Orio, nuove rotte di decollo per gli aerei


Orio, la nuova rotta
è diventata definitiva

Era sperimentale, ora è diventata definitiva. La nuova rotta di decollo da Orio al Serio entrata in vigore lo scorso 24 settembre è stata approvata ieri in occasione della seduta della Commissione aeroportuale, convocata da Enac (Ente nazionale aviazione civile) nello scalo bergamasco.

Il termine della sperimentazione è stato anticipato di un mese rispetto ai sei previsti «perché i risultati erano incontrovertibili» spiega l'assessore all'Ambiente, Massimo Bandera. Ovvero: «Un beneficio netto per 11.550 cittadini, 10 mila dei quali residenti a Bergamo, secondo i dati dell'Arpa».

Dalle prime proiezioni, i beneficiari dovevano essere solo 5.000, ma la stima era stata fatta sul traffico del 2006, quindi nettamente inferiore all'attuale. Per contro la nuova rotta ha creato forti problemi agli abitanti di Colognola, in particolare quelli dell'Azzanella: «Ho chiesto all'Enav (Ente nazionale assistenza al volo) di studiare la possibilità di anticipare ulteriormente la virata in decollo in direzione del casello autostradale, così da evitare il più possibile il sorvolo del quartiere», spiega Bandera. Se non altro per limitare il disagio anche psicologico di veder compiere una manovra decisamente visibile e preoccupante sopra i tetti di casa.

«Ma la nuova rotta andava comunque approvata senza indugi, perché ci serviva un punto fermo dal quale cominciare», prosegue l'assessore: «Per essere chiari, dalla prima convocazione della Commissione aeroportuale è passata la bellezza di 10 anni: è tempo che si arrivi alla definizione delle cosiddette curve isofoniche da tempo richieste dai cittadini e dal territorio».

www.ecodibergamo.it del 17 febbraio 2010
 
L'esperimento che diventa prassi consolidata non piace neanche ad Azzano e Stezzano. L'annuncio del via libero definitivo ai nuovi decolli dall'aeroporto di Orio al Serio lascia perplessa l'amministrazione di Stezzano e l'assessore all'Ambiente Massimo Bonati di Azzano San Paolo che peraltro nella commissione dedicata a questo tema ha votato no alla decisione assunta martedì 16 febbraio. Un no convinto in quanto, dichiara l'assessore, Azzano è già ora penalizzato dalle nuove rotte e lo sarà ancor di più quando verranno ristrette le virate come già annunciato dal Comune di Bergamo. Per questo Azzano ha chiesto formalmente l'eliminazione dei voli notturni oltre al rispetto delle norme che obbligano a definire le zone secondo la densità abitativa. L'assessore Bonati non intende fermarsi alle richieste, come quella che le rotte vengano suddivise equamente tra est ed ovest, ma avverte che il suo comune procederà per vie legali nell'intento di far rispettare le leggi.
Critica invece soprattutto il mese d'anticipo con cui è stata assunta la decisione definitiva il Comune di Stezzano che parla di scorrettezza e che aveva bisogno di più tempo per effettuare una valutazione complessiva e organica della situazione.

http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=22058
 
Da: http://www.bergamonews.it/provincia/articolo.php?id=22918

Centro città - Circa 300 persone del Comitato aeroporto hanno manifestato in centro nel pomeriggio del 6 marzo. "Comune e Provincia vergogna, Orio vola e noi alla gogna".
Corteo invade il sentierone
"Contro i rumori dell'aeroporto"

Il rumore. Stavolta non quello degli aerei, ma quello dei fischietti e dei tamburi di latta, che ha invaso il centro di Bergamo nel pomeriggio di sabato 6 marzo. A protestare c'era il Comitato aeroporto, che si batte contro i rumori provocati, e ritenuti insostenibili, dello scalo di Orio al Serio. Circa 300 persone hanno sfilato dal Comune fino alla sede della Provincia, in modo simbolico, proprio per chiedere un aiuto ai due enti locali che fanno parte dell'azionariato di Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto. Tra loro c'erano residenti di Colognola, ma anche di Azzano San Paolo e Stezzano.
Non sono stati certo utilizzati mezzi termini: "Comune, Provincia, vergogna, Orio vola e noi alla gogna": questo lo slogan che è risuonato per interi minuti lungo via Tasso e sul Sentierone di Bergamo. Oppure "Pirovano, tu ci hai snobbato, adesso grida il popolo indignato". "Non riusciamo più a vivere per i rumori e riteniamo che non si dica la verità sull'inquinamento che gli aerei stanno provocando - ha spiegato un portavoce durante la manifestazione -. Vorremmo che gli enti locali pubblici, con i fatti, e non più solo con le parole, pensino a tutelare i cittadini di Bergamo e dell'hinterland che subiscono questa situazione da troppo tempo".
Annunciato anche un presidio in Consiglio comunale per il 22 marzo.


