Perugia. A settembre il nuovo terminal di Gae Aulenti


Conosco la parola apolide, ma dire stonato ad una persona che non si conosce.

non è successo niente, ma delle volte parole che non significano niente per la persona , ma altri possono interpretare in altro modo e come si io ti dico che sei un bischero che non mi dice niente, a te può offendere.

No, scusa, evidentemente non mi sono espresso bene: con "stonato" intendevo non in tono con il tema; non mi sarei mai permesso di alludere ad altre accezioni.
Spero di aver chiarito.
Saluti.
 
UMBRIA: INAUGURATO AEROPORTO DI PERUGIA FIRMATO DA GAE AULENTI

Roma - Da un progetto dell’architetto Gae Aulenti, recentemente scomparsa, nasce il nuovo aeroporto dell’Umbria – Perugia, intitolato a San Francesco d’Assisi, inaugurato con una cerimonia ufficiale oggi, sabato 10 novembre, organizzata dall’Enac, dall’Unità Tecnica di Missione per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dalla Regione Umbria e dalla Sase, società di gestione dell’aeroporto. Presenti alla cerimonia, il Presidente dell’Enac Vito Riggio, il Direttore Generale Alessio Quaranta, il Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Coordinatore dell’Unità Tecnica di Missione Nicola Alberto Barone, il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il Sindaco di Assisi Claudio Ricci, il Presidente della società di gestione Sase Mario Fagotti, il Custode del Santo Convento di Assisi Padre Piemontese e numerose altre istituzioni centrali e territoriali. Con l’inaugurazione ufficiale del nuovo aeroporto, già operativo da alcuni mesi, si dà concretezza allo sviluppo dello scalo che porterà ad ampliare l’attuale network raggiungendo, point to point, città come Londra, Bruxelles, Milano, Bergamo, Barcellona, Palma, Ibiza, Olbia, Cagliari, Trapani, Tirana, Rodi, Creta, Sharm El Sheikh. Il progetto, realizzato con un importo di 42.500.000 euro e inserito nel programma di lavori correlati al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha avuto i seguenti finanziamenti: Presidenza del Consiglio dei Ministri Euro 27.000.000,00; Regione dell’Umbria Euro 12.000.000,00; Enac Euro 3.000.000,00; Sase Euro 500.000,00.

L’iter amministrativo e operativo è stato definito con la sottoscrizione di un Accordo di Programma tra l’Unità Tecnica di Missione, la Regione Umbria, l’Enac e la Sase nel luglio del 2009, con il quale sono stati formalizzati i termini e le modalità dell’intervento finanziario dei soggetti firmatari ed è stato recepito il quadro economico del progetto esecutivo poi approvato, in via definitiva, dall’Enac. Tra gli interventi realizzati, vi è la nuova aerostazione che risulta composta da otto semplici volumi a pianta quadrata che si sviluppano su un unico livello, inserito in un contesto urbanistico architettonico tipico di una zona ad alto valore storico-artistico quale quella situata tra il Comune di Assisi e il Comune di Perugia. Il progetto ha incluso la sistemazione delle zone verdi esterne, il raddoppio del parcheggio, l’ampliamento del piazzale di sosta per gli aeromobili, i collegamenti necessari alle piste con la realizzazione di una nuova taxi way e l’adeguamento dei raccordi dell’attuale pista di volo. Inoltre, sono stati realizzati un edificio per i mezzi di soccorso e di servizio dei Vigili del fuoco, un nuovo edificio Sase e un varco doganale per l’accesso air side. Più nel dettaglio, la nuova aerostazione di 4.700 metri quadri è composta da 8 padiglioni a pianta quadrata in cemento armato dipinto di rosso con coperture a falda in rame di colore verde ed ampie vetrate aperte sulla vista di Assisi. I padiglioni contengono, verso il land side, le sale di attesa, una caffetteria, una sala conferenze ed una espositiva. Verso l’air side si trovano invece le sale arrivi e partenze. Dell’edificio che ospitava il vecchio terminal viene mantenuta solo la struttura. Gli spazi interni vengono completamente ridisegnati: al centro una galleria commerciale con ai lati due file di negozi e alle loro spalle, distribuiti in maniera autonoma e controllata, due zone uffici. Il ristorante è costituito da due padiglioni affiancati, analoghi per forma e dimensioni a quelli della zona passeggeri. All’esterno i parcheggi piantumati con alberi di ulivo che fanno ombra alle auto in sosta e ci ricordano che siamo in Umbria. (ilVelino/AGV)

http://www.ilvelino.it/AGV/News/art...o_aeroporto_di_Perugia_firmato_da_Gae_Aulenti



