[OT] Naufragio Costa Concordia


Sono assicurate certo; l'assicurazione nave si chiama "P&I" e "corpo e macchina" a seconda del danno.
Non so se ci sono ancora persone dentro, ma hanno recuperato un gruppo di 7 persone questa notte non evacuato con le lance di salvataggio.

Uno scoglio non segnalato può benissimo starci, ma la vedo difficile...molto difficile...
 
Sono assicurate certo; l'assicurazione nave si chiama "P&I" e "corpo e macchina" a seconda del danno.
Non so se ci sono ancora persone dentro, ma hanno recuperato un gruppo di 7 persone questa notte non evacuato con le lance di salvataggio.

Uno scoglio non segnalato può benissimo starci, ma la vedo difficile...molto difficile...
E' difficile che questo EIDIS e le cartine non fossero aggiornate corretto?
 
Tutto è possibile ma lo tendo a escludere, in genere si aggiornano in automatico in remoto, e sono fornite di un sistema di backup.
Inoltre i sistemi più avanzati (come questo immagino) uniscono i segnali radar, GPS e cartografie in modo da visualizzare tutto su in unico schermo, inclusa la rotta e posizione tua e delle altre navi, grazie ai transponder (simili agli aeronautici).
Quello che èvstrano è che se la nave va fuori rotta, suona un allarme.
 
I testimoni: «I salvagente? Presi da soli»

«Alcune persone si sono gettate in mare»
«La nave si inclinava e la gente cadeva, momenti infernali»
A bordo l'attrice Rettondini e i partecipanti di un reality show


MILANO - La tragedia della Costa Concordia viene raccontata anche dai testimoni diretti del disastro. Mara Parmegiani Alfonsi, giornalista, era a bordo della nave di lusso per lavoro, per seguire un evento di moda.

ACCUSE - E da Porto Santo Stefano, dove è stata trasportata dopo i soccorsi, racconta il panico ma non rinuncia nemmeno alle accuse: «È stato un momento infernale. Erano circa le 21 e stavamo per andare a cena, quindi eravamo anche vestiti abbastanza leggeri - spiega la testimone a Skytg24 - Abbiamo sentito un urto e le luci si sono spente, dai tavoli sono caduti gli oggetti e i bicchieri. Siamo tutti corsi verso il ponte e a fatica abbiamo raccolto i salvagenti, ma il comandante ci ha assicurato che si trattava solamente di un guasto alle macchine, e non era vero: sotto la chiglia già c'era uno squarcio di cento metri».

(Reuters/Fanciulli)(Reuters/Fanciulli)
INADEGUATO - Dopo le prime rassicurazioni è diventato evidente, però, come fosse necessario evacuare: «C'è stato un vero e proprio assalto alle scialuppe con personale totalmente non addestrato, non idoneo alla situazione, tanto che proprio mentre venivano calate ci sono stati gli incidenti- evidenzia Parmegiani - tanto che abbiamo dovuto sostituire il comandante della nostra scialuppa con un ufficiale di macchina di una compagnia diversa». Insomma, il personale era «Totalmente impreparato alle emergenze», e a detta di Parmigiani le responsabilità sarebbero anche del capitano che «al momento della tragedia si trovava a cena, me ne assumo la responsabilità: era a cena».

AFFONDATA - La testimonianza, drammatica, prosegue: «La Costa Concordia adesso non è più una nave incagliata, è una nave affondata, una nave di dieci piani è del tutto sdraiata su un fianco, sul fondo insieme a tutto quello che possedevamo».

I SOCCORSI - Lo stress e la tensione fanno sì che anche i soccorsi siano stati concitati e forse non perfettamente organizzati: «Abbiamo trascorso la notte avvolti solo nelle coperte, trasportati prima al Giglio e poi qui a Porto Santo Stefano, senza un bicchiere di latte né una bevanda calda».

L'ATTRICE - A bordo della Costa Concordia era presente anche l'attrice Francesca Rettondini, che racconta all'agenzia Adnkronos: «Io ero come un ebete, non sapevo cosa fare. Ho avuto paura, ci siamo spinti tutti verso l'uscita. La gente era nel panico. Quando la nave si inclinava sempre di più tutti puntavano i piedi, io avevo paura di andare giu». Ironia della sorte, dieci anni fa Rettondini aveva recitato nel film horror "Ghost ship", una storia liberamente ispirata alla vicenda di un famoso, e lussuoso, transatlantico affondato, l'Andrea Doria.

IL REALITY - A bordo erano presenti anche decine di parrucchieri che avrebbero dovuto prendere parte a «Professione lookmaker», un corso di formazione per parrucchieri e hair stylist previsto proprio a bordo della nave. Al termine della crociera trenta di loro, secondo il programma, avrebbero dovuto accedere a un reality di alcune puntate su una tv nazionale per la proclamazione del «Lookmaker 2012», con un premio di 100.000 euro da utilizzare per ristrutturare la propria azienda.

L'OSCURITA' - Ilaria, 23 anni di Roma, e Safa 22 anni di Perugia, erano invece in crociera per seguire un corso di formazione. E a caldo raccontano i momenti dell'impatto e dell'evacuazione: «Eravamo a cena ieri sera quando ha cominciato a tremare tutto, la luce è andata via e la gente ha cominciato a gridare aiuto. Dopo che ha tremato tutto la nave ha cominciato a piegarsi su un lato. Nella sala ristorante sono caduti oggetti, bicchieri, vassoi e piatti. Ci siamo anche feriti ma la cosa più drammatica è sentire la voce delle persone, in particolare delle mamme, chiamare i propri familiari, soprattutto i bambini. Era buio e non sapevamo cosa fare. La gente cadeva in terra mano a mano che la nave si inclinava. Sentivamo la voce del comandante ma abbiamo pensato a correre verso un'uscita. Un'ora dopo è suonata la sirena ed è stato dato l'ordine di evacuazione».

