Brindisi – Odissea ad alta quota mercoledì scorso per i passeggeri del volo Ryanair che collega l’aeroporto di Pisa a quello di Brindisi. Per via delle difficili condizioni meteoroligiche che da giorni interessano i cieli della Puglia, i piloti dell’aereo – dopo aver sorvolato a lungo i cieli brindisini nella speranza di uno sprazzo di calma – hanno dovuto dirottare il velivo verso Bari. E solo lì gli occupanti sballottati per oltre un’ora dall’imperversare della perturbazione, hanno potuto toccare terra sani e salvi. La disavventura che li ha visti tornare a casa con oltre cinque ore di ritardo e in pullman, ha però auvto inizio molto prima: già all’aeroporto del capoluogo toscano, dove alcuni inconvenienti tecnici e organizzativi hanno ritardato di mezz’ora la partenza del volo, fissata per le 9 e 50 di mattina. Pioggia, vento e fulmini non c’entrano. A rinviare la partenza, un conteggio sbagliato dei passeggeri. L’aereo è stato tenuto a terra con le hostess impegnate a individuare il presunto clandestino a bordo. Poi l’allarme è rientrato: era tutto in regola. Ma ormai il malumore tra i passeggeri era alle stelle. E il peggio doveva ancora arrivare. Percorsi in piena tranquillità in volo i chilometri che separano i cieli pisani da quelli pugliesi, qualcosa ha cominciato ad andare storto quando il velivolo si è insinuato nella perturbazione che come una cappa da giorni grava su Brindisi.
I primi scossoni hanno creato il panico tra i passeggeri, mentre i piloti si sono visti costretti a dirottare il volo verso il mare per guadagnare tempo nell’attesa che l’intensità della perturbazione calasse e l’atterraggio sulla pista fosse reso possibile. Invece niente. A quel punto, tra l’attendere un miglioramento delle condizioni meteo a costo di esaurire in volo il carburante, e riprendere il cammino verso Bari dove atterrare in tutta tranquillità, l’equipaggio ha optato per la seconda opzione. Ed è andata bene. Una volta su Bari l’aereo ha guadagnato la pista senza troppe difficoltà, dando la possibilità ai passeggeri di porre fine a quell’incubo che a tutti è parso interminabile.
certo che questo romanzo si legge che è una bellezza...complimenti all'autore...ah no,è un articolo giornalistico....che patetici!!!