Restyling Linate


DusCgn

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9 Novembre 2005
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Il restyling di Linate aspettando il metrò: lavori per 550 milioni con tre mesi di stop, poi i nuovi finger

Il presidente di Sea Modiano: "Investire su una delle porte della città mai toccata da 25 anni". In estate lavori sulla facciata, poi interventi sugli interni e sulla pista

Un restyling totale: prima la facciata, nell'estate prossima, poi le aree interne, gli arrivi e la pista, tra il 2018 e il 2019, con l'aeroporto completamente chiso per due o tre mesi. E' un piano da 550 milioni quello del rifacimento di Linate, il city airport di Milano. "E' una delle poche porte di accesso a Milano che non segue il processo di rinnovamento della città, va rimessa a posto, l'obbligo è di reinvestirci perché non lo si fa da un quarto di secolo": a spiegarlo, durante una commissione in Comune, è il presidente di Sea Pietro Modiano.
Ai consiglieri è stato presentato il progetto approvato dall'Enac (che dovrà essere approvato dalla commissione per la valutazione dell'impatto ambientale del ministero dell'Ambiente), ma adesso sarà necessario fare un piano regolatore. L'importo complessivo per le opere previste nel masterplan è di 550 milioni di euro, di cui 210 milioni a carico di terzi. La prima fase si farà tra
il 2016 e il 2021 per la cifra di 156 milioni dei quali "Sea metterà 118 milioni di euro".
Ma l'obiettivo più a lungo termine, spiega Modiano, guarda al 2030: aumentare i finger (oggi sono solo 5), spostando l'hangar, che non si può abbattere perché tutelato dalla Soprintendenza. Lavori che si incroceranno con quelli della M4, la nuova linea Blu della metropolitana che, da Linate, arriverà a San Cristoforo.

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LA REPUBBLICA
 
Perdonerete una simil-bestemmia proferita da un totale incompetente ma... non si potrebbe spazzare via quel conglomerato di alghe e degrado chiamato "Idroscalo" (chissà perché poi, mah...) e restituire quell'area alla sua destinazione d'uso originaria, ovverosia l'atterraggio e il decollo (propendo maggiormente per il secondo) di aeroplani, realizzando una benedetta seconda pista?
Chiedo ancora umilmente perdono per la baggianata, ma a me umile mortale sembra una cosa con un minimo di senso...
 

Linate si rifà il look con 156 milioni di euro

di Marco Morino
Dopo un quarto di secolo Linate, il city airport di Milano, lo scalo che sorge a pochi chilometri da piazza Duomo, è pronto a rifarsi il look. L’annuncio di Pietro Modiano, presidente della Sea, la società controllata dal Comune che gestisce Linate e Malpensa, è a suo modo storico. Il piano industriale 2016-2021 della Sea prevede, nella prima fase, investimenti su Linate per complessivi 156 milioni di euro: 118 milioni a carico del gestore aeroportuale (già approvati) e i restanti 38 milioni a carico di terzi.

«Gli ultimi investimenti su Linate - spiega Modiano - risalgono al 1993. Il terminal cittadino è tra le più vecchie infrastrutture d’accesso alla città, anche rispetto alla stazione ferroviaria di Milano Centrale, che negli anni è stata sottoposta a operazioni di rinnovamento. Ora è il turno di Linate, che nel giro di qualche anno cambierà profondamente immagine: rifaremo la facciata, l’area degli arrivi e metteremo mano all’intera aerostazione. Poi – continua Modiano – dal restyling estetico, che scatterà nell’estate 2017, passeremo al rifacimento pista, probabilmente nel 2019. Per l’occasione, Linate resterà chiuso per alcuni mesi e tutti i voli saranno traferiti a Malpensa». Come detto, questo primo pacchetto di interventi prevede un preciso orizzonte temporale: il 2021. L’impegno finanziario della Sea, pari a 118 milioni, è così ripartito: restyling terminal passeggeri per 35,8 milioni; rifacimento pista e piazzali (38,3); viabilità e parcheggi (15,1); impianti, edifici vari e altri interventi (28,6). Tra gli interventi a carico di terzi (38 milioni) spicca la nuova torre di controllo dell’Enav.

Va chiarito che Linate è un aeroporto regolamentato: sono autorizzati un massimo di 18 movimenti/ora per un traffico di circa 10 milioni di passeggeri l’anno. E tali limiti resteranno anche nei prossimi anni.