PRECIPITATE - Come gli altri passeggeri anche Ilaria e Safa sono corse alle scialuppe di salvataggio: «Ma per l'inclinazione della nave alcune scialuppe non sono state calate in acqua - hanno raccontato le due superstiti - sono finite sui ponti sottostanti e crediamo che in parecchi si siano fatti male o siano rimasti contusi. C'era anche chi si buttava in acqua».

CIMA SPEZZATA - «Si è spenta più volte la luce e non sapevamo orientarci - racconta Yuri Selvaggi, in crociera con la moglie e i figli - abbiamo abbandonato tutto per scappare. Ma a bordo c'era panico anche tra i membri dell'equipaggio. Molti stranieri. Non sapevano esattamente cosa fare neanche loro. Quando siamo finalmente saliti su una scialuppa si è addirittura spezzata una fune mentre veniva calata. La scialuppa non è andata subito in acqua ma ha sbattuto contro la stessa nave e solo dopo aver rimbalzato è andata in acqua, per fortuna senza rovesciarsi».

IL PANICO - Un'altra crocierista, Antonietta Simboli, ha raccontato il momento dell'emergenza: «È stato allucinante. Nessuno ci diceva nulla e il personale straniero urlava per il panico tra di loro. Abbiamo preso da soli i giubbotti salvagente rompendo le vetrine nei corridoi. E siccome erano pochi ce li rubavamo tra noi. Ed erano per bambini, e non per adulti».

DISABILI - Drammatico anche il racconto di Valentino De Ascentis, in viaggio con la fidanzata: «Ci siamo precipitati sulla terrazza della nave e siamo saliti sulla scialuppa. C'erano disabili, bambini. Intanto alcune persone, prese dal panico, si sono gettate in mare. La nave si è spenta piano piano. Per fortuna noi eravamo già arrivati sull'isola del Giglio quando tutte le luci si sono spente completamente».

Redazione Online14 gennaio 2012 | 15:45

http://www.corriere.it/cronache/12_...ta_f8fe9368-3e81-11e1-8b52-5f77182bc574.shtml
 
quanto tempo è trascorso tra l'impatto e il collocamento in quella posizione?
 
Premesso che non so quanto possa essere affidabile il servizio, trovo su Repubblica.it la riproduzione dell'ultimo tratto di navigazione e, da perfetto ignorante, mi chiedo se fosse corretta la rotta seguita.

http://video.repubblica.it/edizione/firenze/la-ultime-fasi-della-rotta-della-concordia/85718/84107

Sembra abbastanza plausibile, tenuto conto dello scarto del gps e del riporto sulla mappa. Pare che seguisse una rotta per circa 280°, per accostare a dx di fronte alla costa del Giglio, poi al momento dell'impatto sugli scogli tra Cala Cannelle e Giglio Porto una brusca accostata per 360° e successivo 180° a babordo per spiaggiarsi là dov'è adesso.
Avendo navigato spesso là attorno non credo assolutamente allo scoglio non segnalato (se non emerso ieri), ma piuttosto ad un tragico errore di rotta, ovvero una prima correzione a dx non sufficiente.
P.S. di quel gruppo di scogli il più lontano non dista più di 300 metri da terra.
La scatola nera dirà la verità.
 
La signora Parmegiani era ospite su Rai 1. Con tutto il rispetto per la sua vicenda umana, come professionista dell informazione non ha fatto una gran figura. Non sa proprio di cosa parla.. Qualcuno gli spieghi che il comandante si alimenta....
 
La signora Parmegiani era ospite su Rai 1. Con tutto il rispetto per la sua vicenda umana, come professionista dell informazione non ha fatto una gran figura. Non sa proprio di cosa parla


Guardando vari canali che trasmettevano servizi sulla tragedia ho potuto notare che si sta facendo strada una nuova moda, quella dell'anticipare la sequela di idiozie che seguiranno con "mi assumo la responsabilità di quanto dico".
 
E' ancora presto per fare ipotesi su cosa sia successo possiamo dire solo che si tratta di una cosa che non dovrebbe succedere. Fatalità, errore umano.. forse come spesso accade un po di tutto. Rimane solo un grade senso di impotenza per le persone che hanno perso la vita.
Ho ascoltato le testimonianze dei superstiti e credo per lo più siano dettate dall'agitazione del momento e comunque riportano solo le sensazioni di chi ha avuto una visione parziale dell'evento. Ad esempio, una nave di quelle non va a picco come un sasso, impiega del tempo prima di riempirsi d'acqua e non è detto che il momento più adatto a calare le scialuppe ed evacuare la nave sia 1 secondo dopo la collisione. Ci sono mille motivi per ritardare l'evacuazione della nave, così come ce ne sono mille altri da valutare per una evacuazione urgente. Avvicinarsi alla costa, attendere i soccorsi.. potrebbero assere alcune delle motivazioni. Spetta a chi ha la visione globale della situazione decidere il momento opportuno. Ho sentito anche una giornalista che era a bordo lamentava che una volta a terra non erano disponibili nemmeno bevande calde per i naufraghi... direi che per un isola con 1500 abitanti sia difficile preparare anche solo un caffè per 4200 persone. Purtroppo, nonostante tutta la tecnologia sono tragedie che ancora oggi capitano....

Ciao

Sono cose che non dovrebbero succedere, ma da che mondo è mondo sono successe,succedono e succederanno ancora.....rimane l'immenso dolore per le vittime
 
Doveva passare a 300 metri da uno scoglio??? A mio modesto avviso una nava così grossa se ne stà più lontano dagli scogli.
In quanto allo scoglio non segnalato....Sembra una frase dettata dal momento!!