"Ottobre è quasi il nuovo agosto": boom di prenotazioni e le compagnie corrono ai ripari


Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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Voli, ottobre è (quasi) il nuovo agosto: boom di prenotazioni e le compagnie corrono ai ripari​

di Leonard Berberi

Tra caldo eccessivo, prezzi alti e affollamento delle località i turisti spostano i loro viaggi sempre più da luglio-agosto all’autunno inoltrato. Così i vettori studiano il fenomeno e cambiano la programmazione dei voli

È, per ora, una piccola rivoluzione di cui non si conoscono gli esiti nel medio e lungo termine, ma si vedono i risultati nelle prenotazioni dei voli, con balzi del 30-40% rispetto alla media storica del periodo. Sempre più persone — comprese quelle disposte a pagare molto — rimandano le vacanze estive all’autunno, in particolare a ottobre ma anche a novembre. Un po’ per il (troppo) caldo, un po’ per i prezzi gonfiati, un po’ per la folla che invade le località e impedisce di godersi monumenti, spiagge e ristoranti. E un po’ anche per la nuova organizzazione lavorativa con la presenza importante dello smartworking.

«Luglio e agosto non più di picco»​

Uno dei primi a segnalare il trend è stato, nelle settimane passate, Glen Hauenstein, presidente di Delta Air Lines e amante dell’Italia (ha una casa in Toscana). «A livello internazionale, luglio e agosto non sono più i mesi di picco che erano una volta per il leisure di fascia alta verso l’Europa», ha detto durante una conferenza di Morgan Stanley. «Infatti è stato il nostro segmento con le prestazioni peggiori nel terzo trimestre, anche se molto redditizio».

L’avanzata dell’autunno​

Ma in parallelo, per Delta, «ottobre è diventato un mese di picco», ha sottolineato. «Stiamo attraversando una transizione: agosto è meno di picco, mentre ottobre lo diventa». E questo impone un ripensamento anche sull’offerta durante l’anno. «Tradizionalmente investivamo molto nei mesi di giugno, luglio e agosto, mettendo sul mercato tutti i nostri velivoli a doppio corridoio disponibili. Ma ora dovremo distribuire meglio l’offerta».

Il balzo anche a novembre​

Il picco autunnale lo registra anche Ita Airways, che segnala come anche novembre, oltre a ottobre, nelle previsioni interne si stia rivelando un mese decisamente forte per quanto riguarda le vendite dei biglietti. E novembre di solito è uno dei due mesi peggiori per i ricavi dei vettori (l’altro è febbraio), schiacciato tra la fine delle vacanze estive e l’avvicinarsi delle feste natalizie.

Gli incrementi negli aeroporti​

Ottobre, soprattutto, e novembre non raggiungono ancora i numeri di luglio e agosto, che restano i mesi di picco in valori assoluti. Ma diversi aeroporti italiani ed europei consultati dal Corriere segnalano che, nelle loro previsioni di traffico, il divario tra i passeggeri dei due mesi estivi e quelli autunnali si riduce ulteriormente, con uno scarto di appena il 5-6%. E questo senza tenere conto degli scali — come Milano Linate — dove la «stagionalità» è quasi assente, data la vocazione business.

«L’estate si è allungata»​

«Vediamo che ottobre si sta rivelando forte come giugno e settembre», dice al Corriere l’amministratore delegato del gruppo Ryanair, Michael O’Leary. «Penso grazie anche alle tariffe basse e a un allungamento della stagione. Lo si vede, per esempio, a Roma: il traffico verso la capitale italiana semplicemente si spegne a luglio e agosto perché fa troppo caldo. Ma la stagione estiva a Roma si sta allungando fino alla prima metà di novembre».

Maggiore richiesta di voli​

«Quello che vediamo è che oggi la domanda si sta distribuendo meglio al di fuori dei mesi di picco, magari perché c’è più disponibilità di posti e prezzi inferiori: c’è più richiesta per voli appena fuori stagione», aggiunge Lorenzo Lagorio, country manager Italia di easyJet. «Minorca, per esempio, è una destinazione dall’Italia che storicamente è sempre stata di picco nel trimestre giugno-agosto. Ma ora l’abbiamo estesa a novembre e il tasso di riempimento è buono».

