[OT] Pc Portatile e controlli di sicurezza


Indaco,
non so a che punto siano adesso, ma nel 2005/2006 ancora tutte le impronte digitali rilevate erano state cestinate. Alla prescrizione di rilevare le impronte, infatti, non è seguita alcuna indicazione su come utilizzarle. Non so se abbiano trovato il modo di conservarle e farci qualcosa, ma non credo.
Spesso si ha la visione, in Italia, di uno stato americano molto centralizzato e strutturato. In realtà non ci si capisce niente: gli stati sono scoordinati fra loro, gli americani non vogliono la carta d'identità nazionale perché temono un database nazionale/federale di informazioni. Conosco persone che hanno 2-3 patenti di guida di stati americani diversi (sarebbe proibito, ma non ti sgamano perché non c'è modo di farlo). Il sottoscritto ha ricevuto, nel 2004, ben tre cartoline elettorali (con contestuale possibilità di votare in tre contee diverse alle elezioni presidenziali dell'epoca) e così via... L'America non è come te la immagini.
 
Ho visto troppo CSI?

Non so, io parlo perche' per lavoro ho smanacciato sul Data Warehouse di un'azienda della grande distribuzione. Con quello,se tu mi chiedevi cosa avevi mangiato la 23esima settimana del 2005 io ero in grado di dirtelo. Il problema e' che il sistema e' in grado di accedere a queste info una tantum, poche al giorno. Ma fare un accesso per ciascun cliente che passa agli sportelli e' infinitamente piu' difficile, ci vogliono ben altre macchine con ben altri requisiti. Fattibili, eh?. E che probabilmente hanno costi ragionevoli rispetto a quello che spendono (spendete) per uno starnuto del DOD.

Chissa' perche' io immaginavo che una volte prese le mie impronte al primo passaggio, nel resto del futuro se chiunque cerchera' di passare con il mio pass elettronico e impronte diverse.... viene subito rilevato. O se risulta che faccio la spola con la Colombia o la Siria. Al contrario, se le impronte quagliano e sono un visitatore abituale, mi aspetto che perdano meno tempo e non lo facciano perdere a me... tanto ormai sono conosciuto.

I controlli agli aereoporti non li fa qualche ente federale?

Comunque sono d'accordo che non e' cosi' semplice, soprattuto il match al volo delle impronte forse e' una cosa ancora da fantascienza o da CSI (non lo so) quasi come il riconoscimento al volo della retina di Minority Report, pero' se fossi un americano e dovessi decidere, preferirei questo che altro, pur con tutti i paletti immaginabili per assicurarsi che non se ne abusi neanche per sbaglio.
 
@ indaco1

Ho passaporto USA biometrico, che ho rinnovato di recente.
Non so se hai presente i passaporti americani, ma è quello dell'ultimissima generazione, col simbolo del chip in basso al centro, proprio sotto la scritta "United States of America".

Più di una volta mi aveva dato problemi (non riuscivano ad effettuare la RFID, e ricorrevano alla vecchia lettura ottica), e dunque pensavo che me ne avessero rilasciato uno "difettoso".

E allora mi sono lamentato. Sai cosa ho scoperto lamentandomi? Che il mio passaporto è perfettamente funzionante.
Sono i sistemi informatici che non sono stati ancora aggiornati in modo da garantire un rilevamento accurato dei dati RFID!</u>
E, per il momento, riescono a leggere solo i chips dei passporti USA.</u>.

Quindi, se tu entri negli Stati Uniti con un passaporto biometrico italiano, non preoccuparti: i sistemi informatici americani NON sono (ancora) tecnicamente in grado di leggere i chips italiani.
 
Io non mi preoccupo, non ho niente da nascondere. Preferirei che avessero dei sistemi che si accertano bene di chi sono e poi mi lascino portare a bordo qialcosa da bere.
 
@ indaco1

Citazione:Messaggio inserito da indaco1

Preferirei che avessero dei sistemi che si accertano bene di chi sono e poi mi lascino portare a bordo qialcosa da bere.

Hai perfettamente ragione. Purtroppo, i sistemi che desideri tu (e che desidero tanto anch'io, come milioni di altre persone!), almeno in America, sembrano essere ancora fantascienza!

Ti auguro un "buon transito" a Philly, ed un ottimo soggiorno ovunque tu sia destinato negli USA.

Ciao! [:306]
 
I controlli in aeroporto li fa la TSA, che dipende dal Department of Homeland Security, per quanto concerne controllo di sicurezza dei passeggeri.
In entrata negli USA, i controlli credo siano della U.S. Customs and Border Proctection agency, anch'essa, credo, sotto il controllo del DHS. In uscita, però, non ci sono controlli di documenti (solo il personale del check-in controlla, ma non c'è autorità che controlli direttamente le uscite).
Il punto è che la cosa pubblica americana è molto stratificata e complessa, e non è efficiente (normale, per una nazione di 300 milioni di persone).

