Primo A380 della Emirates atterra al JFK


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Il Gascoigne dei Tripreportisti
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Victoria BC
Airbus ha consegnato oggi a Emirates Airline il primo A380. "Questo aeromobile avrà un ruolo di primaria importanza nello sviluppo del trasporto aereo e nella crescita di Emirates - ha commentato Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, ceo del vettore -, riducendo nel contempo l'impatto sull'ambiente". Durante la cerimonia di consegna Emirates ha presentato la cabina dell'aeromobile, dotata di 489 poltrone divise in 3 classi (14 Suite First Class, 76 poltrone Business Class e 399 per l?Economy Class). L'A380 decollerà per gli Emirati Arabi Unti il 29 luglio e arriverà nel pomeriggio all'aeroporto internazionale di Dubai. Il primo modello di Emirates entrerà in servizio il primo agosto sulla rotta tra Dubai e New York. Ad oggi, gli ordini e i gli impegni di acquisto complessibi per l'A380 sono a quota 202 aeromobili per 17 operatori

TTG










August 1, 2008
An Emirates A380 superjumbo touched down at New York's John F. Kennedy Airport on Friday, marking the first commercial arrival of the giant, double-decker passenger plane on US soil.

The Emirates aircraft, carrying 489 passengers, landed smoothly and on time after a 12-1/2 hour flight from Dubai.

The Gulf-based carrier, owned by the government of Dubai, is the second airline to put the A380 into service, following Singapore Airlines, which started A380 flights to Sydney in October.

The plane, costing USD$327 million at list prices, visited New York and Los Angeles in March last year for route-testing purposes, but Friday's flight was the first regularly scheduled arrival of an A380 in the United States.

With its huge capacity and relatively fuel-efficient engines, airlines hope the world's biggest passenger jet will be the most cost-effective way of serving high-volume routes linking big cities, especially in light of high oil prices.

Airbus has orders for about 200 of the planes from 16 airlines, but none to US carriers. The company is still trying to iron out production problems on the plane, after an 18 month delay in getting the first one out of its Toulouse, France, plant.

Despite problems, the plane is outselling its nearest competitor, Boeing's revamped, expanded 747-8 jumbo, known as the Intercontinental.

Boeing, which developed the concept of mass travel over great distances with its original 747 in the 1970s, has sold only 27 passenger 747-8s so far. The plane, which can seat 467 people in a standard layout, is set to be flown first by Lufthansa in 2010.

Emirates, the world's number-seven airline in terms of international passengers, is the biggest buyer of A380s, with 58 on order, worth almost USD$190 billion at list prices. After New York, it plans to fly the planes to London from December, then Sydney and Auckland from February.

Some 20 airports worldwide are currently able to handle the giant A380, which needs extra-wide taxi-ways for its long wingspan and two-tiered facilities for loading and unloading passengers.

Emirates took possession of the plane in a glitzy ceremony in Hamburg on Monday, flying it to Dubai then over to New York. The plane has 14 first-class suites, two on-board showers and a bar for first-class customers, as well as a lounge for premium passengers.

Emirates, along with regional rivals Qatar Airways, Abu Dhabi-based Etihad Airways and Bahrain's Gulf Air, are expanding their fleets and routes as European and US carriers find themselves pinched by high fuel prices and waning demand.

Oil-rich United Arab Emirates hopes the new planes will help it transform into a world business and leisure capital in the next few years, aiming to attract 15 million visitors a year by 2012.

(Reuters)
 
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Ecco un paio di scatti del primo Emirates 380 arrivo al JFK

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http://www.jetphotos.net/viewphoto.php?id=6316745&nseq=0

saluti da NY
Joe
 
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ma ancora le compagnie Statunitensi non hanno ordinato nessun Esemplare?!! E se si quale la causa principale? Il prezzo del petrolio sarebbe una risposta non sufficente!
 
sinceramente mi piace molto di piu' la livrea della Singapore Airlines sull'A380!
 
La scritta rossa Emirates sulla pancia è qualcosa di azzeccatissimo a livello marketing..
 
GLI USA difendono molto la loro produzione...e Boeing nn sta certo alla finestra....1° scelta sempre il prodotto nazionale...

dalle flotte non si direbbe, dato che gli A32S e A330 abbondano, oltre a Embraer e Bombardier e ATR vari.

Il 380 non è ordinato dai vettori USA per lo stesso motivo per cui le uniche a operare B744 sono UA e NW, ma già per loro offre una capacità più che sufficiente.
 
Ci terrei a precisare che il 380 sulla rotta DXB-JFK ci impiega 12h30min - 13h, contro le 14h impiegate dal 772!
Sono della convinzione che un'ora e mezzo di volo in meno su un tragitto così lungo facciano davvero la differenza per un passeggero.
 
da Repubblca.it http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/esteri/aereo-lusso/aereo-lusso/aereo-lusso.html

Inaugurazione del primo volo Dubai-New York dell'Airbus380
Il biglietto costa 14mila dollari; gli 800 posti sono tutti pieni


Sull'aereo più ricco dei cieli
orchidee, doccia e aragoste


dall'inviato ETTORE LIVINI


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Una hostess dell'Airbus380

NEW YORK - Sono le 11.53 del mattino, ora Gmt. Nella suite 4K, dopo un paio d'ore di quiete, qualcosa inizia a muoversi. Si spegne il display giallo ("Do non disturb"). La pesante porta di legno lucido scorre sulle rotaie. E Jack Snow, 37enne neozelandese, può concedersi lo sfizio che ha sognato per settimane. Sistema le orchidee sul comodino, rimbocca le lenzuola del letto, infila sotto il braccio il necessaire da bagno e si avvia verso la doccia.

