Voli, ottobre è (quasi) il nuovo agosto: boom di prenotazioni e le compagnie corrono ai ripari
di Leonard BerberiTra caldo eccessivo, prezzi alti e affollamento delle località i turisti spostano i loro viaggi sempre più da luglio-agosto all’autunno inoltrato. Così i vettori studiano il fenomeno e cambiano la programmazione dei voli
È, per ora, una piccola rivoluzione di cui non si conoscono gli esiti nel medio e lungo termine, ma si vedono i risultati nelle prenotazioni dei voli, con balzi del 30-40% rispetto alla media storica del periodo. Sempre più persone — comprese quelle disposte a pagare molto — rimandano le vacanze estive all’autunno, in particolare a ottobre ma anche a novembre. Un po’ per il (troppo) caldo, un po’ per i prezzi gonfiati, un po’ per la folla che invade le località e impedisce di godersi monumenti, spiagge e ristoranti. E un po’ anche per la nuova organizzazione lavorativa con la presenza importante dello smartworking.
«Luglio e agosto non più di picco»
Uno dei primi a segnalare il trend è stato, nelle settimane passate, Glen Hauenstein, presidente di Delta Air Lines e amante dell’Italia (ha una casa in Toscana). «A livello internazionale, luglio e agosto non sono più i mesi di picco che erano una volta per il leisure di fascia alta verso l’Europa», ha detto durante una conferenza di Morgan Stanley. «Infatti è stato il nostro segmento con le prestazioni peggiori nel terzo trimestre, anche se molto redditizio».L’avanzata dell’autunno
Ma in parallelo, per Delta, «ottobre è diventato un mese di picco», ha sottolineato. «Stiamo attraversando una transizione: agosto è meno di picco, mentre ottobre lo diventa». E questo impone un ripensamento anche sull’offerta durante l’anno. «Tradizionalmente investivamo molto nei mesi di giugno, luglio e agosto, mettendo sul mercato tutti i nostri velivoli a doppio corridoio disponibili. Ma ora dovremo distribuire meglio l’offerta».Il balzo anche a novembre
Il picco autunnale lo registra anche Ita Airways, che segnala come anche novembre, oltre a ottobre, nelle previsioni interne si stia rivelando un mese decisamente forte per quanto riguarda le vendite dei biglietti. E novembre di solito è uno dei due mesi peggiori per i ricavi dei vettori (l’altro è febbraio), schiacciato tra la fine delle vacanze estive e l’avvicinarsi delle feste natalizie.Gli incrementi negli aeroporti
Ottobre, soprattutto, e novembre non raggiungono ancora i numeri di luglio e agosto, che restano i mesi di picco in valori assoluti. Ma diversi aeroporti italiani ed europei consultati dal Corriere segnalano che, nelle loro previsioni di traffico, il divario tra i passeggeri dei due mesi estivi e quelli autunnali si riduce ulteriormente, con uno scarto di appena il 5-6%. E questo senza tenere conto degli scali — come Milano Linate — dove la «stagionalità» è quasi assente, data la vocazione business.«L’estate si è allungata»
«Vediamo che ottobre si sta rivelando forte come giugno e settembre», dice al Corriere l’amministratore delegato del gruppo Ryanair, Michael O’Leary. «Penso grazie anche alle tariffe basse e a un allungamento della stagione. Lo si vede, per esempio, a Roma: il traffico verso la capitale italiana semplicemente si spegne a luglio e agosto perché fa troppo caldo. Ma la stagione estiva a Roma si sta allungando fino alla prima metà di novembre».Maggiore richiesta di voli
«Quello che vediamo è che oggi la domanda si sta distribuendo meglio al di fuori dei mesi di picco, magari perché c’è più disponibilità di posti e prezzi inferiori: c’è più richiesta per voli appena fuori stagione», aggiunge Lorenzo Lagorio, country manager Italia di easyJet. «Minorca, per esempio, è una destinazione dall’Italia che storicamente è sempre stata di picco nel trimestre giugno-agosto. Ma ora l’abbiamo estesa a novembre e il tasso di riempimento è buono».Il nodo delle tariffe
Resta da capire come questo influenzerà l’andamento delle tariffe, che di solito nel periodo pre-invernale sono tra le più convenienti dell’anno. Al momento i prezzi non sembrano risentire di questo effetto «estivo in pieno autunno». Ma gli addetti ai lavori spiegano che questo potrebbe cambiare qualora, la prossima primavera, le compagnie aeree dovessero notare una conferma del trend anche per ottobre-novembre 2026.Il ripensamento delle operazioni
Il cambio delle abitudini di viaggio non è privo di conseguenze. Oltre alla mancata «visibilità» sull’autunno 2026 — la programmazione dei voli, i vettori di solito la stabiliscono un anno prima — un maggior numero di persone in viaggio in autunno costringe a un ripensamento anche operativo. Il periodo che va da novembre a febbraio è quello con meno traffico per il settore e di solito le compagnie fermano una parte degli aerei per la manutenzione, così da usare quasi tutta la flotta d’estate.L’impatto sulla manutenzione
«Ma se dovessimo aver bisogno di usare più aerei a ottobre-novembre, per intercettare il picco quasi estivo della domanda, allora andrebbe ripensato tutto il calendario della manutenzione», spiega l’amministratore delegato di un vettore europeo. «Il che vuol dire meno aerei fermi in autunno, restringendo il periodo a gennaio-febbraio, con un ingorgo non facilmente gestibile negli hangar».
Voli, ottobre è (quasi) il nuovo agosto: boom di prenotazioni e le compagnie corrono ai ripari
Tra caldo eccessivo, prezzi alti e affollamento delle località i turisti spostano i loro viaggi sempre più da luglio-agosto all’autunno inoltrato. Così i vettori studiano il fenomeno e cambiano la programmazione dei voli
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Tra caldo eccessivo, prezzi alti e affollamento delle località i turisti spostano i loro viaggi sempre più da luglio-agosto all’autunno inoltrato. Così i vettori studiano il fenomeno e cambiano la programmazione dei voli