Aeroporti: Riggio, riduzione a non piu' di 30 ineludibile
sabato 10 novembre 2012 11.59

(AGI) - Perugia, 10 nov. - "L'aeroporto di Perugia, insieme a quello di Comiso, e' l'unico aperto negli ultimi 10 anni, pero' nonostante questo la riduzione degli aeroporti a non piu' di 30 credo che sia ormai ineludibile e quindi saranno affidati alcuni aeroporti gioiello come questo alle Regioni sperando quindi che le Regioni abbiano capacita' manageriali e anche qualche risorsa finanziaria per sostenerli". Lo ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio partecipando alla cerimonia di inaugurazione dell'aeroporto dell'Umbria - Perugia 'San Francesco d'Assisi' .

http://www.agienergia.it/NewsML.aspx?idd=125180&id=67&ante=0

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amo l'umbria e la visito spesso, in auto in moto e in treno. Credo che perugia sia uno degli scali minori che abbiano piu senso in tutta la penisola :)
 
L'AEROPORTO DI PERUGIA FA DI TUTTO PER VOLARE ALTO: PERDITE IN CALO E PASSEGGERI IN AUMENTO
Approvato il bilancio 2012 dello scalo umbro: disavanzo di 748.131 euro e incremento del 15% degli utenti. Al lavoro per nuove rotte: Parigi, Amsterdam, Colonia, Brindisi e Lamezia Terme

30/05/2013 16:40:40

Calano le perdite e aumentano i passeggeri. In soldoni è questo quanto emerge dal bilancio 2012 dell'aeroporto dell'Umbria "San Francesco d'Assisi" approvato oggi all'unanimità dall'assemblea degli azionisti della Sase, la società che ce l'ha in gestione. Il risultato di bilancio vede per il 2012 un disavanzo di 748.131 euro, disavanzo che comunque segnala una riduzione della perdita di circa il 16% rispetto all'esercizio precedente. In netto aumento il traffico passeggeri - 201.926 nel 2012, con un incremento del 15% - che ha registrato un +8,7% sulle rotte nazionali, +16,9% su quelle internazionali e +19,7% di passeggeri executive ed aviazione generale.

In attesa dei 230mila passeggeri La crescita prosegue anche nel 2013 ed è prevedibile per la fine dell'anno il raggiungimento dei 230.000 passeggeri. Il presidente Fagotti, soddisfatto per i risultati raggiunti e per la realizzazione dell'opera (inaugurata formalmente il 10 novembre 2012), esprime il proprio rammarico per il perdurare del ritardo nel rilascio della concessione ventennale e per il mancato inserimento dell'unica infrastruttura umbra nel piano nazionale degli aeroporti, fattori che impediscono la piena implementazione delle attività private e commerciali (ricavi non aeronautici) previste dal piano degli investimenti approvato dalle parti e non consentono la piena valorizzazione degli ingenti investimenti pubblici concessi negli ultimi 5 anni (pari ad un totale di oltre 60 milioni di euro).

Verso nuove rotte Oltre ai voli già esistenti (Londra, Bruxelles-Charleroi, Barcellona-Girona, Trapani, Tirana, Cagliari e Bucarest, Palma de Maiorca, Ibiza, Creta, Rodi e Sharm El Sheikh, Santiago de Compostela, Mostar-Medjugorie, Lourdes, Terra Santa) sono in corso trattative per attivare collegamenti con Parigi, Amsterdam, Colonia, Brindisi e Lamezia Terme, sempre che si riapra la procedura di assegnazione della concessione ventennale per salvaguardare gli investimenti fatti e le risorse locali impegnate negli anni e che il nostro scalo venga inserito tra quelli di interesse nazionale, considerando anche il potenziale ruolo di supporto al sistema aeroportuale romano.

