P&W cerca un sito per produrre il GTF


Anche perche' se no in Italia tutti si metterebbero a fondare ONLUS le quali poi assumono il figlio dell'amico o triangolano comprando a caro prezzo servizi fantomatici da qualche societa' offshore.
 
FIAT? Vecchia Alitalia? Tirrenia? Altre 12.000?
vecchia AZ, un ministero, una onlus; Tirrenia Idem; ma non capisco la rigidita', si trattava di aziende dove non si "efficientava" per motivi politici, nessuna norma avrebbe negato rigore e efficienza se non la volonta' politica dei reggitori...
Fiat? gia' Fiat, prendiamo un competitor a caso: il gruppo WAG, Volkswagen per intenderci; gli operai lavorano meno ore, con piu' soldi, con rigidissimi protocolli sindacali, ma fa soldi a palate.
Altre 12000 aziende manifatturiere o di servizi che sono "irrigidite" ?
se escludi - forse - le varie municipalizzate, vai a vedere lagente che lavora ai call center, nei malls, gente che non avra' mai una pensione e che e' precaria a vita. Il mondo del lavoro e' molto cambiato, la concorrenza globale e' arrivata.
certo il quadro "istituzionale" e infrastrutturale del paese e' uno sfascio, ma questo e' un altro discorso.
 
inoltre la sindacalizzazione interna per certi versi e' peggio della nostra
Altro???

Nel novembre 2001 Boeing annunciò esuberi per fino a 30000 (trentamila) dipendenti. Non ci furono scioperi, che io ricordi. L'Italia (e, forse, la Grecia, visti i fatti della scorsa primavera) sono gli unici due paesi dove si pretende che un'azienda in profonda crisi non tagli posti di lavoro. Da noi si sciopera sempre - in tempi di vacche grasse e in tempi di vacche magre. Non solo, siccome da noi i lavoratori sono sostanzialmente sprovvisti di attributi, gli scioperi sono a singhiozzo: all'estero gli scioperi sono quasi sempre alla francese e, una volta risolta la trattativa, tutti a lavorare per recuperare il tempo perduto.
Inoltre i sindacati americani raramente difendono dipendenti negligenti, lavativi o incompetenti. In genere cercano, al contrario, di associare la forza lavoro unionized con una garanzia di qualità. In Italia i sindacati quasi ostacolano gli stakanovisti perché elevano lo standard medio rendendo difficile la difesa degli scansafatiche.
 
Nel novembre 2001 Boeing annunciò esuberi per fino a 30000 (trentamila) dipendenti. Non ci furono scioperi, che io ricordi. L'Italia (e, forse, la Grecia, visti i fatti della scorsa primavera) sono gli unici due paesi dove si pretende che un'azienda in profonda crisi non tagli posti di lavoro. Da noi si sciopera sempre - in tempi di vacche grasse e in tempi di vacche magre. Non solo, siccome da noi i lavoratori sono sostanzialmente sprovvisti di attributi, gli scioperi sono a singhiozzo: all'estero gli scioperi sono quasi sempre alla francese e, una volta risolta la trattativa, tutti a lavorare per recuperare il tempo perduto.
Inoltre i sindacati americani raramente difendono dipendenti negligenti, lavativi o incompetenti. In genere cercano, al contrario, di associare la forza lavoro unionized con una garanzia di qualità. In Italia i sindacati quasi ostacolano gli stakanovisti perché elevano lo standard medio rendendo difficile la difesa degli scansafatiche.

non mi pare che in italia i sindacati, che avranno tanti difetti difendano certi atteggiamente, comunque:

la differenza sostanziale e' che in italia, almeno nelle aziende statali o mantenute da(un'enelenco che va ta telecom in poi...), se parlassimo seriamente di efficenza dovremmo cacciare buona parte della classe "cosiddetta dirigente"..poi il resto arriverebbe di conseguenza.

