dal quotidiano "la Repubblica" del 30 maggio 2008, a pagina 2:
l'intervista
Francesco Pizzo, presidente di AirMistral e consigliere di amministrazione della spa
Le Poste: "Date a noi il cargo"
Luca Iezzi
Roma - «Poste Italiane, visti i suoi interessi nella logistica e nel cargo,sarebbe un partner molto utile per Alitalia. Le possibilità di sviluppo per noi e di sostegno per loro sono evidenti» Francesco Pizzo è consigliere di amministrazione di Poste Italiane, nonché presidente della compagnia del gruppo Mistral Air dice di essersi meravigliato che nessuno abbia notato l'opportunità, così ha sfruttato il cda che ha approvato il bilancio 2007 della società guidata da Massimo Sarmi per lanciare la sua proposta, forse industrialmente sensata, ma sicuramente scivolosa dal punto di vista politico. D'altronde Poste rimane al 100% una società pubblica e la ricerca di salvatori italiani di Alitalia (veri o presunti) è materia quotidiana della campagna elettorale.
[domanda] Il presidente e il resto del cda cosa le hanno detto: ne
riparliamo dopo le elezioni?
«L'accoglienza non è stata negativa, alcuni consiglieri si sono detti d'accordo ed è stata avviata una riflessione, è chiaro non ci si può inserire in un trattativain corso, e mi voglio sottrarre alle speculazioni politiche. Non mi schiero per una cordata italiana o per Air France, faccio un discorso dal punto di vista di Poste».
[domanda] Vuole dire che investire in Alitalia sarebbe un buon affare?
«Gli esempi in Europa ci sono: le poste tedesche possiedono una flotta tramite il corriere Dhl e hanno accordi con Lufthansa. Noi siamo cresciuti nella finanza, ora possiamo crescere nella logistica ».
[domanda] Ma i francesi dicono che il traffico merci è in perdita e va
smantellato entro il 2010.
«Buon motivo per proporci come partner, tanto più che il nostro hub per la posta aerea è Malpensa e gran parte, oltre che attraverso Mistral, vola già grazie a contratti con Air One e Alitalia. Bisognerà fare un piano industriale che coinvolga tutta la logistica».
[domanda] Mantenere la presenza pubblica nel settore è un vantaggio?
«Il vantaggio è industriale, in Italia non esiste un corriere espresso di livello europeo come invece hanno altri servizi postali. Gli utenti poi potrebbero godere di un miglioramento nel servizio di consegna delle lettere perché il maggior numero di collegamenti Alitalia permetterebbe smistamenti più veloci. Discorso particolarmente vero per le rotte del Sud e verso il Mediterraneo. Il ministero dell'Economia, nostro azionista, avrà l'ultima parola, ma penso che si possano coinvolgere anche altre istituzioni, come le
regioni».
l'intervista
Francesco Pizzo, presidente di AirMistral e consigliere di amministrazione della spa
Le Poste: "Date a noi il cargo"
Luca Iezzi
Roma - «Poste Italiane, visti i suoi interessi nella logistica e nel cargo,sarebbe un partner molto utile per Alitalia. Le possibilità di sviluppo per noi e di sostegno per loro sono evidenti» Francesco Pizzo è consigliere di amministrazione di Poste Italiane, nonché presidente della compagnia del gruppo Mistral Air dice di essersi meravigliato che nessuno abbia notato l'opportunità, così ha sfruttato il cda che ha approvato il bilancio 2007 della società guidata da Massimo Sarmi per lanciare la sua proposta, forse industrialmente sensata, ma sicuramente scivolosa dal punto di vista politico. D'altronde Poste rimane al 100% una società pubblica e la ricerca di salvatori italiani di Alitalia (veri o presunti) è materia quotidiana della campagna elettorale.
[domanda] Il presidente e il resto del cda cosa le hanno detto: ne
riparliamo dopo le elezioni?
«L'accoglienza non è stata negativa, alcuni consiglieri si sono detti d'accordo ed è stata avviata una riflessione, è chiaro non ci si può inserire in un trattativain corso, e mi voglio sottrarre alle speculazioni politiche. Non mi schiero per una cordata italiana o per Air France, faccio un discorso dal punto di vista di Poste».
[domanda] Vuole dire che investire in Alitalia sarebbe un buon affare?
«Gli esempi in Europa ci sono: le poste tedesche possiedono una flotta tramite il corriere Dhl e hanno accordi con Lufthansa. Noi siamo cresciuti nella finanza, ora possiamo crescere nella logistica ».
[domanda] Ma i francesi dicono che il traffico merci è in perdita e va
smantellato entro il 2010.
«Buon motivo per proporci come partner, tanto più che il nostro hub per la posta aerea è Malpensa e gran parte, oltre che attraverso Mistral, vola già grazie a contratti con Air One e Alitalia. Bisognerà fare un piano industriale che coinvolga tutta la logistica».
[domanda] Mantenere la presenza pubblica nel settore è un vantaggio?
«Il vantaggio è industriale, in Italia non esiste un corriere espresso di livello europeo come invece hanno altri servizi postali. Gli utenti poi potrebbero godere di un miglioramento nel servizio di consegna delle lettere perché il maggior numero di collegamenti Alitalia permetterebbe smistamenti più veloci. Discorso particolarmente vero per le rotte del Sud e verso il Mediterraneo. Il ministero dell'Economia, nostro azionista, avrà l'ultima parola, ma penso che si possano coinvolgere anche altre istituzioni, come le
regioni».