Cda rinnovato L'assemblea ha inoltre deliberato il rinnovo della cariche sociali per il prossimo triennio nominando per il consiglio di amministrazione: Mario Fagotti, Giorgio Mencaroni e Mario Agostini. Per il collegio sindacale Paola Severini nominata dal ministero dell'Economia e delle finanze, Fabio Marchiandi su nomina del ministero delle Infrastrutture e trasporti e Sandro Paiano per il territorio.

http://www.corrieredellumbria.it/notizie/laeroporto-di-perugia-fa-di-tutto-per-volare-alto/0011890
 
Aeroporto salvo, lo Stato garantirà i soldi per la gestione

È ufficiale, il ministro Lupi ha dato l’ok: il “S.Francesco di Assisi” scalo nazionale. Al lavoro per sciogliere il nodo classificazione. Concessione "ferma" al ministero dell'Economia

ARTICOLO | GIO, 05/09/2013 - 16:40 | DI ANDREA LUCCIOLI

Lo Stato garantirà le risorse finanziarie per la gestione dell’aeroporto “San Francesco di Assisi”. Questa è la novità dopo le anticipazioni di questi giorni de Il Giornale dell’Umbria sul futuro dello scalo umbro che, da ieri, è tornato a far parte degli aeroporti di interesse nazionale. «Lo scalo vede finalmente riconosciuto il suo ruolo strategico: nel Piano che riordinerà il settore aeroportuale sarà tra quelli di interesse nazionale», ha detto l’assessore regionale ai Trasporti, Silvano Rometti, al termine dell’incontro che si è svolto a Roma al Ministero delle Infrastrutture, convocato dal ministro Maurizio Lupi per completare la fase istruttoria di preparazione del nuovo Piano nazionale degli aeroporti. Riunione preceduta da una serie di incontri della “cabina di regia” composta da Ministero, Enac, e le Regioni Umbria, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Calabria e Campania.

«Scongiurato il rischio di declassamento dello scalo umbro, ingiustamente penalizzato dal precedente Governo che non teneva conto delle sue funzioni e delle sue potenzialità - ha detto Rometti - Ora, nella bozza di Piano per il riordino organico delle infrastrutture aeroportuali italiane, della loro ‘governance’ e dei loro servizi, che il ministro Lupi si è impegnato a presentare entro il 30 settembre, il “S. Francesco d’Assisi” è ricompreso tra i quaranta aeroporti di interesse nazionale, suddivisi tra ‘principali’ e di ‘servizio’. Sarà pertanto lo Stato a continuare a farsi carico dei costi per la sua gestione». Quello colto dall’Umbria, spiega Rometti, è un «un importante risultato con cui viene riconosciuto l’impegno della Regione e delle istituzioni regionali e nazionali che in questi anni hanno investito per il potenziamento dell’aeroporto, per dotarlo delle strutture e dei collegamenti funzionali al suo sviluppo».

Ora l’attenzione si sposta sul futuro. In attesa di capire se e quando arriverà la concessione ventennale (ferma al ministero dell’Economia), la nuova “battaglia” è quella per far inserire lo scalo umbro tra quelli “principali” e non solo di “servizio”. Un percorso complesso, ma lo scalo umbro potrebbe avere i numeri giusti.

Le reazioni. Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario ai Trasporti, Rocco Girlanda: «La salvezza dell’aeroporto non è mai stata in discussione, tanto più da parte di questo ministero che ha dovuto mettere mano agli errori del passato operati dal governo dei tecnici. Resta da definirne la qualifica all’interno del piano nazionale che sarà varato entro la prima settimana di ottobre».
Soddisfatto il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali: «Una notizia che restituisce serenità e ottimismo dopo le preoccupazioni che aveva generato il piano dell’ex ministro Passera. L’aeroporto è indispensabile ad una regione con una intensa attività turistica, non solo a Perugia e Assisi, ed una economia proiettata verso l’esterno». Sulla stessa linea il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che ha voluto ricordare tutto l’impegno della sua Amministrazione per la promozione dello scalo. Parole di apprezzamento anche dal presidente del consiglio provinciale, Giacomo Leonelli.
http://www.giornaledellumbria.it/article/article124561.html

Che culo che abbiamo!
 
