[OT] Lettera aperta


Quoto interamente The Jaguar e jtstream, ho trovato la lettera della signora un po' troppo vittimistica.
Interessante la riflessione di Lorenzocrew dove dice che bisognerebbe smettere di farsi la guerra fra naviganti, ground e manutenzione!!!
 
Io ho lavorato la notte di capodanno, anche se non sono partito in capo al mondo, non sono stato coi miei cari, ho provato a chiedere al mio datore di lavoro se potevo far sedere in jumpseat la mia ragazza, poi mi sono accorto che nel mio ufficio non ci sono strapuntini...

Niente polemica ma chi decide di fare questo tipo di lavoro lo sa già che si deve lavorare anche la domenica e le feste, proprio come nel lavoro che faccio io.

Sottolineo anche che non mi sento depositario di tutte le disgrazie del mondo, anzi per il momento ho avuto anche parecchia fortuna nella mia carriera e anche nella mia vita. Senza negare le difficoltà che incontrano i naviganti e i loro familiari, forse la signora dovrebbe aprire gli occhi.
 
@ Jaguar e JT:

concord con voi che la lettera è fatta male e non serve a molto; non sono d'accordo però sul fatto che un pilota sa già a cosa va incontro.
Quello che non tollero dell'intervento del Ministro è la denigrazione del lavoro altrui.

Purtroppo in italia è ormai di moda insultare chi produce e guadagna perchè ha più soldi di un altro.

Secondo te, JT, tu sei un privilegiato perchè fai solo 80 ore di volo al mese e guadagni quanto guadagni?
Sicuramnete guadagni di più di un operaio, ma siamo sicuri che avete le stesse responsabilità?
Lui ogni sera torna a casa dalla sua famiglia, tu?
Lui, se lo chiama la moglie che il bambino ha la febbre, chiede un permesso (forse) e se ne torna subito a casa, tu puoi farlo?

L'operaio, se ha un problemino fisico dovuto all'età, si fa fare un certificato e viene esonerato dal caricare pacchi di 10 kg, se tu non sei nella norma cosa succede?

Io sono un imprenditore e mi sono rotto le palle di essere visto peggio di uno spacciatore di droga, che ho la bella macchina e mi devo sentire in colpa.....io lavoro, produco, altrimenti i miei soldi me li investivo in borsa e me ne fottevo di fare lavorare 50 persone....se io vado a rotoli, i miei dipendenti trovano un altro lavoro o cmq si beccano la disoccupazione, ed io?
 
Citazione:Messaggio inserito da tamtam

Sottolineo anche che non mi sento depositario di tutte le disgrazie del mondo, anzi per il momento ho avuto anche parecchia fortuna nella mia carriera e anche nella mia vita. Senza negare le difficoltà che incontrano i naviganti e i loro familiari, forse la signora dovrebbe aprire gli occhi.

il problema, caro tamtam, non è che la signora si stia lamentando dei sacrifici fatti o da fare.
si sta lamentando del fatto che dopo 30 anni passati a convivere con i disagi di chi lavora in condizioni "diverse" dalla maggior parte degli essere umani che popolano il pianeta terra ci sia qualcuno che si permette di pensare e dire che il marito della stessa è un privilegiato. e da che pulpito arriva.
prima di parlare per partito preso o di dare aria alle corde vocali sarebbe il caso di verificare per quanto possibile se quanto si sta per affermare corrisponda al vero o meno.

anche io nel mio piccolo come le celebri formiche di G&M mi infervoro quando mi danno del privilegiato o dello statale.
ti garantisco che nessuno di noi lavora due giorni a settimana e basta dare uno sguardo ai nostri turni per capire che non corrisponde al vero. se qualcuno ha il privilegio di lavorare così allora si prendano provvedimenti contro i singoli e non si criminalizzino gli onesti.
e il principale azionista della compagnia non fa certo fatica alcuna a farsi sottoporre il materiale per poterlo verificare.