Le aziende sono un caso diverso. Devono essere efficienti per fare soldi. Lavoro in pubblicità su internet e in azienda abbiamo tecnologie con le quali possiamo fare un profiling molto minuzioso degli utenti. Bastano dei pixel usati bene per monitorare (legalmente) il comportamento di un utente e fargli arrivare una pubblicità su misura. Un esempio: un utente clicca su un banner di I-dreams (ogni riferimento a società esistenti è casuale) nel quale è indicata una promozione generica per pasqua a Parigi. Arriva su una pagina, sceglie un volo, passa alla pagina successiva dove dovrebbe scegliere l'albergo ma non lo fa e lascia il sito. Per la prossima settimana, allora, facciamo arrivare a quello specifico utente una pubblicità diversa: sappiamo che è interessato alla pasqua a Parigi, ma che non è stato soddisfatto degli alberghi che gli abbiamo proposto, allora possiamo offrirgli (tutto in automatico, tra l'altro) uno sconto speciale: "Pasqua a Parigi. Nuove offerte di alberghi col 15% di sconto in più".
Non c'è limite a questa capacità di profilazione. E funziona che è un piacere. In Italia è ancora poco utilizzata (siamo fra i primi, se non i primi in assoluto), ma negli USA è già a uno stadio avanzato.
 
Citazione:Messaggio inserito da DEX456
Ciao, Cesare.
Sulla base della mia esperienza personale (come tanti, viaggio costantemente con il laptop), ti direi che hai capito correttamente come "funzionano" i controlli. Sono d'accordo anche con I-DIWN, per quanto riguarda la definizione alternativa di "CRC".

Aggiungo solo un paio di cose.

1) Il tuo computer è nuovo, e quindi mi auguro che non ti dia problemi. Però a me è capitato anche che mi chiedessero se fosse stato riparato di recente (a LHR, per citare un caso).
Il timore di alcuni addetti alla sicurezza è che il tecnico del centro d'assistenza possa aver approfittato della riparazione per infilarci dentro, a tua insaputa, esplosivo o altro.

Se dovessi rispondere affermativamente ad una simile domanda, il "CRC" (sempre nella definizione di I-DIWN) potrebbe crescere esponenzialmente!

Avendo una certa dimestichezza coi computers, spesso apro personalmente i miei portatili (ne ho più di uno) per sostituire componenti (per un upgrade, per esempio). E quando mi chiedono se il laptop sia stato riparato, specifico sempre di essere stato IO</u> a metterci le mani dentro, non un estraneo, altrimenti i controlli diventano ancora più lunghi e frustranti.

2) Oltre ad assicurati che la batteria abbia carica sufficiente per reggere l'avvio del computer qualora ti chiedessero di accenderlo, e di aver pronto il trasformatore nell'eventualità che la batteria in questione ti "tradisse", ricordati di tener a portata di mano anche l'adattatore di spina</u> se viaggi all'estero. Se sei in transito in un aeroporto britannico, per esempio, e il tuo trasformatore ha invece spina "continentale", poi non riesci ad inserirla nella presa, nel caso di un controllo.
È un piccolo - ma importante - particolare di cui a volte, nella fretta, ci si dimentica. Io ho un adattatore universale che mi premuro di tenere sempre nella stessa tasca in cui metto il trasformatore.

Benvenuto nel club dei laptop-dipendenti! :D[/size=2]


Grazie dei preziosi consigli, vedrò di farne buon uso! ;)
 
Sarei curioso di sapere cosa succede se il PC ha la batteria scarica [:301]
Se percepiscono la buona fede...nulla!
per un breve periodo ho avuto un portatile che per un difetto della scheda madre stentava a partire. A volte era una scheggia, altre volte girava a vuoto e non ne voleva sapere di accendersi.
Mi è successo ad un controllo... nulla di grave! Glie l'ho spiegato e vedevano che Windows "girava" senza "agganciare" il resto della procedura di accensione
 
Ho appena comprato un pc portatile, avrei qualche dubbio a riguardo: durante i controlli di sicurezza il pc va posto sul nastro o basta dichiararlo ed eventualmente aprirlo? La borsa del portatile fa parte del bagaglio a mano o conta come un secondo pezzo aggiuntivo? Grazie ;)

Io finora ho fatto un solo viaggio in aereo e ti racconto la mia esperienza. Sono partita domenica 13 aprile da Pisa per andare a Bari con Ryanair. Con me avevo il laptop e un bagaglio a mano. Quando sono arrivata ai controlli di sicurezza mi hanno fatto mettere il laptop sul nastro insieme al bagaglio a mano e non mi hanno chiesto altro.
 
Io finora ho fatto un solo viaggio in aereo e ti racconto la mia esperienza. Sono partita domenica 13 aprile da Pisa per andare a Bari con Ryanair. Con me avevo il laptop e un bagaglio a mano. Quando sono arrivata ai controlli di sicurezza mi hanno fatto mettere il laptop sul nastro insieme al bagaglio a mano e non mi hanno chiesto altro.
La richiesta di accendere il portatile l'ho sempre vista fare solo all'estero, specialmente in UK

Se a qualcuno e' capitato anche in Italia, lo segnali

Ciao