Piano Lupi: Ecco gli undici aeroporti strategici


Aeroporti: Riggio, da chiusura piccoli scali no effetti su territorio
19 Febbraio 2014 - 15:23
(ASCA) - Roma, 19 feb 2014 - ''Guardando alla pianta reale degli aeroporti - esclusi gli scali di Linosa e Lampedusa che sono isole e di Crotone che ha problemi di ritardo infrastrutturale - non vedo effetti sul territorio dalla chiusura di piccoli aeroporti''. A dirlo il presidente dell'Enac Vito Riggio intervenendo al convegno ''Aeroporti - La riscoperta'' organizzato da Unioncamere e nel corso del quale e' stato presentato uno studio curato da Uniontrasporti-Iccsai dal quale emerge, invece, il peso che il venir meno dei piccoli scali avrebbe sulle aree meno sviluppate del Paese cosi' come sui costi dei viaggiatori con un aggravio stimato in 21,5 mln di euro. ''Non vedo effetti dalla chiusura di uno scalo come Parma, tanto per fare un esempio'', ha detto ancora Riggio. Occorre piuttosto chiedersi ''se le nostre Regioni o i nostri enti locali sono in grado di mantenere gli aeroporti''. ''Il mercato - ha aggiunto - e' libero. Se una Regione o un ente locale vuole farsi carico di un aeroporto faccia pure, ma deve essere sostenibile senza aiuti pubblici''. Quanto al piano nazionale degli aeroporti, Riggio - dopo aver ricordato che sono passati ormai tre anni dallo studio elaborato dall'Enac che ha fatto da base alle proposte elaborate sia dall'ex ministro Corrado Passera sia dal ministro Maurizio Lupi - ha osservato che ''mentre noi parliamo del piano, gli aeroporti'', come Forli' e Rimini ''chiudono''. Soldi pubblici non ce ne sono, quindi occorre che un aeroporto sappia garantirsi la redditivita' necessaria. Quanto all'Autorita' di regolazione dei trasporti - presieduta da Andrea Camanzi, presente al convegno e seduto accanto al numero uno dell'Enac - Riggio ha parlato della sua istituzione come di un eccesso regolatorio da parte del legislatore che ha portato a una ''norma equivoca''. lcp/gbt
 
Non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con Treviso.
Vicino o no a Venezia, finchè Ryanair & Co. ci operano senza sovvenzioni benvenga.
Sarà mica colpa di Treviso se la distanza con Venezia è inferiore a Trieste.
Semplicemente si sta sfruttando uno dei primissimi aeroporti d'Italia (Storicamente parlando)
Se proprio proprio si dovesse dire una verità scomoda a molti, ma vera, è proprio VCE che perfortuna o sfortuna è nato per non esser da meno di qualcun altro.
La realtà è che comunque VCE/TSF sono in una catchment area più "appetibile" rispetto a Trieste.
Ma non vedo perchè farne una colpa...

Mi dispiace, ma mi hai frainteso. Io non ce l'ho affatto con Treviso. Anzi, per me è la risposta low cost migliore per VCE. Aggiungo che VCE dovrebbe essere dedicato al solo traffico linea puro-puro, ovvero senza low-cost o low-price e cedere altro traffico a Treviso. E lo si potrebbe anche fare, dato che il gestore è il medesimo. Basta solo volerlo.

