Ricerca: in aumento i casi di violenza a bordo


Verissimo! Lo si può vedere a teatro, al ristorante, in treno, parcheggiando, circolando nel traffico, nei negozi, negli ospedali
Ti quoto anche le virgole: a dicembre mentre in ospedale aspettavo di fare broncoscopia, un tipo sulla sessantina è uscito sbraitando ed inveendo contro tutti perché non si era attenuto alle prescrizioni da seguire (digiuno dalla sera prima) e quindi non gli avrebbero fatto l' esame: ha fatto un macello manco fossimo stati al mercato.

e con l'immancabile chiusura... "altrimenti vi lascio un giudizio negativo su tripadvisor".
e questa è la tragedia degli esercenti: sempre piú spesso si sente di ricatti da parte di gentaglia del genere
 
Credo che anche il clima un po' troppo giocoso a bordo di alcune lowcost unito al vendere qualsiasi cosa, gratta e vinci inclusi, dia la falsa impressione a chi non ha abbastanza sale in zucca che tutto è permesso e ci si possa spingere oltre il consentito.
 
Credo che anche il clima un po' troppo giocoso a bordo di alcune lowcost unito al vendere qualsiasi cosa, gratta e vinci inclusi, dia la falsa impressione a chi non ha abbastanza sale in zucca che tutto è permesso e ci si possa spingere oltre il consentito.

Rimane un problema dell'eventuale soggetto in questione il sapersi comportare, che si tratti di lunapark o funerale.
 
Non mi metto a discutere di low cost, voli alcoolici, decadimento morale, ecc. -- cose tutte vere e che contribuiscono all'invasione barbarica aviotrasportata. Mi sembra però anche che l'esperienza di volo sia diventata negli ultimi venti anni sempre più ansiogena per via del concorrere delle misure di sicurezza dovute alla follia di alcuni e di quelle di marketing dovute alla furbizia di altri.

I miei viaggi sono spesso collezioni di esperienze poco piacevoli che sicuramente concorrono a farmi diventare meno francescano nei confronti di chi invade il mio spazio vitale.

Lasciamo perdere quando i problemi nascono proprio alla fonte, tipo cercare di non farsi fregare il portafoglio mentre si compra il biglietto del Leonardo Express a Termini (biglietto di suo esoso per l'accesso ad un treno ottimizzato per impedire il trasporto di bagagli e passeggeri diretti all'aeroporto); o, sullo stesso livello, tentare di non pagare la tangente per entrare airside a Ouagadougou o Antananarivo.

Al check in, avendo un bagaglio e viaggiando in classe turistica la scelta è tra code più o meno lunghe (dipende dall'esistenza di baggage drop) e macchinette più o meno infernali per stamparsi e soprattutto incollarsi le bag tags. Si può fare? Sì, certo. E' rilassante? Non proprio.

Tralascio la fase di security check, dove succede la qualunque, con l'aggiunta occasionale di security strafottente e/o sfaticata (ne leggo su questo forum nei vari aeroporti italiani) o proprio aggressiva (stile USA, quando capita). In ogni caso, continua a non essere un'esperienza rilassante.

Il premio è l'accesso ad una congerie di negozi di arte e qualità varia con ricarichi da far impallidire i night della Costa Azzurra. E sì, esistono aeroporti dove si trovano ancora sedie gratis, ma non molti, per non parlare di acqua da bere gratis, rara quanto un oasi nel Sahara. E poi andiamo verso il paradiso dell'intrattenimento, tipo serra delle farfalle di Changi o processione in costume di Incheon. O anche un ottimo purgatorio, come la nuova zona lavoro di Fiumicino (quella sopraelevata, credo al Molo D). E poi c'è il resto. E poi ancora ci sono cose come Malpensa che dovrebbero seriamente essere prese in considerazione dal Tribunale Penale Internazionale anche solo per la condizione dei gabinetti che sono veramente dei cessi.

In fase di imbarco, sugli stramaledetti trolley e zaini da alta montagna è già stato detto di tutto. Io mi limito ad augurare al loro inventore ciò che Albanese ha augurato al ladro del motorino (https://www.youtube.com/watch?v=7UIL_9ygtkY).

Ora dopo tutto quello che precede, ovvero almeno un'oretta di torture psicologiche e fisiche di vario tipo, più la paura di volare che affligge almeno un terzo dei passeggeri, più tutti i fattori cafonaggine alcool ecc. di cui sopra, si prendono i malcapitati passeggeri e si legano in spazi che non sarebbero accettabili per qualunque altra funzione tranne forse le camicie di forza del manicomio (confesso di non aver ancora mai provato). E qui ovviamente parte la corsa alla sopravvivenza durante il volo. Tralascio le ultime raffinatezze sui bagni stile lilliput.

Io non voglio giustificare niente, ma non è che questo girone infernale un pochino aiuta la gente, già ben predisposta di suo, a dare di matto?
 
Secondo me comunque c’è una bella differenza tra il passeggero cafone di business/first del “Lei non sa chi sono io” che c’è sempre stato e sempre ci sarà Dall’intossicato che sale a bordo in ciabatte e canotta pieno come una distilleria. Il secondo è oggi molto più diffuso in certi contesti.
 
Il secondo è oggi molto più diffuso in certi contesti.

Quoto. Sono dell’idea che il problema dell’abuso di alcolici pre-volo sia circoscritto ad alcune specifiche nazionalità (nord europee), a differenza dell’arroganza e della cafonaggine (ormai diffuse a livello globale).
 
Datemi pure del razzista.
Sostituire volare con esistere.

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Persone sbandate esisteranno sempre ma andrebbero appunto tenute più sotto controllo. Tutte le compagnie aeree hanno chiare disposizioni riguardo il trasporto di passeggeri sotto l'influenza di alcool ma credo che troppo spesso, in particolare nelle lowcost, si lasci passare in nome del quieto vivere e del non avere rotture di scatole sul momento che si traduce nell'avere poi dei problemi in volo.
 
Non necessariamente. Spesso le persone a terra riescono ad accorgersi prima e più efficacemente di chi non è in condizione di volare, ma hanno più difficoltà a fermarli perchè gli viene data poca autorità e poco supporto
Una volta che imbarcano, gli basta stare buoni per quei 5 minuti prima di chiudere le porte, e una volta in volo c'è meno possibilità di controllarli
 
Persone sbandate esisteranno sempre ma andrebbero appunto tenute più sotto controllo. Tutte le compagnie aeree hanno chiare disposizioni riguardo il trasporto di passeggeri sotto l'influenza di alcool ma credo che troppo spesso, in particolare nelle lowcost, si lasci passare in nome del quieto vivere e del non avere rotture di scatole sul momento che si traduce nell'avere poi dei problemi in volo.

Guarda, in 21 anni di aviazione civile, sono dovuto approdare in una low cost per vedere sbarcare un passeggero un po' troppo excited.