già in allarme l'Assoaeroporti - come conferma il direttore della Sogeaal di Alghero, Mario Peralda, dal 2012 nel consiglio direttivo dell'associazione che annovera gli scali italiani - per una norma ritenuta poco applicabile sul mercato e difficilmente attuabile in ottica europea. Tutti dubbi che saranno oggetto di un imminente incontro con il Ministro ai Trasporti.

D'altro canto, qualora venissero confermati tutti i limiti, potrebbe essere più difficile riportare sullo scalo algherese il secondo aereo Ryanair (per il periodo estivo) così come già definito negli accordi per l'attivazione della quinta base in Italia, appunto quella di Alghero. Un nuovo problema insomma per il management Sogeaal che proprio nel 2013 ha collezionato il miglior risultato di sempre in termini di transiti, dando nuove prospettive di sviluppo al territorio in un periodo non certo facile [LEGGI]. E un pensiero in più per la stessa proprietà, che all'indomani della bocciatura Ue al sostegno Saremar [LEGGI], attende l'evolversi del procedimento d'infrazione aperto per i presunti aiuti erogati dalla Regione ai tre aeroporti sardi, tra cui proprio quello algherese [LEGGI].

http://notizie.alguer.it/n?id=67221
 
Si segnala che ieri sera il dl "Destinazione Italia" (AS1299) è stato approvato definitivamente dal Senato ora si attende solo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.

Il decreto-legge in esame con l'articolo 13, commi 14 e 15, modifica i confini della libertà negoziale dei gestori aeroportuali, in particolare in merito all'erogazione di contributi e sostegni co-marketing ai vettori aerei, per l'apertura di nuove rotte aeree e/o il potenziamento dei collegamenti esistenti;
la norma prevede gare d'appalto a evidenza pubblica per introdurre o modificare gli slot delle compagnie aeree, scalo per scalo, al contrario di ciò che accade oggi in cui viene lasciato ampio spazio di scelta agli accordi con gli aeroporti che possono decidere di ampliare l'offerta dei low-cost.
 
La Commissione europea (Ce) ha adottato oggi le nuove linee-guida su come gli Stati membri possono sostenere aeroporti e vettori aerei in linea con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. Le linee-guida sono volte a garantire buoni collegamenti tra le regioni, e la mobilità dei cittadini europei, riducendo al minimo le distorsioni della concorrenza nel mercato unico. Queste sono parte della strategia Sam (State Aid Modernisation) della Commissione, che mira a promuovere la crescita nel mercato unico incoraggiando misure di aiuto più efficaci e concentrando l'analisi della Commissione sui casi con il maggiore impatto sulla concorrenza.

Joaquín Almunia, vice-presidente della Commissione responsabile della politica della concorrenza, ha dichiarato: "Le nuove linee-guida sugli aiuti di Stato sono un ingrediente fondamentale per una industria aeronautica europea di successo e competitiva. Queste garantiranno una concorrenza leale a prescindere dal modello di business -dalle compagnie di riferimento alle low-cost e dagli aeroporti regionali ai grandi hub. Il nostro obiettivo è quello di garantire la mobilità dei cittadini, pur conservando una parità di condizioni tra aeroporti e compagnie aeree".

I nuovi orientamenti per gli aiuti di Stato agli aeroporti ed ai vettori promuovono l'uso corretto delle risorse pubbliche per le iniziative orientate alla crescita. Allo stesso tempo, questi limitano le distorsioni della concorrenza che minerebbero la parità di condizioni nel mercato unico, in particolare evitando sovraccapacità e la duplicazione degli aeroporti redditizi.

Le caratteristiche principali sono:

Gli aiuti di Stato per investimenti in infrastrutture aeroportuali sono consentiti se vi è una reale necessità di trasporto e il sostegno pubblico è necessario per garantire l'accessibilità di una regione. Le nuove linee-guida definiscono le intensità massime di aiuto ammissibili a seconda delle dimensioni di uno scalo, in modo da garantire il giusto mix tra investimenti pubblici e privati. Le possibilità di concessione di aiuti sono quindi più elevate per gli aeroporti più piccoli che per quelli più grandi.

Saranno permessi aiuti per il funzionamento di aeroporti regionali (con meno di 3 milioni di passeggeri l'anno) per un periodo transitorio di dieci anni, secondo determinate condizioni, al fine di dare agli aeroporti il tempo per regolare il loro modello di business. Gli scali, per ricevere aiuti operativi, hanno bisogno di elaborare un business plan aprendo la strada verso la piena copertura dei costi operativi, alla fine del periodo transitorio. Secondo le attuali condizioni di mercato, gli scali con un traffico-passeggeri annuo inferiore ai 700.000 possono incontrare maggiori difficoltà nel raggiungere la piena copertura dei costi durante il periodo transitorio; per questo le linee-guida prevedono un regime speciale per gli aeroporti, con intensità di aiuti più elevati ed una rivalutazione della situazione dopo 5 anni.

Sono consentiti aiuti per l'avviamento di nuove rotte da parte delle compagnie aeree, purché questi rimangano limitati nel tempo. Le condizioni di compatibilità per gli aiuti di avviamento ai vettori aerei sono state semplificate ed adattate ai recenti sviluppi del mercato.

E' prevista per marzo 2014 l'adozione formale e la pubblicazione dei nuovi orientamenti nella Gazzetta ufficiale in tutte le lingue della Ue.