9 gennaio 2014 Ultimo aggiornamento alle 13:02

Aeroporto, nel bilancio 2013 buco da un milione. Lunedì il cda, Ryanair vuole garanzie per le rotte


Sul tavolo oltre ai conti lo sviluppo dei voli e la questione della concessione. Obiettivo pareggio nel 2015, Mencaroni: «Servono più aerei e più rotte». A breve incontro tra i soci

di Daniele Bovi

Centesimo più, centesimo meno, un buco intorno al milione di euro. Il ‘rosso’ è quello della Sase, la società che gestisce l’aeroporto di Perugia e che lunedì riunirà il proprio consiglio di amministrazione: sul tavolo, oltre ai conti che fanno segnare un passivo un po’ più pesante di quello dell’anno scorso, lo sviluppo dei voli e la questione della concessione ventennale. Capitolo decisivo e sul quale recentemente si è espresso il Tar dell’Umbria che ha bacchettato il ministero dei Trasporti e quello dell’Economia, imponendo ai due dicasteri di decidere a breve sulla conclusione del procedimento incagliatosi nel 2008. Della concessione, e più in generale della situazione delicata che sta vivendo lo scalo umbro, ha parlato mercoledì nel corso di una conferenza stampa Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia, socio di Sase: «Nonostante l’incremento dei passeggeri – ha detto – non si chiuderà in pareggio, obiettivo che vogliamo centrare entro il 2015. Ma per riuscirsi servono più aerei e più passeggeri».

Ryanair vuole garanzie Segnali positivi ci sono, come i primi incassi che arrivano dai parcheggi, l’incremento del numero dei passeggeri e l’inserimento dello scalo tra quelli di interesse nazionale, ma non bastano: «Se non c’è la concessione ventennale – spiega Mencaroni – siamo costretti a rinnovare i contratti tutti gli anni e anche i privati quindi non possono fare investimenti di lungo periodo». Ryanair ha proposto nel pacchetto Londra, Trapani, Cagliari, la riattivazione di Bruxelles-Charleroi da marzo, una tra Lamezia Terme e Brindisi e una destinazione in Nord Europa, probabilmente tra Olanda e Germania. La compagnia low cost però, che recentemente ha anche rivisto la sua policy nei confronti della clientela, vuole risposte. Tradotto, si aspetta impegni economici. Per l’attivazione di nuove tratte infatti alle compagnie aeree va garantita una sovvenzione che scende mano a mano che crescono i passeggeri. L’impegno economico sarà uno dei temi caldi non solo del cda di lunedì ma anche della riunione tra tutti i soci che si terrà qualche giorno dopo.

Stallo «Quello che dobbiamo decidere – osserva Mencaroni – è se l’aeroporto dell’Umbria è o no strategico. Io credo che lo sia e che vadano portati a regime i progetti: serve una soluzione positiva». Di certo la situazione di stallo, condita dalle voci che arrivano dai palazzi della politica che parlano della voglia di sostituire il numero uno della Sase Mario Fagotti, non aiuta l’aeroporto. «Qui – continua il presidente della Camera di commercio – dobbiamo decidere le priorità. Sento parlare della stazione dell’Alta velocità e mi chiedo dove si troveranno i soldi. Di certo non possiamo buttare via tutti quelli investiti dai soci, senza dimenticare che il ‘San Francesco’ dà lavoro a quasi 50 persone più l’indotto».

http://www.umbria24.it/aeroporto-ne...anair-vuole-garanzie-per-le-rotte/251709.html
 
Cioè? Gli aiutini che vuole FR sono una norma nel mercato dell'aviazione civile? E chi dice che diminuiranno con l'aumento dei passeggeri?

FR a parte, mi dispiace che non ci sia l'intenzione da parte di compagnie italiane di puntare su Perugia, che occupa una posizione non proprio isolata. PEG sarebbe un regional airport all'americana perfetto, con rotte operate da regional jet e un network rispettabile.

Coi transiti potrebbe reggere anche un volo AZ da/per FCO...