Sabato 6 Marzo 2010

redazione@bergamonews.it
 
A Colognola si continua a costruire In arrivo 51 case «low cost»

Dai balconi delle case attorno penzolano gli striscioni «Meno aerei, più salute», «Meno voli, meno profitti, più sicurezza». Eppure a Colognola si continua a costruire. In una sorta di circolo vizioso tra l'aeroporto che cresce, il quartiere che protesta, Palafizzoni che da una parte difende lo scalo come motore dell'economia bergamasca e dall'altra non può che riconoscere il diritto alla quiete e alla salute dei cittadini. Ma se il problema è sentito da chi vive qui da sempre, prima ancora che Orio al Serio diventasse il quarto hub d'Italia, che dire di chi ci viene ad abitare ora, consapevole degli inevitabili disagi creati dalle rotte e magari «incentivato» proprio dallo stesso Comune?

In particolare balza all'occhio il nuovo cantiere in movimento in via dell'Azzanella. Si tratta del Piano di zona 22 (quindi di edilizia convenzionata a prezzi calmierati), promosso dalla precedente amministrazione di Palafrizzoni (l'atto di convenzione con gli operatori privati risale al 2008). Qui, dove villettine e case popolari si alternano, stanno sorgendo due palazzine da 23 e 28 appartamenti con relative autorimesse. La gru è quasi arrivata al tetto e la consegna è prevista per l'ottobre di quest'anno.

Se non è ancora tutto esaurito poco ci manca, anche perché, fanno notare le immobiliari, si tratta praticamente di case «low cost», un po' come gli aerei che si trovano sopra la loro testa. Della vendita del complesso più piccolo (quattro piani fuoriterra) si occupa la Filca. E con l'inquinamento acustico come la mettiamo? «Il fabbricato è in classe A – risponde la società –, per cui dotato di un sistema di insonorizzazione interno, con tripli vetri, triplo tavolato e "cappotto" alla casa. La palazzina, inoltre, sorge di fronte a un parco, che realizziamo noi in convenzione col Comune, ma che poi sarà di gestione pubblica. Gli aerei, in fondo, non decollano ogni due minuti, e il problema non riguarda più solo Colognola, ma un po' tutta la Bergamasca».

Ci si sposta di qualche passo, e la vendita è in mano alla Cooperativa edilizia Valtesse. «I nostri appartamenti sono in classe B - fanno sapere - quindi dotati di isolanti e serramenti a basso emissivo. In casa si sta tranquilli, certo con le finestre aperte qualche rumore c'è ma si sa».

(fonte: www.ecodibergamo.it) - 17 febbraio 2010
 
Si rileva un fenomeno interessante: da qualche tempo la stampa locale inizia a dare voce alle proteste di cittadini e comitato dei quartieri di Bergamo e dei paesi limitrofi alla testata ovest della pista di Orio.
La cosa è del tutto inedita, in quanto negli anni precedenti l'apparato informativo bergamasco era schierato in modo granitico a difesa delle posizioni di Sacbo. Ciò, nonostante il tema dei rumori fosse piuttosto dibattuto anche a livello politico.
Sta iniziando a dare risonanza alle proteste il quotidiano on line Bergamonews, mentre la Pravda bergamasca, ossia l'Eco, per ora tace.



