[OT] EXPO, l' occasione (quasi) perduta

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TRA LITI, IMMOBILISMO E BUCHI DI BILANCIO

EXPO, L’OCCASIONE (QUASI) PERDUTA

di GIANGIACOMO SCHIAVI
Il Corriere della Sera


Nell’Italia che ha altro a cui pensare, parlare di Expo e di Milano sembra quasi fuori luogo, ma il sinistro scricchiolio che arriva dal capoluogo del Nord (opere pubbliche in ritardo, finanziamenti tagliati, risse istituzionali, conti pubblici in rosso) è un brutto segnale per tutti. Se uno dei motori possibili della ripresa è già in avaria vuol dire che c’è un allarme da non sottovalutare che va oltre il silenzio del ministro del Tesoro, il disinteresse della Lega e il gelo del premier: vuol dire che Milano rischia di perdersi ancora una volta nei ritardi e nelle nebbie della bassa politica, rinunciando a quel ruolo tante volte invocato di guida, di traino dell’intero Paese. C’è sicuramente un malessere generale, il peso di una crisi che avvolge un po’ tutti, ma se dopo il rullio di tamburi per l’Expo il risultato percepito è solo un balletto di potere, una inutile guerra tra Roma e Milano, allora vuol dire che non interessa la partecipazione, la potenzialità civica della città, il progetto di rilancio capace di dare una prospettiva al futuro di tanti giovani.
Milano in questi giorni sta facendo da sola la sua parte, e male. Undici milioni di deficit all’inizio della gestione non sono una buona partenza. L’Expo 2015, nonostante il masterplan e l’orto globale dedicato ai valori della sostenibilità, dell’ambiente e della ricerca contro la fame nel mondo, resta un’incompiuta che non decolla. Doveva dare alla città più metropolitane e meno traffico, più decoro e meno degrado, un sistema di infrastrutture da capitale europea e una Grande Brera da offrire ai visitatori di tutto il mondo. Ma tra accuse, dimenticanze romane e buchi di bilancio, il grande evento sta diventando il pretesto per un regolamento di conti, una litania di occasioni perdute.
Colpiscono l’inerzia, l’immobilismo, il gioco delle parti: la Provincia senza fondi, la Regione già in campagna elettorale, il sindaco Moratti schiacciato in un angolo dai dubbi nella maggioranza sulla sua ricandidatura. Ma sorprende di più l’incapacità di coinvolgere le forze positive di Milano in un progetto importante, da presentare al mondo: la città dei talenti, dei creativi, dell’imprenditoria diffusa, delle università e della ricerca si aspettava (e meritava) molto di più.
E così si perde il senso di un’opportunità, di un futuro che con l’Expo si potrebbe inventare, come nel lontano 1881, quando Milano odorava ancora di fieno e acque stagnanti ma era una città in divenire e faceva decollare, insieme alle fabbriche, la «vitalità del sentimento» nelle arti e nella scienza. Servirebbe qualche segnale diverso da parte di chi governa questo evento, da Milano e anche da Roma, un’assunzione di responsabilità sui finanziamenti dovuti, un maggior gioco di squadra. Oggi l’Expo sembra diventata una clava per colpire l’avversario, un simbolo che mostra più inefficienze che potenzialità. Forse si può ancora rimediare, correggere la rotta, restituire a Milano l’orgoglio di fare e fare bene. L’Expo non è più una partita immobiliare, è l’occasione per mostrare le buone pratiche di un Paese e di una città. Il nuovo disegno architettonico è un’idea che va sfruttata meglio, mobilitando energie che creano consenso. Anche nell’austerità ci può essere entusiasmo. I privati pronti a dare una mano non mancano, ma oggi chiedono dove si andrà con l’Expo 2015: verso il mondo o in un ingorgo di traffico, come a una sagra di paese?
 
Articolo riportato sia per le ripercussioni aeronautiche del possibile fiasco EXPO, sia per testimoniare come la disgraziata situazione aeroportuale sia un sintomo dell' incapacità generale della classe politica locale, preoccupata solo dei propri esagerati appetiti.
 