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14 gennaio 2014 Ultimo aggiornamento alle 08:34
Aeroporto, piano con più voli: 400 mila passeggeri in 2 anni, nel 2013 +7%. Oggi il summit dei soci

Il documento è stato al centro del cda di lunedì e sarà presentato alle 17 alla compagine societaria, che se vorrà attivare nuove rotte dovrà mettere mano al portafoglio
di Daniele Bovi

Un piano di sviluppo in grado di portare al «San Francesco d’Assisi» 400 mila passeggeri all’anno nel giro di 24 mesi. È intorno a questo documento che si è discusso nel pomeriggio di lunedì nel corso del consiglio di amministrazione di Sase, la società che gestisce l’aeroporto perugino. Cda dal quale filtra assai poco: le bocche infatti all’uscita sono cucite perché il piano vuole essere presentato nella sua interezza martedì alle 17, quando al tavolo siederanno tutti i soci di Sase per quello che è un po’ un momento della verità. Lì si capirà se tutti, dalla Regione (attraverso Sviluppumbria) alla Camera di commercio (prima azionista col 34%), passando per il Comune di Perugia, Unicredit, Confindustria e tutti gli altri 18 membri della compagine, sono disposti a mettere sul piatto risorse senza le quali l’aeroporto continuerebbe a soffrire nel suo evidente stallo.

Equazione semplice

L’equazione è semplice: per portare più passeggeri, con il risultato di tappare il buco nei conti che anche nel 2013 si è attestato intorno al milione di euro, servono più voli. E per far atterrare e decollare gli aerei serve pompare liquidità perché le compagnie, come in questo caso Ryanair, vanno finanziate con una cifra che diminuisce con il crescere dei passeggeri. La richiesta che Sase fa è quella già resa nota dal presidente della società Mario Fagotti mesi fa: un milione di euro per ognuno dei prossimi tre anni. E il piano di Sase infatti ruota tutto intorno all’apertura di nuove rotte. Ryanair recentemente ha proposto nel pacchetto Londra, Trapani, Cagliari, la riattivazione di Bruxelles-Charleroi da marzo, una tra Lamezia Terme e Brindisi e una destinazione in Nord Europa, probabilmente tra Olanda e Germania. Di positivo intanto c’è che anche nel 2013 il flusso dei passeggeri è aumentato, passando dai 200 mila del 2012 ai 215 mila dell’anno che si è appena chiuso.


Servono impegni

Per attivare le nuove linee però serve che i soci si prendano impegni economici chiari senza i quali continuerebbe lo stallo. Insomma, per capire il futuro prossimo dell’aeroporto occorre aspettare martedì. Sull’argomento intanto interviene il sindaco di Assisi Claudio Ricci, anch’egli socio dello scalo. La ricetta del primo cittadino della città serafica passa attraverso «due azioni principali», ovvero collegamento con un grande aeroporto e far diventare quello di Perugia una base per alcune compagnie. «Per la prima azione – scrive – è fondamentale che l’alta velocità ferroviaria si attesti all’aeroporto collegando lo scalo di Perugia con Roma Fiumicino (via Foligno-Terni in modo da connette anche Perugia con Terni). In secondo luogo occorre, facendo un accordo con una o più compagnie aeree, “basare” uno o più aeromobili: “basare” significa che l’aereo parte, rientra o transita nell’aeroporto ove “fa base”, ampliando i collegamenti e quindi aumentando passeggeri e turisti». In più secondo Ricci servono collegamenti stagionali, commerciali e diretti su mete religiose.

http://www.umbria24.it/aeroporto-pi...el-2013-7-oggi-il-summit-dei-soci/253304.html

Almeno una cosa giusta il sindaco di Assisi l'ha detta, riguardo al collegamento Perugia-Fiumicino via rotaia.
 
Cioè? Gli aiutini che vuole FR sono una norma nel mercato dell'aviazione civile? E chi dice che diminuiranno con l'aumento dei passeggeri?

FR a parte, mi dispiace che non ci sia l'intenzione da parte di compagnie italiane di puntare su Perugia, che occupa una posizione non proprio isolata. PEG sarebbe un regional airport all'americana perfetto, con rotte operate da regional jet e un network rispettabile.

Coi transiti potrebbe reggere anche un volo AZ da/per FCO...

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Quoto al 100%
 
Posto qui perchè quanto segue è stato riportato dalla stampa locale umbra...