«Oltre la data del 2021 – aggiunge Modiano – subentra il piano regolatore al 2030, per una più vasta risistemazione di questa area che contiene anche l’idroscalo. Grazie al progetto della Sea su Linate, questa porzione di città diventerà uno dei poli di trasformazione urbana più interessanti di Milano nei prossimi anni».

In futuro, l’aeroporto di Linate sarà servito anche dalla metropolitana, la linea M4 Lorenteggio-Linate. Si tratta di una metropolitana a automazione integrale (senza conducente) che collega lungo un percorso di 14,2 chilometri l’aeroporto di Linate con la stazione Fs di Milano San Cristoforo. Il costo complessivo dell’opera è di 1,8 miliardi di euro. Nel corso del 2016 sono proseguiti i lavori tra San Babila e San Vittore. Tra il 2017 e il 2019 si proseguirà con lo scavo delle gallerie e la realizzazione delle stazioni, mentre tra il 2020 e il 2022, anno in cui si prevede l’apertura all’esercizio, si realizzeranno gli impianti.

Il piano industriale 2016-2021 di Sea e il Master Plan di Linate, presentati ufficialmente ieri da Modiano, sono fondati su un presupposto comune: dall’emergenza all’eccellenza. Superato il de-hubbing di Alitalia, che risale al 2007, chiusa la vertenza della Commissione europea su Sea Handling, Linate e Malpensa convivono e crescono entrambi. «Oggi la sfida – spiega Modiano – non è più quella di evitare il declino, di affrontare le emergenze, ma è quella dell’eccellenza, in termini di capacità competitiva, qualità della gestione e di valore creato. Gli ultimi dati di traffico, che vedono i passeggeri in transito a Malpensa crescere del 19% nel mese di dicembre e del 15% nel mese di gennaio, ci dicono che l’effetto Expo è proseguito anche senza l’Expo. La grande Milano conferma una capacità attrattiva di tutto rispetto».

E gli aeroporti milanesi, in particolare Malpensa, devono essere dei catalizzatori di flussi di traffico per favorire la crescita del territorio. «Per quest’area del Paese - rimarca Modiano – è vitale attivare dei voli intercontinentali su Malpensa. Il futuro è fatto di compagnie low cost e rotte a lungo raggio». Secondo il piano della Sea, i passeggeri di Malpensa saliranno dai 19,4 milioni del 2016 ai 24,6 nel 2021. «Il turismo extra europeo è la nostra sfida» afferma il presidente della Sea. «Il modello Malpensa – prosegue Modiano – che sembrava destinato alla sconfitta per l’assenza del hub carrier (l’Alitalia, ndr), regge ed è ben posizionato». Senza trascurare anche le merci: oggi Malpensa è il principale scalo cargo del Paese, con oltre 515mila tonnellate di merci movimentate nel corso del 2016, proponendosi come porta d’accesso privilegiata per il made in Italy e per le imprese esportatrici del Nord-Ovest.

IlSole24Ore
 
Linate doveva esser chiuso. In un Paese civile lo sarebbe stato.
La sua chiusura avrebbe anche cambiato (forse) la storia di Alitalia. KLM preferì pagare un bel po' di quattrini (la cui penale ha generato l'unico bilancio in attivo per AZ) pur di disfarsi di un Partner inaffidabile.

I se nella storia non hanno senso.
Se il Comune di Milano e se la politica in generale avesse rispettato i patti, oggi AZ sarebbe un'azienda diversa. Oggi il sistema dei trasporti del Paese Italia sarebbe diverso.

Affermo che il Paese ha sbagliato a non chiudere Linate.
Affermo che il Paese ha sbagliato a non farsi garante dei patti sottoscritti tra AZ e KL.
Affermo che il Paese ha speso vagonate di miliardi per costruire un'infrastruttura che oggi è sottoutilizzata, benché generi utili grazie a ricavi che nulla hanno a che fare con il suo core business: Malpensa vive e prospera come un grande centro commerciale.

Arriviamo all'AD 2017.
Malpensa non ha una compagnia di riferimento.
La Lombardia ha ben 3 aeroporti (esclusa Brescia), ed in generale il nord Italia è accerchiato: Torino, Verona e Genova drenano passeggeri.

La domanda è: è giusto investire su Linate, a fronte della situazione di cui sopra?

A mio avviso il treno per Malpensa è passato e perso. Malpensa potrebbe svoltare solo se avesse una compagnia di riferimento. AZ è scappata. LHI si è ritirata.
Se questo è vero, bene fa SEA a trasformare MXP in un enorme centro commerciale dal quale trarre profitto, ed a sviluppare Linate.
 