Mi sembra invece leggendo i vari post, che per più di qualcuno (anche veneti) Trieste sia una piccola cacatina di aeroporto inutile e dispendioso (assieme ad altri). Questo, se permetti, mi da un pelo di fastidio. Se fosse vero al 100%, no. Ma dato che è una baggianata, mi secca. Punto. Non mi voglio ripetere ... ci siamo confrontati in altre occasioni, per cui questa mia precisazione dovrebbe essere superflua.
Quando Trieste diverrà espressione di una società cronicamente in perdita considerevole, realtà tipica di uno stipendificio, struttura da voragine di buco (come tante al momento) ... allora sarò in prima linea a pretendere che si chiuda. Tranquillo!!! Anzi, lo farò ancor prima che si verifichino i "buchi".
Ma per il momento non è così, per cui non accetto qualunquismo. Indubbiamente è una piccola realtà, microba rispetto ad altri, ma degna e che cerca di svolgere il proprio ruolo. Mi dispiace che non abbiano iniziative per cresere di poco più di quel che sono, da qui la mia critica alla Regione FVG e alla Aeroporto FVG. Non si pretendee la luna.

Sarei anche favorevole alla "fusione per incorporazione" di Aeroporto FVG in SAVE e distinzione/specializzazione delle tre realtà aeroportuali nel pieno rispetto delle parti. Con buona volontà ed onestà si può fare.
Spero di aver chiarito una buona volta per tutte. Serenamente.
 
io però leggo un -20,5% pax a dicembre, un -10.6% a novembre e un -6.1 a ottobre...non sono esperto ma a me non sembrano numeri di un aeroporto che funziona...
 
Aeroporti: Riggio, da chiusura piccoli scali no effetti su territorio
19 Febbraio 2014 - 15:23
(ASCA) - Roma, 19 feb 2014 - ''Guardando alla pianta reale degli aeroporti - esclusi gli scali di Linosa e Lampedusa che sono isole e di Crotone che ha problemi di ritardo infrastrutturale - non vedo effetti sul territorio dalla chiusura di piccoli aeroporti''. A dirlo il presidente dell'Enac Vito Riggio intervenendo al convegno ''Aeroporti - La riscoperta'' organizzato da Unioncamere e nel corso del quale e' stato presentato uno studio curato da Uniontrasporti-Iccsai dal quale emerge, invece, il peso che il venir meno dei piccoli scali avrebbe sulle aree meno sviluppate del Paese cosi' come sui costi dei viaggiatori con un aggravio stimato in 21,5 mln di euro. ''Non vedo effetti dalla chiusura di uno scalo come Parma, tanto per fare un esempio'', ha detto ancora Riggio. Occorre piuttosto chiedersi ''se le nostre Regioni o i nostri enti locali sono in grado di mantenere gli aeroporti''. ''Il mercato - ha aggiunto - e' libero. Se una Regione o un ente locale vuole farsi carico di un aeroporto faccia pure, ma deve essere sostenibile senza aiuti pubblici''. Quanto al piano nazionale degli aeroporti, Riggio - dopo aver ricordato che sono passati ormai tre anni dallo studio elaborato dall'Enac che ha fatto da base alle proposte elaborate sia dall'ex ministro Corrado Passera sia dal ministro Maurizio Lupi - ha osservato che ''mentre noi parliamo del piano, gli aeroporti'', come Forli' e Rimini ''chiudono''. Soldi pubblici non ce ne sono, quindi occorre che un aeroporto sappia garantirsi la redditivita' necessaria. Quanto all'Autorita' di regolazione dei trasporti - presieduta da Andrea Camanzi, presente al convegno e seduto accanto al numero uno dell'Enac - Riggio ha parlato della sua istituzione come di un eccesso regolatorio da parte del legislatore che ha portato a una ''norma equivoca''. lcp/gbt

Hey, Riggio ha detto delle cose sensate! Sono commosso :)
 
Complicatissimo fare Torino Milano, e poi arrivare a Malpensa con le miriadi di collegamenti che ci sono...e si.
bravo
da TO prendo un treno ed arrivo a MI
poi un altro treno fino a Malpensa
TO-MI è servita con AV
MI-Malpensa no
La mia domanda era come Torino è collegata con l' alta velocità a Malpensa
La mia domanda NON era come Torino è collegata con Malpensa.
Quindi Torino NON è collegata a Milano con l' alta velocità.
Se sei di Pescara ti consiglio sempre di volare da Malpensa: sei sicuramente collegato con dei treni, un altro aeroporto non ti serve
 
io però leggo un -20,5% pax a dicembre, un -10.6% a novembre e un -6.1 a ottobre...non sono esperto ma a me non sembrano numeri di un aeroporto che funziona...