Aeroporti, "Piccoli non si cresce", Umbria e Marche in...rosso
E' il risultato dell'analisi effettuata dal Centro Studi ESG89 sulle società che gestiscono gli scali dell'Italia "mediana"

Perugia 20 gennaio 2014- «Piccoli non si vince». Giovanni Giorgetti, ceo della ESG89 il Centro Studi che analizza i bilanci delle società, sintetizza l’analisi effettuata su quelle che gestiscono gli aeroporti dell’Italia ‘mediana’: Ancona-Falconara, Firenze, Pisa e Perugia. «Le Marche e l’Umbria — spiega il manager umbro — evidenziano deficit di gestione. In Toscana invece i due scali passeggeri raggiungono risultati esaltanti». Fra poco meno di 500 giorni si aprirà l’Expo 2015 e si attendono milioni di turisti nel Bel Paese, come stanno le cose?

«Lo scalo di Pisa — sottolinea Giorgetti —, ha superato i 70 milioni di fatturato, nel 2004 erano 32 milioni. Un salto determinato soprattutto dalla crescita dei voli low cost. L’utile netto supera i 6 milioni di euro. Una gestione, quindi di tutto rispetto che ha consentito a Pisa di entrare nella top ten degli aeroporti italiani in termini di traffico passeggeri e di raggiungere, a partire da agosto, la nona posizione, superando così scali nazionali quali Roma Ciampino e Palermo. Firenze spa — continua — sfiora i 50 milioni di fatturato, registra un risultato netto d’esercizio di 3.296.000. Il 18 dicembre 2013 sono stati sfiorati i 2milioni di passeggeri e il presidente Marco Carrai - fra i consiglieri economici di Matteo Renzi - annuncia che nel 2014 verrà dato il via alle procedure per la costituzione della holding con Pisa».

"Vanno meno bene le cose per Ancona-Falconara - fa notare Giorgetti - con un assetto azionario misto in maggioranza pubblico e una minoranza da destinare a nuovi investitori, pare esteri. Il fatturato si aggirato sui 13 milioni, ma con un andamento altalenante nel risultato d’esercizio. Il 2012 ha registrato un perdita secca di oltre 3 milioni e un patrimonio praticamente dimezzato a 3.581.000 euro. E il 2013 sembrerebbe ancora più pesante. Passeggeri che sfiorano i 500.000. Sase Spa, la società ‘pubblica’ che gestisce l’aeroporto di Perugia-Assisi ha un fatturato che supera i 4 milioni di euro e perdite consolidate di oltre 700mila euro. Il 2013 si sarebbe chiuso con un passivo leggermente maggiore a fronte di un fatturato pressoché stabile. Passeggeri sopra quota 200.000. Si sta lavorando per il biennio 2014-2015 ad un collegamento con un hub internazionale per raggiungere quota 400.000. Intanto i soci pubblici sono chiamati a coprire le perdite.
Quindi?

«Beh, si evince che ‘piccoli’ in questo settore non si vince! Gli scali toscani, quotati in Borsa Milano, hanno raggiunto e superato ampiamente il punto di pareggio di gestione e guardano al futuro con ottimismo lavorando addirittura alla costituzione di una holding fra Firenze e Pisa. Per le Marche e per l’Umbria la situazione è in chiaroscuro. Mancanza di passeggeri e di rotte strategiche, ma soprattutto costi di gestione inevitabilmente troppo elevati per raggiungere almeno il punto di pareggio».
E una sinergia strategica commerciale fra Anoca e Perugia?
«Potrebbe essere la via da seguire. una holding umbra-marchigiana magari lavorando per l’ingresso di partner privati di settore. Anche alla luce del fatto che nei prossimi 18 mesi sia Umbria che Marche si possono giocare la carta dell’Expo 2015 solo se ben collegati con la Lombardia. A queste domande scelte politiche illuminate e innovative da parte dei due Governatori, Spacca e Marini potranno dare risposte convincenti. Il campanilismo — conclude Giorgetti — in un’economia globale non è più produttivo».

http://www.lanazione.it/umbria/cron...orti_piccoli_cresce_umbria_marche_rosso.shtml

