Dopo un anno di quasi silenzio (ma ho spesso letto questo forum a me molto caro) decido di fare ritorno in questo spazio con un TR in pompa magna che spezzerò in tre parti altrimenti sarebbe troppo lungo.
“Ah bene Adriano, dove sei stato un anno?” forse è la domanda che vi state ponendo. Ok, no, forse ve ne sbattete altamente, ma io ve lo dico lo stesso: ho passato un meraviglioso anno ad Orlando in Florida a lavorare in un’enorme pizzeria nel padiglione italiano di Epcot, parco facente parte di Disneyworld.
“E beh? Tutto stu burdell’ perché sei andato a fare il cameriere?” Ebbene si, amici: fare il cameriere negli Stati Uniti non è come farlo qui. E farlo in Disney, se vogliamo, non è neanche come farlo negli Stati Uniti. È stato un anno intenso durante il quale ho lavorato sempre a ritmi serratissimi ma ho avuto l’opportunità di visitare tanti posti meravigliosi e di conoscere persone che sono certo mi accompagneranno per molti anni della mia vita.
Ma bando alle ciance e sotto col TR! Vi avviso che la prima parte è di un anno fa, di ottobre 2012... Si, sono un tipo celere nello scrivere i TR. Scherzo, è solo che con me avevo un PC portatile così scrauso che non lo vorrebbero nemmeno in Gambia.
Tutto ha inizio alle prime luci dell’alba del 16 ottobre 2012: in mano ho i biglietti per un comodissimo Roma-Londra-Miami-Orlando volando con British Airways ed American Airlines su B763, B744 e B752. Eccitazione alle stelle. Al check-in l'addetta British chiude un occhio sul mio kg in più e non mi fa pagare dicendo "Ao sta creatura deve annà un anno in America, daje etichettamo sta valigia"... La sto ancora cercando per ringraziarla

Passo i controlli in maniera indolore e mi dirigo al gate H1. Non ero mai stato in questa parte di FCO che è molto decorosa, I have to say, ma fa molto terminal low cost. E sì che da questi gates imbarcano Tel Aviv, Londra, Beirut...


Finalmente riesco a volare su questo bocconcino

Notare il sequenziale del FCO-LHR!

Scendiamo dal bus ed entro, al mio solito, nel ruolo del “coreano in viaggio di nozze”... Scatto foto in maniera isterica. Qui, ovviamente, un piccolissimo sunto




L’aereo, nemmeno a dirlo, è completamente pieno in tutte le classi. Personalmente trovo gli interni ripugnanti ma la poltrona è comoda. Il mio posto è proprio accanto alla postazione 3R. La safety demo viene svolta a mano da un equipaggio assolutamente affiatato e sorridente.





BITCH PLEASE

Decolliamo puntuali dalla pista 25 ma ovviamente essendo seduto lato corridoio non riesco a fare foto. Anche perché nei posti da due sono seduti due pensionati orientali che stanno sempre in mezzo. *nota a margine: l’aereo è pieno quasi per metà di orientali in transito*
Autoscatto di rito

Inizia il servizio e nel mio corridoio lavora la più giovane dell’equipaggio...

... Che lascia il carrello un paio di file prima della mia per servire i vassoi della colazione (pane e salame, ndr) ma dato l’assetto cabrato dell’aereo e forse i freni non funzionanti tale carrello si sfrena e fa per piombarle addosso quando lo blocco con la mano. Lei imbarazzatissima mi ringrazia seicento volte e mi chiede se c’è qualsiasi cosa che possa fare per me... Oh si honey “Do you have something sweet for breakfast?” “Here you are, from Business Class!” . Scusate ma pane e salame alle otto e mezza de mattina non ce la posso fà!

