(segue)
dimenticavo di segnalare un particolare. Sul foglio di volo il capitano americano mi ha segnato, per questo 738, il nickname "Cream Puff". Qualcuno ne conosce il motivo, visto che ufficialmente i velivoli CO non hanno nick? Fra l'altro gentilmente mi ha allegato anche il piano di volo, che, viste le mie conoscenze tecniche scarsissime, sto cercando di decifrare...magari lo scannerizzerò e chiederò lumi.
L'alba della mattina successiva, breve volo per Monterrey. Il trenino passa anche dall'albergo e in due minuti siamo al terminal dedicato alla Continental Express. Siamo costretti a imbarcare il bagaglio a mano a causa dei liquidi (dentifricio, gel, shampoo)...che palle!! Fra l'altro scopro che la busta di plastica trasparente consentita è limitata ad una sola per passeggero! E ovviamente, a malapena lì dentro ci sta un dentifricio...[:307]
Le sfighe proseguono e mi rovescio il caffè sui pantaloni...la giornata comincia malissimo. Giacca, cravatta e pantaloni chiazzati di marrone: bel modo di iniziare! [:307]
31/10/2006
IAH/KIAH-MTY/MMMY
08:12-09:54
Embraer ERJ-145 N16546
Flight time: 1:42
Cruise alt: 360
NM: 406
Posto: 8B
Decolliamo da pista 15L e atterriamo sulla 29. Bellissimo il paesaggio montuoso che si ammira attorno a Monterrey, non ci ero mai stato da queste parti. Il capitano, divertito, mi compila il foglio in cockpit al termine del volo, facendo aspettare tutto l'autobus
Dopo una giornata di lavoro (fa ancora piuttosto caldo laggiù) e dopo una succulenta cena a base di capretto, la mattina successiva si ritorna a Houston. Volo senza storia e molto più breve dell'andata.
01/11/2006
MTY/MMMY-IAH/KIAH
07:55-09:10
Boeing 737-500 N14654
Flight time: 1:05
Cruise alt: 360
NM: 406
Posto: 15E
Arriviamo all'Intercontinental, dopo atterraggio su pista 9, e rifacciamo l'immigration. Altro giorno, altra disavventura. Il terminal in cui arriviamo è principalmente dedicato ai voli dal Messico e dal Sud America. C'è molta gente, la stragrande maggioranza è messicana. Come per tutte le altre volte che sono entrato negli USA, come luogo di permanenza il nome dell'albergo. D'altra parte è piuttosto raro che uno sappia l'esatto indirizzo dell'albergo in cui va a stare. E comunque tutte le altre decine e decine di volte nessuno mi ha mai chiesto a che indirizzo si trova l'albergo in cui vado a stare! D'altra parte di Marriott Airport Hotel a Houston ce n'è uno solo. C'è un'addetta di origine messicana che fa la spola lungo la fila e controlla le Visa. Con un pennarello giallo mi evidenzia che manca l'indirizzo. Le sorrido dicendole che non si preoccupi, non mi è mai stato chiesta una cosa del genere. A mio fratello sottolinea la stessa cosa. Risultato: mio fratello passa senza problemi, il poliziotto che capita a me mi rispedisce indietro dicendomi di recuperare l'indirizzo. Inutile discutere, abbozzo una timida risposta dicendo che nemmeno due giorni prima mi era stata chiesta una cosa del genere, ma poi lascio perdere altrimenti ti prendono per un piantagrane. Torno in fondo e mi rivolgo ad un banco info dove mi danno l'indirizzo, rifaccio tutta la coda e passo. Persa un'ora.
Il giorno dopo ancora, altra sveglia all'alba (alloggiamo sempre al Marriott Airport) con destinazione la Pennsylvania.
Mi aspettavo un 737-700, invece ci capita un 733. Siamo in Business e il servizio è discreto. Ci servono una buona e abbondante colazione, per il resto passo il tempo a guardare sotto: per lunghi tratti sorvoliamo il Mississippi. A metà volo incontro ravvicinatissimo con un 767 Delta che distinguo chiaramente, che ci sfila da est verso ovest.