Comunque il taglio dell'articolo lascia intendere che in Toscana sono bravi dal punto di vista gestionale mentre a Est molto meno...sarà pure così, ma secondo me paragonare gli aeroporti di Ancona e Perugia a quelli di Pisa e Firenze come se le situazioni si equivalessero è improprio. Innanzitutto l'aeroporto di Pisa è anche l'aeroporto di Firenze, in un certo senso, ma soprattutto i flussi turistici e il numero di abitanti in Toscana sono di gran lunga superiori a quelli di Marche e Umbria...insomma via...gli piace vincere facile ! :)
 
Aeroporto, Rometti: «Ormai è fatta, lo scalo umbro tra quelli di interesse nazionale»

L'assessore soddisfatto dopo la presentazione della bozza finale dal ministro Lupi. Ecco la lista

Ormai è quasi fatta: l’aeroporto di Perugia è tra gli scali di interesse nazionale. Per lo scalo umbro, pur alle prese con vicissitudini legate al finanziamento del Piano di rilancio, la buona notizia arriva dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, che ha portato la bozza finale del Piano nazionale in Consiglio dei ministri, di cui fa parte l’assessore umbro Silvano Rometti.

In dirittura
«Il nuovo piano nazionale degli aeroporti – spiega Rometti – che riconosce il ruolo strategico dello scalo umbro ‘San Francesco d’Assisi’ inserendolo tra gli aeroporti di interesse nazionale, procede speditamente nel suo iter e garantirà basi certe per il futuro di un’infrastruttura indispensabile per l’Umbria». Con l’informativa di oggi si è aperto formalmente l’iter di approvazione del Piano nazionale degli aeroporti che sarà poi discusso in sede di Conferenza Stato-Regioni e successivamente, dopo un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri per l’approvazione, sarà inviato al Parlamento e sottoposto al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti.


Tra i 26
«La stesura del documento che ha scongiurato il rischio di declassamento dell’aeroporto umbro a scalo regionale – ricorda Rometti – è frutto del lavoro e del confronto portato avanti nella ‘cabina di regia’ concordata con il ministro Lupi e composta da Ministero, Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) e le Regioni Umbria, da me rappresentata, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Calabria e Campania. Il nuovo Piano – rileva l’assessore – a quasi trenta anni di distanza da quello attualmente in vigore, individua il ‘San Francesco d’Assisi’ tra i ventisei aeroporti di interesse nazionale riconoscendone le funzioni strategiche in una regione tagliata fuori dalle linee ferroviarie dell’Alta velocità, le sue potenzialità per lo sviluppo economico e turistico dell’Umbria, le strutture di cui è stato dotato. Allo stesso tempo – aggiunge – richiede che il ‘San Francesco’, come ogni aeroporto classificato di interesse nazionale, mediante un piano industriale che dovrà essere presentato entro tre mesi dall’approvazione del Piano, dimostri il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario entro un triennio».


La sfida
«La sfida che ci attende ora – rimarca Rometti – quella di far crescere l’infrastruttura fino a raggiungere la quota di passeggeri che ne garantisca l’equilibrio economico, senza il continuo ricorso ai finanziamenti pubblici. Come concordato nella riunione convocata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, verrà convocata al più presto l’assemblea generale dei soci della Sase, la società di gestione dello scalo, in cui sarà presentato il Piano biennale per lo sviluppo dell’aeroporto». Il piano elaborato dalla Sase verrà, intanto, esaminato mercoledì 22 gennaio nel corso di un incontro convocato dall’assessore Rometti, che si terrà nella sede dell’Assessorato regionale.


La lista
Nel documento illustrato dal ministro Lupi, sono al momento previsti dieci bacini geografici con undici aeroporti strategici (Milano Malpensa, Venezia, Bologna, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo, Cagliari, Pisa/Firenze) e ventisei di interesse nazionale (Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo, Verona, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia, Alghero).

http://www.umbria24.it/aeroporto-rometti-ormai-e-fatta-lo-scalo-umbro-tra-quelli-di-interesse-nazionale/254364.html
 
Perugia, aeroporto San Francesco:
il ministro Padoan firma la concessione

PERUGIA - Il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha firmato l’affidamento ventennale della concessione dell’aeroporto “San Francesco” alla società Sase.
La firma arriva dopo quella del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Un passaggio decisivo per portare avanti il Piano di sviluppo dell’aeroporto approvato recentemente dal Consiglio di amministrazione con la condivisione e il sostegno finanziario di Regione, Camera di Commercio di Perugia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.

