Orio al Serio: Niente aereo perché ha la pelle gialla"


Endeavour

Bannato
9 Ottobre 2009
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"Niente aereo perché ho la pelle gialla" Il ministro: "L'Enac faccia chiarezza"

La lettera
Ecco il testo dell'e-mail inviata da Yoon Cometti, cittadino italiano di origini coreane, a Repubblica.it

Spettabile redazione,

mi chiamo Yoon Cometti (in arte Yoon C. Joyce) e sono un attore di origini coreane adottato ancora in fasce da genitori bergamaschi. Ho recitato in film come "Gangs of New York" di Martin Scorsese, "Ti amo in tutte le lingue del mondo" di Leonardo Pieraccioni, "Cemento armato" Marco Martani. Ma stavolta vi scrivo per raccontare un episodio avvenuto all'aereoporto di Orio al Serio (Bergamo) di cui vorrei la gente sapesse, perché fatti del genere sono davvero deplorevoli.

In data 27 Aprile 2010 mi reco in aeroporto con destinazione Roma, dove devo incontrare un produttore. Parto la sera prima dell'appuntamento per sicurezza. Già al metal detector incappo nella prima noia quando la guardia addetta al controllo vedendomi comincia a fare dei versi alla Bruce Lee e a ripetere "Liso, liso, saionara, saionara" a mo' di sfottò. Io infastidito rispondo in bergamasco e lui viene colto di sorpresa.

Alle 21,30 sono in coda per imbarcarmi. Quando giungo al banco, il ragazzo che sta al terminale mi osserva facendo una smorfia, e mentre le altre persone erano state fatte passare senza verifiche scrupolose al biglietto, al mio turno l'addetto prende la mia carta di identità, controlla che la foto corrisponda alla faccia e controlla meticolosamente i dati. Poi mi fa notare che anziché "YOON COMETTI", sul biglietto (emesso dalla Ryanair) c'è scritto "YOON COGNOME". Io non me ne ero accorto, evidentemente al momento della prenotazione il computer ha commesso un piccolo errore, ma da una veloce verifica i dati della carta di identità nonché quelli della carta di credito corrispondevano. Malgrado questo l'addetto dice he non posso salire a bordo, perché nessuno gli garantiva che il tizio il cui nome era riportato sul biglietto, ovvero Yoon Cognome, corrispondesse a me.

Faccio notare che ho un impegno importante, la collega suggerisce di aggiungere il cognome a penna, non avrebbe comportato nulla di grave, ma lui è irremovibile. Mi arrabbio e chiedo di parlare con un direttore o con qualcuno, loro mi ridono in faccia aggiungono che non avrei ricevuto alcun rimborso. Fanno chiudere le porte. Ormai l'aereo parte, io rimango basito, loro mi invitano ad andarmene altrimenti avrebbero chiamato la polizia.

A questo punto me ne vado. Cerco il primo treno e alle 5 parto dalla stazione di Bergamo da cui prendo la Freccia Rossa per Roma e pur non avendo praticamente dormito sbrigo i miei impegni. La sera infine mi imbarco dall'aereoporto di Ciampino con il biglietto di ritorno con la medesima intestazione - "YOON COGNOME" - ma stavolta la ragazza al banco lo guarda e senza dire nulla mi fa salirere. Tornato a casa, ho strappato il biglietto, (che era rimasto in mio possesso) preso ancora dalla rabbia, ma poi l'ho ricomposto e ho pensato di allegarlo a questa lettera.

Racconto questo episodio per denunciare il clima di razzismo che c'è nel nostro Paese: quando ero bambino, e ne ero già vittima per il colore della mia pelle (ho subito pesanti pestaggi) si trattava di un razzismo ignorante; adesso è ancora peggiore, perché è diventato un razzismo consapevole. E se la prima volta che mi sono sentito chiamare "sporco muso giallo" avevo 14 anni, ed ero a Bergamo, lo scorso anno è andata peggio: ho cercato casa in affitto in città, ma tutti me l'hanno negata. Pensate che i proprietari mi spiegavano il loro "no" dicendo cose tipo "non vorrei che si formassero dei ghetti cinesi".

Cordiali saluti,
Yoon C. Joyce

La replica dell'aeroporto
E' affidata a una nota dell'ufficio stampa di Sacbo, società di gestione dell'aeroporto di Bergamo. Che, oltre a respingere ogni accusa di discriminazione, ricorda come "il rispetto delle norme che presiedono alla sicurezza è una prerogativa di tutti gli aeroporti", quindi "l'identificazione del passeggero" è "un atto dovuto". Nel caso specifico, spiega l'ufficio stampa, "il signor Yoon Cometti si è presentato al gate alle ore 22,09, a imbarco già chiuso", mentre l'orario entro cui "avrebbe dovuto presentarsi era fissato alle 21,45 come riportato sulla carta d'imbarco".

Secondo Sacbo, due addetti al gate hanno "suggerito" al passeggero di effettuare il cambio del nominativo per avere la possibilità di essere riprotetto sul volo successivo dell'indomani mattina. "Mai - spiega la nota - avrebbero potuto suggerire di apporre a penna il cognome mancante in quanto procedura inammissibile".
"Il passeggero - conclude l'ufficio stampa - è stato assistito con la consueta professionalità ed educazione dal personale Sacbo che, dopo aver ribadito le ragioni e le alternative possibili, lo ha invitato a lasciare il terminal partenze dove, a conclusione delle operazioni di imbarco, non è consentito sostare".