Cari Concittadini,
io abito a Colognola ed ho letto i commenti alla lettera del Comitato Aeroporto di Bergamo, pubblicata su “Bergamo news”: mi auguro che essi siano dovuti soltanto a mancata conoscenza dei fatti.
Per una vita ho creduto che legalità e moralità fossero principi basilari ed inscindibili, su cui edificare una società degna di chiamarsi “civile”.
Oggi le mie certezze si sono scontrate con una realtà di fatto che mi stupisce e mi indigna.
Negli anni Settanta ho acquistato (a prezzo di mercato e non di saldi!), l’appartamento in cui abito tuttora, nel quartiere di Colognola; qui sono cresciute le mie figlie, qui si sono consolidati i miei rapporti socio-affettivi.
Per molto tempo il quartiere è veramente stato “a misura d’uomo”: un’area residenziale tranquilla, con una buona qualità di vita.
L’aeroporto di Orio al Serio era una realtà che non interferiva in misura significativa con la nostra quotidianità. Inizialmente scalo militare pressoché dismesso, si è nel tempo trasformato in aeroporto civile, nel primo periodo con dimensioni limitate, che non compromettevano la vivibilità delle aree circostanti, anche perché fino agli anni ’90 i decolli avvenivano verso est, cioè nell’unica direzione costituita da un’area senza importanti insediamenti abitativi.
La crescita dello scalo è avvenuta gradualmente, ma è stato soprattutto negli ultimi anni che essa ha compromesso gravemente la vivibilità del nostro quartiere.
Nel 2003 ha avuto inizio un progressivo sviluppo dell’aeroporto, al quale il Ministero dell’Ambiente ed il Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno concesso il loro benestare, a condizione che fossero rispettate precise prescrizioni, atte a rendere compatibile lo sviluppo dello scalo con le esigenze del territorio circostante (decreto 677, del 4-11-2003. V.I.A. = Valutazione Impatto Ambientale). E’ un dato di fatto che la definizione delle curve isofoniche e delle zone di rispetto (comprese nelle sopra citate prescrizioni) non sono state ancora determinate.
Non si tratta di problemi irrilevanti, perché non bisogna dimenticare che l’aeroporto è situato a ridosso della città e questo è un dato reale, di cui non si può non tener conto!
Dal settembre 2009, poi, è stata attuata una nuova rotta che prevede una virata a sinistra dopo il decollo: ora gli aerei sfrecciano proprio sopra le nostre case!
Ci è stato spiegato che questo cambiamento avrebbe portato benefici ad 11.500 persone e che sarebbe diminuito il numero degli “esposti”!
Ebbene, quegli “esposti” siamo noi: noi che già prima subivamo le pesanti conseguenze dei decolli, ora siamo ancor più penalizzati!
Questo ci ha portato all’esasperazione: il rumore incessante degli aerei scandisce le nostre mattine, le nostre giornate, le nostre sere!
Abbiamo protestato, ma invano: gli appelli alle Istituzioni ed alla classe politica bergamasca non hanno avuto alcuna ricaduta positiva; anche il maggior quotidiano di Bergamo ha di fatto minimizzato il problema, riservando poco spazio alle nostre proteste.
Oggi Colognola è ancora, in teoria, un quartiere residenziale di Bergamo in cui, sempre in teoria, dovrebbe valere la zonizzazione acustica comunale, cioè il limite di 55 decibel.
In pratica, tuttavia, nella nostra zona il livello di inquinamento acustico è ben più alto, corrispondente a quello di una “zona di rispetto” (Così si definiscono le zone molto vicine agli aeroporti ed interessate da livelli di rumore più alti delle altre aree: in queste zone gli insediamenti abitativi sono sottoposti a vincoli ben precisi, quali ad esempio la possibilità di delocalizzazione, l’insonorizzazione degli edifici ed altre limitazioni che non cito per non annoiarvi ).
Per noi, nessuna tranquillità garantita, nessun diritto alla salute veramente preservato!
A Colognola circa 5.000 persone possono vivere nel rumore, possono essere svegliate alle 6 del mattino dal rombo degli aerei, possono sopportare 70 voli al giorno sulle loro teste, mentre lavorano, passeggiano, parlano al telefono, guardano la televisione, addormentano i loro bambini, cercano di godersi il fresco della sera…
A questi già gravissimi danni, si aggiunge un altro problema: quando saranno “finalmente” approvate le curve isofoniche, il nostro quartiere sarà quasi sicuramente destinato a diventare una “zona di rispetto” e, come è logico supporre, il valore degli immobili crollerà. Chi vorrà mai comprare una casa in un posto in cui non c’è mai pace?
Per salvaguardare gli interessi dell’aeroporto e di tutti coloro che ne favoriscono l’incessante sviluppo, si sacrificano gli “esposti”.
Evidentemente 5.000 cittadini hanno meno diritti degli altri: condannati al rumore, condannati a seri danni patrimoniali. (Mi sto riferendo a Colognola, ma ricordo che sono interessati al problema anche i quartieri di Campagnola e Malpensata, nonché i Comuni di Azzano S. Paolo e Stezzano: gli “esposti” sono ben più di 5.000!)
Gli sbandierati “benefici economici” derivanti dall’aeroporto li pagheremo noi: noi che paghiamo le stesse tasse degli altri cittadini, noi che eleggiamo e manteniamo come tutti gli altri la Pubblica Amministrazione, affinché tuteli i nostri diritti ed i nostri interessi.