Immediatamente dopo l’aver scattato questa foto un’altra assistente di volo (con grooming e modi di fare pari pari a quelli di una bidella - ma di quelle stronze) si mette ad urlarmi dietro dicendo che non posso fare foto bla bla bla. Okay ma’m, I am sorry. L’IFE resterà spento per tutto il volo

Mi metto a sfogliare la rivista di bordo ed incappo in questa pagina. Leggere questo trafiletto mi ha fatto venire la pelle d’oca. Avessimo un decimo della loro passione e del loro orgoglio ed avremmo una compagnia aerea e forse un Paese sicuramente migliori.

Dopo un holding ed avvicinamento abbastanza ballerino (siamo a LHR d’altra parte!) atterriamo sulla 27L ed in men che non si dica mi si para davanti un tripudio di aerei spettacolari. Ecco l’unico scatto che si salva

Un saluto veloce all’equipaggio e a questo bocconcino prima di tuffarmi negli interminabili controlli di sicurezza del Terminal 5. Per fortuna che io ed il resto dei miei compagni di viaggio abbiamo un transito abbastanza lungo (ora non ricordo ma sicuramente più di un’ora e mezzo) altrimenti sayonara al volo successivo.

Infatti arriviamo al gate del LHR-MIA letteralmente correndo e sbracciandoci a mo’ di “Mamma ho perso l’aereo” e salendo tra gli ultimissimi. Riesco, però, a rubare uno scatto al mio primo Boeing 747. Sono così sudato e di corsa che non riesco nemmeno ad essere eccitato

Ora, per molti di voi leggere che il mio posto è il 53G sarà uno shock... Ma si, amici, esistono file oltre la 15

Anche qui, come per il 767, interni repellenti ma molto comodi
Storco il naso quando noto che davanti ai miei piedi è presente il box per l’IFE ma poi durante il volo avrò modo di apprezzarne la sua presenza. In pratica m’ha salvato la vita

Non si notano le marche nello sticker in alto a destra vicino la porta ma siamo dentro G-BNLR. A destra dello strapuntino c’è la porta per salire nel crew rest ma qui non si vede




Faccio subito conoscenza coi due panzoni scozzesi seduti lato finestrino e con le due simpatiche AA/VV sedute alle porte 5 quando ad un tratto un poco rassicurante annuncio del CPT ci informa che partiremo con un imprecisato ritardo causa problema nella chiusura del portellone cargo. Molti sbuffano, si slacciano cinture di sicurezza, si cercano effetti personali lasciati nelle borse messe nelle cappelliere per la troppa fretta di sedersi (il mio trolley è nella prima zona di economy, prima delle porte 4!).
Passa quasi un’ora ed un altro annuncio dal flight deck ci avvisa della risoluzione del problema: si parte! In fretta e furia ci spingono fuori dalla piazzola, mettiamo in moto ed iniziamo il rullaggio insieme ad altri 747 British. Decolleremo con un’ora di ritardo, che NON recupereremo in volo, da non mi ricordo quale pista: ricordo però come l’A/V mi urlasse contro mentre cercavo di fare foto. Eccheppalle! Perché volete impedirmi di comportarmi da italiano medio che se ne fotte delle regole? Volevo cogliere l’effetto di sfiorare il terreno durante la fase di rotazione. Comunque non appena raggiungiamo qualche migliaio di piedi iniziano le turbolenze, a tratti anche decisamente forti, che ci terranno compagnia per... Diciamo 6 ore su 9 totali di durata del volo.


Il pasto non male con menzione d’onore a quella sorta di mouse alla pera, deliziosa

L’IFE non offre tanto. Rivedo il film con Johnny Depp e Michelle Pfeiffer che parla di vampiri mentre la mia amica guarda Magic Mike piantando le unghie nel bracciolo

Curiosità: alle porte 5 dei 747 British Airways non c’è il galley per l’economy ma ci sono i bagni dove tra l’altro la gente entra scalza (e con scalza intendo anche senza calzini) come se fosse la cosa più naturale del mondo. EEEEWWWWWW.

