Aeroporto di Perugia, calo passeggeri per scelte di Ryanair e Alitalia: «Trattiamo con altri vettori»
Audizione in Regione. Agostini (Sviluppumbria): «Perdite dimezzate, pareggio nel 2017». Farabbi (Sase): «Vogliamo recuperare collegamenti e viaggiatori»
Il colpo è stato forte. La scelta di Ryanair di tagliare quattro rotte dallo scalo perugino (Brindisi, Cagliari, Barcellona e Dusseldorf) fa male al numero dei passeggeri e, quindi, al bilancio dell’aeroporto San Francesco d’Assisi. Ma dalla Regione e dalla Sase, nonostante il periodo turbolento per le rumorose dimissioni di Mario Fagotti, si ostenta sicurezza: «Vogliamo recuperare rotte e passeggeri», hanno assicurato durante l’audizione in seconda commissione del Consiglio regionale a cui hanno preso parte l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, il direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, e il direttore di Sase, Piervittorio Farabbi.
Apertura ai privati «Nelle politiche da mettere in atto per lo sviluppo economico dell’Umbria – ha esordito Chianella – l’aeroporto ‘San Francesco d’Assisi’ assume importanza prioritaria. Il riconoscimento di scalo di interesse nazionale e la concessione ventennale permettono di aprire all’ingresso di partner privati. La scelta del disinteresse da parte di Ryanair è frutto di dinamiche nazionali e di conseguenti scelte della Compagnia, e non riguarda la gestione dell’aeroporto».
LE DIMISSIONI DI FAGOTTI
Dimezzate le perdite Il direttore di Sviluppumbria (Socio Sase per conto della Regione), Agostini ha ricordato che «nel triennio 2013-2015 sono state messe in campo numerose iniziative e colti importanti obiettivi. Nel 2013 la situazione economica vedeva un segno negativo di un milione e mezzo di euro, nel 2014 di un milione centomila euro, nel 2015 di 850 mila euro. In sostanza, in tre anni c’è stato un dimezzamento delle perdite dovuto soprattutto alla limitazione dei costi, senza incidere sui servizi. L’attuale rapporto tra dipendenti (36) e passeggeri (275 mila nel 2015) rappresenta un’alta competitività. Nella concessione ventennale ottenuta nel 2014 si parla del raggiungimento di un sostanziale equilibrio finanziario nel 2017. I risultati del 2015 hanno visto un incremento passeggeri rispetto all’anno precedente del 30 per cento. Lo scorso 24 febbraio, in una riunione alla presidenza della Regione, insieme alla Giunta e agli altri soggetti che sostengono il capitale dell’aeroporto, è stato presentato un piano di comunicazione turistica che dovrebbe consentire di arrivare entro quest’anno all’equilibrio economico. Importante è giungere, nel prossimo autunno, all’apertura del bando per sollecitare manifestazioni di interesse da parte di soggetti privati. Quest’anno non sarà raggiungibile il numero di passeggeri del 2015 a causa di strategie ricollegabili ad Alitalia e Ryanair. Il rapporto con la Compagnia di bandiera è asimmetrico. Per Alitalia le tratte minori a livello nazionale hanno poco interesse».
Perdita del 25% di passeggeri Farabbi ha poi spiegato che «con i lavori effettuati nel 2011, l’aeroporto ‘San Francesco d’Assisi’ è in grado di gestire in maniera completa tutto il traffico che si riuscirà a sviluppare. Vale a dire che l’investimento fatto sarà valido per tutti i 20 anni della concessione. Sase non ha bisogno di adeguamenti strutturali, ha la potenzialità per sostenere il traffico per tutto il bacino del Mediterraneo. Per quanto concerne i rapporti con partner commerciali, quindi con i vettori, non abbiamo possibilità di incidere sulle scelte. Il problema con Ryanair non nasce dal nostro aeroporto, ma deriva da altri scali (Sardegna, Sicilia, Puglia). A dicembre c’è stato l’annuncio da parte del Governo dell’introduzione di ulteriore aumento di 2,5 euro della cosiddetta tassa comunale (arrivata a 9 euro) per ogni biglietto emesso in partenza da scali italiani. I tagli delle tratte da parte di Ryanair equivarranno ad un -25 per cento del volato (45 mila passeggeri). Tuttavia la stessa Compagnia sta rafforzando la rotta per Londra da cui avremo maggiori presenze. Il nostro obiettivo è quello di recuperare collegamenti e passeggeri, per questo abbiamo già attivato colloqui e trattative con altri vettori, sia per rotte interne che europee».
