Progetto per rete integrata di aeroporti minori: Falconara, Rimini, Pescara e Perugia


fabrizio85

Utente Registrato
23 Novembre 2007
389
0
.
Dal Corriere Adriatico di Oggi:

“Voli da accorpare o suddividersi l’un con l’altro e aerei-navetta per tagliare i costi”
Ieri all’Istao la seconda riunione annuale del Comitato territoriale, presieduto da Giampaoli. Al centro del dibattito l’emergenza-infrastrutture
Aeroporti minori in rete, Unicredit scalda i motori


ANCONA - Un legame storico con la regione che da oggi vuole valere ancora di più. In tempi di crisi il messaggio vola alto: Unicredit ci conta e con il comitato territoriale formato di imprenditori, esponenti dell’associazionismo e del mondo della cultura, scende in campo. Sul tavolo, le infrastrutture con il progetto per una rete integrata di aeroporti minori: Falconara, Rimini, Pescara e Perugia. Piccoli scali su cui potrebbe abbattersi la scure dell’Enac di qui ai prossimi mesi. Lo studio, la cui parte tecnica è affidata all’Istao, rappresenterebbe, secondo i promotori, una novità assoluta nel panorama italiano: sarà presentato a inizio 2009 fors’anche prima se tutto filerà liscio.

Un accordo di massima tra i direttori c’è già e si lavora ad alcune ipotesi: voli da accorpare o suddividersi l’un con l’altro, aerei-navetta così da tagliare i costi e favorire le sinergie. Come, dove tagliare e soprattutto in che modo superare le ataviche rivalità? E’ ancora tutto da decidere ma l’importante è tutelare il territorio che in questo caso fa rima con ben quattro regioni. E contenere risorse, naturalmente.

“Vogliamo raccogliere stimoli, suggerimenti e indirizzi per creare un maggiore legame con la regione, questo progetto è l’inizio”, fa sapere il presidente Giampaolo Giampaoli al termine della seconda riunione annuale del comitato territoriale Unicredit, tra i primi dei 19 esistenti in Italia a costituirsi, che si è svolta ieri ad Ancona. E ancora: “Le iniziative avviate testimoniano l’attenzione del comitato alle esigenze locali, tra le diverse attività c’è anche lo studio che abbiamo realizzato per mettere in rete i servizi delle università delle Marche”. Come dire: ci siamo rimboccati le maniche, forti anche dei 100 sportelli che il gruppo ha aperto nelle Marche.

Quanto al progetto sugli scali aeroportuali, Giampaoli spiega che “si stanno verificando le ottimizzazioni e le potenzialità di ciascuno anche in virtù della possibilità che l’Enac decida di chiudere alcuni piccoli aeroporti: è positivo che questo studio giunga proprio in questo momento”. E’ dunque in tale prospettiva che lo scalo dorico viene preso in esame. “Si riuscirà anche a risparmiare e a rilanciare queste strutture: il 52% dei voli di Falconara riguarda il business e scegliendo la strada delle sinergie saremo in grado di sostenere il rilancio, a partire dall’incoming. Per esempio, sarebbe utile un volo o due la settimana per Bruxelles”, sottolinea Giampaoli che come presidente della Camera di Commercio di Ancona è anche socio dell’aeroporto di Falconara. E non un caso che la presentazione ufficiale del progetto da parte del comitato territoriale Unicredit Marche giunga in questa fase: in ballo c’è il piano di sviluppo dello scalo, il possibile ingresso di nuovi privati nonchè la scelta del nuovo presidente del Cda. “Su tutte queste partite il Cda non ha ancora deciso - chiarisce Giampaoli - ma si farà presto. E se il nuovo presidente sarà un privato mi sta bene, l’importante è garantire un servizio efficiente. Se poi andrà in porto il progetto Alitalia nel 2009 dovremo tornare a pieno regime, complice anche il prezzo del petrolio”.

Se dal Sanzio il comitato di Unicredit Marche riprende il viaggio alla conquista del territorio, è pur vero che lo stesso sta svolgendo anche “un ruolo di affiancamento a Unicredit: abbiamo avuto la conferma che che la gente chiede più soldi alla banca per fare innovazione”, avverte Giampaoli. Nonostante le fosche previsioni per il futuro, “la gente punta ancora sul territorio”.

OTTIMA INIZIATIVA DAVVERO!!!
 
Perchè ENAC dovrebbe chiudere gli aeroporti ? Non mi risulta neanche possa farlo...sbaglio ?
 
reputo che l'articolo sia veramente scandaloso! E' un insieme di false notizie che qualcuno sta o vorrebbe manipolare per sviluppare un proprio progetto!
 
Dal Corriere Adriatico di Oggi:

...anche in virtù della possibilità che l’Enac decida di chiudere alcuni piccoli aeroporti

Prima di chiudere AOI, PEG, PSR o RMI semmai dovrebbero chiudere doppioni inutili tipo Cuneo, Brescia, Albenga, Parma, Forlì, ...(non me ne vogliano gli amici piemontesi, lombardi, liguri e romagnoli...:-))
 
scusa, come fai a dirlo? fonti?

le fonti sono nella logica (concessioni trentennali e cantieri di sviluppo in atto) e gia' basterebbe ... ma la fonte sta proprio in colui che parla nell'articolo ... un perfetto signor nessuno che non si capisce a che titolo parli per le realta' diverse dal suo giardinetto "aoi" ? le realta' sono ben diverse , specialmente di carattere finanziario.

p.s. : non sapevo che i direttori (saranno quelli degli aeroporti ?) trattano tra loro le rotte ... magari all'insaputa dei presidenti di gestione !!!!!!!
 
Ultima modifica:
A mio avviso l' unica cosa positiva e possibile di questo articolo è l'eventuale collaborazione tra scali (vedi PSR e AOI) per l'istituzione di qualche volo.Studiata come si deve potrebbe portare a buoni risultati.Per il resto solo tanto fumo.
 
Che l'ENAC posso chiudere gli aeroporti è una autentica sciocchezza. Anzi, se l'ENAC non fa attenzione sarà destinata a scomparire molto presto: è più facile fare una riforma che taglia, accorpa ecc. enti improduttivi piuttosto che chiudere un aeroporto che, per quanto piccolo, ha comunque un suo mercato ed un territorio di riferimento (con le varie istituzioni che lo supportano). Ed in un'epoca di "federalismo", parlare di fantomatici disegni orchestrati dal centro appare quanto meno anacronistico. La molla invece che spinge certe comunicazioni è l'incapacità di alcuni manager di far fronteggiare lo sviluppo di aeroporti limitrofi (vedi AOI vs PSR)...terreno fertile per consulenze fantasiose. Quale aeroporto sarebbe disposto a cedere propri voli per una teorica logica di sistema, tra l'altro incomprensibile per l'utenza. I voli e le compagnie vanno e prosperano dove c'è una domanda, il resto è solo sterile accademia e mania di protagonismo.
 
Di certo non verranno chiusi tutti i piccoli aeroporti citati in questa discussione.
Dico questo perchè all'aeroporto di Perugia sono stati recentemente destinati circa 25 milioni di euro per migliorie; dal momento che rientra tra le infrastrutture coinvolte nei festeggiamenti del 2011 per i 150 anni dell'unità d'Italia.