Ora io mi chiedo: è possibile che un pezzo di città sia trasformato in “zona di rispetto”, con una decisione presa dall’alto e contro il volere degli interessati?
E’ possibile che un quartiere di Bergamo sia di fatto declassato e condannato alla decadenza, con gravissimi danni per coloro che vi abitano?
Infatti, non illudiamoci, chi potrà se ne andrà ad abitare altrove, chi resterà avrà una vita compromessa dal rumore ed una casa che non vale più i risparmi e, spesso, i mutui faticosamente pagati per decenni!
Precisiamo che noi non vogliamo la chiusura dell’aeroporto, ma esigiamo che esso sia compatibile con la salvaguardia del territorio circostante: una soluzione si può e si deve trovare!
Del resto, se i danni denunciati dagli abitanti delle zone a sud di Bergamo fossero veramente “irrilevanti” e semplicemente sovrastimati da chi protesta ( Forse perché troppo sensibili al rumore? Forse perché poco attenti alle “magnifiche sorti e progressive” del terzo aeroporto d’Italia?), per quale motivo si sarebbe fatto di tutto (e lo si è fatto!) per evitare al resto della città i problemi connessi allo sviluppo esponenziale di Orio al Serio?
Perché non si è deciso di “spalmare” le rotte, in modo che l’intera città si facesse carico delle ricadute negative, così come dei benefici economici dati dallo scalo?
Se invece, come è accaduto, si è scelto di limitare il numero degli “esposti” (…abbandonati alla ruota del convento?…), è indubbio che l’esposizione al rumore è un danno, un problema che deve essere limitato il più possibile.
E quale soluzione è stata trovata? Condannare una parte di Bergamo all’invivibilità, con buona pace di coloro che inneggiano ai primati di Orio ed ironizzano su chi protesta, mentre vivono e dormono tranquilli ( loro sì ), a distanza di sicurezza dal rombo degli aerei in decollo!
E’ questa la democrazia? Una maggioranza tutelata ed una minoranza sacrificata?
E’ questa la tutela da parte della Pubblica Amministrazione? Salvaguardare i diritti della maggioranza e lasciare che la minoranza non goda degli stessi diritti, della stessa qualità di vita?
Esaminate i dati di fatto, incontrovertibili.
Bergamo è la settima città per livelli di inquinamento: veramente c’è che crede che ciò sia ascrivibile solo al traffico automobilistico? (E gli aerei? Sfrecciano in cielo, è vero, ma le emissioni inquinanti vengono disperse nello spazio o ricadono sul territorio? Oppure anche questa è un’argomentazione capziosa?)
Bergamo è al secondo posto per incidenza di malattie tumorali. Non c’è da gioire.
Per fortuna si sta costruendo un nuovo, eccellente ospedale, ma perché non pensare anche ad una riorganizzazione dei modelli di sviluppo della città?
Perché non rimettere al primo posto il valore della salute, prioritario rispetto a qualsiasi interesse economico, come sostenuto dal dott. Remuzzi (20 giugno 2010, incontro pubblico sul futuro di Bergamo, organizzato da Bergamo-news)?
Cementificazione esasperata, inquinamento alle stelle, aeroporto in crescita senza tregua…
Non si sta operando un sopruso ai danni dell’ambiente e della qualità di vita?
Forse molti hanno esaurito la capacità di ribellarsi ai soprusi: una forma di rassegnata accettazione che trasforma i cittadini in sudditi: da protagonisti attivi della vita pubblica – come vorrebbe la Costituzione – in passivi spettatori di manovre economiche che non capiscono (o che forse capiscono molto bene) e che, comunque, si attuano a loro danno.
“Res publica”: cosa pubblica! A me sembra che non si possa parlare di “cosa pubblica” nel momento in cui una parte di cittadini è costretta a subire decisioni che non approva, che non vuole, che sono fortemente lesive nei suoi confronti.
Prego i concittadini, ma prima di tutto il Sindaco, di leggere con attenzione queste mie riflessioni: forse non è troppo tardi perché la gente ricominci a pensare che le Istituzioni sono state create per assicurare e difendere il bene di tutti, senza distinzioni tra serie A e serie B.
Adesso è sera, guardo i giardini davanti a casa mia: un tempo potevo ascoltare le loro parole verdi, nel buio. Ma ora la pace è interrotta da aerei in decollo che strappano via il silenzio e mi martellano la testa. Non credo che potrò sopportare a lungo questa situazione, che è destinata addirittura ad aggravarsi, a quanto si sente dire. Dovrò andare via da un luogo in cui ho trascorso 35 anni della mia vita: sradicata per la decisione di chi insegue solo un miope profitto. Penso che altri, in questo momento, stanno facendo le stesse riflessioni. Non si tratta di “4 gatti” (come dice chi vuole disconoscere la gravità del problema), ma di migliaia di persone, molte delle quali, purtroppo, hanno perso la forza di ribellarsi a chi gioca con la vita degli altri, a chi crede di poter stravolgere la mappa di una città con un semplice tratto di penna, a chi giudica senza farsi domande: nel silenzio della sua casa, lontano da qui.
Invito voi, cittadini di Bergamo, a considerate se tutto questo è giusto, moralmente e non solo legalmente.
Però, prima di esprimere un giudizio, fermatevi un attimo:
immaginate di esserci voi, nei nostri panni.
Grazie per l’attenzione, da parte di una cittadina di Colognola.

