Pubblicato il nuovo bando sulla continuita territoriale per Crotone


Per una compagnia aerea che vola in oneri di servizio è più che dignitoso visto che non ci rimette nulla....se poi dovesse arrivare una lowcost che non provoca i disservizi provocati a suo tempo da Az e da Ap sono sicuro che il LF impennerebbe....e cmq il 50% è una stima mia verificata in un paio di occasioni in bassa stagione. Poi per la bassa stagione non conosco sicuramente i LF degli scorsi anni mentre per la stagione estiva e per quella dei reintri del periodo natalizio e pasquale ho dati abbastanza certi.
 
Caro TW 843 quanto scomodo è andare a Trieste o a Cuneo da Milano???? Non credo sia la stessa cosa, al nord Italia i trasporti funzionano che è una meraviglia e anche arrivare a Trieste non è così difficile. E Crotone non è un'isola perchè non è circondata dal mare, ma è un'isola perchè è circondata dal nulla!!!
Valentino

mmmmmm e perchè non fare delle infrastrutture per renderla meno isolata? Perchè dare soldi ad una compagnia aerea? e sopratutto se così fosse come mai nel 2009 è ancora isolata? Il problema dell' isolamento non riguarda solo le persone ma anche merci... Mi sa che qualcuno vuole aiutare qualcun' altro. Io scommetto su Italiatour.
 
Carissimi,
la continuità territoriale non avrebbe senso a Crotone se e solo se fosse abolita in tutta italia e se le Regioni e le Province a statuto speciale venissero ridimensionate.
Fino a quel momento, sperando che giunga presto, non vedo perchè una zona isolata come quella del crotonese non possa essere "aiutata".

Sia ben chiaro che io sono per la chiusura dei micro-aeroporti ed in particolare sono completamente contrario alla creazione del fantomatico aeroporto di Sibari.

Nulla di personale :)
 
@proxair
@aamilan
@TW 843
Credo che nessuno di voi sia mai stato a Crotone...

...questo forum sta diventado un po "acido"!
Sì, non sono mai stato a Crotone

Hai ragione Stefano, credo nessuno di loro sia mai stato a Crotone....
Leggo il forum da molto tempo e con piacere ma non mi ero iscritto fino a ieri sera....vorrei dire la mia sull'argomento.
Per Crotone l'aeroporto è fondamentale visto che dal punto di vista infrastrutturale è isolata dal resto del mondo.
La statale "Ionica" 106 è in condizioni disastrose, per arrivare all'ingresso in autostrada, la Salerno-Reggio Calabria, 116 Km circa, ci si impiegano 2 ore circa con traffico normale....basta verificare sul sito di Kataweb mappe.
La linea ferroviaria ionica è una tipica "nuovissima" linea ferroviaria di inizio 900, monobinario e ovviamente non è ancora arrivata l'elettrificazione....come conseguenza i treni che vi circolano sono per la maggioranza monocarrozze a gasolio mentre i treni a lunga percorrenza devono sostare per parecchio tempo a Lamezia Terme o Sibari per cambio motrice visto che lì la corrente elettrica è arrivata.
Il porto è per lo più merci e turistico con barche e yacht privati.
L'unico modo per rimanere collegati con il resto dell'Italia è l'aeroporto.
E vi posso assicurare che quando a Crotone si volava con Air One e con Alitalia il LF era più che dignitoso, per mia esperienza diretta durante i giorni lavorativi di bassa stagione superava il 50% mentre in alta stagione, anche con Airbee si viaggiava costantemente con più del 90% di LF. L'impatto con Italiatour non è stato dei migliori, se poi mettiamo anche in conto che i primi giorni viaggiavano con grossi ritardi...ora la situazione si sta normalizzando, gli aerei nei giorni scorsi erano puntualissimi se non addirittura in anticipo. Bisogna solo che Italiatour faccia una campagna pubblicitaria adeguata per poter incrementare i LF. Chiedo scusa se sono uscito leggermente OT nell'argomentare ma ho ritenuto opportuno riportare per intero la situazione delle infrastrutture crotonesi.
Concludo ringraziando tutto il forum per la competenza che viene offerta nei post!
Valentino.
:astonished: non pensavo che la situazione fosse così disastrosa :sconfortato::mad:

mmmmmm e perchè non fare delle infrastrutture per renderla meno isolata? Perchè dare soldi ad una compagnia aerea? e sopratutto se così fosse come mai nel 2009 è ancora isolata? Il problema dell' isolamento non riguarda solo le persone ma anche merci...
Penso sia quì il punto, se non si investe nelle infrastrutture è la fine, ed intendo infrastrutture che rimangono sul posto, non soldi dati a privati che poi se ne vanno, lasciando il problema come prima
 
In effetti questa richiesta appare strana perchè proviene da una città del "continente", non su un'isola...
Bisognerebbe vedere cosa intende però la legge per continuità territoriale, e quali siano i requisiti per concedere tratte in onere di servizio pubblico...
Certamente Crotone non è ben collegata, anzi... È la città più isolata della già isolata Calabria.
È lontana dall'autostrada, la ferrovia è quello che è...
Da Milano a Trieste in treno non è che poi sia impossibile, però da Roma a Crotone è un'avventura...
E la dimostrazione sono i tantissimi bus che dalla Calabria raggiungono la capitale...
Lo stesso discorso lo farei per l'estremo Salento, in cui mancano ferrovie decenti e l'aeroporto più vicino è a Brindisi...
Ripeto, non so che prevede la legge, ma sinceramente parlando secondo me attualmente è più facile andare da Roma a Siracusa che da Roma a Crotone... Per cui, se si offre continuità su Olbia e Cagliari, per me è comprensibile anche questa.