Negli stati uniti anche nelle aziende piu' "statalizzate" (i margini migliori di boeing sono tutti nel militare vedi il loro bilancio) i loro dirigenti sono quasi tutti molto competenti, la professionalita' non e' un dettaglio ed anche il nepotismo e' orientato alla migliore performance: io ti raccomando non perche ' sei mio amico ma perche so' che farai bene per l'azienda ed io ne ricavero' prestigio...da noi e' lesatto contrario: dove c'e lo stato ci sono le clientele quindi nepotismo cialtronaggine ed inefficienza.

Non credo che le cose possano migliorare in quest'area nel nostro paese, altro invece e' per molte aziende private che conosco ed ho conosciuto, soprattutto le medie lle piu' internazionalizzate, dove si corre e si guadagna, sia in soldini che in professionalita' ; purtroppo con l'aeronautica non c'entrano nulla, visto che da noi quel settore e' tutto in mano alla politica,ed infatti la "classe digerente" e' loro emanazione.

Chi e' causa del suo mal...
 
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vecchia AZ, un ministero, una onlus; Tirrenia Idem; ma non capisco la rigidita', si trattava di aziende dove non si "efficientava" per motivi politici, nessuna norma avrebbe negato rigore e efficienza se non la volonta' politica dei reggitori...
Fiat? gia' Fiat, prendiamo un competitor a caso: il gruppo WAG, Volkswagen per intenderci; gli operai lavorano meno ore, con piu' soldi, con rigidissimi protocolli sindacali, ma fa soldi a palate.
Altre 12000 aziende manifatturiere o di servizi che sono "irrigidite" ?
se escludi - forse - le varie municipalizzate, vai a vedere lagente che lavora ai call center, nei malls, gente che non avra' mai una pensione e che e' precaria a vita. Il mondo del lavoro e' molto cambiato, la concorrenza globale e' arrivata.
certo il quadro "istituzionale" e infrastrutturale del paese e' uno sfascio, ma questo e' un altro discorso.

Allora, tutti questi figli di un dio minore di CTD, ex COCOCO, "progettisti" sono la diretta conseguenza di un'eccessiva tutela di che ha avuto la fortuna di avere un CTI, ed è inattaccabile. Se noti le aziende che tengono in piedi il sistema italia sono tutte molto piccole e libere da una pesante sindacalizzazione. Tutto questo limita lo sviluppo dell'economia.
Chi vuole crescere, prima di non essere più "padrone" della propria azienda, ci pensa due volte; i gorssi gruppi delocalizzano, se esteri investono altrove, anche in germania. L'operaio teutonico lavora 35 ore e guadagna 2000€, perchè in media è meno assenteista e ha un sindacato che lo responsabilizza e cerca il bene dei propri associati, piuttosto che mungere la "Vacca" finché ha del latte. Risultato? La Germania cresce,il mercato interno riesce a tamponare la crisi prima ancora delle esportazioni. I tedeschi si sento tutti parte di un paese, dove c'è chi traccia la rotta, e chi rema, e tutti danno un contributo.
La germania ha in proporzione meno impiegati statali ed eroga servizi migliori. Il costo della vita è spesso meno elevato che da noi perchè si riescono a creare economie di scala impossibili in un mercato aziendale frazionato come il nostro. Il lavoratore italiano sindacalizzato percepisce l'azienda come un male necessario per portare a casa uno stipendio, si lamenta se deve fare straordinario e pure se gli viene proibito. Il datore di lavoro è l'unico responsabile se l'azienda va male, ma è un bastardo che si acchiappa i guadagni generati dai lavoratori quando va tutto bene.

