Allarme per il futuro di Meridiana “vola in continente”, Sardegna ridimensionata. Regione in campo
di Milena Fadda
Meridiana vola “in continente”, puntando sul potenziamento delle basi di Verona e Firenze, alla vigilia della chiusura della continuità territoriale; la Regione, salvifica, già studia le soluzioni. Ma non è finita: si apre con un taglio del 30 per cento al costo del personale il piano di risanamento industriale nelle prospettive Meridiana 2009-2012. Non licenziamenti ma, al contrario, fusione con Eurofly, contrazione del plafond stipendi, e un piano di investimenti per 210 milioni di euro in aeromobili, solo 10 in formazione del personale. E l'annata 2009 si preannuncia all'insegna della crisi. I toni sono quelli del fair-play, ma sempre di crisi si tratta.
Tutto ha inizio con la latitanza, in sede istituzionale (consiglio comunale olbiese, indetto in sessione straordinaria per due turni nel mese di giugno) e sindacale, di Roland Berger e Gianni Rossi, rispettivamente advisor e amministratore delegato di Meridiana.
La risposta dei vertici dell'azienda allo sciopero che ha coinvolto 1.500 addetti tra personale di volo e di terra, è la presentazione di un piano industriale, che, tramite la fusione con Eurofly (la controllata Meridiana dal 2006 per un 46,10%, si sposterà interamente sotto il marchio della compagnia sarda entro il 2009) assesta per il momento il bilancio del vettore sardo, contando sulla flessibilità del personale.
Con una contrazione del 30% da effettuarsi sui costi del lavoro, Meridiana punta infatti sull'“andirivieni” di equipaggi e addetti imbarchi, tra Olbia, Firenze e Verona: solo per il periodo invernale, s'intende.
La via di scampo dell'aeroporto di Firenze è meta obbligata, dato che dal 2006 Meridiana è parte in causa nel pacchetto azionario, mentre la permuta di personale andrà ad arginare uno stato di allerta da sei mesi proclamato da sindacati e municipalità gallurese.
Capro espiatorio dello stato delle cose, è come sempre il caro-carburante, oltre alla “spada di Damocle” rappresentata dal tramonto della continuità territoriale.
All'implicita richiesta d'aiuto, ha già risposto la Regione Sardegna. Scivolo di salvataggio, l'incontro preliminare all'evento, tra Rossi e l'assessore ai trasporti Sandro Broccia, ha sfatato il pericolo di linea dura, almeno per quanto riguarda l'aeroporto di Olbia. E per la data che segnerà la fine del regime di continuità territoriale, fissata per il 30 Ottobre.
Come già ribadito da Broccia, rientra nelle intenzioni dell'esecutivo regionale l'attuazione di una normativa speciale in sostituzione di quella attuale: tutto per non compromettere il traffico da e per la Sardegna.
Alla Meridiana rimane quindi il blocco di stipendi e incentivi: come nel testo del piano di risanamento, il personale di volo dovrà rinunciare a incentivi e avanzamenti di carriera per un 20 per cento; il 10 per cento riguarderà invece gli stipendi degli addetti aeroportuali. E un doveroso ammortamento si preannuncia anche all'interno degli hangar.
La compagnia intende optare per una sostituzione di 14 Md80 con altrettanti Airbus - parte da acquistare e parte in affitto (leasing) - e per la messa a norma secondo i dettami della Unione Europea, dei restanti 4 componenti della flotta.
Rimane il quesito riguardante il personale stagionale, da sempre appeso alle "conferme" annuali della compagnia. Ma Meridiana troverà delle soluzioni in corso d'opera: i lavoratori, si sa, sono abituati alla “flessibilità” dell'azienda.
Altravoce.net
di Milena Fadda
Meridiana vola “in continente”, puntando sul potenziamento delle basi di Verona e Firenze, alla vigilia della chiusura della continuità territoriale; la Regione, salvifica, già studia le soluzioni. Ma non è finita: si apre con un taglio del 30 per cento al costo del personale il piano di risanamento industriale nelle prospettive Meridiana 2009-2012. Non licenziamenti ma, al contrario, fusione con Eurofly, contrazione del plafond stipendi, e un piano di investimenti per 210 milioni di euro in aeromobili, solo 10 in formazione del personale. E l'annata 2009 si preannuncia all'insegna della crisi. I toni sono quelli del fair-play, ma sempre di crisi si tratta.
Tutto ha inizio con la latitanza, in sede istituzionale (consiglio comunale olbiese, indetto in sessione straordinaria per due turni nel mese di giugno) e sindacale, di Roland Berger e Gianni Rossi, rispettivamente advisor e amministratore delegato di Meridiana.
La risposta dei vertici dell'azienda allo sciopero che ha coinvolto 1.500 addetti tra personale di volo e di terra, è la presentazione di un piano industriale, che, tramite la fusione con Eurofly (la controllata Meridiana dal 2006 per un 46,10%, si sposterà interamente sotto il marchio della compagnia sarda entro il 2009) assesta per il momento il bilancio del vettore sardo, contando sulla flessibilità del personale.
Con una contrazione del 30% da effettuarsi sui costi del lavoro, Meridiana punta infatti sull'“andirivieni” di equipaggi e addetti imbarchi, tra Olbia, Firenze e Verona: solo per il periodo invernale, s'intende.
La via di scampo dell'aeroporto di Firenze è meta obbligata, dato che dal 2006 Meridiana è parte in causa nel pacchetto azionario, mentre la permuta di personale andrà ad arginare uno stato di allerta da sei mesi proclamato da sindacati e municipalità gallurese.
Capro espiatorio dello stato delle cose, è come sempre il caro-carburante, oltre alla “spada di Damocle” rappresentata dal tramonto della continuità territoriale.
All'implicita richiesta d'aiuto, ha già risposto la Regione Sardegna. Scivolo di salvataggio, l'incontro preliminare all'evento, tra Rossi e l'assessore ai trasporti Sandro Broccia, ha sfatato il pericolo di linea dura, almeno per quanto riguarda l'aeroporto di Olbia. E per la data che segnerà la fine del regime di continuità territoriale, fissata per il 30 Ottobre.
Come già ribadito da Broccia, rientra nelle intenzioni dell'esecutivo regionale l'attuazione di una normativa speciale in sostituzione di quella attuale: tutto per non compromettere il traffico da e per la Sardegna.
Alla Meridiana rimane quindi il blocco di stipendi e incentivi: come nel testo del piano di risanamento, il personale di volo dovrà rinunciare a incentivi e avanzamenti di carriera per un 20 per cento; il 10 per cento riguarderà invece gli stipendi degli addetti aeroportuali. E un doveroso ammortamento si preannuncia anche all'interno degli hangar.
La compagnia intende optare per una sostituzione di 14 Md80 con altrettanti Airbus - parte da acquistare e parte in affitto (leasing) - e per la messa a norma secondo i dettami della Unione Europea, dei restanti 4 componenti della flotta.
Rimane il quesito riguardante il personale stagionale, da sempre appeso alle "conferme" annuali della compagnia. Ma Meridiana troverà delle soluzioni in corso d'opera: i lavoratori, si sa, sono abituati alla “flessibilità” dell'azienda.
Altravoce.net