02/11/2006
IAH/KIAH-DTW/KDTW
07:32-10:45
Boeing 737-300 N19357
Flight time: 2:11
Cruise alt: 350
NM: 947
Posto: 1E
Tocchiamo terra sulla 22R in una Detroit gelida. Ci sono zero gradi, il cielo è coperto e in atterraggio ci imbattiamo in diversi rovesci di neve. Passiamo un paio d'ore nella veramente bella lounge Northwest al terminal C (l'unica pecca è che c'è poco poco da mangiare) da dove ammiro il traffico della compagnia di casa qui. Da una parte una batteria di macchine della Airlink (Bae, CRJ e Saab), di fronte a noi una fila di 744 e 330. Inizia a nevicare a tratti mentre ci dirigiamo verso il nostro gate. L'aeroporto è molto bello, pulito e ben organizzato.
Ci imbarchiamo puntuali sul piccolo (e bruttino) Saab della Airlink, un po' sporco, coi sedili in pelle duri e sgualciti. Stiamo per staccare quando si abbatte sull'aeroporto una autentica bufera di neve che ci blocca al finger (qui pure i Saab riescono a mettere ai fingers! Noi invece a Malpensa riusciamo a fare imbarchi e sbarchi con scalette e bus anche dai 777...). Ritardiamo di mezzora la partenza. La bufera si placa e lascia una spruzzata di bianco attorno: notevole al 2 novembre. Decolliamo da 21R e il rumoroso Saab, traballando come un ubriaco tra le nubi e il terrore di una povera passeggera nauseata, in 57 minuti copre la tratta che ci separa da State College, sorvolando il Lake Erie, che per gran parte però non riusciamo a vedere.
02/11/2006
DTW/KDTW-SCE/KUNV
14:45-15:42
Saab SF-340 N411XJ
Flight time: 0:57
Cruise alt: 17.000 ft
NM: 281
Posto: 10C
Atterriamo nella stupenda zona di State College, città universitaria di cui avevo già avuto modo di innamorarmi qualche anno fa. I colori dell'autunno rendono la zona ancora più bella. Fa un gran freddo, non nevica (nevicherà il giorno successivo) ma tira un gran vento.
E' tutto troppo bello quest'oggi perchè qualcosa non vada storto. Mancava un problema con le valigie: inspiegabilmente, ci racconta la desolata addetta NW, gran parte delle valigie non sono state imbarcate al DTW Metro. Ne sono arrivate solo sette. Arriveranno con il volo della sera. Noi siamo a casa di amici a un'ora e mezza dall'aeroporto. Arriveranno alle 5 del mattino a consegnarcele, tra i moccoli di mio fratello per l'indesiderata sveglia (io dormo di sasso e non ho manco sentito il campanello).
Dopo un weekend da parenti in New Jersey, ci tocca la domenica andare a JFK. Ci sarebbe stato molto comodo il 22:50 da EWR, a soli 35 minuti, ma purtroppo il volo era pieno da tempo; provo a chiamare la sera prima per vedere se si era liberato qualcosa, ma nada. Fra l'altro è il giorno della Maratona di NY, e noi dobbiamo percorrere proprio il Verrazzano Bridge. Risultato 2 ore e mezza di viaggio. Fortunatamente eravamo partiti per tempo. Stavolta va tutto bene a JFK (aeroporto che non vorrò mai più frequentare, a meno di un PTP per Queens!!); check-in rapido e ottimo dai banchi di Magnifica, un paio d'ore alla lounge Michelangelo, passabile ma strapiena (vale anche per i pax business di Turkish).