6 partenze mensili di lungo raggio da 3/4 giorni ed il conto è presto fatto.
l'ultima mia raffica è BOMBAY, 2 off, MIAMI, 2 off, SAN PAOLO 2 off, JFK, 2 off, TORONTO, 2 off., fate vobis.
e non sono l'unico, garantisco.

non indugio oltre ma è abbastanza ovvio che per chi lavora in una compagnia aerea ci siano delle facilitazioni di viaggio per sè e per i familiari. funziona così OVUNQUE. e i dipendenti di terra? pure.
ma esistono tantissime altre categorie di lavoratori che hanno vantaggi derivanti dalla loro posizione.
chi lavora in banca, ad esempio, paga un conto corrente come un cliente comune? credo proprio di no.

eppure nonostante cani e porci volino gratis (o con tariffe stracciate, COMPRESO il Ministro), ci sono piùà di 1200 persone, chiamate PRECARI che lavorano da 8 anni in Alitalia e che non godno di alcun privilegio.
NESSUNO sconto e NESSUN biglietto gratis per i propri familiari.

certo, c'è di peggio, per esempio i bambini schiavi che cuciono i palloni delle grandi case di abbigliamento sportivo che troviamo nei negozi fashion in giro per le nostre città. ma forse questi non dovrebbero NEMMENO essere un parametro di riferimento.

preferisco fermarmi qua.
ho già scritto troppo e violata la promessa che mi ero fatto di rimanere il più possibile in silenzio.

ribadisco un concetto, però, e cioè che ogni tanto il mondo andrebbe rovesciato: gli spettatori dovrebbero salire sul palco e gli attori sedersi in platea. forse cominceremmo tutti a capire le esigenze degli altri.
 
ok questo è un forum di aviazione ma suvvia informiamoci su quello che ha detto il Ministro Schioppa .

Offenderlo con i grevi toni sindacalisti che molti di voi hanno utilizzato per stigmatizzare i concetti e la figura del ministro non vi fa fare certo bella figura .
L'Italia sta diventando un paese di sindacalisti .Tra un pò lo sarà anche il mio simpatico tabaccaio che nel porgermi le sigarette rivendicherà anche lui qualcosa .
Ovviamente tutta la mia comprensione per la Sig.ra Costantini Sacconi .

allego quà la lettera del ministro Padoa Schioppa per dar modo a chi ne ha voglia di farsi una idea di ciò che ha detto .Buona lettura