Infrastrutture? Sono d'accordo che si facciano... E in realtà le stanno facendo, da diversi anni...
La Salerno-Reggio Calabria e la SS106 Jonica sono con i lavori da un decennio ormai, ma andate a vedere sul sito www.stradeanas.it la situazione qual è...
Ditte fallite, gare da riassegnare, tratte fatte a metà o fatte male... E qua e là dei tratti finiti che terminano miseramente in colli di bottiglia...
Auguri..
 
Ho trovato qualche info sull'argomento "continuità territoriale".

Continuità territoriale-Oneri di servizio pubblico
L'Enac si fa garante del diritto alla mobilità anche tramite la difesa della continuità territoriale, ossia della possibilità per tutti i cittadini di spostarsi nel territorio nazionale e comunitario con pari opportunità, accedendo a un servizio che garantisca condizioni economiche e qualitative uniformi. Non sempre questo diritto è garantito e talvolta si rende necessario un intervento statale per creare un'offerta vantaggiosa per l'utenza.

Il Regolamento comunitario n. 2408/92 (abrogato e sostituito dal Regolamento comunitario n. 1008/2008 del 24 settembre 2008, recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità (rifusione)) ha aperto definitivamente le rotte comunitarie a tutti i vettori europei titolari di licenza rilasciata da uno degli Stati membri dell'Unione Europea. Se da una parte la massima apertura del mercato assicura indubbi vantaggi, dall'altra mette a rischio le rotte poco remunerative, a discapito delle popolazioni e dei territori.

In passato il regime concessorio consentiva di assegnare alla compagnia di bandiera sia rotte redditizie sia rotte di prevalente rilevanza sociale e quindi scarsamente vantaggiose dal punto di vista economico. Il processo di liberalizzazione, sancito dal Regolamento n. 2408/92, ha fatto sì che le compagnie aeree scegliessero i collegamenti da operare secondo criteri di economicità commerciale, abbandonando quindi i collegamenti poco redditizi e privando i cittadini, possibili utenti di tali collegamenti, del diritto alla mobilità. Con l'articolo 16 del Regolamento CE n. 1008/2008 (già art. 4 del Regolamento CEE n. 2408/92) il legislatore comunitario, in deroga ai principi comunitari di divieto di aiuti di Stato, ha previsto, in capo ai singoli Stati ed al fine di garantire il servizio di trasporto nei territori geograficamente svantaggiati, la possibilità di emanare interventi finanziari nei confronti delle compagnie che accettino di entrare in un mercato, ritenuto ad alta rilevanza sociale, alle condizioni dagli Stati stessi individuate.

Nel caso altre forme di trasporto non riescano a garantire servizi ininterrotti con almeno due frequenze giornaliere, lo Stato identifica i servizi aerei di linea per i quali possono essere imposti oneri di servizio pubblico. Tali servizi devono in particolare servire aeroporti situati in regioni periferiche o in via di sviluppo oppure devono essere relativi a rotte a bassa densità di traffico verso qualsiasi aeroporto regionale se essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione.

Imporre oneri di servizio pubblico significa rendere obbligatorio lo svolgimento di un servizio aereo secondo criteri di continuità, regolarità, capacità e tariffazione cui i vettori non si atterrebbero se tenessero unicamente conto del proprio interesse commerciale.

Una volta fissate tali condizioni, il processo di assegnazione delle rotte si sviluppa attraverso due fasi. Nella prima fase uno o più vettori possono accettare di operare il/i servizio/i secondo le condizioni imposte. Qualora nessun vettore accetti gli oneri imposti, la seconda fase prevede una gara d'appalto per l'assegnazione della rotta in regime di esclusiva, per un periodo massimo di quattro anni (cinque qualora l'onere di servizio pubblico sia imposto su una rotta verso un aeroporto che serve una regione ultraperiferica) e con una compensazione finanziaria alla compagnia vincitrice della gara, quantificato in relazione al disavanzo presumibile della linea, così come dichiarato nell'offerta per la partecipazione alla gara europea che non può superare il totale dei costi sostenuti per l'esercizio del/i servizio/i onerato/i più un margine di profitto ragionevole.

http://www.enac-italia.it/La_Regola...toriale-Oneri_di_servizio_pubblico/index.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Continuità_territoriale