L’assessore Beretta: non abbiamo fondi. Costretti ad aprire mutui
Bilancio, il Comune sfida il governo
La giunta: o cambia il patto di stabilità o non lo rispettiamo. Slitta l'approvazione dei conti
http://milano.corriere.it/milano/no...-patto-stabilita-bilancio-1601928374334.shtml

MILANO - Il cappio del patto di stabilità rischia di strangolare Milano. «O lo si cambia o noi non sare­mo in grado di rispettarlo», l’aut aut che arriva dall’assessore al Bilancio Giacomo Beretta. In ballo ci sono 380 milioni di euro che il Comune di Milano sa­rebbe chiamato a risparmiare nel prossimo triennio. Un qua­dro finanziario delicatissimo che si aggiunge ai «dolori» che arrivano dalle società controlla­te. A2A, in prima battuta, con i suoi 80 milioni di euro di divi­dendi bloccati dalla stangata del governo sulle ex municipalizza­te. A Palazzo Marino si aspetta­no risposte da Roma, insomma. L’incertezza è tale che per la pri­ma volta nell’era Moratti il bilan­cio preventivo 2010 non sarà ap­provato entro il 31 dicembre. L’esercizio provvisorio è molto più che un’ipotesi.

È praticamen­te certo, anzi, che in Consiglio arriverà prima la discussione sul Pgt e poi, col nuovo anno, il documento contabile. «La condi­zione perché si possa approvare un bilancio di previsione — ha spiegato ieri l’assessore al Bilan­cio davanti ai consiglieri di Pa­lazzo Marino — è di avere certez­za sulle regole». «Nella nostra condizione si trova l’80% dei Co­muni italiani» assicura comun­que Beretta. Col governo la trat­tativa è avviata. Sul tavolo del­l’Anci (l’associazione che riuni­sce i Comuni italiani) Milano ha depositato una nuova proposta. Tutto si gioca sui trasferimenti statali. Milano — questo è il sen­so della richiesta — non dovreb­be essere considerata una città da un milione e trecentomila re­sidenti.

«Milano è una metropo­li con tre milioni di city users quotidiani e che spende in servi­zi il doppio rispetto alla sua ef­fettiva popolazione residente. Dobbiamo pretendere che i tra­sferimenti da Roma siano corret­ti, all’insù ovviamente, in rap­porto a questo parametro». Milano rischia di avere tanti quattrini in meno da spendere. «Eventi, promozioni, iniziative. Taglieremo lì» dice Beretta. Spe­rando che basti. Anche perché collegato al tema bilancio c’è quello dei finanziamenti per le nuove linee del metrò. Si atten­de (da mesi) la riunione del Ci­pe che dovrà liberare i fondi go­vernativi. Ma se e quando arri­veranno i soldi «romani», il Co­mune dovrà comunque coprire la sua parte. Centosessanta mi­lioni per il primo tratto della li­nea 4 e 130 per il secondo della 5. «Ma i soldi accantonati dai maxidividendi Sea ai tempi di Albertini sono stati impiegati nel rimborso del prestito obbli­gazionario Aem per mantenere il controllo della società nella fu­sione con Brescia» racconta Fa­brizio Spirolazzi del Pd.

Il Comu­ne dovrà allora rivolgersi al cre­dito e chiedere uno o più mu­tui. Ma bisogna farlo in fretta, entro la fine dell’anno, perché poi la scure del patto di stabi­lità si abbatterebbe anche sulla capacità d’indebita­mento del Comune. A2A, ma non solo. I do­lori che arrivano dalle società controllate so­no diffusi. C’è il caso di Sea, per esempio, alle prese con il nuovo piano di sviluppo industriale dopo la crisi Alitalia. «Ma se la società darà utili — di­ce Beretta — preleveremo i divi­dendi ». E poi la questione delle società in perenne difficoltà fi­nanziaria. Da Sogemi (ci sareb­be un buco da ripianare di quasi 10 milioni di euro) a Milano Ri­storazione, con l’eterno proble­ma delle rette per i pa­sti non pagati da al­meno una famiglia su cinque (il deficit è di nove milioni di euro). Pressing su Roma, dunque. An­che — dice Beretta — con l’aiuto dei parlamentari del Pd. La lobby Mila­no è bipartisan.