Gabriella Pesce
Mercoledi 7 Luglio 2010

http://www.bergamonews.it/lettere/articolo.php?id=28504
 
Altra lettera pubblicata, a due giorni di distanza dalla precedente.

Se conosco i miei polli, tra qualche giorni ci sarà un editoriale del direttore di Bergamonews. Stiamo un po' a vedere dove vogliono arrivare. Certo, la materia è scottante.


"Orio, la maggioranza non ha sempre ragione"

Gentile redazione,
immaginiamo un medico accusato da un cuoco di fronte a una giuria di bambini. Ai quali l’imputato prescrive medicine amare e diete, mentre il pubblico ministero li ingozza di manicaretti e dolci. Come voterà la giuria?
Questa similitudine (non mia) torna utile per la lettera della signora Pesce sull’aeroporto di Orio, e soprattutto per molti dei commenti dei lettori. La democrazia è un metodo: una procedura per garantire il maggior vantaggio, o il minor danno possibile, al maggior numero possibile di persone.
Ma la maggioranza non ha ragione solo perché è più numerosa: una decisione sbagliata o stupida resta tale anche se a volerla fosse il 99,9% o il 100% dei cittadini. La democrazia garantisce sulle procedure, non sulla sostanza delle decisioni, tant’è vero che ci sono ambiti in cui essa non è applicata: se a scuola i voti fossero decisi a maggioranza da studenti e professori, quante insufficienze si avrebbero?
Ovvietà? Non pare, almeno a leggere i commenti che liquidano qualsiasi uscita del comitato aeroporto ragionando (se si può dir così) che «noi siamo il 99,5%, voi del comitato lo 0,5%» (ma «noi» chi? Un tale commentatore chi rappresenta? Da chi ha avuto mandato di parlare a nome di tutti?).
Anche i malati di cancro o le persone ferite o uccise in incidenti stradali sono una piccola minoranza: dobbiamo smettere di finanziare la ricerca? Abolire i vigili e il codice della strada? I bambini stessi sono minoranza, e per giunta non votano: chiudiamo le scuole e risparmiamo soldi pubblici!
Fatti: Orio è diventato trafficatissimo in tempi piuttosto rapidi; Orio è in mezzo a una fitta conurbazione; il rumore dà problemi; è impossibile spostare l’aeroporto (chi lo vorrà?), almeno in tempi decenti.
Il compito dei politici, con o contro la maggioranza, è di fare tutto il possibile per tutelare la quiete e la salute: definire zone di rispetto e livelli massimi di rumore; erigere barriere di mitigazione dove possibile; porre limiti netti (e multe nettissime) ai voli; premere per ottenere decolli anche verso est, una pista allungata verso est e le zone meno abitate; incentivi per chi insonorizza la casa o si trasferisce altrove. E in Regione: completare il benedetto collegamento ferroviario Bergamo-Malpensa via Seregno; aprire Malpensa anche ai low-cost oggi centrati su Orio; premere per un accordo che distribuisca i voli fra Orio e Montichiari (stiamo ancora a rivaleggiare fra province del tutto indistinguibili?); collegare meglio Montichiari alle città vicine, nel tempo anche via ferrovia.
Insomma, nessuna decisione soddisfa tutti: i due compiti della democrazia sono eseguire la volontà della maggioranza e tutelare i diritti della minoranza. I diritti, se sono riconosciuti, non si possono abolire con un voto. Se no vige la dittatura della maggioranza, e lo sapeva bene chi usò l’immagine del medico e del cuoco.