Occupazione e marketing Numerose le domande e gli interventi da parte dei consiglieri regionali presenti. Andrea Liberati (M5s) ha chiesto se ci sono posti di lavoro a rischio ma Farabbi ha rassicurato che «il livello occupazionale non subirà alcun taglio, al massimo – ha detto – potranno eventualmente essere rimodulati gli orari». Liberati, rivolgendosi poi ad Agostini ha chiesto, tra l’altro, di sapere se esiste un piano marketing. Il direttore di Sviluppumbria ha detto che ne sono stati predisposti due e riguardano la promozione dell’aeroporto e che nel Portale della Regione viene prevista la promo-commercializzazione. «l’equilibrio economico – ha tenuto a sottolineare Agostini – deriva dalla promozione».
Denaro, privati e Fagotti Marco Squarta (Fd’I) ha chiesto «quanto la Regione destina a Sase». Gli ha risposto Agostini: «600 mila euro. Nello scorso anno sono stati previsti ulteriori 200 mila euro da Sviluppumbria per la promozione». Claudio Ricci (Rp) ha definito «importantissimo predisporre il bando per l’ingresso di privati (compagnie aeree e/ Tour operator) oltre all’azionariato diffuso». Silvano Rometti (SeR) ha giudicato «improvvide ed incomprensibili le dimissioni del presidente della Sase Fagotti ed alcune motivazioni espresse. Negli ultimi 5 anni sono stati fatti grandi investimenti sull’infrastruttura, che hanno portato all’importantissimo riconoscimento di ‘interesse nazionale’».
Valorizzazione, Pil e Ryanair Valerio Mancini (Ln) ha sollecitato «la valorizzazione dell’aeroporto: molti umbri non conoscono la presenza di alcuni voli di collegamento, e quindi orari, costi e rotte». Per Andrea Smacchi (Pd)«l’Umbria ha grande necessità di far riprendere il suo Pil e per questo non si può fare a meno dell’aeroporto, perché rappresenta uno strumento fondamentale per la promozione e per gli scambi commerciali ed economici». Infine Eros Brega (Pd): «È chiaro che Ryanair non considera Perugia una base. E su questo dobbiamo lavorare, capire quale investimento serve per diventare una ‘base’».
http://www.umbria24.it/aeroporto-di...talia-trattiamo-con-altri-vettori/393063.html
Audizione in Regione. Agostini (Sviluppumbria): «Perdite dimezzate, pareggio nel 2017». Farabbi (Sase): «Vogliamo recuperare collegamenti e viaggiatori»
Il colpo è stato forte. La scelta di Ryanair di tagliare quattro rotte dallo scalo perugino (Brindisi, Cagliari, Barcellona e Dusseldorf) fa male al numero dei passeggeri e, quindi, al bilancio dell’aeroporto San Francesco d’Assisi. Ma dalla Regione e dalla Sase, nonostante il periodo turbolento per le rumorose dimissioni di Mario Fagotti, si ostenta sicurezza: «Vogliamo recuperare rotte e passeggeri», hanno assicurato durante l’audizione in seconda commissione del Consiglio regionale a cui hanno preso parte l’assessore regionale ai Trasporti, Giuseppe Chianella, il direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, e il direttore di Sase, Piervittorio Farabbi.
Apertura ai privati «Nelle politiche da mettere in atto per lo sviluppo economico dell’Umbria – ha esordito Chianella – l’aeroporto ‘San Francesco d’Assisi’ assume importanza prioritaria. Il riconoscimento di scalo di interesse nazionale e la concessione ventennale permettono di aprire all’ingresso di partner privati. La scelta del disinteresse da parte di Ryanair è frutto di dinamiche nazionali e di conseguenti scelte della Compagnia, e non riguarda la gestione dell’aeroporto».