Il nodo delle tariffe​

Resta da capire come questo influenzerà l’andamento delle tariffe, che di solito nel periodo pre-invernale sono tra le più convenienti dell’anno. Al momento i prezzi non sembrano risentire di questo effetto «estivo in pieno autunno». Ma gli addetti ai lavori spiegano che questo potrebbe cambiare qualora, la prossima primavera, le compagnie aeree dovessero notare una conferma del trend anche per ottobre-novembre 2026.

Il ripensamento delle operazioni​

Il cambio delle abitudini di viaggio non è privo di conseguenze. Oltre alla mancata «visibilità» sull’autunno 2026 — la programmazione dei voli, i vettori di solito la stabiliscono un anno prima — un maggior numero di persone in viaggio in autunno costringe a un ripensamento anche operativo. Il periodo che va da novembre a febbraio è quello con meno traffico per il settore e di solito le compagnie fermano una parte degli aerei per la manutenzione, così da usare quasi tutta la flotta d’estate.

L’impatto sulla manutenzione​

«Ma se dovessimo aver bisogno di usare più aerei a ottobre-novembre, per intercettare il picco quasi estivo della domanda, allora andrebbe ripensato tutto il calendario della manutenzione», spiega l’amministratore delegato di un vettore europeo. «Il che vuol dire meno aerei fermi in autunno, restringendo il periodo a gennaio-febbraio, con un ingorgo non facilmente gestibile negli hangar».

 
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“Eh signora mia, non ci sono piú le mezze stagioni”

Ovvietà a parte, la stagione non perde slancio fino almeno a fine mese, lo vedo da quando sono entrato nell’industria (2011).

È in certe località italiane che ancora la notizia non è arrivata.
 
“Eh signora mia, non ci sono piú le mezze stagioni”

Ovvietà a parte, la stagione non perde slancio fino almeno a fine mese, lo vedo da quando sono entrato nell’industria (2011).

È in certe località italiane che ancora la notizia non è arrivata.

Forse anche in talune redazioni dei giornali
 
Io mi occupo di Hospitality "sul campo" dal 2013 e confermo @Scarab .

Piuttosto, vedo miglioramenti significativi su marzo e novembre rispetto al passato. Secondo me è per via dei costi: chi può viaggiare liberamente si spinge sui mesi di bassa per avere prezzi più convenienti.
 
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Posso confermare anche io, lavorando nei trasporti (non aerei), che negli ultimi 2/3 anni i mesi di Settembre/Ottobre hanno avuto un aumento di volumi (pax e ricavi) rispetto al pre Covid.
L'andamento di marzo invece è influenzato da quando cade Pasqua, che è il primo picco di stagione per i movimenti.
 
Conosco sempre più gente che fa vacanze in autunno per risparmiare ma anche per sfruttare il clima più caldo ed evitare la ressa estiva.

Londra da ottobre è ingestibile fino a dopo natale.
 
Assolutamente. Lo penso da diverso tempo. Io stesso fino a che i miei pargoli non hanno iniziato la scuola organizzavo le vacanze fuori dal picco. Ancora oggi al mare ci vado a giugno appena finisce la scuola ma se potessi, andando a maggio o ottobre risparmierei dei bei soldi.
Certo ci sono limiti tecnici ( alcune località vanno escluse) ma oramai destinazioni come Egitto o Canarie sono diventate assolutamente abbordabili per qualsiasi tasca( e puoi andare al mare tutto l'anno o quasi).

Ricordo che i miei viaggi negli USA sin dal primo nel 2011 li ho fatti in ottobre e ho ricordi bellissimi.

Oggi quando voglio fare una 2-3 giorni senza figli scelgo gennaio o febbraio. Devo dire che la combo prezzi bassi/poca gente si rivela decisamente vincente.