" Caro Direttore, tra le cose da cui mi sono staccato a malincuore nel prestare giuramento come ministro della Repubblica vi è il privilegio di un regolare colloquio con quelli che erano divenuti i miei lettori: alcune centinaia di migliaia di persone di cui sentivo, pur non conoscendole individualmente, la viva partecipazione alla vita civile dell' Italia, il desiderio di capire la res publica, la volontà di farsi un proprio giudizio su grandi questioni del mondo di oggi. Oggi scrivo come colui che cerca di rendere conto dei motivi della propria azione, non di offrire un commento. Coi miei vecchi lettori vorrei condividere una riflessione sulla questione che più mi occupa: come riportare l' Italia dalla stagnazione alla crescita? In sintesi, risponderei così: si ritornerà alla crescita solo se all' ansia della rincorsa, che ci ha sospinto per anni, subentrerà, quale spirito animatore, una ambizione nazionale. Desiderio di eccellere come Paese, fiducia nelle sue forze, sguardo lungo. * * * Sono passate due generazioni dacché l' Italia usciva - sconfitta, distrutta e screditata agli occhi del mondo - dalla guerra e dalla dittatura, due sciagure di cui responsabili ultimi furono gli italiani stessi, soprattutto i più colti e benestanti. Soffrivamo di una povertà che oggi osserviamo solo in Africa o in Asia: denutrizione, analfabetismo, diffusione di malattie mortali, case senza elettricità né acqua corrente, mancanza di lavoro e di elementare tutela nello stesso. Per decine di migliaia di toscani, abruzzesi, veneti, lucani la sola speranza era emigrare in Belgio, Francia, Germania, Svizzera o verso continenti lontani. Nello spazio di due sole generazioni, gli italiani hanno realizzato - per merito loro e di chi li ha governati - una delle più profonde trasformazioni della loro storia: nel tenore di vita, nelle abitudini, nei rapporti personali e familiari, nella vita sociale, nelle istituzioni. La trasformazione è andata di pari passo con la crescita economica, che per cinque decenni è stata superiore a quella dell' Europa in cui ci integravamo. In parte la trasformazione ha coinciso con la crescita stessa: scarpe ai piedi, casa, elettrodomestici, automobile, figli alle scuole superiori e all' università, vacanze. In parte essa è stata consentita dalla crescita: pensioni, servizio sanitario universale, statuto dei lavoratori. Parlo di crescita: un continuo aumento della produzione di beni e servizi, che permane attraverso le pause e le riprese osservabili nelle economie che crescono come in quelle che declinano. L' economia non ha ancora risposto alla domanda che l' ha fatta nascere come scienza: che cosa determina la crescita? La risposta meccanica si limita a poco più di una tautologia: alla lunga - dice - la crescita è azionata da due motori, le forze di lavoro e la produttività. Ma la risposta non meccanica, che guarda oltre la macchina produttiva, è più profonda e non si racchiude in una formula algebrica: la crescita è un fatto della società, è voglia di costruire cose nuove, di guardare lontano, è fiducia nelle proprie forze, ambizione. Gli economisti parlano di «spiriti animali» (animal spirits); ma Ulisse e Dante, al contrario, vi vedono l' essenza migliore dell' umano: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza». Lo spirito che soffiò nei primi decenni del dopoguerra e sospinse la crescita lo potremmo chiamare ansia della rincorsa. Dai vertici rinascimentali del benessere, della raffinatezza, della produzione artistica e scientifica, dell' eccellenza nel mestiere delle armi e della politica l' Italia era discesa nella mortificazione di offrirsi come campo di battaglia e terra di conquista per le dinastie e gli Stati potenti («Francia, Spagna purché se magna»), terra di cuochi e di cantanti da esportazione. Dopo secoli di declino, il secondo dopoguerra è stato la breve stagione in cui abbiamo riagganciato l' Europa prospera. * * * Da circa dieci anni l' ansia della rincorsa non basta più quale propulsore della società italiana. Entrambi i motori della crescita hanno perso potenza. Poche le nascite, poche le persone che partecipano alle forze di lavoro; l' immigrazione di mano d' opera non qualificata non basta a tenere su di giri il primo motore. Pochi investimenti, poca ricerca in sempre meno numerose grandi imprese, poche invenzioni, pochi brevetti italiani, poca flessibilità del lavoro nell' impiego pubblico e in quello privato: il secondo motore si è quasi spento. Soprattutto, poca fiducia, poca voglia di eccellere, paura di cambiare, rifiuto del rischio. Abbiamo rallentato la capacità di produrre e troppi si aggrappano alla rendita. La differenza stessa tra produzione e rendita talvolta ci sfugge. È rendita quella del giovane che si definisce imprenditore, mentre sta consumando l' avviamento dell' impresa fondata dal padre o dal nonno. O quella del titolare di cattedra che da anni non fa ricerca, non pubblica su serie riviste scientifiche, e non c' è mai per gli studenti. O quella del contratto di lavoro inflessibile, sempre