Riguardo alla questione se per SEA convenga LH o CAI, e quando vada ridimensionato linate, vi rimando a questa intervista di Bonomi che è molto chiara a mio vedere.
Bonomi: «A Colaninno non chiedo favori»
«Malpensa può tornare un hub con Lufthansa, vediamo che cosa propone Alitalia. Due vettori di riferimento non sono compatibili»
«Non ho alcuna intenzione di tirare per la giacchetta né Colaninno né Sabelli...». Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, ha un atteggiamento manageriale e distaccato nei confronti del piano Fenice, ovvero del salvataggio dell’Alitalia da parte di Cai. La sua forza sta nel lavoro strategico avviato dalla Sea dodici mesi fa, subito dopo l’annuncio di Alitalia di tagliare l’82% dei voli da Malpensa e di rinunciare alla funzione hub dello scalo. Da allora il traffico, che doveva crollare di 7,3 milioni di passeggeri, è sceso molto meno, riprendendo via via vigore. EasyJet, secondo gli ultimi dati, è ormai la compagnia leader a Malpensa, e con Lufthansa è stato avviato un importante progetto che potrà portare, nell’arco di cinque anni, alla creazione proprio a Malpensa del suo quarto hub.
Presidente, la Sea ha intenzione di snobbare Cai?
«No. La nostra sarà una semplice valutazione di opportunità industriali. Da una parte c’è il piano di Cai, che non è ancora chiaro, e solo da domani avvieremo dei colloqui con gli advisor per approfondirlo. Dall’altra parte c’è il piano della Sea, che guarda fino al 2016, nel quale è contenuta anche l’opzione di ridare all’aeroporto di Malpensa il ruolo di hub. Li metteremo a confronto e capiremo se sono compatibili».
In prospettiva, Lufthansa dovrebbe diventare dal 2013 il nuovo hub carrier dello scalo. La preferirete alla Nuova Alitalia?
«Si tratta di capire che cosa prevede quest’ultima. Finora sono state comunicate soltanto le destinazioni, non le frequenze, non i velivoli al loro servizio né se saranno basati a Malpensa. Finora è stato anche detto che il modello sarà il point-to-point, anche sul lungo raggio: eppure già ci sono indicazioni contrarie, la Nuova Alitalia si starebbe orientando sul modello hub. Ma non si sa con che tipo di alimentazione».
E dunque?
«Dovremo valutare se, tutto ciò, si integra con i nostri piani».
... che prevedono che Lufthansa possa diventare l’hub carrier.Ma a Malpensa non potrebbero convivere due hub carrier?
«No, è una questione di “onde” di traffico. I transiti hanno una concentrazione in certe ore tipiche del giorno, che non hanno capienza sufficiente per due vettori con lo stesso modello».
Significa che potreste rinunciare ad Alitalia?
«No, non possiamo rinunciare. Ma il gestore deve avere un rapporto privilegiato, di vera partnership, con il suo vettore di riferimento, in termini di servizi, assistenza, tempi di rotazione e di connessione degli aerei».
E se Alitalia adottasse un modello point-to-point?
«Ben venga del traffico aggiuntivo».
Cai pone come condizione l’utilizzo di Linate soltanto per la tratta Milano-Roma. Anche voi vi siete detti disponibili a rivedere il ruolo di Linate.
«Cai mette una condizione, che non possiamo accettare in maniera aprioristica. La nostra disponibilità dipende dal fatto che Malpensa torni a essere hub, indipendentemente dal vettore che si impegnerà in questo».
Ma le decisioni su Linate, aeroporto contingentato, spettano a governo e Unione europea, non a voi...
«Certamente. Ma la proposta di modifica non può che arrivare dal gestore aeroportuale...».
Che cosa pensa del piano di Cai per la compagnia nazionale?
«È un piano di salvataggio per Alitalia,masi potrà capire solo con il tempo se avrà una portata strategica».
Siete creditori di Alitalia per 46 milioni, che finiranno nel riparto del commissario. Ma Alitalia sta continuando a volare come prima...
«Sì, ma i crediti derivanti dai diritti aeroportuali sono prededucibili e contiamo che vengano regolati senza particolari difficoltà».