fonte: http://www.ilmessaggero.it/UMBRIA/a...39_egidio_perugia_padoan/notizie/690071.shtml
 
Sinergie con Fiumicino: gli scenari per l'aeroporto umbro

Il ruolo del "San Francesco d'Assisi" nello scacchiere nazionale: sviluppo delle rotte e programmazione dei voli

Le strategie di potenziamento dell'aeroporto perugino "San Francesco d'Assisi" passano direttamente per la Capitale. Pardon, per lo scalo romano di Fiumicino. È quanto emerge dal Piano nazionale degli aeroporti la cui adozione definitiva è in dirittura d'arrivo.
Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, durante un'audizione in Senato. «Abbiamo concluso l'elaborazione degli allegati che faranno parte del piano nazionale e ho chiesto al Consiglio dei ministri l'iscrizione per dare il via alla procedura di adozione del Dpr che conterrà il piano nazionale dei trasporti».
Nel documento, così come emerge dall'analisi delle carte, sono stati individuati 10 bacini di traffico a cui sono stati assegnati altrettanti aeroporti strategici. A questi 10 hub nazionali, in seconda battuta, sono stati collegati altri 24 scali di interesse nazionale. Tra cui, appunto, anche quello umbro.

Il bacino di riferimento. Il "San Francesco di Assisi" rientra nel bacino di traffico del Centro Italia che ha come aeroporto strategico, appunto, Roma Fiumicino. Con Perugia, poi, ci sono Ciampino e Pescara. Cosa significa essere agganciati a Fiumicino? «Poter ragionare in maniera coordinata in tema di programmazione delle rotte e dei voli», spiega l'assessore regionale Silvano Rometti. Per Perugia il collegamento con Fiumicino ha una doppia valenza. Non solo stiamo parlando di un aeroporto strategico, ma anche di uno dei tre scali intercontinentali italiani (gli altri sono Milano e Venezia). Un valore aggiunto.
In termini pratici, poi, il collegamento di Perugia con Fiumicino significa che in futuro - così come ha spiegato Lupi - verranno messi in atto interventi di potenziamento delle infrastrutture aeroportuali, dell'accessibilità e dell'intermodalità.

Gli obblighi. Come già detto nelle scorse settimane, aver messo la bandierina nello scacchiere, comporterà per lo scalo umbro anche alcuni obblighi che dovranno essere assolti. Innanzitutto il "San Francesco d'Assisi" dovrà specializzarsi verso un particolare tipo di traffico, sia esso turistico, merci, etc etc. Dovrà sviluppare alleanze di rete con gli altri aeroporti vicini e, come direbbero gli inglesi last but not the least, dovrà dimostrare di poter raggiungere l'equilibrio economico finanziario nel giro di un triennio.

Il ruolo del piano regionale. Il nuovo Piano regionale dei trasporti punta molto sull'aggancio a Fiumicino. Due i grandi obiettivi che si pone di raggiungere la Regione: migliorare l'accessibilità ferroviaria a Fiumicino e affermare il ruolo del "San Francesco d'Assisi" all'interno del bacino Centro Italia. Per questo sono previste azioni sul sistema ferroviario: servizi velocizzati e materiale rotabile capace di circolare sulla rete AV. Nel Piano vengono previste poi sinergie con la società Aeroporti di Roma visto che dopo i lavori di ammodernamento delle direttrici ferroviarie verso Roma, per il collegamento tra Perugia e la Capitale la percorrenza sarà di un'ora e 40 minuti. Il Piano punta poi sulla realizzazione di un terminal bus a servizio delle linee a lunga percorrenza presso l'aeroporto umbro, la creazione di un nodo di interscambio ferro-gomma presso quella che sarà la futura stazione ferroviaria "Aeroporto S. Francesco d'Assisi".

http://www.giornaledellumbria.it/article/article169366.html
 
hub è una delle parole più abusate fuori luogo, adesso scopriamo che ce ne sono non 1, non 2, ma ben 10 in Italia.
Però!