più in contraddizione con la concorrenza mondiale e col cambiamento tecnologico. O quella dell' impiego pubblico dove l' impiegato non può essere trasferito ad altro luogo di residenza, né a diversa mansione, e neppure a diverso ufficio, mentre spesso nessuno controlla se va o no al lavoro. Due mesi l' anno di vacanza per i magistrati; due giorni la settimana di servizio per i piloti d' aereo; tre-quattro ore d' insegnamento la settimana (per pochi mesi l' anno) per l' accademico. Ci siamo perfino abituati a sprecare la rendita: pigri studi in campi che non danno né vera cultura né prospettive di lavoro; largo consumo di beni superflui; prolungate degenze in ospedale in attesa di analisi che non richiedono ricovero; consumo dell' ambiente naturale. Nelle imprese, nelle scuole, nella pubblica amministrazione, nei laboratori di ricerca e nei tribunali, nell' università vi è un' Italia della produzione, del rischio, dell' eccellenza, che non si rassegna. La ripresa in corso è anche suo merito. Ma non illudiamoci: se non avviene un mutamento profondo, se questo altro Paese non prende il sopravvento, l' Italia ridiventa un Paese povero. Povero al modo europeo del ventunesimo secolo, certo. Non più la pellagra e la malaria, non più famiglie di otto persone che dormono in una sola stanza e hanno il bagno in cortile, ma nuove forme di analfabetismo e di desolazione, degrado dell' ambiente, trascuratezza del costume. Quasi nessuno sa la lingua del mondo (l' inglese) proprio come quasi nessuno sapeva l' italiano quattro o cinque generazioni fa. Ignoranza del computer e della matematica. Incapacità di scrivere in italiano senza errori. Povertà di beni collettivi, di trasporti che funzionano, di servizi pubblici elementari, di sostegni per chi perde il lavoro, di difesa del suolo e del paesaggio, incapacità perfino di liberarsi dei rifiuti. Soprattutto, povertà di prospettive, di fiducia, di stima di sé. * * * Invece è possibile che si rafforzi e prevalga all' interno stesso del Paese la spinta di chi vuole perseguire l' eccellenza, superare i migliori, fare dell' Italia un Paese attraente per scienziati, imprenditori, ricercatori di talento, artisti. Nel tessuto sociale vi è questa aspirazione, la si avverte ogni giorno. L' ambizione, il desiderio di una meta alta, la disponibilità al sacrificio sono presenti. Dipende da chi governa e insieme dalla classe dirigente animare e valorizzare queste forze, offrire un sostituto all' incentivo esterno che ci ha spinti per anni (le regole di Bruxelles, la paura di star fuori dall' euro, e via dicendo). Chi governa deve essere oggi guidato da una ambizione sul futuro del Paese anche superiore a quella che gli stessi italiani sembrano in genere manifestare; deve allungare lo sguardo oltre l' orizzonte nel quale il quotidiano dibattito sembra volersi rinchiudere. Certo, non può dimenticare che in democrazia il sostegno dell' elettore è condizione per governare legittimamente; ma nemmeno deve dimenticare che ogni serio cambiamento - e di questo l' Italia oggi ha urgente bisogno - implica decisioni impopolari. Guai a identificare la legittimazione col responso quotidiano dei sondaggi. I sondaggi hanno più a che fare con la psicologia e le carenze affettive che con le istituzioni e la democrazia. Chi nella società - in virtù della propria posizione o anche solo della propria personalità - ha influenza sui comportamenti e i giudizi degli altri, ed è perciò parte della classe dirigente, deve sapere che di fatto è anch' egli parte del governo del Paese; e che dipende anche dal suo giudizio che l' opinione pubblica distingua l' essenziale dal secondario, l' effimero dal duraturo, che l' ambizione di un Paese migliore divenga desiderio e comportamento diffusi. 1,3% *** Italia fanalino di coda fra i principali Paesi del mondo per crescita nel 2007. Secondo il settimanale «The Economist», il pil collocherà il Paese all' ultimo posto della classifica mondiale. * * * LE TRE ITALIE LA FINE DEL RINASCIMENTO *** «L' Italia dai vertici del Rinascimento era discesa fino a diventare campo di battaglia e terra di conquista per le dinastie e gli Stati potenti» (nel ritratto: Carlo V) *** I SACRIFICI DEL DOPOGUERRA *** «Nel dopoguerra per decine di migliaia di italiani la sola speranza era emigrare in Belgio, Francia, Germania e Svizzera o verso continenti lontani» *** GLI ANNI DEL BOOM *** «Per cinque decenni la crescita economica dell' Italia è stata superiore a quella dell' Europa: scarpe ai piedi, casa, elettrodomestici, automobile, figli all' università e vacanze» * * * La citazione «Fatti non foste a viver come bruti...» La spinta per la ripresa? Gli economisti, per il ministro Tommaso Padoa-Schioppa parlano di spiriti animali (Animal spirits) ma Ulisse e Dante, nella voglia di costruire cose nuove, di guardare lontano e avere fiducia nelle proprie forze vi vedono invece l' essenza migliore dell' uomo. E il ministro cita il verso della Divina Commedia: «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza» (Inferno, canto XXVI)