Andrea Senesi
28 ottobre 2009
 
Articolo riportato sia per le ripercussioni aeronautiche del possibile fiasco EXPO, sia per testimoniare come la disgraziata situazione aeroportuale sia un sintomo dell' incapacità generale della classe politica locale, preoccupata solo dei propri esagerati appetiti.

Quoto.

Mi ricordo anche di pazzi che vaneggiavano di 30 milioni di passeggeri (attenzione, di passeggeri, non di visitatori -nda-) in più a Malpensa solo per l'expo...
 
Quoto.

Mi ricordo anche di pazzi che vaneggiavano di 30 milioni di passeggeri (attenzione, di passeggeri, non di visitatori -nda-) in più a Malpensa solo per l'expo...

forse i 30 miliono erano i turisti stimati che poi vengano in macchina, aereo, pullman, tram, bici, motorino o girello questo è da vedere.
 
forse i 30 miliono erano i turisti stimati che poi vengano in macchina, aereo, pullman, tram, bici, motorino o girello questo è da vedere.

No, no, mi ricordo benissimo di un matto che parlava di 30 milioni di pax, ovvero che MXP avrebbe fatto più o meno 55 milioni di pax nel 2015! :astonished:
 
La linea 5 è in costruzione, la 4 dovrebbe essere finanziata con il prossimo CIPE di novembre. Dell'Expo m'importa poco, quello che conta è che facciano le metropolitane, la BreBeMi e la Pedemontana.
 
Dell'Expo m'importa poco, quello che conta è che facciano le metropolitane, la BreBeMi e la Pedemontana.

In Italia per fare muovere le opere pubbliche ci vogliono occasioni straordinarie come Olimpiadi, Mondiali e anche l'Expo. Senza questi eventi straordinari come scusa, il finanziamento e la costruzione di nuove infrastrutture hanno tempi biblici...

PS La Linea 4 dovrebbe venire finanziata solo per la prima parte da Lorenteggio (ovest Milano) al centro città, per la seconda tratta che prosegue dal centro verso est e LIN non ci sono soldi che sono stati dirottati per l'emergenza del terromoto in Abruzzo. Quindi è quasi certo che entro il 2015 niente metro a LIN e se come ho detto sopra queste cose non si riescono a farle rientrare in opere collegate a particolari eventi (come l'Expo) poi passeranno decenni...
 
Articolo riportato sia per le ripercussioni aeronautiche del possibile fiasco EXPO, sia per testimoniare come la disgraziata situazione aeroportuale sia un sintomo dell' incapacità generale della classe politica locale, preoccupata solo dei propri esagerati appetiti.

Io non ho mai creduto al "rilancio" Expo in chiave aeronautica. Non servono a nulla 1, 5, 30M di pax in più per l'evento one-off, quei pax devono diventare strutturali, altrimenti il sistema non si regge: spendi per accogliere l'ondata in più, e poi devi continuare a spendere per mantenere l'extra che si crea. Sono a favore del sovradimensionamento, ma con ratio, non alla caxxo di cane (cioé per 30M di pax in più che sono nei sogni onanistici di qualche assessore rimbambito).

No, no, mi ricordo benissimo di un matto che parlava di 30 milioni di pax, ovvero che MXP avrebbe fatto più o meno 55 milioni di pax nel 2015! :astonished:

Ricordo anch'io, tristemente. Ma Furmiga dixit, e chi contraddice è un sovversivo comunista antilombardo romanocentrico.

Io ricordo addirittura 80, ma come dice giustamente DaV, io sono presentuoso.

Sei presuntuoso e pure pretestuoso, ricorda :D

La linea 5 è in costruzione, la 4 dovrebbe essere finanziata con il prossimo CIPE di novembre. Dell'Expo m'importa poco, quello che conta è che facciano le metropolitane, la BreBeMi e la Pedemontana.