Un attimo di tregua dalle turbolenze! Ah comunque si gela ma fermando la coperta con i piedi poggiati sulla scatola dell’IFE si crea un microclima spettacolare all’interno della coperta stessa che, abbinata al recline discreto e senza disturbi causa ultima fila, regala un’esperienza di volo da non sottovalutare. Per di più ci sono anche un po’ di turbolenze che cullano che è una meraviglia. Ci piace.


Foto random



L’equipaggio, sempre abbastanza presente, serve uno snack prima dell’arrivo






Atterriamo con un’ora di ritardo che va ad erodere le due ore e mezzo di transito che abbiamo. Inutile dire che per passare l’immigration ci vuole una vita. Ritorno in possesso della mia valigia mentre inizia l’imbarco per il volo per Orlando e mi rendo conto di non avere la carta d’imbarco per l’ultima tratta! Corbezzoli. Riesco ad ottenerla in pochissimo tempo al desk American Airlines ed ancora correndo a perdifiato riesco a saltare dentro al Boeing 757 tra gli ultimissimi



Inaspettatamente mi danno un finestrino sugli alari

Welcome back to the 80’s



PLIN PLON: annuncio del comandante. Per problemi tecnici partiremo in ritardo. No, non sono un tipo fortunato quando si tratta di volare. C’è un via vai di tecnici nella zona anteriore dell’aereo quindi mi alzo e vado nel galley posteriore a chiedere un bicchiere d’acqua. Le due AA/VV mi guardano come se avessi chiesto i loro reggiseni come trofeo. Take it easy ladies. Un tecnico attacca lo sticker INOP su una toilette, un cog*ione francese gioca con un accendino ed una pax piazza una scenata che metà basta e finalmente sblocchiamo. Decolliamo al tramonto con una vista spettacolare!
Comunque la stanchezza inizia a farsi sentire tant’è che non ricordo neanche a che ora siamo partiti e scatto solo un paio di foto prima di crollare in coma. Del servizio a bordo ricordo molto poco, sapete ero stan... Wait a minute: non c’è stato servizio di bordo

Atterriamo ad Orlando alle 20 passate, sono in piedi da 24 ore ed ho 13 ore di volo sul groppone... Goodnight everyone!
A presto col seguito!
“Ah bene Adriano, dove sei stato un anno?” forse è la domanda che vi state ponendo. Ok, no, forse ve ne sbattete altamente, ma io ve lo dico lo stesso: ho passato un meraviglioso anno ad Orlando in Florida a lavorare in un’enorme pizzeria nel padiglione italiano di Epcot, parco facente parte di Disneyworld.
“E beh? Tutto stu burdell’ perché sei andato a fare il cameriere?” Ebbene si, amici: fare il cameriere negli Stati Uniti non è come farlo qui. E farlo in Disney, se vogliamo, non è neanche come farlo negli Stati Uniti. È stato un anno intenso durante il quale ho lavorato sempre a ritmi serratissimi ma ho avuto l’opportunità di visitare tanti posti meravigliosi e di conoscere persone che sono certo mi accompagneranno per molti anni della mia vita.
Ma bando alle ciance e sotto col TR! Vi avviso che la prima parte è di un anno fa, di ottobre 2012... Si, sono un tipo celere nello scrivere i TR. Scherzo, è solo che con me avevo un PC portatile così scrauso che non lo vorrebbero nemmeno in Gambia.
Tutto ha inizio alle prime luci dell’alba del 16 ottobre 2012: in mano ho i biglietti per un comodissimo Roma-Londra-Miami-Orlando volando con British Airways ed American Airlines su B763, B744 e B752. Eccitazione alle stelle. Al check-in l'addetta British chiude un occhio sul mio kg in più e non mi fa pagare dicendo "Ao sta creatura deve annà un anno in America, daje etichettamo sta valigia"... La sto ancora cercando per ringraziarla


Passo i controlli in maniera indolore e mi dirigo al gate H1. Non ero mai stato in questa parte di FCO che è molto decorosa, I have to say, ma fa molto terminal low cost. E sì che da questi gates imbarcano Tel Aviv, Londra, Beirut...