Bonomi: «A Colaninno non chiedo favori»
«Malpensa può tornare un hub con Lufthansa, vediamo che cosa propone Alitalia. Due vettori di riferimento non sono compatibili»
«Non ho alcuna intenzione di tirare per la giacchetta né Colaninno né Sabelli...». Giuseppe Bonomi, presidente della Sea, che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, ha un atteggiamento manageriale e distaccato nei confronti del piano Fenice, ovvero del salvataggio dell’Alitalia da parte di Cai. La sua forza sta nel lavoro strategico avviato dalla Sea dodici mesi fa, subito dopo l’annuncio di Alitalia di tagliare l’82% dei voli da Malpensa e di rinunciare alla funzione hub dello scalo. Da allora il traffico, che doveva crollare di 7,3 milioni di passeggeri, è sceso molto meno, riprendendo via via vigore. EasyJet, secondo gli ultimi dati, è ormai la compagnia leader a Malpensa, e con Lufthansa è stato avviato un importante progetto che potrà portare, nell’arco di cinque anni, alla creazione proprio a Malpensa del suo quarto hub.
Presidente, la Sea ha intenzione di snobbare Cai?
«No. La nostra sarà una semplice valutazione di opportunità industriali. Da una parte c’è il piano di Cai, che non è ancora chiaro, e solo da domani avvieremo dei colloqui con gli advisor per approfondirlo. Dall’altra parte c’è il piano della Sea, che guarda fino al 2016, nel quale è contenuta anche l’opzione di ridare all’aeroporto di Malpensa il ruolo di hub. Li metteremo a confronto e capiremo se sono compatibili».
In prospettiva, Lufthansa dovrebbe diventare dal 2013 il nuovo hub carrier dello scalo. La preferirete alla Nuova Alitalia?
«Si tratta di capire che cosa prevede quest’ultima. Finora sono state comunicate soltanto le destinazioni, non le frequenze, non i velivoli al loro servizio né se saranno basati a Malpensa. Finora è stato anche detto che il modello sarà il point-to-point, anche sul lungo raggio: eppure già ci sono indicazioni contrarie, la Nuova Alitalia si starebbe orientando sul modello hub. Ma non si sa con che tipo di alimentazione».
E dunque?
«Dovremo valutare se, tutto ciò, si integra con i nostri piani».
... che prevedono che Lufthansa possa diventare l’hub carrier.Ma a Malpensa non potrebbero convivere due hub carrier?
«No, è una questione di “onde” di traffico. I transiti hanno una concentrazione in certe ore tipiche del giorno, che non hanno capienza sufficiente per due vettori con lo stesso modello».
Significa che potreste rinunciare ad Alitalia?
«No, non possiamo rinunciare. Ma il gestore deve avere un rapporto privilegiato, di vera partnership, con il suo vettore di riferimento, in termini di servizi, assistenza, tempi di rotazione e di connessione degli aerei».
E se Alitalia adottasse un modello point-to-point?
«Ben venga del traffico aggiuntivo».
Cai pone come condizione l’utilizzo di Linate soltanto per la tratta Milano-Roma. Anche voi vi siete detti disponibili a rivedere il ruolo di Linate.
«Cai mette una condizione, che non possiamo accettare in maniera aprioristica. La nostra disponibilità dipende dal fatto che Malpensa torni a essere hub, indipendentemente dal vettore che si impegnerà in questo».
Ma le decisioni su Linate, aeroporto contingentato, spettano a governo e Unione europea, non a voi...
«Certamente. Ma la proposta di modifica non può che arrivare dal gestore aeroportuale...».
Che cosa pensa del piano di Cai per la compagnia nazionale?
«È un piano di salvataggio per Alitalia,masi potrà capire solo con il tempo se avrà una portata strategica».
Siete creditori di Alitalia per 46 milioni, che finiranno nel riparto del commissario. Ma Alitalia sta continuando a volare come prima...
«Sì, ma i crediti derivanti dai diritti aeroportuali sono prededucibili e contiamo che vengano regolati senza particolari difficoltà».