Il nostro I-DISU è parcheggiato di fianco al 343 turco e al 773 francese. A quest'ora partono anche i 767 di Austrian (in livrea Star Alliance) e Aeroflot, ci sono anche gli svizzeri, scorgo un Egyptair, un 744 Virgin. Facciamo un'ora e passa di ritardo fermi al gate, il solito traffico assurdo in decollo a quell'ora. Staccheremo le ruote dalla 13R soltanto alle 19:10 locali. Un'ora e un quarto di ritardo. Grazie anche a vento in coda sull'atlantico (arriviamo fino a 1055 km/h di ground speed) recuperiamo qualcosina. La cena è al solito ottima, stavolta opto per un mix che viene tra farfalle al pachino e pennette alle verdure. Bis di farfalle (abbondante), secondo di carne (filetto di manzo). Magnifica piena anche a sto giro. La purser è un mito; non è italiana, probabilmente è americana dall'accento, anche se ha perso anche quello. E' efficientissima, di notte la scorgo più volte, nel dormiveglia, mentre passa tra le file per controllare che sia tutto ok. A lei consegno il foglio; ritorna dopo la colazione del mattino molto mortificata, dicendo che questo capitano si è rifiutato di compilare il foglio: le faccio notare che è la prima volta che mi capita, e lei conferma che anche per lei è strano, dicendosi dispiaciuta perchè ha capito che ci tengo molto. Si offre di compilarlo lei, senza dati tecnici, e poi me lo riconsegna pregandomi di non dirlo al capitano...simpaticissima! La super-ringrazio e penso piuttosto male del capitano, il quale per altro per le 7 ore e passa di volo (più l'ora di stand-by) non si è nemmeno degnato di un annuncio in cabina, nemmeno "assistenti di volo prepararsi al decollo". Passi che non voglia scrivermi i dati tecnici, passi che non voglia scrivermi il nome, ma almeno il numero del volo, l'aereo e l'orario di partenza e arrivo poteva scriverlo. D'altra parte era tutto scritto sull'airshow, cosa gli costava? Vabbè fatti suoi.
05/11/2006
JFK/KJFK-MXO/LIMC
19:10-08:40
Boeing 777-200 I-DISU "Madonna di Campiglio"
Flight time: 07:30
Cruise alt: 370
NM: 3995
Posto: 03D
Atterriamo sulla 35L dopo essere stati incanalati fin sotto Pavia, parcheggiamo a un remoto e ci tocca il bus. La fila dei transiti è immensa, per la prima volta vedo parecchie "signorine AZ" ad assistere i passeggeri. Ma il passaggio transiti mi è parso da terzo mondo. Arrivano i bagagli e torniamo a casa (anzi, dritti in ufficio
) nella fresca mattina lombarda.
Alla prossima, seguiranno poi le pessime foto, tanto per testimoniare.
Ciao!
Carlo
dimenticavo di segnalare un particolare. Sul foglio di volo il capitano americano mi ha segnato, per questo 738, il nickname "Cream Puff". Qualcuno ne conosce il motivo, visto che ufficialmente i velivoli CO non hanno nick? Fra l'altro gentilmente mi ha allegato anche il piano di volo, che, viste le mie conoscenze tecniche scarsissime, sto cercando di decifrare...magari lo scannerizzerò e chiederò lumi.
L'alba della mattina successiva, breve volo per Monterrey. Il trenino passa anche dall'albergo e in due minuti siamo al terminal dedicato alla Continental Express. Siamo costretti a imbarcare il bagaglio a mano a causa dei liquidi (dentifricio, gel, shampoo)...che palle!! Fra l'altro scopro che la busta di plastica trasparente consentita è limitata ad una sola per passeggero! E ovviamente, a malapena lì dentro ci sta un dentifricio...[:307]
Le sfighe proseguono e mi rovescio il caffè sui pantaloni...la giornata comincia malissimo. Giacca, cravatta e pantaloni chiazzati di marrone: bel modo di iniziare! [:307]
31/10/2006
IAH/KIAH-MTY/MMMY
08:12-09:54
Embraer ERJ-145 N16546
Flight time: 1:42
Cruise alt: 360
NM: 406
Posto: 8B
Decolliamo da pista 15L e atterriamo sulla 29. Bellissimo il paesaggio montuoso che si ammira attorno a Monterrey, non ci ero mai stato da queste parti. Il capitano, divertito, mi compila il foglio in cockpit al termine del volo, facendo aspettare tutto l'autobus

Dopo una giornata di lavoro (fa ancora piuttosto caldo laggiù) e dopo una succulenta cena a base di capretto, la mattina successiva si ritorna a Houston. Volo senza storia e molto più breve dell'andata.
