Linate, decibel oltre i limiti
Quando dicono che la novità è stata decisa sulle loro teste non è solo un´immagine figurata. Perché la rivoluzione sono i jet in decollo da Linate che dal 27 settembre hanno cambiato rotta. Milano ci ha perso, altri Comuni dell´hinterland come Cernusco sul Naviglio pure. E dunque, ieri, a Palazzo Marino è andata in onda la rivolta casalinga: critiche sulla ridistribuzione delle rotte sono arrivate da consiglieri comunali della Cdl come dell´Unione, preoccupati dalle proteste di comitati cittadini della zona Est della città che lamentano il rumore portato dagli aerei.
Per l´assessore alla Mobilità Edoardo Croci, in realtà, per i milanesi poteva andare anche peggio: «Questa soluzione è migliorativa rispetto ad altre proposte, che avrebbero interessato molto di più il nostro Comune». Anche nella sua maggioranza, però, non concordano. E il consigliere Franco De Angelis pure si arrabbia quando lui, l´assessore Croci, deve lasciare anzitempo per altri impegni la commissione consiliare che discute delle nuove rotte: «Per mesi abbiamo chiesto inutilmente che la commissione consiliare fosse informata: per quale motivo avete deciso di accettare questo piano, visto che i cittadini di Milano hanno un disturbo maggiore di prima?». Sempre nella Cdl, ecco l´Udc Pasquale Salvatore dire che «bisogna riflettere bene se andare avanti o tornare indietro alle vecchie rotte». E Marco Osnato di An riflettere che «qualche assestamento dovrà essere fatto». Altro fronte, l´Unione che chiede una retromarcia: «Ci sono tanti cittadini che protestano e che ci chiedono di tornare alle vecchie rotte», per dirla con Aldo Ugliano del Partito democratico.
Le rotte a Linate sono state cambiate per ridistribuire i sacrifici che gli aerei in partenza chiedono agli abitanti. Quella partita il 27 settembre è una «sperimentazione», durerà non due mesi come si pensava ma almeno sei, passati i quali potrebbe e dovrebbe diventare definitiva. Guardando i nudi numeri delle simulazioni sulla carta è semplicemente più equa e più efficace: se prima nei vari Comuni intorno all´aeroporto erano 18mila le persone interessate dal rumore degli aerei, adesso dovrebbero scendere a 14mila. Segrate però, che da sempre sopporta il peso maggiore dello scomodo vicino di casa, ci guadagna ma altri Comuni ci perdono. Tra i penalizzati, ad esempio, c´è la zona di Lambrate, perché la rotta più occidentale in decollo da Linate è stata arretrata e potenziata (dal 10,56 per cento dei 200 aerei al giorno al 22 per cento). Arpa e Sea stanno monitorando l´effetto-rumore delle nuove rotte con i rilievi sui decibel a terra ma per avere una casistica sufficiente bisogna aspettare. Nel frattempo, però, ci sono cittadini che dicono di sentirlo, il rumore: proteste arrivano da Lambrate e dal nuovo quartiere Rubattino, da via Porpora come da viale Argonne. E oltre il confine di Milano, il sindaco di Cernusco Eugenio Comincini (Unione) attacca: «Nella mia città prima non c´era nessun problema di sorvolo. Adesso i problemi ci sono ma delle nuove rotte noi non siamo stati informati: l´abbiamo scoperto il 27 settembre alzando gli occhi al cielo».
La Repubblica
Quando dicono che la novità è stata decisa sulle loro teste non è solo un´immagine figurata. Perché la rivoluzione sono i jet in decollo da Linate che dal 27 settembre hanno cambiato rotta. Milano ci ha perso, altri Comuni dell´hinterland come Cernusco sul Naviglio pure. E dunque, ieri, a Palazzo Marino è andata in onda la rivolta casalinga: critiche sulla ridistribuzione delle rotte sono arrivate da consiglieri comunali della Cdl come dell´Unione, preoccupati dalle proteste di comitati cittadini della zona Est della città che lamentano il rumore portato dagli aerei.
Per l´assessore alla Mobilità Edoardo Croci, in realtà, per i milanesi poteva andare anche peggio: «Questa soluzione è migliorativa rispetto ad altre proposte, che avrebbero interessato molto di più il nostro Comune». Anche nella sua maggioranza, però, non concordano. E il consigliere Franco De Angelis pure si arrabbia quando lui, l´assessore Croci, deve lasciare anzitempo per altri impegni la commissione consiliare che discute delle nuove rotte: «Per mesi abbiamo chiesto inutilmente che la commissione consiliare fosse informata: per quale motivo avete deciso di accettare questo piano, visto che i cittadini di Milano hanno un disturbo maggiore di prima?». Sempre nella Cdl, ecco l´Udc Pasquale Salvatore dire che «bisogna riflettere bene se andare avanti o tornare indietro alle vecchie rotte». E Marco Osnato di An riflettere che «qualche assestamento dovrà essere fatto». Altro fronte, l´Unione che chiede una retromarcia: «Ci sono tanti cittadini che protestano e che ci chiedono di tornare alle vecchie rotte», per dirla con Aldo Ugliano del Partito democratico.
Le rotte a Linate sono state cambiate per ridistribuire i sacrifici che gli aerei in partenza chiedono agli abitanti. Quella partita il 27 settembre è una «sperimentazione», durerà non due mesi come si pensava ma almeno sei, passati i quali potrebbe e dovrebbe diventare definitiva. Guardando i nudi numeri delle simulazioni sulla carta è semplicemente più equa e più efficace: se prima nei vari Comuni intorno all´aeroporto erano 18mila le persone interessate dal rumore degli aerei, adesso dovrebbero scendere a 14mila. Segrate però, che da sempre sopporta il peso maggiore dello scomodo vicino di casa, ci guadagna ma altri Comuni ci perdono. Tra i penalizzati, ad esempio, c´è la zona di Lambrate, perché la rotta più occidentale in decollo da Linate è stata arretrata e potenziata (dal 10,56 per cento dei 200 aerei al giorno al 22 per cento). Arpa e Sea stanno monitorando l´effetto-rumore delle nuove rotte con i rilievi sui decibel a terra ma per avere una casistica sufficiente bisogna aspettare. Nel frattempo, però, ci sono cittadini che dicono di sentirlo, il rumore: proteste arrivano da Lambrate e dal nuovo quartiere Rubattino, da via Porpora come da viale Argonne. E oltre il confine di Milano, il sindaco di Cernusco Eugenio Comincini (Unione) attacca: «Nella mia città prima non c´era nessun problema di sorvolo. Adesso i problemi ci sono ma delle nuove rotte noi non siamo stati informati: l´abbiamo scoperto il 27 settembre alzando gli occhi al cielo».
La Repubblica