Pisa, black out elettrico manda in tilt l’aeroporto. Annunci a voce e ritardi, caos e panico
PISA — Il black-out, alle 14 in punto, davanti a centinaia di turi*sti. Tutti i cartelloni elettronici del*l’aeroporto Galileo Galilei di Pisa e i monitor che avvertono i passegge*ri della partenza dei voli vanno in tilt. Caos, panico. I voli subiscono ritardi in media di un’ora e per al*meno tre ore i turisti, soprattutto quelli stranieri, girovagano da un gate all’altro in cerca dalla giusta in*formazione. Che, arriva a tratti e per giunta poco comprensibile, da*gli altoparlanti. Il problema, spiega la direzione tecnica dell’aeroporto, è stato provo*cato da «una micro interruzione di corrente elettrica» e dal conseguen*te guasto del gruppo di continuità che a sua volta ha mandato in tilt il sistema informatico. Risultato? Monitor sbiaditi, e poi bui, smarrimento e sconforto tra i passeggeri pronti per l’imbarco. Suc*cede, tanto per fare un esempio, a un gruppo di ragazze inglesi. Sta per imbarcarsi quando si ferma tut*to. Così, in ciabatte, pantaloncini e canottiera, le giovani rincorrono un addetto dello scalo con cartellino di riconoscimento. «Where is my gate, please?». E lui, imbarazzato: «Non so niente, c’è sta*to un guasto ai monitor, chiedete a quelli che vi hanno perquisito, loro sanno dov’è il vostro aereo».
SOSPENSIONE DEL TRATTATO DI SCHENGEN - Già, la perquisizione. Perché il black-out accade nel momento in cui non deve accadere. Ovvero in piena sospensione di Schengen per il G8 e dunque con conseguente co*da, non solo per i bagagli, ma pure per il controllo dei documenti, co*munitari compresi. Un gruppo di impiegate, camice azzurre e cartelli*no, cercano di fare il possibile per dare tutte le informazioni possibili e immaginabili. «Per favore, mi dica qual è l’uscita giusta per il volo di*retto a Parigi», chiede un signore. E un’impiegata sicura: «Numero 6». Poi uno sguardo alle colleghe da*vanti al computer. Un segno imper*cettibile e il contrordine. «No, mi scusi, non è all’imbarco 6. Stanno riassegnando tutti i voli a mano, ci saranno ritardi. Ma non vi preoccu*pate, nessuno resterà a terra». Qual*cuno ironizza sulla fortuna. Davanti al gabbiotto dei poliziotti c’è una ressa da stadio. Passato il se*condo controllo documenti, la sala d’attesa è stracolma. Le lingue si me*scolano, si vaga spaesati chiedendo informazioni al vicino. Si formano gruppi di passeggeri a caccia di im*piegati aeroportuali. Chi ha camice blu, divise e cartellini non ha scam*po. Viene fermata anche una donna delle pulizie, che lì per lì, offre di*spensa buoni consigli. «Calma, si*gnori, per favore», e poi si eclissa. Dall’altoparlante si percepisco*no scuse. Alle 16.35 i monitor sem*brano resuscitare. Grida di meravi*glia, qualche applauso, corsa verso il gate. Ma poco dopo si spegne tut*to e sullo schermo, beffarda, com*pare la scritta: «Pisa, un aeroporto a regola d’arte». Si va avanti così per almeno tre ore. Poi decolla la normalità. I voli però subiscono ritardi gravi, anche più di un’ora. I comandanti incorag*giano: «Cercheremo di recuperare, con il vento in coda».
corrierefiorentino.it
PISA — Il black-out, alle 14 in punto, davanti a centinaia di turi*sti. Tutti i cartelloni elettronici del*l’aeroporto Galileo Galilei di Pisa e i monitor che avvertono i passegge*ri della partenza dei voli vanno in tilt. Caos, panico. I voli subiscono ritardi in media di un’ora e per al*meno tre ore i turisti, soprattutto quelli stranieri, girovagano da un gate all’altro in cerca dalla giusta in*formazione. Che, arriva a tratti e per giunta poco comprensibile, da*gli altoparlanti. Il problema, spiega la direzione tecnica dell’aeroporto, è stato provo*cato da «una micro interruzione di corrente elettrica» e dal conseguen*te guasto del gruppo di continuità che a sua volta ha mandato in tilt il sistema informatico. Risultato? Monitor sbiaditi, e poi bui, smarrimento e sconforto tra i passeggeri pronti per l’imbarco. Suc*cede, tanto per fare un esempio, a un gruppo di ragazze inglesi. Sta per imbarcarsi quando si ferma tut*to. Così, in ciabatte, pantaloncini e canottiera, le giovani rincorrono un addetto dello scalo con cartellino di riconoscimento. «Where is my gate, please?». E lui, imbarazzato: «Non so niente, c’è sta*to un guasto ai monitor, chiedete a quelli che vi hanno perquisito, loro sanno dov’è il vostro aereo».
SOSPENSIONE DEL TRATTATO DI SCHENGEN - Già, la perquisizione. Perché il black-out accade nel momento in cui non deve accadere. Ovvero in piena sospensione di Schengen per il G8 e dunque con conseguente co*da, non solo per i bagagli, ma pure per il controllo dei documenti, co*munitari compresi. Un gruppo di impiegate, camice azzurre e cartelli*no, cercano di fare il possibile per dare tutte le informazioni possibili e immaginabili. «Per favore, mi dica qual è l’uscita giusta per il volo di*retto a Parigi», chiede un signore. E un’impiegata sicura: «Numero 6». Poi uno sguardo alle colleghe da*vanti al computer. Un segno imper*cettibile e il contrordine. «No, mi scusi, non è all’imbarco 6. Stanno riassegnando tutti i voli a mano, ci saranno ritardi. Ma non vi preoccu*pate, nessuno resterà a terra». Qual*cuno ironizza sulla fortuna. Davanti al gabbiotto dei poliziotti c’è una ressa da stadio. Passato il se*condo controllo documenti, la sala d’attesa è stracolma. Le lingue si me*scolano, si vaga spaesati chiedendo informazioni al vicino. Si formano gruppi di passeggeri a caccia di im*piegati aeroportuali. Chi ha camice blu, divise e cartellini non ha scam*po. Viene fermata anche una donna delle pulizie, che lì per lì, offre di*spensa buoni consigli. «Calma, si*gnori, per favore», e poi si eclissa. Dall’altoparlante si percepisco*no scuse. Alle 16.35 i monitor sem*brano resuscitare. Grida di meravi*glia, qualche applauso, corsa verso il gate. Ma poco dopo si spegne tut*to e sullo schermo, beffarda, com*pare la scritta: «Pisa, un aeroporto a regola d’arte». Si va avanti così per almeno tre ore. Poi decolla la normalità. I voli però subiscono ritardi gravi, anche più di un’ora. I comandanti incorag*giano: «Cercheremo di recuperare, con il vento in coda».
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