Finalmente riesco a volare su questo bocconcino

Notare il sequenziale del FCO-LHR!

Scendiamo dal bus ed entro, al mio solito, nel ruolo del “coreano in viaggio di nozze”... Scatto foto in maniera isterica. Qui, ovviamente, un piccolissimo sunto




L’aereo, nemmeno a dirlo, è completamente pieno in tutte le classi. Personalmente trovo gli interni ripugnanti ma la poltrona è comoda. Il mio posto è proprio accanto alla postazione 3R. La safety demo viene svolta a mano da un equipaggio assolutamente affiatato e sorridente.





BITCH PLEASE

Decolliamo puntuali dalla pista 25 ma ovviamente essendo seduto lato corridoio non riesco a fare foto. Anche perché nei posti da due sono seduti due pensionati orientali che stanno sempre in mezzo. *nota a margine: l’aereo è pieno quasi per metà di orientali in transito*
Autoscatto di rito

Inizia il servizio e nel mio corridoio lavora la più giovane dell’equipaggio...

... Che lascia il carrello un paio di file prima della mia per servire i vassoi della colazione (pane e salame, ndr) ma dato l’assetto cabrato dell’aereo e forse i freni non funzionanti tale carrello si sfrena e fa per piombarle addosso quando lo blocco con la mano. Lei imbarazzatissima mi ringrazia seicento volte e mi chiede se c’è qualsiasi cosa che possa fare per me... Oh si honey “Do you have something sweet for breakfast?” “Here you are, from Business Class!” . Scusate ma pane e salame alle otto e mezza de mattina non ce la posso fà!

Immediatamente dopo l’aver scattato questa foto un’altra assistente di volo (con grooming e modi di fare pari pari a quelli di una bidella - ma di quelle stronze) si mette ad urlarmi dietro dicendo che non posso fare foto bla bla bla. Okay ma’m, I am sorry. L’IFE resterà spento per tutto il volo

Mi metto a sfogliare la rivista di bordo ed incappo in questa pagina. Leggere questo trafiletto mi ha fatto venire la pelle d’oca. Avessimo un decimo della loro passione e del loro orgoglio ed avremmo una compagnia aerea e forse un Paese sicuramente migliori.

Dopo un holding ed avvicinamento abbastanza ballerino (siamo a LHR d’altra parte!) atterriamo sulla 27L ed in men che non si dica mi si para davanti un tripudio di aerei spettacolari. Ecco l’unico scatto che si salva

Un saluto veloce all’equipaggio e a questo bocconcino prima di tuffarmi negli interminabili controlli di sicurezza del Terminal 5. Per fortuna che io ed il resto dei miei compagni di viaggio abbiamo un transito abbastanza lungo (ora non ricordo ma sicuramente più di un’ora e mezzo) altrimenti sayonara al volo successivo.

Infatti arriviamo al gate del LHR-MIA letteralmente correndo e sbracciandoci a mo’ di “Mamma ho perso l’aereo” e salendo tra gli ultimissimi. Riesco, però, a rubare uno scatto al mio primo Boeing 747. Sono così sudato e di corsa che non riesco nemmeno ad essere eccitato

Ora, per molti di voi leggere che il mio posto è il 53G sarà uno shock... Ma si, amici, esistono file oltre la 15

Anche qui, come per il 767, interni repellenti ma molto comodi
Storco il naso quando noto che davanti ai miei piedi è presente il box per l’IFE ma poi durante il volo avrò modo di apprezzarne la sua presenza. In pratica m’ha salvato la vita

Non si notano le marche nello sticker in alto a destra vicino la porta ma siamo dentro G-BNLR. A destra dello strapuntino c’è la porta per salire nel crew rest ma qui non si vede