Padoa Schioppa Tommaso
"


saluti a tutti
 
Scusa Lorenzo, non mi sono spiegato bene, non volevo certo dare ragione a chi sostiene che i naviganti lavorino due giorni a settimana, come non volevo dire che i privilegi siano ingiusti, anche io ne ho e ne approfitto moltissimo.

Ciao e in bocca al lupo per la tua carriera!!!
 
La lettera di risposta era più che lecita, ma il vittimismo per i jumpseat da new york, o per essersi mestamente accontentati solo di qualche giorno terapeutico ad ischia, o ancora per non essere riusciti anche quest'anno ad andare a sciare con figlie ed amici (come se tutto il resto degli italiani l'avesse fatto) riesce a far ottenere alla lettere l'esito opposto a quello voluto.
 
Era proprio quello che intendevo dire nel mio post! Avrebbe avuto molte più ragioni da scrivere e che avrebbero potuto interessare e magari anche farsi comprendere dall'opinione pubblica, ma andiamo... quanti si fanno tutti gli anni le vacanze rigeneranti?
So benissimo di non essere un privilegiato, ma sono anche conscio di far parte di una categoria che, con i suoi pro e contro (instabilità lavorativa ad esempio, non superi le visite mediche e hai finito; turni che sicuramente non tutti fanno, ecc.), sicuramente ci garantisce un tenore di vita che non tutti possono permettersi, ma mi guardo anche bene dallo sbandierare tutto ciò ai quattro venti, a meno che, come ha fatto l'individuo, non lo chiamo nemmeno signore perché a mio parere non merita nemmeno questo appellativo, mi insulti, nel qual caso gli sbandiero anche i contro, e vorrei vedere se sono paragonabili ai suoi, così come i miei pro non saranno mai paragonabili ai suoi!

@ I-FORD: so benissimo cosa dici e sono d'accordo con quanto dici, ma ricordiamoci che si tratta di benefits che abbiamo, non diritti, non mi risulta di aver mai letto nei vari contratti di posti bloccati per i familiari solo perché lavoriamo durante le festività. Cosa facciamo poi, ci battiamo con i comuni lavoratori che conseguentemente si lamenteranno perché rispetto a noi devono lavorare nei giorni infrasettimanali mentre noi riposiamo avendo lavorato nei giorni suddetti?
 
Citazione:Messaggio inserito da I-FORD

Ci sono milioni di impiegati pubblici, la maggior parte dei quali, con le stellette o senza, se è fortunata, si trova a farsi tre/quattro traslochi nel corso della sua vita lavorativa, di solito a centinaia se non migliaia di kilometri, altro che diversa mansione!
Ma forse il ministro-banchiere ha in mente solo i suoi più stretti collaboratori come modello di dipendente pubblico.
Se i miei attuali colleghi, quando erano pubblici dipendenti, non fossero andati al lavoro probabilmente avrebbero rischiato un processo per diserzione, altro che nessun controllo!

non so quanto sia opportuno avanti approfondire la discussione su questi punti, però per questa Tua affermazione, il ragionamento fatto da jstream sulla "non obbligatorietà" di svolgere una determinata professione vale più che mai.

poichè io sono stato dipenedente pubblico in quell'amministrazione e di traslochi a centinaia di Km ne ho fatti due (da solo in quanto giovane...)credo di poter dire che mai come nessun'altra quella sia una scelta lavorativa alla quale il ragionamento generale da Te esposto non può essere applicato.

Che non esista un meccanismo di analisi della perfomance nell'amministrazione pubblica mi sembra fatto acclarato: non credo che il trombone , su questo argomento, abbia detto cotanta bestialità...

Bestialità invece è l'affermazione sui 2 gg di lavoro a settimana dei piloti, indice di una superficialità che un ministro della Repubblica non dovrebbe mai avere...

la lettera della signora è piagnucolosa in alcuni punti, con affermazioni senza senso tipo quella della notte sullo strapuntino...
quando si vive una sola realtà, quella del dipendente pubblico, si rischia di perdere il contatto con la realtà..

della lettera della signora salvo l'affermazione sull'aggiornamento continuo dei piloti ( poteva fare un richiamo ai check medici periodici e selettivi della professione del marito anzichè dire la cazzata su Ischia .. un metalmeccanico medio si spacca la schiena uguale ma non ci andrà mai ad Ischia...) e salvo il velato invito al Ministro ad infomarsi meglio quando parla.


PS 100 mt di RVR a Malpensa ci sono stati una volta sola (settimana scorsa) nell'ultimo anno solare... poteva documentarsi meglio anche lei... :D
chissà perchè non ci si riesce ad esimere dal riferimento gratuito su Malpensa ...
 
C'è qualcuno ancora a favore delle affermazioni del ministro marziano?[:o)]

C'è qualcuno che abbia il coraggio di postare il suo indirizzo, o quello di qualche suo stretto collaboratore, da riempire con queste ed altre risposte al piccolo ministro?[8]

...mi sento come la particella di sodio...:(

Insomma... c'è qualcuno?[:301]

La storia ci insegna che se non la si conosce o ci si dimentica dei danni che ha provocato, si è destinati a riviverla!
Forse ce lo meritiamo...:(

Io sono molto pessimista e credo che le cose non cambieranno mai nel nostro paese con questa mentalità diffusa e con la mancanza di spirito d'iniziativa, meglio emigrare, piuttosto![:306]

Marco[V]
 
A costo di sembrare impopolare, rileggendo l'intervento del ministro mi sembra sostanzialmente condivisibile (questa quantomeno è la mia opinione) nell'impostazione generale. Non lasciamo che una frase infelice cambi totalmente il giudizio sul discorso complessivo.

