Ecco un articolo più dettagliato sulla vicenda preso sempre dall'Eco di Bg
Percassi ridisegna l’aeroporto
Tre mosse e un obbiettivo: ridisegnare l’aeroporto di Orio al Serio, con un’inedita alleanza tra Sacbo (società di gestione dello scalo) e il vicino di fronte, leggi Antonio Percassi, mente e realizzatore dell’Oriocenter.
Che l’imprenditore avesse in serbo di realizzare una vera e propria galleria commerciale tra l’Oriocenter e l’aeroporto non è un mistero.
La novità è che il progetto si presenta come qualcosa di molto più ampio e completo: ovvero un completo restyling dell’attuale aerostazione, sempre meno adatta a un traffico passeggeri che quest’anno supererà di gran lunga i 4 milioni di transiti e che si avvia verso il tetto dei 5.
La prima mossa è quella a breve termine, e potrebbe concretizzarsi nel giro di un anno o poco più, e riguarda delle aree a Ovest dell’aerostazione, in territorio di Bergamo, che la Finser (società di Percassi) ha rilevato dalla Bpu. L’idea è quella di realizzare una struttura mista, un centro di supporto alla attività aeroportuali, previsto tra l’altro nel Piano regolatore: vi troverebbero posto la Dogana che entro metà novembre deve traslocare da via Rovelli, uffici per le compagnie aeroportuali e un parcheggio da 1.500 posti ulteriormente ampliabile secondo necessità. Questo primo intervento consentirà di modificare in modo radicale l’attuale viabilità d’accesso allo scalo: il traffico passeggeri entrerà e uscirà da questo lato (l’ovest), quello merci da quello opposto, ad est dell’aerostazione. Dalla Sacbo è già partita una richiesta di incontro con Palafrizzoni.
La seconda mossa è quella nota di una nuova galleria commerciale che colleghi l’Oriocenter allo scalo, e questo porta direttamente alla terza mossa, quella che dovrebbe dare un nuovo volto all’aerostazione.
Bocche cucite sia dal lato Finser che da quello Sacbo: si sa solo che il progetto è particolarmente curato e le linee architettoniche decisamente avveniristiche. Un restyling sia esterno che interno, per adeguare i servizi commerciali e non alle esigenze di un aeroporto diventato una delle porte d’accesso privilegiate anche per Milano.
Nei primi giorni dell’anno il progetto sarà presentato ai soci bergamaschi del Patto di Sindacato (Comune, Provincia, Banca Popolare di Bergamo, Credito Bergamasco, Unione industriali, Camera di Commercio, Italcementi ed Aeroclub Taramelli) che raccoglie il 50,02% di Sacbo.
Da parte di Sea titolare del restante 49,98%, non dovrebbero esserci problemi.
Una volta arrivato il via libera del Consiglio di amministrazione sarà individuato lo strumento societario per la realizzazione dell’intervento, probabilmente una forma mista Finser-Sacbo, aperta però anche a partner esterni.
Per i tempi, si ipotizzano circa tre anni di lavoro, tenuto conto anche che l’aerostazione dovrà rimanere accessibile e funzionante durante tutto il periodo dei cantieri.
L’obbiettivo finale è quello di una struttura assolutamente inedita in Italia, capace di coniugare un’aerostazione moderna e funzionale con un centro commerciale dagli spazi ulteriormente ampliati grazie alla galleria che passerà sopra l’A4. dall’Oriocenter si potrà poi raggiungere sempre a piedi il nuovo hotel quattro stelle della catena spagnola NH che sarà costruita ancora dal gruppo Percassi.
Un disegno complessivo a cui manca ancora un tassello: tramontata ormai da tempo l’ipotesi di un casello dell’A4 specifico per Orio, il futuro passa dalle rotaie.
Nello specifico da quell’ipotesi di collegamento con il tram, che Teb aveva messo nero su bianco e che a questo punto diventa assolutamente fondamentale. E anche qui Sacbo potrebbero giocare una parte importante. Del resto in Europa il boom degli aeroporti cosiddetti minori come Londra Stansted ha avuto due elementi fondamentali: i voli low cost e un adeguato collegamento ferroviario. Ad Orio il primo c’è già, il secondo è ancora da costruire. Ma non impossibile.
ciao[

]