Faccio subito conoscenza coi due panzoni scozzesi seduti lato finestrino e con le due simpatiche AA/VV sedute alle porte 5 quando ad un tratto un poco rassicurante annuncio del CPT ci informa che partiremo con un imprecisato ritardo causa problema nella chiusura del portellone cargo. Molti sbuffano, si slacciano cinture di sicurezza, si cercano effetti personali lasciati nelle borse messe nelle cappelliere per la troppa fretta di sedersi (il mio trolley è nella prima zona di economy, prima delle porte 4!).
Passa quasi un’ora ed un altro annuncio dal flight deck ci avvisa della risoluzione del problema: si parte! In fretta e furia ci spingono fuori dalla piazzola, mettiamo in moto ed iniziamo il rullaggio insieme ad altri 747 British. Decolleremo con un’ora di ritardo, che NON recupereremo in volo, da non mi ricordo quale pista: ricordo però come l’A/V mi urlasse contro mentre cercavo di fare foto. Eccheppalle! Perché volete impedirmi di comportarmi da italiano medio che se ne fotte delle regole? Volevo cogliere l’effetto di sfiorare il terreno durante la fase di rotazione. Comunque non appena raggiungiamo qualche migliaio di piedi iniziano le turbolenze, a tratti anche decisamente forti, che ci terranno compagnia per... Diciamo 6 ore su 9 totali di durata del volo.


Il pasto non male con menzione d’onore a quella sorta di mouse alla pera, deliziosa

L’IFE non offre tanto. Rivedo il film con Johnny Depp e Michelle Pfeiffer che parla di vampiri mentre la mia amica guarda Magic Mike piantando le unghie nel bracciolo

Curiosità: alle porte 5 dei 747 British Airways non c’è il galley per l’economy ma ci sono i bagni dove tra l’altro la gente entra scalza (e con scalza intendo anche senza calzini) come se fosse la cosa più naturale del mondo. EEEEWWWWWW.

Un attimo di tregua dalle turbolenze! Ah comunque si gela ma fermando la coperta con i piedi poggiati sulla scatola dell’IFE si crea un microclima spettacolare all’interno della coperta stessa che, abbinata al recline discreto e senza disturbi causa ultima fila, regala un’esperienza di volo da non sottovalutare. Per di più ci sono anche un po’ di turbolenze che cullano che è una meraviglia. Ci piace.


Foto random



L’equipaggio, sempre abbastanza presente, serve uno snack prima dell’arrivo






Atterriamo con un’ora di ritardo che va ad erodere le due ore e mezzo di transito che abbiamo. Inutile dire che per passare l’immigration ci vuole una vita. Ritorno in possesso della mia valigia mentre inizia l’imbarco per il volo per Orlando e mi rendo conto di non avere la carta d’imbarco per l’ultima tratta! Corbezzoli. Riesco ad ottenerla in pochissimo tempo al desk American Airlines ed ancora correndo a perdifiato riesco a saltare dentro al Boeing 757 tra gli ultimissimi



Inaspettatamente mi danno un finestrino sugli alari

Welcome back to the 80’s



PLIN PLON: annuncio del comandante. Per problemi tecnici partiremo in ritardo. No, non sono un tipo fortunato quando si tratta di volare. C’è un via vai di tecnici nella zona anteriore dell’aereo quindi mi alzo e vado nel galley posteriore a chiedere un bicchiere d’acqua. Le due AA/VV mi guardano come se avessi chiesto i loro reggiseni come trofeo. Take it easy ladies. Un tecnico attacca lo sticker INOP su una toilette, un cog*ione francese gioca con un accendino ed una pax piazza una scenata che metà basta e finalmente sblocchiamo. Decolliamo al tramonto con una vista spettacolare!
Comunque la stanchezza inizia a farsi sentire tant’è che non ricordo neanche a che ora siamo partiti e scatto solo un paio di foto prima di crollare in coma. Del servizio a bordo ricordo molto poco, sapete ero stan... Wait a minute: non c’è stato servizio di bordo

Atterriamo ad Orlando alle 20 passate, sono in piedi da 24 ore ed ho 13 ore di volo sul groppone... Goodnight everyone!
A presto col seguito!