Nel novembre 2001 Boeing annunciò esuberi per fino a 30000 (trentamila) dipendenti. Non ci furono scioperi, che io ricordi. L'Italia (e, forse, la Grecia, visti i fatti della scorsa primavera) sono gli unici due paesi dove si pretende che un'azienda in profonda crisi non tagli posti di lavoro. Da noi si sciopera sempre - in tempi di vacche grasse e in tempi di vacche magre. Non solo, siccome da noi i lavoratori sono sostanzialmente sprovvisti di attributi, gli scioperi sono a singhiozzo: all'estero gli scioperi sono quasi sempre alla francese e, una volta risolta la trattativa, tutti a lavorare per recuperare il tempo perduto.
Inoltre i sindacati americani raramente difendono dipendenti negligenti, lavativi o incompetenti. In genere cercano, al contrario, di associare la forza lavoro unionized con una garanzia di qualità. In Italia i sindacati quasi ostacolano gli stakanovisti perché elevano lo standard medio rendendo difficile la difesa degli scansafatiche.
Dimostrazione di come l'efficenza si trovi con la sinergia e il rispetto dei ruoli, non vedendo male chi si impegna sentendosi parte. prima che di un azienda, di un gruppo, dove c'è chi prende le decisioni e chi le esegue, dove l'interesse è guadagnare tutti, non portare via soldi all nemico datore di lavore.
 
GE si e' trovata bene a Firenze tanto da farla diventare un centro di eccellenza, (l' ex Nuovo Pignone). A questi livelli e' importante il livello professionale delle maestranze piu' del costo dell' otra lavoro, visto il grande valoe aggiunto.
Quando GE comprò la Nuovo Pignone, questa era ancora un'azienda produttiva, con migliaia di operai diretti, un reticolo di aziende metalmeccaniche di indotto e una buona ingegneria. 17 anni dopo, a Firenze si effettua solo la sperimentazione e l'assemblaggio finale delle turbine ed i compressori. I componenti vengono prodotti in tutto il mondo e convergono poi a Firenze. Dei 3000 dipendenti, dovrebbero essere rimasti solo 900 operai. Tutto il resto sono progettisti, ricercatori, impiegati e dirigenti. Le imprese dell'indotto non sono più officine metalmeccaniche ma decine di società di ingegneria degli impianti.

Perchè si è puntato sull'ingegneria e non sulla produzione. Per 2 ragioni: la prima è il costo della manodopera, la seconda è perchè un ingegnere lo puoi licenziare più facilmente di un operaio: basta spedirlo su una piattaforma petrolifera in Nigeria e vedrai come dà le dimissioni alla velocità della luce. Per dovere di cronaca, GE assume volentieri ingegneri e periti con esperienza da inviare sulle piattaforme (20 giorni sopra e 20 giorni a terra). Il salario è buono ma psicologicamente è pesante.
 
Quando GE comprò la Nuovo Pignone, questa era ancora un'azienda produttiva, con migliaia di operai diretti, un reticolo di aziende metalmeccaniche di indotto e una buona ingegneria. 17 anni dopo, a Firenze si effettua solo la sperimentazione e l'assemblaggio finale delle turbine ed i compressori. I componenti vengono prodotti in tutto il mondo e convergono poi a Firenze. Dei 3000 dipendenti, dovrebbero essere rimasti solo 900 operai. Tutto il resto sono progettisti, ricercatori, impiegati e dirigenti. Le imprese dell'indotto non sono più officine metalmeccaniche ma decine di società di ingegneria degli impianti.

Perchè si è puntato sull'ingegneria e non sulla produzione. Per 2 ragioni: la prima è il costo della manodopera, la seconda è perchè un ingegnere lo puoi licenziare più facilmente di un operaio: basta spedirlo su una piattaforma petrolifera in Nigeria e vedrai come dà le dimissioni alla velocità della luce. Per dovere di cronaca, GE assume volentieri ingegneri e periti con esperienza da inviare sulle piattaforme (20 giorni sopra e 20 giorni a terra). Il salario è buono ma psicologicamente è pesante.
Fattispecie interessantissima...quello che non sappiamo sono i piu' che probabili motivi di offset che hanno generato questa realta' .
 
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