TPS è tutto tranne che un imbecille, e certamente dispiace molto per la superficialità con cui ha citato il mestiere del pilota, che è molto meno privilegiato di quanto il suo testo lascia pensare.
 
1° Parla bene, agisce male (soluzione al problema: nessuna, in compenso più tasse)!

2° Parla di cose che non conosce (fosse anche una cosa soltanto): atteggiamento scarsamente professionale per chiunque, compresi operai o fruttivendoli;

3° Parla male di categorie di persone (che non conosce) rendendosi nemici anche chi lo ha votato e coinvolgendo chi gli ha dato fiducia, scarsamente professionale!

4° Nella vita contano i risultati concreti, non le parole, risultati? Dove sono?

Marco:(
 
Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF

A costo di sembrare impopolare, rileggendo l'intervento del ministro mi sembra sostanzialmente condivisibile (questa quantomeno è la mia opinione) nell'impostazione generale. Non lasciamo che una frase infelice cambi totalmente il giudizio sul discorso complessivo.

TPS è tutto tranne che un imbecille, e certamente dispiace molto per la superficialità con cui ha citato il mestiere del pilota, che è molto meno privilegiato di quanto il suo testo lascia pensare.
si è vero non è un'imbecille è il "software del nulla" come del resto tutti i politicanti italiani,certo che però in poco + di 6 mesi ne sono cambiate di cose in italia,secondo i "politicanti=softwares del nulla" che l'hanno preceduto 1 anno fà andavamo tutti in vacanza alle maldive,eravamo in forte crescita,avevamo tutti una ferrari,facevamo + figli,tutti avevano 1 milione di pensione del vecchio conio,di posti di lavoro ve nè erano ancora di + e adesso in 6 mesi siam finiti nel baratro,ma andate a caxare..........[:308][:308][:308]tutti quanti,piantatela di farvi prendere x il cxlo.L'italia è proprio il paese dei coglioni(io incluso).Mi meraviglio che in giro ci siano ancora persone che possano credere alle parole di questi loschi figuri.
 
Citazione:Messaggio inserito da Nicola_LIMF

A costo di sembrare impopolare, rileggendo l'intervento del ministro mi sembra sostanzialmente condivisibile

infatti io l'ho trovato condivisibile, però ho trovato molto superficiale l'inserimento tra gli esempi, tra i tanti che si potevano fare, proprio del caso dell'orario di lavoro del pilota di aereo. Ci manacava una eventuale sparata sui controllori di volo strapagati, dalla scarsa professionalità e che volano sempre gratis in tutto il mondo e il quadro sarebbe stato completo :-)
 
Dott.ssa Costantini Sacconi....quasi quasi mi metto a piangere. Che brutta vita...quanti sacrifici...che sopravvivenza!!beato l'operaio della Fiat di termini imerese (ogni riferimento è puramente casuale, non me ne voglia la categoria presa solo a riferimento e da me stimata), che a Natale può stare comodamente nel suo appartamentino da 70mq in affitto, mentre fa i conti con la mobilità e con il quadrare delle "sfinanze" familiari di fine mese con moglie e figli, che a malapena riescono a vedere la spiaggia davanti casa una volta l'anno perchè devono LAVORARE...effettivamente dev'essere veramente duro lavorare per 15gg al mese,mamma mia ma come fate a reggere??caspita non potete nemmeno andare a sciare??oddio che orrore!poveracci...eh già...un consiglio dott.ssa: già il personale airside e non, gode di una fama alquanto "polverosa" direi, se ci mettiamo pure a lamentarci a questo modo...mmmmmmh, rischiamo il linciaggio...sa,dott.ssa, anch'io volo, un tipo di volo diverso diverso e un po' più "caldo" direi, e anch'io dietro al sedile vorrei avere la possibilità di montare uno "schifosissimo" e "plebeo" (uuuuh che orrore!! ;) ), strapuntino per farmi accompagnare dalla mia compagna quando sono in zona operativa...ma ahimè non è possibile.Sa, anch'io spesso sono reperibile e spesso si parte senza preavviso...Natale, Capodanno,Befana,Ferragosto,Compleanno...eppure ogni volta mi sento un fortunato, e MAI dico MAI sputo nel piatto in cui mangio.Un piatto color mimetico, in cui molte volte vomito bile, in cui spesso mangio "solo".l'unico pensiero?SONO FORTUNATO.TRA POCO TORNO A CASA.azz...e me la posso anche permettere una casa!!e una vita dignitosa!e i miei piccoli vizietti!!e magari anche aiutare qualcuno che tutto ciò non se lo può permettere.perdonatemi lo sfogo, purtroppo i VERI sacrifici,alcune persone non sanno nemmeno quali siano.forse nemmeno io.grazie
 