Bravo. Ma pur essendo un dato statistico innegabile, è di per se relativo. Vediamo.
Stando a questo riepilogo del mese di dicembre 2013:
http://www.assaeroporti.com/2013/12/12-2013/
andiamo a vedere pure la voce "passeggeri": nazionale -13,9% (unica riduzione significativa è Alitalia su Roma che ha tolto un volo giornaliero e ha ridotto di capacità un altro). Internazionale -7,8% (Ryanair ha tolto la rotazione su Bruxelles e Tirana di Belle Air è scomparso per chiusura della compagnia).
Ora. In un aeroporto che movimenta non molto traffico, togliere un volo giornaliero fatto con A319 o A320 e ridurre qualcosina qua e la significa incidere molto sul totale finale ... che ovviamente ne risente in termini più evidenti.
La stessa cosa, rapportata in un aeroporto più grosso, significherebbe tagliare molti voli quotidiani.
Comunque mi sembra che, salvo casi sporadici, larga parte degli aeroporti italiani abbia presentato dati da crisi più o meno profonda (anche qualche vicino). Per cui non stiamo a guardare troppo il capello. Indubbiamente c'è sofferenza e questo non va bene. Ma non va bene in generale.
 
rettifico il tuo dato: il segno -20,5 % si riferisce ai movimenti aerei. Il dato complessivo passeggeri del mese di dicembre è la media dei dati da me inseriti, ovvero -11,9%. treviso ha fatto il -7,3%, Venezia il -5%
 
rettifico il tuo dato: il segno -20,5 % si riferisce ai movimenti aerei. Il dato complessivo passeggeri del mese di dicembre è la media dei dati da me inseriti, ovvero -11,9%. treviso ha fatto il -7,3%, Venezia il -5%

si chiedo scusa, ho riportato i dati sbagliati;
 
bravo
da TO prendo un treno ed arrivo a MI
poi un altro treno fino a Malpensa
TO-MI è servita con AV
MI-Malpensa no
La mia domanda era come Torino è collegata con l' alta velocità a Malpensa
La mia domanda NON era come Torino è collegata con Malpensa.
Quindi Torino NON è collegata a Milano con l' alta velocità.
Se sei di Pescara ti consiglio sempre di volare da Malpensa: sei sicuramente collegato con dei treni, un altro aeroporto non ti serve

Se diamo queste risposte infantili allora siamo apposto.

Da Torino hai tutte le comodità di questo mondo per arrivare a MXP, con tempi non colossali.Da Pescara ci metti lo stesso tempo ad arrivare a Roma, di quello che ci metti per Malpensa, con treni che hanno visto nascere e morire Matusalemme, orari collegamenti degni delle coincidenza del Bangladesh, per non parlare della comodità dei treni.

Ora te capì la differenza tra Collegamento e collegamento?
 
quanto scritto, che si commenta da se, palesa una profonda ignoranza sia del territorio, sia di quanto - con aria di sufficienza, di arroganza e pomposità, ci si sta arrogando il diritto di scrivere, nascondendosi dietro una certa "ironia" (il cui significato è un'altra cosa). Non aggiungo altro perchè questo forum è fatto così, ho argomentato tante volte e ho ricevuto solo risposte inconsistenti come questa.

sono più di sei anni che sono iscritto a questo forum e, mentre messaggi come questo venivano scritti, gente ha dimostrato con i fatti la buffonaggine di quanto scritto.