01/11/2006
MTY/MMMY-IAH/KIAH
07:55-09:10
Boeing 737-500 N14654
Flight time: 1:05
Cruise alt: 360
NM: 406
Posto: 15E
Arriviamo all'Intercontinental, dopo atterraggio su pista 9, e rifacciamo l'immigration. Altro giorno, altra disavventura. Il terminal in cui arriviamo è principalmente dedicato ai voli dal Messico e dal Sud America. C'è molta gente, la stragrande maggioranza è messicana. Come per tutte le altre volte che sono entrato negli USA, come luogo di permanenza il nome dell'albergo. D'altra parte è piuttosto raro che uno sappia l'esatto indirizzo dell'albergo in cui va a stare. E comunque tutte le altre decine e decine di volte nessuno mi ha mai chiesto a che indirizzo si trova l'albergo in cui vado a stare! D'altra parte di Marriott Airport Hotel a Houston ce n'è uno solo. C'è un'addetta di origine messicana che fa la spola lungo la fila e controlla le Visa. Con un pennarello giallo mi evidenzia che manca l'indirizzo. Le sorrido dicendole che non si preoccupi, non mi è mai stato chiesta una cosa del genere. A mio fratello sottolinea la stessa cosa. Risultato: mio fratello passa senza problemi, il poliziotto che capita a me mi rispedisce indietro dicendomi di recuperare l'indirizzo. Inutile discutere, abbozzo una timida risposta dicendo che nemmeno due giorni prima mi era stata chiesta una cosa del genere, ma poi lascio perdere altrimenti ti prendono per un piantagrane. Torno in fondo e mi rivolgo ad un banco info dove mi danno l'indirizzo, rifaccio tutta la coda e passo. Persa un'ora.

Il giorno dopo ancora, altra sveglia all'alba (alloggiamo sempre al Marriott Airport) con destinazione la Pennsylvania.
Mi aspettavo un 737-700, invece ci capita un 733. Siamo in Business e il servizio è discreto. Ci servono una buona e abbondante colazione, per il resto passo il tempo a guardare sotto: per lunghi tratti sorvoliamo il Mississippi. A metà volo incontro ravvicinatissimo con un 767 Delta che distinguo chiaramente, che ci sfila da est verso ovest.
02/11/2006
IAH/KIAH-DTW/KDTW
07:32-10:45
Boeing 737-300 N19357
Flight time: 2:11
Cruise alt: 350
NM: 947
Posto: 1E
Tocchiamo terra sulla 22R in una Detroit gelida. Ci sono zero gradi, il cielo è coperto e in atterraggio ci imbattiamo in diversi rovesci di neve. Passiamo un paio d'ore nella veramente bella lounge Northwest al terminal C (l'unica pecca è che c'è poco poco da mangiare) da dove ammiro il traffico della compagnia di casa qui. Da una parte una batteria di macchine della Airlink (Bae, CRJ e Saab), di fronte a noi una fila di 744 e 330. Inizia a nevicare a tratti mentre ci dirigiamo verso il nostro gate. L'aeroporto è molto bello, pulito e ben organizzato.
Ci imbarchiamo puntuali sul piccolo (e bruttino) Saab della Airlink, un po' sporco, coi sedili in pelle duri e sgualciti. Stiamo per staccare quando si abbatte sull'aeroporto una autentica bufera di neve che ci blocca al finger (qui pure i Saab riescono a mettere ai fingers! Noi invece a Malpensa riusciamo a fare imbarchi e sbarchi con scalette e bus anche dai 777...). Ritardiamo di mezzora la partenza. La bufera si placa e lascia una spruzzata di bianco attorno: notevole al 2 novembre. Decolliamo da 21R e il rumoroso Saab, traballando come un ubriaco tra le nubi e il terrore di una povera passeggera nauseata, in 57 minuti copre la tratta che ci separa da State College, sorvolando il Lake Erie, che per gran parte però non riusciamo a vedere.
02/11/2006
DTW/KDTW-SCE/KUNV
14:45-15:42
Saab SF-340 N411XJ
Flight time: 0:57
Cruise alt: 17.000 ft
NM: 281
Posto: 10C
Atterriamo nella stupenda zona di State College, città universitaria di cui avevo già avuto modo di innamorarmi qualche anno fa. I colori dell'autunno rendono la zona ancora più bella. Fa un gran freddo, non nevica (nevicherà il giorno successivo) ma tira un gran vento.