La doccia più alta (in questo momento 35.555 piedi, 10.970 metri sopra la verticale di Lvov, in Ucraina) e più cara (14mila dollari, il prezzo andata/ritorno della suite di Jack) del mondo.

Benvenuti a bordo del volo Emirates Airlines Ek3801 dell'1° agosto 2008, in servizio da Dubai a New York. L'aereo di linea più grande (il nuovissimo Airbus A380 in grado di portare oltre 800 passeggeri) e più lussuoso del pianeta. Pieno come un uovo, la prova vivente di come subprime e recessione non abbiano ancora contagiato tutti gli angoli del cielo e della terra. Certo, il petrolio viaggia oltre i 120 dollari al barile e quasi tutte le compagnie hanno varato ristrutturazioni lacrime e sangue per far quadrare i conti. Ma questo albergo a due piani e a cinque stelle con le ali vola controcorrente.

"Si accomodi, poltrona 16F", ci ha guidato tre ore fa Samatha, la biondissima capocabina. Accomodarsi è la parola giusta. Mentre un po' tutti restringono i sedili e accorciano i pollici di distanza tra le file, l'Ek3801 ha imboccato la direzione opposta. "Se vuole una coppa di champagne o qualche snack non si preoccupi, la lounge è aperta per tutto il viaggio", dice la hostess. Un bar vero e proprio, bancone, scaffali dei superalcolici e poltrone comprese, in un salotto alle spalle della business. Non solo. Più avanti, verso il muso dell'A380 ("a me piace sembra un po' capodoglio", confida Samantha) ci sono 14 suite extralusso come quella di Snow. Non proprio piazze d'armi. Ma vere camerette private con pareti di legno, fiori freschi nei vasi, frigo bar, schermo 23 pollici, poltrona-letto e scrivania con tutti i comfort dell'era hi-tech.


Affiancate - una chicca per l'aeronautica mondiale - dalle ampie sale doccia con specchio a tutta parete ("ingresso consentito a un massimo di due persone", puntualizza malizioso il cartello all'ingresso) da cui dopo cinque minuti di relax riemerge, pulito e rilassato, un sorridente Jack Snow. "Un'esperienza unica - - confessa passando la mano nei capelli ancora bagnati - . Soldi ben spesi. Sembra di essere in un hotel di lusso. Poi ti affacci dall'oblò e là sotto vedi le nubi...".

Altro che l'austerity delle arrembanti low-cost, dove un bicchiere d'acqua naturale costa come un calice di Brunello. Qui le cose vanno in un altro modo: "Cosa desidera da bere per pranzo?", chiede Samantha. La carta dei vini include tra gli altri un Grand Cru Corton Charlemagne bianco del 1991 o un Chateau Gruaud Larose del 1989 ("retrogusto ribes, ciliegia, erba, mentolo e quercia tostata", recita la presentazione dove non si parla d'uva). Gratuiti. "La scelta migliore da quando, e sono già 10 anni, faccio il sommelier ad alta quota", dice John, il barman della lounge.

Tim Clark, l'uomo che in poco più di vent'anni ha trasformato la Emirates in una superpotenza del trasporto aereo mondiale, preferisce rimanere con i piedi per terra. "Un pazzo io? Me lo dicono in molti. Ma le assicuro che so quello che faccio - assicura il numero uno della compagnia dell'emirato - Il trasporto aereo è passato indenne attraverso tante recessioni, è sopravvissuto a due choc petroliferi, altrettante guerre del Golfo e alle Torri Gemelle. Ed è rimasto sempre in piedi. Sarà così anche questa volta. E come al solito ne uscirà meglio chi ha tenuto i nervi saldi ed è rimasto sul mercato, scommettendo sulla ripresa anche nei momenti più bui". Lui l'ha fatto, ordinando 58 di questi giganteschi aerei con un assegno da 32 miliardi.
I 30 uomini d'equipaggio dell'Ek3801 (più i 4 piloti) si preparano a servire un pasto caldo prima dell'atterraggio. Sei portate, in lista (va da sé) aragoste e scampi. Sembra quasi di tornare agli anni d'oro dell'Alitalia. Pare un secolo fa... "Alitalia? Hanno detto che c'interessava. Ma non è vero. Non faremo acquisizioni né alleanze - dice Clark - Abbiamo già abbastanza da fare così".

Bisogna riallacciare le cinture di sicurezza. Il "capodoglio volante" piega sull'ala. Dai finestrini spuntano i grattacieli di Manhattan. Seduti in poltrona sembra di essere al Grande fratello. Tre telecamere riprendono l'atterraggio. Ognuno può selezionare sul suo schermo personale la visuale preferita. Dalla coda, dalla cabina di pilotaggio, dalla "pancia" dell'aereo, con la terra che si avvicina a vista d'occhio. Alle ore 16.25, puntuale, la matricola A6-EDA, appoggia le ruote a terra in una nuvola di fumo azzurrognolo. È il primo Airbus A380 a toccare il suolo Usa, a violare quello che da sempre è il santuario del rivale Boeing.

Il mondo cambia. La tecnologia europea e i petrodollari del Golfo vanno alla conquista della patria dei fratelli Wright. L'Ek3801 arriva al terminal. "Look the big bird!", guarda che razza di grande volatile, dice William Holmes, l'addetto ai tre finger che agganciano l'aereo come tentacoli per sbarcare i passeggeri. Non è tardissimo. Chi vuole può persino fare un salto in ufficio a Manhattan. Per una volta (la prima nella storia del trasporto aereo) fresco di doccia.
 
Speriamo che con l'aumento di capacità che portrerà l'A380 su molte rotte ci sia anche un corrispondente riduzione di prezzi... (almeno in economy)...