http://www.bergamonews.it/lettere/articolo.php?id=28570
 
Continuo il mio aggiornamento sulla "campagna stampa" che da voce ai sempre più diffusi malumori nei confronti di Orio.

Insomma, le nuove rotte hanno placato le vecchie proteste ma ne hanno riaccese di nuove, da parte di chi pensava di farla franca ed invece se l'è ritrovata.....sopra la testa (la rotta, intendo).

Il dato interessante è che qualcuno comincia a scrivere che SACBO non ha mai dato seguito alle promesse di aprire il portafoglio per indennizzare le aree più colpite dai rumori. Forse, a breve, qualcuno scriverà anche che il problema è che non è mai stato concluso lo studio sull'impatto acustico e che, Comune di Bergamo per primo, nessun ente locale nei dintorni di Orio ha fatto il piano acustico.

Staremo a vedere.

da www.ecodibergamo.it del 5 agosto 2010

AAA svendesi case del Cassinone
Rumore di Orio: proteste a Seriate


«AAA svendesi case del Cassinone». La provocatoria protesta, contro il rumore causato da atterraggi e decolli dall'aeroporto di Orio, questa volta arriva da Seriate. Quella delle case in svendita, si legge in un comunicato,l è «un'occasione da prendere al volo! Il motivo? L'aeroporto di Orio al Serio aumenta il traffico aereo di decolli e atterraggi sulla pista est e l'impatto ambientale, acustico e di qualità dell'aria, è insopportabile».

Molti cittadini si sono rivolti al sindaco di Seriate per lamentare «gli assordanti disagi, in costante aumento. Avere un aeroporto alle porte della propria città è certo una comodità. Ma i cittadini e il Comune di Seriate - prosegue la nota - sinora hanno subito solo gravi disagi, tali da incidere sulla qualità della vita, più che godere di benefici».

«Oltre al danno la beffa. Da luglio - spiega il testo - il traffico aereo è aumentato. L'incremento è il risultato di una scelta di “sperimentazione” tecnica che prevede, tra un atterraggio e l'altro, un aumento dei decolli ad est sulla pista 10, il cui raggio di azione interessa il territorio seriatese. Secondo lo studio di impatto ambientale promosso da Enav (Ente Nazionale Assistenza al Volo) si stima un aumento almeno del 10% rispetto al volato reale odierno. Ma questo è da verificare».

«Per gli abitati del Cassinone - prosegue il comunicato - si traduce in decolli e atterraggi triplicati. Il sindaco ha richiesto i dati ufficiali relativi ad atterraggi e decolli del mese di luglio. Si è in attesa di riceverli. Dai dati di valutazione del rumore aeroportuale giornaliero di giugno 2010 (reperiti dal sito dell'aeroporto), Seriate ha il livello più alto, che va da 64,5 decibel a 69,3 decibel».

