Abbiamo un pò la memoria corta....
Il 31 marzo l'entrata in funzione ufficiale. La soddisfazione della Seap: scommessa vinta. Ora i passeggeri
Berlusconi visita l' infrastruttura: è un'opera bellissima
BARI«È bellissimo e credo che darà veramente un grande contributo alla modernità della Regione». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi varca la porta d'ingresso della nuova aerostazione di Bari con andatura decisa. Gli è stato già detto che non dovrà tagliare nessun nastro, che non ci saranno forbici da impugnare. Sa che non sarà un'inaugurazione ufficiale e che la sua deve apparire una «semplice visita». Ad accoglierlo nel nuovo aeroporto internazionale di Bari-Palese, che entrerà in funzione il prossimo 31 marzo, ci sono però decine di giornalisti pronti ad immortalare lo sguardo del premier. E lui da gran regista non delude le aspettative: «Quest'opera è ancora più bella di quanto poteva apparire nei progetti. Credo che sia veramente un grosso contributo alla modernità della regione, alla qualità di viaggio dei suoi cittadini e che sia anche un grande contributo alle imprese e al turismo della Puglia: è veramente un'opera degna dell'accoglienza che questa regione offre ai suoi visitatori». Parla poco il presidente. Il suo «consigliere», il sottosegretario Paolo Bonaiuti, lo tiene a distanza dalle decine di microfoni pronti a registrare ogni sillaba. Ripete più volte parole di approvazione per il nuovo aeroporto. Il presidente arriva nella nuova aerostazione dopo aver partecipato ai lavori del convegno nazionale sulla piccola impresa organizzato da Confindustria nella Fiera del Levante di Bari. È accompagnato dal presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, dall'amministratore unico della Seap, Domenico Di Paola e dal direttore generale Marco Franchini. Ma nella enorme hall delle partenze ci sono tutti gli autori di questa impresa: i titolari delle aziende, De Bartolomeo, Guastamachia e della Edil Co, l'impresa capofila dell'Ati. «Mi sembra un'opera - ha detto Berlusconi - assolutamente meritoria e faccio i miei complimenti ai suoi realizzatori». Gli autori «dell'opera meritoria» gli sono accanto: Di Paola e Franchini, insieme a Fitto fanno da «cicerone» al presidente. Comincia la visita: entra in uno dei 30 negozi, quello di giocattoli di una famosa marca Usa. Il titolare fa il suo mestiere: lo invita a guardare i giocattoli. Berlusconi viene attratto da un orsacchiotto grigio portachiavi. «Me ne dia due», chiede il premier. «Presidente, venga, abbiamo anche quelli più grandi». «No, va bene così - risponde Berlusconi - non posso spendere molto, devo emettere dei bond». «Non si preoccupi presidente, è un omaggio». «Ragazzi, chi paga?», chiede Berlusconi alla scorta: «Paghi tu»? E via, nell'edicola accanto: anche qui si interessa a un libro d'arte su Leonardo. Poi varca le porte del metal detector. Altri negozi. «Venga, presidente c'è un negozio di cioccolateria di Maglie». Fitto sorride. Il presidente gusta. «Presidente, di là ci sono i giornalisti che aspettano». Il premier tira fuori dal taschino un pettinino e si ricompone. Ma non dirà nulla: questa non era l'inaugurazione ufficiale dell'aeroporto. O meglio, il nastro non s'è visto. Franco Giuliano
20/03/2005
«Ora è necessario incrementare il traffico». Il ruolo della Regione