...difatti gente è andata anche in tribunale per diffamazione...

per la cronaca, l'aeroporto di Foggia è già di fatto gestito da un'ente locale e non dallo stato.

non proseguirò oltre con i miei messaggi, perchè ormai lo reputo inutile, ma esigo rispetto, così come rispetto viene dato alle vostre realtà.

si può scrivere il proprio parere, pro o contro, ma senza per questo offendere il diritto di un territorio di voler crescere (proprio perchè sicuramente non sai che cosa c'è davvero dietro questa storia dell'aeroporto di Foggia, che tu descrivi come un semplice "capriccio")

...e con questo chiudo l'OT e non intendo riaprirlo...

Il tuo messaggio non aggiunge assolutamente niente al topic, a parte un po' di lamentele generiche ed il piagnisteo per chiedere che anche le tue idee siano rispettate. Il nulla.

Ripeto anzi la bonta' del mio contributo, che confermo in tutto e del quale sono ancora piu' convinto. L'apt di Foggia non serve a niente. E la mia non e' arroganza, ed anzi ti prego di andare calmino con le offese sulla mia presunta "ignoranza assoluta" del territorio.

Ti spiego una cosa, caro endriuu, il territorio che mi accusi di non conoscere, in realta' lo conosco molto bene: sono nato e cresciuto in Puglia, mio padre e' nato a pochi chilometri da Foggia, ci viaggio spesso ogni anno, ho famiglia, amici e colleghi pugliesi, conosco tantissime persone che vivono e lavorano in tutte e 5 (o 6 con quella porcheria della BAT) le province pugliesi, incluso personale che lavora in Reg Puglia e Prov di Foggia, ho familiari nel tavoliere, la daunia ed il gargano oltre al barese, leccese ed altrove. Se vuoi in un messaggio pvt, ti faccio la lista degli incarichi svolti in puglia, di alcune proprieta' e interessi familiari nella provincia di Foggia. Questo semplicemente per dire che il territorio lo conosco molto bene, sia dal punto di vista affettivo, che lavorativo/professionale, che dal punto di vista di amici e parenti imprenditori/produttori nell'agroalimentare. Avessimo parlato di un'altra regione, passi, ma la Puglia la conosco molto bene. Non c'e' arroganza, ne' spocchia ne' disprezzo nelle mie parole, per una terra anzi che amo. Vuoi sapere di piu'? Amo fare le vacanze in Puglia e ci torno sempre e ne parlo benissimo con tutti e la raccomando a tutti.

Detto questo, l'aeroporto di Foggia non serve a niente. O meglio, potrebbe forse portare alcuni limitati benefici, ma ad un costo per la comunita' altissimo. Una mostruosita'. Devi smetterla, tu come tanti in Italia, di pensare che si puo' sempre "scialare" come si dice a Bari con i soldi degli altri (cioe' soldi pubblici, cioe' soldi nostri). Se sei convinto dei benefici dell'apt di Foggia, allora convinci altri imprenditori, mettete su dei capitali e finanziate voi la gestione dell'aeroporto. Ma non mi/ci prendere per fesso/i, per favore, perche' e' chiaro che senza soldi pubblici non andreste lontano.

E per favore, smettiamola anche nel raccontare le favole della disoccupazione da combattere, perche' non e' buttando via milioni e milioni di euro per far operare aeroporti inutili che si risolve il problema occupazionale nel meridione.

La Puglia ha due gioiellini che funzionano, BRI e BDS, soprattutto il primo, con il nuovo terminal, le strutture moderne ed adesso anche il collegamento ferroviario che serve con treni diretti i comuni del Nord Barese fino a Barletta, un aeroporto di tutto rispetto, ben servito e collegato con l'Italia e con l'Europa. A Foggia, se avete voglia di chiedere infrastrutture buone, agitatevi per chiedere una linea di treno decente per Napoli (che sostituisca l'attuale linea ottocentesca), collegamenti seri per il Gargano e miglioramenti dell'accesso all'aeroporto e porto di Bari e (permettimi la battuta) lasciate crescere i pomodori dove sta l'aeroporto... Almeno sono piu' sani, il cemento una volta gettato li non si mangia! ;)
 
Se diamo queste risposte infantili allora siamo apposto.