«A dispetto di altri comuni limitrofi, come Bergamo, Seriate non è socio dell'aeroporto pertanto non gode dei dividendi da usare a favore dei cittadini, per contrastare i disagi subiti. Inoltre non sono ancora stati realizzati gli interventi promessi da Sacbo per insonorizzare gli alloggi soggetti all'impatto acustico».

«Seriate - cvonclude il comunicato - non vuole frenare lo sviluppo di uno scalo aeroportuale nazionale di notevole importanza per il territorio bergamasco, con conseguente impatto positivo per l'indotto dei posti di lavoro, ma il sindaco, Silvana Santisi Saita, a nome dei cittadini, chiede all'azienda aeroportuale e agli enti competenti di non considerare di serie B i residenti del Cassinone e l'intera cittadinanza di Seriate».
 
Una volta le vecchie sid davano fastidio agli abitanti X. Poi le nuove sid han dato fastidio agli abitanti Y. Adesso li mandano per 10 e rompono agli abitanti Z.

Buon divertimento con le equazioni :D
 
Una volta le vecchie sid davano fastidio agli abitanti X. Poi le nuove sid han dato fastidio agli abitanti Y. Adesso li mandano per 10 e rompono agli abitanti Z.

Buon divertimento con le equazioni :D

E' pur vero che il calcolo matematico dice che le nuove danno fastidio ad un numero inferiore di abitanti rispetto a quelle vecchie.
 
A proposito delle nuove rotte vorrei fare due considerazioni.

Una prima è che la virata è molto bella da vedere da terra, molto meno divertente la prima volta che la si fa a bordo...abituato alla vecchia rotta, molto più morbida, la repentina virata stretta ancora a quota molto bassa, è piuttosto soprendente.

La seconda è che noto diversi aerei che la "allungano" un po'. La spiegazione non è molto tecnica, mi rendo conto, ma (giusto per intenderci) alcuni virano un po' più alti e quindi più a est rispetto al punto previsto.

Propio come a New York con la Canarsie Departure del Concorde: per pista 31L avrebbero dovuto sorvolare solo la Jamaica Bay subito dopo una virata a sinistra (magnifica da vedere) subito dopo avere staccato, per evitare le case sulla riva. Ovviamente non andava sempre così...

Comunque fa sempre impressione... :D
http://www.youtube.com/watch?v=qr8s4zbd39M&feature=related
 
«Troppi voli e troppo rumore»
Seriate pronto a dar battaglia a Orio

eco.bg.it

«Non ce la fanno più a Cassinone e io voglio denunciare questa grave situazione». Il sindaco di Seriate Silvana Saita interviene sulla dibattuta questione dell'inquinamento acustico provocato dall'aeroporto di Orio al Serio. Un problema molto sentito dai suoi cittadini e condiviso dai gruppi consiliari di minoranza che per il prossimo consiglio comunale - presumibilmente in programma lunedì 30 agosto - hanno preparato un fascicolo sul problema.

I documenti non mancano: un ordine del giorno presentato dai gruppi Pd- Idv e Rifondazione Comunista, una mozione e un'interpellanza presentate dalla lista civica Albatro, oltre a uno studio approfondito sull'aeroporto curato dal consigliere comunale Paolo Finazzi del Pd. Tutti testi che contestano la scelta dello scalo bergamasco di sperimentare il decollo di numerosi aerei in direzione est, sopra Cassinone, «voli che si aggiungono - spiegano - al già preoccupante numero di atterraggi».

Secondo Pd, Idv, Rifondazione e lista Albatro «la parte sud del nostro territorio comunale si trova esposta a livelli di rumore elevatissimi: la centralina di Via Basse (dati aggiornati a giugno 2010) registra valori di rumore intorno a 67,5 decibel Lvaj, che sono anche cinque volte superiori a quelli previsti dalla zonizzazione acustica comunale e ampiamente al di sopra della soglia di rischio della salute».

Da qui la richiesta «di adottare con urgenza gli opportuni provvedimenti a tutela della salute dei residenti nella zona sud di Seriate, in particolare del Cassinone, con specifico riferimento a scuole, asili e parchi pubblici», ma anche di «esigere la definizione delle zone di rispetto e la realizzazione degli interventi atti a limitare i danni alla salute dei cittadini».

http://www.ecodibergamo.it/stories/...aerei_sucassinonescuotonolapoliticaseriatese/
 
...spunta anche l'avvocato Taormina.