Perdonerete una simil-bestemmia proferita da un totale incompetente ma... non si potrebbe spazzare via quel conglomerato di alghe e degrado chiamato "Idroscalo" (chissà perché poi, mah...) e restituire quell'area alla sua destinazione d'uso originaria, ovverosia l'atterraggio e il decollo (propendo maggiormente per il secondo) di aeroplani, realizzando una benedetta seconda pista?
Chiedo ancora umilmente perdono per la baggianata, ma a me umile mortale sembra una cosa con un minimo di senso...

Passi anche a noi la bottiglia che ti sei fatto prima di scrivere almeno capiamo.
L'Idroscalo (a parte che è frammentato in 3 diversi comuni come appartenenza d'area) è forse un tantino corto sia per decolli sia atterraggi.
ora il piano regolatore che prevedi vedrebbe l'abbattimento di tutta l'aera industriale a sud del lago, un innalzamento del terreno oltre il muro di cinta di Milano Smistamento nonché di tutta l'aera attigua, il prosciugamento del lago (che è anche valvola di sfogo per le piene din un certo fiume) e questo a naso alle 22.46 di sera.
Costerebbe meno di 1/100 chiudere linate e portare tutto, come si fa nei paesi seri e progrediti, a MXP.
 
spostando l'hangar, che non si può abbattere perché tutelato dalla Soprintendenza

Due considerazioni al volo:
- Mettendolo dove esattamente? Nei rendering è semplicemente scomparso.
- Ma la soprintendenza non ha proprio di meglio da fare nella vita? Li paghiamo per tutelare hangars adesso?
 
Due considerazioni al volo:
- Mettendolo dove esattamente? Nei rendering è semplicemente scomparso.
- Ma la soprintendenza non ha proprio di meglio da fare nella vita? Li paghiamo per tutelare hangars adesso?

Qualcuno sa come mai è tutelato?
 
Passi anche a noi la bottiglia che ti sei fatto prima di scrivere almeno capiamo.
L'Idroscalo (a parte che è frammentato in 3 diversi comuni come appartenenza d'area) è forse un tantino corto sia per decolli sia atterraggi.
ora il piano regolatore che prevedi vedrebbe l'abbattimento di tutta l'aera industriale a sud del lago, un innalzamento del terreno oltre il muro di cinta di Milano Smistamento nonché di tutta l'aera attigua, il prosciugamento del lago (che è anche valvola di sfogo per le piene din un certo fiume) e questo a naso alle 22.46 di sera.
Costerebbe meno di 1/100 chiudere linate e portare tutto, come si fa nei paesi seri e progrediti, a MXP.

A San Marino sono molto più avanti ed hanno risolto problemi come questi. Per fare atterrare aerei LR è stata presentata una proposta al governo dove si propone di cementificare la pista e mettere una rampa sul dirupo per allungarla. ?
 
A San Marino sono molto più avanti ed hanno risolto problemi come questi. Per fare atterrare aerei LR è stata presentata una proposta al governo dove si propone di cementificare la pista e mettere una rampa sul dirupo per allungarla.

Decollo con catapulta a vapore?
 
Importante restyling in vista per Linate. Il city airport di Milano sarà rinnovato con un lavoro in due fasi e 550 mln di euro di investimenti. E' dal 1993 che mancano importanti interventi allo scalo, come ha sottolineato il presidente di Sea Pietro Modiano, riporta l'edizione milanese di Repubblica. I lavori comporteranno anche una chiusura temporanea di Linate, si parla di due mesi, nel 2018 o nel 2019: i voli saranno trasferiti a Malpensa. La prima parte dei lavori, con un investimento di 156 mln di euro, riguarderanno il rifacimento della facciata e la ristrutturazione delle sale degli arrivi e delle partenze. Restyling in vista anche per la pista.

Ma la parte forse più corposa, prevista dal masterplan 2030 e in attesa di approvazione da parte del ministero dell'Ambiente, sarà la seconda. Si punta ad aprire un varco, spiega ancora la testata, tra l'arrivo della nuova linea 4 della metropolitana milanese e l'Idroscalo. In aeroporto potrebbero arrivare nuovi finger che comporterebbero anche il lieve spostamento dell'hangar Emporio Armani.

Novità in vista anche per Malpensa: nel suo piano industriale al 2012 Sea prevede il rifacimento del terminal 2, interventi per valorizzare l'offerta per i turisti stranieri, con l'obiettivo di portare i passeggeri dai 18,4 milioni del 2015 ai 24,6 milioni del 2021.

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