Da Torino hai tutte le comodità di questo mondo per arrivare a MXP, con tempi non colossali.Da Pescara ci metti lo stesso tempo ad arrivare a Roma, di quello che ci metti per Malpensa, con treni che hanno visto nascere e morire Matusalemme, orari collegamenti degni delle coincidenza del Bangladesh, per non parlare della comodità dei treni.

Ora te capì la differenza tra Collegamento e collegamento?
ho fatto una semplice domanda: come da torino raggiungo con alta velocita´ mxp
la risposta che hai dato a me risulta sbagliata: non esiste collegamento to mxp in alta velocita´.
Punto
per me non e´ infantilita´ ma italiano.

To e´ collegato con mxp se non sbaglio con un autobus non so quante corse giornaliere.
oppure to - mxp in treno stimo circa 2 ore e mezza : 1 ora to - mi cambio per mxp attesa ed altri 45 min credo
accetto correzioni sui treni orari alla mano

sui collegamenti pescara fiumicino non so niente, quanto tempo impieghi?
 
Riggio, presidente Enac:
“Sviluppo dell'aeroporto,
troviamo altre strade”


“L'aeroporto di Orio al Serio con gli interventi in programma raggiunge il massimo dello sviluppo. Ora è fondamentale trovare un nuovo partner. Brescia è l'ideale”. Parola di Vito Riggio, presidente di Enac, in visita all'aeroporto “Il Caravaggio”. Tra una stretta di mano con il presidente Sacbo Miro Radici e una camminata all'interno dell'aerostazione, il numero uno dell'aviazione civile trova il tempo per rispondere a qualche domanda.

Secondo Riggio deve essere trovata al più presto una soluzione per dare un futuro allo scalo di Montichiari: “Se continuiamo con le carte bollate, Brescia deperisce. Gli aeroporti o si chiudono oppure si sviluppano. Vediamo come si può fare: ci sono tanti modi. Io indico la strda della collaborazione tra Brescia e Bergamo. Anche perché con il prossimo programma di investimento, l'aeroporto di Bergamo raggiunge standard di sicurezza e livello qualitativo dopo la crescita tumultuosa degli ultimi anni. Adesso dobbiamo regolare lo sviluppo riducendo l'impatto acustico e ambientale: in origine avrei preferito che Orio si espandesse meno, ma il mercato ha sue regole e garantendo la sicurezza e l'abbassamento delle soglie di inquinamento credo che si debbano trovare altre strade, come allargarsi a Brescia. Il +7% di passeggeri di febbraio e il +27% nel cargo possono essere segnali di ripresa per l'economia”.

Riggio valuta positivamente il piano aeroportuale presentato dal ministero dei Trasporti: “Quello che sta avvenendo è molto importante. Per la prima volta si individuano scali strategici per costituire sistemi aeroportuali. Il piano mette in modo investimenti per svolgere un ruolo importante. Il sistema italiano deve crescere, ci vuole una forte specializzazione. Per farlo potrebbero essere utili processi di privatizzazione come quelli in atto a Palermo, Genova, Cagliari”.

 
Piano aeroporti, Lupi:
“Non è possibile averne
5 nella stessa regione”


“E’ mai possibile che in Italia ci si siano piu’ di 80 aeroporti e che in una regione ce ne siano addirittura 4 o 5 che si fanno concorrenza l’uno con l’altro?“. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi si prepara a presentare il Piano nazionale del trasporto aereo che definirà anche il futuro di Orio al Serio.