E' tutto troppo bello quest'oggi perchè qualcosa non vada storto. Mancava un problema con le valigie: inspiegabilmente, ci racconta la desolata addetta NW, gran parte delle valigie non sono state imbarcate al DTW Metro. Ne sono arrivate solo sette. Arriveranno con il volo della sera. Noi siamo a casa di amici a un'ora e mezza dall'aeroporto. Arriveranno alle 5 del mattino a consegnarcele, tra i moccoli di mio fratello per l'indesiderata sveglia (io dormo di sasso e non ho manco sentito il campanello).
Dopo un weekend da parenti in New Jersey, ci tocca la domenica andare a JFK. Ci sarebbe stato molto comodo il 22:50 da EWR, a soli 35 minuti, ma purtroppo il volo era pieno da tempo; provo a chiamare la sera prima per vedere se si era liberato qualcosa, ma nada. Fra l'altro è il giorno della Maratona di NY, e noi dobbiamo percorrere proprio il Verrazzano Bridge. Risultato 2 ore e mezza di viaggio. Fortunatamente eravamo partiti per tempo. Stavolta va tutto bene a JFK (aeroporto che non vorrò mai più frequentare, a meno di un PTP per Queens!!); check-in rapido e ottimo dai banchi di Magnifica, un paio d'ore alla lounge Michelangelo, passabile ma strapiena (vale anche per i pax business di Turkish).
Il nostro I-DISU è parcheggiato di fianco al 343 turco e al 773 francese. A quest'ora partono anche i 767 di Austrian (in livrea Star Alliance) e Aeroflot, ci sono anche gli svizzeri, scorgo un Egyptair, un 744 Virgin. Facciamo un'ora e passa di ritardo fermi al gate, il solito traffico assurdo in decollo a quell'ora. Staccheremo le ruote dalla 13R soltanto alle 19:10 locali. Un'ora e un quarto di ritardo. Grazie anche a vento in coda sull'atlantico (arriviamo fino a 1055 km/h di ground speed) recuperiamo qualcosina. La cena è al solito ottima, stavolta opto per un mix che viene tra farfalle al pachino e pennette alle verdure. Bis di farfalle (abbondante), secondo di carne (filetto di manzo). Magnifica piena anche a sto giro. La purser è un mito; non è italiana, probabilmente è americana dall'accento, anche se ha perso anche quello. E' efficientissima, di notte la scorgo più volte, nel dormiveglia, mentre passa tra le file per controllare che sia tutto ok. A lei consegno il foglio; ritorna dopo la colazione del mattino molto mortificata, dicendo che questo capitano si è rifiutato di compilare il foglio: le faccio notare che è la prima volta che mi capita, e lei conferma che anche per lei è strano, dicendosi dispiaciuta perchè ha capito che ci tengo molto. Si offre di compilarlo lei, senza dati tecnici, e poi me lo riconsegna pregandomi di non dirlo al capitano...simpaticissima! La super-ringrazio e penso piuttosto male del capitano, il quale per altro per le 7 ore e passa di volo (più l'ora di stand-by) non si è nemmeno degnato di un annuncio in cabina, nemmeno "assistenti di volo prepararsi al decollo". Passi che non voglia scrivermi i dati tecnici, passi che non voglia scrivermi il nome, ma almeno il numero del volo, l'aereo e l'orario di partenza e arrivo poteva scriverlo. D'altra parte era tutto scritto sull'airshow, cosa gli costava? Vabbè fatti suoi.
05/11/2006
JFK/KJFK-MXO/LIMC
19:10-08:40
Boeing 777-200 I-DISU "Madonna di Campiglio"
Flight time: 07:30
Cruise alt: 370
NM: 3995
Posto: 03D
Atterriamo sulla 35L dopo essere stati incanalati fin sotto Pavia, parcheggiamo a un remoto e ci tocca il bus. La fila dei transiti è immensa, per la prima volta vedo parecchie "signorine AZ" ad assistere i passeggeri. Ma il passaggio transiti mi è parso da terzo mondo. Arrivano i bagagli e torniamo a casa (anzi, dritti in ufficio

Alla prossima, seguiranno poi le pessime foto, tanto per testimoniare.
Ciao!
Carlo