Bergamo - Dopo aver curato la questione Ciampino, il noto legale sarà venerdì all'assemblea a Colognola per seguire le pratiche relative a Orio.
Aeroporto, il Comitato si affida all'avvocato Taormina

da www.bergamonews.it


Il Comitato aeroporto Bergamo chiama l'avvocato Carlo Taormina per difendersi dai rumori e dall'inquinamento dell'aeroporto. E l'avvocato risponde: ci sarà venerdì 5 novembre alle 21 all'assemblea convocata all'ex chiesa di San Sisto a Colognola.
Perché proprio il noto legale? Perché è lui ad aver seguito le vicende di Ciampino, lo scalo romano che, dopo una serie di proteste e di controlli sulle emissioni e le malattie nelle località vicine, ora verrà ridimensionato nei voli che passeranno da 160 al giorno a 60.
Il comitato orobico, di cui fanno parte residenti in vari quartieri di Bergamo e dei paesi della fascia più "sensibile" all'aeroporto che conta 180 movimenti quotidiani (tra decolli e atterraggi), ha pensato dunque di farsi sostenere e tutelare da Carlo Taorrmina, che ha visionato tutti i documenti e le pratiche riguardanti lo scalo di Orio e che venerdì dirà la sua ai cittadini in assemblea. Poi si deciderà se adire alle vie legali, con causa penale o più probabilmente civile, spiega Gianluigi Mologni del Comitato, che però aggiunge: "C'è una differenza sostanziale tra quanto è successo a Ciampino e quanto succede a Bergamo: che là i residenti erano sostenuti dagli amministratori pubblici, da noi invece questo non capita".
 
...è stato uno spettacolo: meglio che da Vespa!!

Orio: Taormina guida la protesta
Ministero Infrastrutture nel mirino

da www.ecodibergamo.it del 6 novembre 2010


Venerdì sera, nell'Auditorium gremito di San Sisto, il famoso avvocato e professore Carlo Taormina ha spiegato ai cittadini di Colognola la strada della battaglia legale contro l'aeroporto di Orio. «Bisogna colpire al centro cominciando dal ministero delle Infrastrutture "per la sistematica violazione di norme e regolamenti"»

Non c'è la volontà di contrastare lo sviluppo dell'aeroporto e dell'economia bergamasca, ma bisogna preservare il bene fondamentale della salute dei cittadini. Le parole sono sempre di Taormina che ha accusato chi ha pensato soltanto a far soldi senza pensare alle leggi da rispettare.

Ed è andato decisamente all'attacco: del ministero, da mettere in mora chiedendo di agire entro 30 giorni. «Ma bisogna essere compatti, senza divisioni interne», ha raccomandato Taormina che ha già pronti gli atti ma chiede che vengano sottoscritti da più persone possibile, per dare maggiore forza all'azione. E a fine serata, oltre 150 persone si sono dette disponibili a mettere la propria firma
 
"C'è una differenza sostanziale tra quanto è successo a Ciampino e quanto succede a Bergamo: che là i residenti erano sostenuti dagli amministratori pubblici, da noi invece questo non capita".

Gli amministratori pubblici di Bergamo e dintorni non hanno terreni da edificare?
 
Ricordiamo che l'avvocato Taormina, da parlamentare di Forza Italia, dichiarò (La Repubblica 26/09/2003):
"Sto dando un annuncio serio, darò le dimissioni da deputato nei prossimi giorni. Attraverso i diversi processi indicati da Repubblica e per i miei rapporti con personaggi come D'Andria, Fracassi, Di Bari e anche Francesco Pazienza, tutti collegati dall'immaginario collettivo a servizi segreti deviati e a truffe e riciclaggio internazionali, sono riuscito a raggiungere l'obiettivo di mettere la Commissione Telekom Serbia di essere oggetto di una polpetta avvelenata. Mi assumo tutte la responsabilità di personaggi che chiamando in causa Prodi, Dini e Fassino li hanno gravemente calunniati;"


Non c'era nessun altro avvocato a cui rivolgersi?