Gli scali strategici saranno undici, ognuno on una precisa vocazione all'interno del ricco panorama italiano: Milano Malpensa (Nord-Ovest), Venezia (Nord-Est), Bologna e Pisa/Firenze (Centro-Nord), Roma Fiumicino (Centro), Napoli (Campania), Bari (Mediterraneo/Adriatico), Lamezia (Calabria), Catania (SiciliaOrientale), Palermo (Sicilia Occidentale), Cagliari (Sardegna). Gli aeroporti di interesse nazionale con i rispettivi bacini d’utenza sono Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo (Nor-Ovest); Verona, Treviso, Trieste (Nord-Est); Rimini, Parma, Ancona (Centro-Nord); Roma Ciampino, Perugia, Pescara (Centro); Salerno (Campania); Brindisi, Taranto (Mediterraneo/Adriatico), Reggio Calabria, Crotone (Calabria); Comiso (Sicilia orientale); Trapani, Pantelleria, Lampedusa (Sicilia Occidentale); Olbia, Alghero (Sardegna). Il piano dovrebbe regolare il mercato che negli ultimi anni ha avuto una forte espansione, soprattutto in scali come Orio al Serio: «Non chiuderemo degli aeroporti ma sul Piano nazionale del trasporto aereo diremo che in Italia ci sono 11 scali strategici. Nel Nord Ovest, ad esempio, abbiamo un sistema di aeroporti - Torino, Linate, Bergamo, Brescia Genova ecc. - questo sistema deve fare delle sinergie e deve sottostare a una regola fondamentale: gli aeroporti presentino un piano industriale ci facciano sapere quale è la loro vocazione, ci dicano in quanti anni verrà realizzato e poi tireremo le somme. Se gli aeroporti perdono dei soldi non si più va da nessuna parte. Gli aeroporti che non sono più di interesse nazionale - ha concluso - possono andare avanti solo se i privati ci mettono dei soldi».

http://www.bergamonews.it/economia/piano-aeroporti-lupi-%E2%80%9Cnon-%C3%A8-possibile-averne-5-nella-stessa-regione%E2%80%9D-189449
 
Sud, aeroporti a rischio: in bilico undici scali da Salerno ad Alghero

Se Cristo si è fermato a Eboli e l’Alta velocità ferroviaria a Napoli e Salerno, i nuovi collegamenti aerei potrebbero fare di peggio. Tagliando fuori dalle rotte che contano l’intero Mezzogiorno. Il rischio c’è, anche se è ancora presto per dirlo. Per il momento, infatti, quella dell’ormai certo matrimonio tra Alitalia e Etihad è sicuramente una buona notizia. Gli esperti, però, invitano a tenere gli occhi aperti: «Non vorremmo - avvertono - che fosse il Sud a pagare il conto della riorganizzazione degli aeroporti italiani». Vediamo perché.

Gli scali di serie A e di serie B. Il destino degli aeroporti del Paese è tutto in una bozza che qualche mese fa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha presentato in Consiglio dei ministri e che prevede una suddivisione in scali strategici e di interesse nazionale: i primi sono quelli blindati, intoccabili, su cui il governo punta e investe; i secondi sono quelli sotto osservazione, che dunque dovranno dimostrare di essere utili e produttivi, altrimenti potrebbero addirittura chiudere i battenti. Non corrono rischi Napoli, Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo e Cagliari. In bilico ci sono, invece, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia e Alghero. Per sopravvivere questi ultimi dovranno da un lato presentare, nell’arco di tre anni, un piano industriale che dimostri la qualità dello scalo in termini di efficienza ed efficacia e dall’altro mettere in campo sinergie e collaborazioni con gli altri aeroporti presenti sul territorio. La bozza di Lupi è comunque solo un punto di partenza su cui sta lavorando in queste settimane una cabina di regia composta da governo, Regioni ed Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile. L’obiettivo è arrivare, di comune accordo e in tempi rapidi, alla stesura del piano nazionale degli aeroporti che stavolta, ecco la novità, non sarà solo un atto di indirizzo ma una legge. La strada, però, appare in salita perché i soggetti competenti hanno visioni, fini e interessi diversi. E allora non sarà facile trovare una sintesi. Anche perché in gioco c’è la sopravvivenza di infrastrutture costate milioni di euro e che danno lavoro a centinaia, in certi casi migliaia di persone.