LE DIMISSIONI DI FAGOTTI
Dimezzate le perdite Il direttore di Sviluppumbria (Socio Sase per conto della Regione), Agostini ha ricordato che «nel triennio 2013-2015 sono state messe in campo numerose iniziative e colti importanti obiettivi. Nel 2013 la situazione economica vedeva un segno negativo di un milione e mezzo di euro, nel 2014 di un milione centomila euro, nel 2015 di 850 mila euro. In sostanza, in tre anni c’è stato un dimezzamento delle perdite dovuto soprattutto alla limitazione dei costi, senza incidere sui servizi. L’attuale rapporto tra dipendenti (36) e passeggeri (275 mila nel 2015) rappresenta un’alta competitività. Nella concessione ventennale ottenuta nel 2014 si parla del raggiungimento di un sostanziale equilibrio finanziario nel 2017. I risultati del 2015 hanno visto un incremento passeggeri rispetto all’anno precedente del 30 per cento. Lo scorso 24 febbraio, in una riunione alla presidenza della Regione, insieme alla Giunta e agli altri soggetti che sostengono il capitale dell’aeroporto, è stato presentato un piano di comunicazione turistica che dovrebbe consentire di arrivare entro quest’anno all’equilibrio economico. Importante è giungere, nel prossimo autunno, all’apertura del bando per sollecitare manifestazioni di interesse da parte di soggetti privati. Quest’anno non sarà raggiungibile il numero di passeggeri del 2015 a causa di strategie ricollegabili ad Alitalia e Ryanair. Il rapporto con la Compagnia di bandiera è asimmetrico. Per Alitalia le tratte minori a livello nazionale hanno poco interesse».
Perdita del 25% di passeggeri Farabbi ha poi spiegato che «con i lavori effettuati nel 2011, l’aeroporto ‘San Francesco d’Assisi’ è in grado di gestire in maniera completa tutto il traffico che si riuscirà a sviluppare. Vale a dire che l’investimento fatto sarà valido per tutti i 20 anni della concessione. Sase non ha bisogno di adeguamenti strutturali, ha la potenzialità per sostenere il traffico per tutto il bacino del Mediterraneo. Per quanto concerne i rapporti con partner commerciali, quindi con i vettori, non abbiamo possibilità di incidere sulle scelte. Il problema con Ryanair non nasce dal nostro aeroporto, ma deriva da altri scali (Sardegna, Sicilia, Puglia). A dicembre c’è stato l’annuncio da parte del Governo dell’introduzione di ulteriore aumento di 2,5 euro della cosiddetta tassa comunale (arrivata a 9 euro) per ogni biglietto emesso in partenza da scali italiani. I tagli delle tratte da parte di Ryanair equivarranno ad un -25 per cento del volato (45 mila passeggeri). Tuttavia la stessa Compagnia sta rafforzando la rotta per Londra da cui avremo maggiori presenze. Il nostro obiettivo è quello di recuperare collegamenti e passeggeri, per questo abbiamo già attivato colloqui e trattative con altri vettori, sia per rotte interne che europee».
Occupazione e marketing Numerose le domande e gli interventi da parte dei consiglieri regionali presenti. Andrea Liberati (M5s) ha chiesto se ci sono posti di lavoro a rischio ma Farabbi ha rassicurato che «il livello occupazionale non subirà alcun taglio, al massimo – ha detto – potranno eventualmente essere rimodulati gli orari». Liberati, rivolgendosi poi ad Agostini ha chiesto, tra l’altro, di sapere se esiste un piano marketing. Il direttore di Sviluppumbria ha detto che ne sono stati predisposti due e riguardano la promozione dell’aeroporto e che nel Portale della Regione viene prevista la promo-commercializzazione. «l’equilibrio economico – ha tenuto a sottolineare Agostini – deriva dalla promozione».
Denaro, privati e Fagotti Marco Squarta (Fd’I) ha chiesto «quanto la Regione destina a Sase». Gli ha risposto Agostini: «600 mila euro. Nello scorso anno sono stati previsti ulteriori 200 mila euro da Sviluppumbria per la promozione». Claudio Ricci (Rp) ha definito «importantissimo predisporre il bando per l’ingresso di privati (compagnie aeree e/ Tour operator) oltre all’azionariato diffuso». Silvano Rometti (SeR) ha giudicato «improvvide ed incomprensibili le dimissioni del presidente della Sase Fagotti ed alcune motivazioni espresse. Negli ultimi 5 anni sono stati fatti grandi investimenti sull’infrastruttura, che hanno portato all’importantissimo riconoscimento di ‘interesse nazionale’».
Valorizzazione, Pil e Ryanair Valerio Mancini (Ln) ha sollecitato «la valorizzazione dell’aeroporto: molti umbri non conoscono la presenza di alcuni voli di collegamento, e quindi orari, costi e rotte». Per Andrea Smacchi (Pd)«l’Umbria ha grande necessità di far riprendere il suo Pil e per questo non si può fare a meno dell’aeroporto, perché rappresenta uno strumento fondamentale per la promozione e per gli scambi commerciali ed economici». Infine Eros Brega (Pd): «È chiaro che Ryanair non considera Perugia una base. E su questo dobbiamo lavorare, capire quale investimento serve per diventare una ‘base’».
http://www.umbria24.it/aeroporto-di...talia-trattiamo-con-altri-vettori/393063.html