..altre testimonianze sul nuovo volo..che indicano come il volo e lo sforzo per CUF sia apprezzato!!
L’aeroporto dell’Est
CUNEO
L’
aeroporto di Levaldigi rinasce grazie alla nuova Europa e ai paesi dall’altra parte dell’Adriatico. Bucarest, Bacau e Tirana: le rotte di badanti, operai e baby sitter, carpentieri e muratori. Era un aeroporto destinato al fallimento: nessun volo per Roma da 2 anni e rischio di chiudere ormai quasi sicuro. La «salvezza» ora sembra quasi certa. Ieri sera è stato inaugurato il nuovo volo dallo scalo cuneese a Tirana: si aggiunge ai cinque aerei che ogni settimana fanno la spola dalla provincia «Granda» a Bucarest e Bacau.
I prezzi
Le tariffe low cost dovrebbero rendere il biglietto competitivo con i costi di pullman, treni e auto. Mezzi che gli immigrati utilizzano, di solito, per arrivare ad Ancona e Bari e di lì, in nave, sulla costa albanese. «Il prezzo è quasi lo stesso - spiega Bledar, operaio, che dal ‘91 abita a Barge -. Il viaggio via terra richiede anche due giorni e bisogna mangiare fuori: si spende di più». Bledar ha accompagnato a Levaldigi il fratello Erion: «Poi andrò anch’io». L’aereo della «Belle Air» è atterrato alle 20,40 (venti minuti di ritardo). In settantuno sono ripartiti alle 21,10, su un aereo da 88 posti. Il prossimo collegamento sarà giovedì. «Ora ho accompagnato un amico, fra dieci giorni partirò anch’io - spiega Eric, 25 anni, padre di un bimbo di 7 mesi -. Sono da otto anni ad Alessandria. Lavoro nell’edilizia, il viaggio in aereo è più comodo, meno stancante». Anche Raimon, pizzaiolo, tornerà a Levaldigi a metà agosto, per andare nel suo Paese in ferie. Le vacanze sono iniziate ieri, invece, per Etleva, laurea in geologia con dottorato a Torino, ma senza un lavoro: «Non perchè sono straniera, ma perchè non ho conoscenze». E’ salita sull’aereo con il figlio Mishel. «In Albania abbiamo i genitori e la casa - spiega con il marito Telemak, laureato, agente di commercio a Pinerolo -. Abbiamo preso la doppia cittadinanza, viaggiamo molto. Con l’aereo tornare due volte l’anno nella nostra terra sarà più facile».
L’attesa
Ad attendere il volo dal «paese delle aquile» erano in tanti nella hall dell’«Olimpica». Un nome scelto quando lo scalo nella pianura cuneese affidava ai Giochi di Torino 2006, in appoggio a Caselle, le poche «chances» di sopravvivere. E la chiusura pareva destinata ad arrivare quando si fossero spenti i riflettori del grande evento: una storia travagliata da recuperare, tanti tentativi affidati a compagnie spesso fallite, miliardi di lire e poi milioni di euro «bruciati», concorrenza con Caselle, debiti accumulati fino a scoprire - a fine 2004 - un «buco» di 13 milioni. Impossibile mantenere il «volo degli europarlamentari», Cuneo-Strasburgo, nè quello di linea per Roma. Per mesi Levaldigi è rimasto con 50 dipendenti e il rischio di portare i libri in tribunale, ma senza aerei.
Poi la nuova gestione e la scommessa verso l’Est, guardando alle comunità d’immigrati più numerose del Sud Piemonte e nell’area torinese. Un volo settimanale per la Romania, dal 17 gennaio 2006, diventati tre e poi cinque, utilizzati non solo da badanti o immigrati in cerca di lavoro e fortuna, ma anche da tanti imprenditori piemontesi, che hanno allargato il loro giro d’affari. Ora gli albanesi, un bacino di riferimento di 35 mila persone, la presenza più consistente nella «Granda», come ha ricordato il sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia. «Sono stati anni di disavventure e sconforto - dice Raffaele Costa, presidente della Provincia, primo socio di Levaldigi -, ma abbiamo avuto coraggio e spirito d’iniziativa. Potrà anche accadere che cresciamo». Meno facile da realizzare il volo in «continuità territoriale» (con tariffe agevolate per i residenti grazie a fondi statali) con Roma, in attesa del secondo appalto. «Con il volo per Tirana abbiamo ripreso a crederci», commenta Giampietro Pepino, da due anni alla guida dello scalo.