L’Alitalia e il Mezzogiorno. In questo quadro già complesso si inserisce a pieno titolo l’incognita rappresentata dal patto Alitalia-Etihad. L’ingresso degli investitori arabi garantirà alla compagnia di bandiera una boccata d’ossigeno e nuove prospettive per il futuro ma determinerà inevitabilmente anche la riorganizzazione del sistema aeroportuale italiano. Che oggi ha fatto della concorrenza il suo punto di forza. «Mentre al Centro-Nord si sviluppava l’Alta velocità ferroviaria, al Sud si è rafforzato il traffico aereo grazie agli sforzi di tante compagnie, talvolta low cost, che offrono voli da e per le capitali europee a prezzi contenuti - spiega Ennio Cascetta, ex assessore della Regione Campania e ordinario di Pianificazione dei sistemi di trasporto alla Federico II - Non vorrei quindi che ora, per favorire il rilancio di Alitalia, si penalizzassero quelle compagnie che hanno permesso alle città meridionali di restare agganciate alle aree più ricche e sviluppate d’Europa». Ma sarebbe davvero possibile aiutare la compagnia di bandiera danneggiando le altre? «Molto dipende dagli slot, che sta per bande orarie, ovvero le autorizzazioni al decollo e all’atterraggio concesse in un aeroporto - chiarisce a tal proposito il docente - Da questo e da altri criteri tecnici può dipendere il potenziamento o meno di una società a favore di un’altra». Il compito che spetta al governo e agli enti locali, è il ragionamento di Cascetta, è dunque quello di trovare il giusto equilibrio tra le varie esigenze.

http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/...li-da-salerno-ad-alghero/notizie/722550.shtml
 
Basta tagliare i finanziamenti per le rotte inutili o comunque incapaci di sostentarsi da sole e il gioco è fatto, si riporta un po' di equilibrio nel settore.

Per quanto riguarda il Meridione, non vedo rischi di isolamento.

Tapatalk
 
«Mentre al Centro-Nord si sviluppava l’Alta velocità ferroviaria, al Sud si è rafforzato il traffico aereo grazie agli sforzi di tante compagnie, talvolta low cost, che offrono voli da e per le capitali europee a prezzi contenuti - spiega Ennio Cascetta, ex assessore della Regione Campania e ordinario di Pianificazione dei sistemi di trasporto alla Federico II - Non vorrei quindi che ora, per favorire il rilancio di Alitalia, si penalizzassero quelle compagnie che hanno permesso alle città meridionali di restare agganciate alle aree più ricche e sviluppate d’Europa». Ma sarebbe davvero possibile aiutare la compagnia di bandiera danneggiando le altre? «Molto dipende dagli slot, che sta per bande orarie, ovvero le autorizzazioni al decollo e all’atterraggio concesse in un aeroporto - chiarisce a tal proposito il docente - Da questo e da altri criteri tecnici può dipendere il potenziamento o meno di una società a favore di un’altra». Il compito che spetta al governo e agli enti locali, è il ragionamento di Cascetta, è dunque quello di trovare il giusto equilibrio tra le varie esigenze.
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http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/...li-da-salerno-ad-alghero/notizie/722550.shtml


Per una volta non sono d'accordo con Cascetta: infatti la differenza nel collegare il sud non l'hanno fatta le compagnie low-cost, ma gli enti che hanno finanziato un sacco delle loro rotte. Quindi, adesso non e' una questione di slot, ma una questione di tagliare i finanziamenti visto che soldi non ce ne sono piu'. Una volta fatto questo, le rotte di FR e le altre che si mantengono da sole resteranno, le altre rotte "voleranno" via.