Per la 4 sono almeno dieci i CIPE in cui dovevano finanziarla, l'ultimo a settembre, ma c'era qualche bega regionale autorizzativa, se ho tempo vado a ricercare la notizia. La cinque viaggia perché è in project financing e i talleri li mettono i privati, come ebbi già modo di dire. Ogni giorni di ritardo è un giorno di ricavi perso, ogni giorno in anticipo è un giorno di ricavi guadagnato. Non per niente vanno come lippe e sono in anticipo sul cronoprogramma.

In Italia per fare muovere le opere pubbliche ci vogliono occasioni straordinarie come Olimpiadi, Mondiali e anche l'Expo. Senza questi eventi straordinari come scusa, il finanziamento e la costruzione di nuove infrastrutture hanno tempi biblici...

Poi ci chiediamo perché è un paese allo sfascio. Per costruire una metropolitana (non uno stadio, una ciclabile o un figodromo) occorre la "scusa" dell'Expo, del Giubileo o dell'Epifania di Sarcazzo de Trastevere.

Scusate il turpiloquio, ma stasera ho la luna storta.

DaV
 
Io non ho mai creduto al "rilancio" Expo in chiave aeronautica.
E' la scusa per autorizzare la terza pista a MXP, che può essere l' atout per il futuro. Le due attuali non basterebbero per "fare sul serio" e costringono a basarsi sul traffico locale, cannibalizzato a Orio e all' Idroscalo.
 
E' la scusa per autorizzare la terza pista a MXP, che può essere l' atout per il futuro. Le due attuali non basterebbero per "fare sul serio" e costringono a basarsi sul traffico locale, cannibalizzato a Orio e all' Idroscalo.

Pensavo a un terzo/quarto terminal. La pista non è già autorizzata, finanziata e inserita nel piano industriale, indipendentemente dall'Expo?

DaV
 
Altri terminal serviranno solo se Milano diventa la nuova Dubai. Il T2 verrà ingrandito molto presto, il T1 ha già in cantiere il satellite C, la gran parte del terzo terzo può essere aperta in tempi brevi, si può sicuramente espandere il terminal a nord di un paio di campate, forse anche a sud. Fin che non si passano 40 mln di pax sicuramente il satellite centrale è inutile.

La terza pista dovrebbe appunto partire presto, ma in Italia ci credo solo se lo vedo.
 
Per la 4 sono almeno dieci i CIPE in cui dovevano finanziarla, l'ultimo a settembre, ma c'era qualche bega regionale autorizzativa, se ho tempo vado a ricercare la notizia. La cinque viaggia perché è in project financing e i talleri li mettono i privati, come ebbi già modo di dire. Ogni giorni di ritardo è un giorno di ricavi perso, ogni giorno in anticipo è un giorno di ricavi guadagnato. Non per niente vanno come lippe e sono in anticipo sul cronoprogramma.

In teoria (correggetemi se sbaglio) mi pare che in parte fosse già stata finanziata, ma poi si erano utilizzati i fondi per il rimborso del prestito A2A. Comunque, è da agosto o forse anche prima che il CIPE della M4 viene rimandato di mese in mese, si spera veramente che questo possa essere quello definitivo.

Sul PF hai assolutamente ragione.
 
Non fanno la M4 fino a Linate ma ci fanno un tunnel stradale lungo 15 km, non so cosa sia peggio.
Il tunnel. Se MXP ha un vantaggio è la vicinanza alla Fiera e questi geni fanno un tunnel, uno solo a Milano e lo fanno proprio dalla Fiera a Linate. Neanche se lo pagasse AdR...
 
Il tunnel. Se MXP ha un vantaggio è la vicinanza alla Fiera e questi geni fanno un tunnel, uno solo a Milano e lo fanno proprio dalla Fiera a Linate. Neanche se lo pagasse AdR...
In compenso non si trovano i soldi per fare il salto di montone del raccordo Y.
Sono scelte che guardate nel complesso, danno un' idea molto precisa delle priorità in tema di aeroporti che si è data la classe politica, sia nazionale che locale.