Signora Sacconi!! Mi stai istintivamente sulle p.... racconti un sacco di balle e non è con il piagnisteo, e la mancata settimana tra le nevi, che difendi la fatica di tuo marito.
 
Citazione:Messaggio inserito da bellerofonte

Dott.ssa Costantini Sacconi....quasi quasi mi metto a piangere. Che brutta vita...quanti sacrifici...che sopravvivenza!!beato l'operaio della Fiat di termini imerese (ogni riferimento è puramente casuale, non me ne voglia la categoria presa solo a riferimento e da me stimata), che a Natale può stare comodamente nel suo appartamentino da 70mq in affitto, mentre fa i conti con la mobilità e con il quadrare delle "sfinanze" familiari di fine mese con moglie e figli, che a malapena riescono a vedere la spiaggia davanti casa una volta l'anno perchè devono LAVORARE...effettivamente dev'essere veramente duro lavorare per 15gg al mese,mamma mia ma come fate a reggere??caspita non potete nemmeno andare a sciare??oddio che orrore!poveracci...eh già...un consiglio dott.ssa: già il personale airside e non, gode di una fama alquanto "polverosa" direi, se ci mettiamo pure a lamentarci a questo modo...mmmmmmh, rischiamo il linciaggio...sa,dott.ssa, anch'io volo, un tipo di volo diverso diverso e un po' più "caldo" direi, e anch'io dietro al sedile vorrei avere la possibilità di montare uno "schifosissimo" e "plebeo" (uuuuh che orrore!! ;) ), strapuntino per farmi accompagnare dalla mia compagna quando sono in zona operativa...ma ahimè non è possibile.Sa, anch'io spesso sono reperibile e spesso si parte senza preavviso...Natale, Capodanno,Befana,Ferragosto,Compleanno...eppure ogni volta mi sento un fortunato, e MAI dico MAI sputo nel piatto in cui mangio.Un piatto color mimetico, in cui molte volte vomito bile, in cui spesso mangio "solo".l'unico pensiero?SONO FORTUNATO.TRA POCO TORNO A CASA.azz...e me la posso anche permettere una casa!!e una vita dignitosa!e i miei piccoli vizietti!!e magari anche aiutare qualcuno che tutto ciò non se lo può permettere.perdonatemi lo sfogo, purtroppo i VERI sacrifici,alcune persone non sanno nemmeno quali siano.forse nemmeno io.grazie

ho letto tutto il thread con attenzione, e con tutta la stima da me sempre qui dimostrata per i naviganti, quoto bellerofonte innanzitutto e anche altri...insomma, la signora credo che abbia sortito un effetto controproducente per la categoria del marito, e non vorrei mai incontrarla dal vivo.

la signora, non me ne voglia- magari conoscendola sarà simpaticissima e umile- mi ricorda tanto le signore dei congressi che devo portare in giro nel mio lavoro di guida turistica, mentre i mariti sono in riunione: in ritardo, profumate, griffate violentemente, sprezzanti, con l'aria spocchioso-arrogante e finto-colta, insomma, una iattura! non tutte, per carità, ma un buon 85 % non fa una buona pubblicità ai consorti!

e dimenticavo: alla fine del tour non ti salutano neanche e non parliamo poi dell'autista del pullman: non esiste.
 
la Signora gode della mia stima e del mio appoggio

ma i tempi sono questi, pensate che sono state oggetto di una Conferenza Stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri le ricariche telefoniche
 
Meglio far distrarre la gente col telefono, piuttosto che farla incavolare con i problemi che gli creiamo, avrà pensato il piccolo ministro e tutti i suoi colleghi, che furbi eh?[:o)]

Basta con la politica, parliamo di aviazione, grazie![:303][:303][:303]

Soprattutto, aiutiamoci tra noi anzichè polemizzare con governi e sindacati, se possibile!:)

Marco;)