Background

I finanziamenti pubblici ad aeroporti ed a compagnie aeree degli Stati membri sono attualmente valutati ai sensi degli orientamenti dell'aviazione al 1994 ed al 2005. Quelli del 1994 sono stati adottati nel quadro della liberalizzazione del mercato per i servizi del trasporto aereo e contengono disposizioni per la valutazione degli aiuti sociali e della ristrutturazione di compagnie aeree al fine di garantire parità di condizioni fra i vettori aerei. Questi sono stati completati nel 2005 dalle linee-guida sul finanziamento pubblico agli aeroporti e sullo start- up di servizi di trasporto aereo dagli aeroporti regionali. Le linee-guida di oggi sostituiscono sia quelle del 1994 che quelle del 2005.

Oggi, il trasporto aereo contribuisce in modo significativo all'economia europea e svolge un ruolo fondamentale nel processo di integrazione e di competitività dell'Europa. Durante l'ultimo decennio, il contesto di mercato del settore aeronautico è cambiato notevolmente. La liberalizzazione del trasporto aereo dell'Ue nel 1997 aveva aperto la strada alla nascita di compagnie low-cost, cresciute a ritmo sostenuto dal 2005. Nel 2012 per la prima volta, i vettori low-cost (44,8%) hanno superato la quota di mercato delle compagnie già presenti (42,4%), una tendenza che è proseguita nel 2013. Il modello di business dei vettori low-cost è intrinsecamente legato agli aeroporti regionali di piccole dimensioni e non congestionati, consentendo tempi rapidi. Questa categoria di scali è prevalentemente di proprietà pubblica e sovvenzionata, su base regolare, da parte delle autorità pubbliche. Mentre alcune regioni sono ancora ostacolate dalla scarsa accessibilità e dai principali hub, queste si trovano ad affrontare crescenti livelli di congestione, la densità di aeroporti regionali in alcune aree ha portato alla sostanziale sovraccapacità delle infrastrutture aeroportuali rispetto alle esigenze della domanda dei passeggeri e delle compagnie aeree.

In considerazione dei significativi cambiamenti del mercato che hanno avuto luogo negli ultimi dieci anni, la Commissione ha avviato una revisione degli orientamenti sugli aiuti all'aviazione, con una prima consultazione pubblica nel 2011, che mirava in particolare a determinare se era necessaria una revisione. Le nuove linee-guida tengono conto anche delle osservazioni raccolte nella seconda consultazione pubblica (luglio 2013) e degli intensi dialoghi con gli Stati membri, con le autorità pubbliche, con gli aeroporti e le compagnie aeree, le associazioni ed i cittadini. Le linee-guida prendono il punto dalla nuova situazione giuridica ed economica relativa al finanziamento pubblico agli scali e alle compagnie, e specificano le condizioni secondo le quali il finanziamento pubblico costituisce aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107 (1) del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (Tfue). Quando il finanziamento comporta un aiuto di Stato, le linee-guida definiscono le condizioni alle quali questo è compatibile con il mercato unico. La valutazione della Commissione si basa sulla sua esperienza e sulla prassi decisionale, nonché sull'analisi delle attuali condizioni di mercato nei settori aeroportuale e del trasporto aereo; è quindi fatto salvo il suo approccio nei confronti di altre infrastrutture o settori. (Avionews)
 
per fare un bando ad hoc che favorisca FR basterebbe inserire " aeromobile di capacità non inferiore a 185 pax" e quanti ce ne sono in Italia e/o di compagnie nostrane?
(semplificazione del problema ma l'escamotage lo si trova)
 
sono passate un po di settimane dall'approvazione di questa legge e la mia domanda è:

ci sono in Italia società di gestione che hanno il contratto con FR in scadenza e che hanno emesso un regolare bando di gara con le condizioni previste dalla nuova normativa?
 
Non credo siano ancora state pubblicate dal ministero le linee guida necessarie, o almeno io non ne ho notizia.

Articolo 13, comma 14 del decreto legge N.145 del 23 dicembre 2013:

14. I gestori di aeroporti che erogano contributi, sussidi o ogni
altra forma di emolumento ai vettori aerei in funzione
dell'avviamento e sviluppo di rotte destinate a soddisfare e
promuovere la domanda nei rispettivi bacini di utenza, devono
esperire procedure di scelta del beneficiario che siano
concorrenziali, trasparenti e tali da garantire la piu' ampia
partecipazione dei vettori potenzialmente interessati, secondo
modalita' da definirsi con apposite Linee guida adottate dal Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti entro trenta giorni dalla data
di entrata in vigore del presente decreto.


http://www.gazzettaufficiale.it/att....idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=0#art
 
ci sono in Italia società di gestione che hanno il contratto con FR in scadenza e che hanno emesso un regolare bando di gara con le condizioni previste dalla nuova normativa?

A Crotone c'è un bando i cui dettagli sono riservati, e Ryanair è una delle compagnie che, stando alle fonti locali, avrebbe fatto un'offerta. Non sarebbe un rinnovo ma il primo contratto degli irlandesi a CRV, presumibilmente soggetto alle restrizioni della nuova legge.


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A Crotone c'è un bando i cui dettagli sono riservati, e Ryanair è una delle compagnie che, stando alle fonti locali, avrebbe fatto un'offerta. Non sarebbe un rinnovo ma il primo contratto degli irlandesi a CRV, presumibilmente soggetto alle restrizioni della nuova legge.


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Secondo le disposizioni della nuova legge , i bandi e relativi contenuti devono essere pubblici,ergo niente dettagli riservati , c'è qualcosa che non va in quello che dici.