Il ministro: "L'Enac faccia chiarezza"
Attraverso una nota del suo ufficio stampa, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli fa sapere di avere "invitato l'Enac a compiere gli accertamenti del caso". Se quanto raccontato a Repubblica.it da Yoon C. Joyce sarà confermato, Matteoli chiede all'Ente per l'aviazione civile di provvedere "alle dovute sanzioni nei confronti dei responsabili".
 
E' di qualche giorno fa... non ricordo se l'ho postata anche io. Se si, allora è stata tolta.
In ogni caso sarebbe un episodio vergognoso se confermato.
 
ho bisogno di un'informazione importate sui documenti di imbarco e oggi ho provato tutto il giorno ha chiamare la SACBO per parlare con un operatore, oltre a spendere un sacco di soldi perchè il telefono è a scelta multipla come si preme l'opzione 6 (per parlare con un operatore) la chiamata va automaticamente in occupato!

Che servizio scadente che offrono a Bergamo.

Se qualcuno mi vuole aiutare mi può mandare un MP

grazie sky3boy
 
L'addetto di scalo può essere stato veramente scortese e mi dispiace per il passeggero ma ha fatto il suo lavoro, la IATA prevede un massimo di 3-4 lettere sbagliate nel cognome sulla carta d'imbarco e cambiare il cognome a penna è ILLEGALE. Se il passeggero avesse subito un controllo a Roma cosa molto improbabile visto che si tratta di un volo nazionale l'addetto della sacbo avrebbe dovuto pagare con molta probabilità una multa a tre zeri nonchè un richiamo da parte della sua azienda.
 
L'addetto di scalo può essere stato veramente scortese e mi dispiace per il passeggero ma ha fatto il suo lavoro, la IATA prevede un massimo di 3-4 lettere sbagliate nel cognome sulla carta d'imbarco e cambiare il cognome a penna è ILLEGALE. Se il passeggero avesse subito un controllo a Roma cosa molto improbabile visto che si tratta di un volo nazionale l'addetto della sacbo avrebbe dovuto pagare con molta probabilità una multa a tre zeri nonchè un richiamo da parte della sua azienda.

Esatto ! Io nell'articolo non ci trovo niente di razzista ! Mi dispiace per il signore che ha subito da piccolo pestaggi... ma non può usare la parola razzismo per questo fatto !
I due dipendenti però potevano evitare certi gesti e sfottò !
 
Ultima modifica:
L'addetto di scalo può essere stato veramente scortese e mi dispiace per il passeggero ma ha fatto il suo lavoro, la IATA prevede un massimo di 3-4 lettere sbagliate nel cognome sulla carta d'imbarco e cambiare il cognome a penna è ILLEGALE. Se il passeggero avesse subito un controllo a Roma cosa molto improbabile visto che si tratta di un volo nazionale l'addetto della sacbo avrebbe dovuto pagare con molta probabilità una multa a tre zeri nonchè un richiamo da parte della sua azienda.

QUOTO. Porre l'accento sul colore della pella fa molto comodo, come difesa d'ufficio, ai non europei.
In America si è arrivati persino a sbeffeggiare questo fenomeno vittimista. Se sei nel torto lo sei e basta. L'accanimento può essere razzismo, ma qui non c'è accanimento.

Comunque ne avevamo già parlato qualche giorno fa...
 
Il buon senso è il rispetto della legge, che è condizione fondamentale per una piena sicurezza in campo aeronautico.
 
è solo una questione di presentazione all'imbarco.
le versioni divergono di 40' e non è poco.
secondo lui si è presentato 15' prima , secondo la SACBO 25' dopo.
 
QUOTO. Porre l'accento sul colore della pella fa molto comodo, come difesa d'ufficio, ai non europei.
In America si è arrivati persino a sbeffeggiare questo fenomeno vittimista. Se sei nel torto lo sei e basta. L'accanimento può essere razzismo, ma qui non c'è accanimento.

Porrei l'accento su questo passaggio della lettera: "Già al metal detector incappo nella prima noia quando la guardia addetta al controllo vedendomi comincia a fare dei versi alla Bruce Lee e a ripetere "Liso, liso, saionara, saionara" a mo' di sfottò."
Se questo non è razzismo è quanto meno un comportamento becero e ottuso.
 
Sì, ma quello nulla a che vedere con il mancato imbarco. E' un atteggiamento riprovevole...L'avevo già detto nell'altro thread.
 
Porrei l'accento su questo passaggio della lettera: "Già al metal detector incappo nella prima noia quando la guardia addetta al controllo vedendomi comincia a fare dei versi alla Bruce Lee e a ripetere "Liso, liso, saionara, saionara" a mo' di sfottò."
Se questo non è razzismo è quanto meno un comportamento becero e ottuso.

Quoto.
 
Il buon senso è il rispetto della legge, che è condizione fondamentale per una piena sicurezza in campo aeronautico.

si.. ma paraculeggiare il passeggero dai tratti somatici diversi, esprimendo soltanto la propria dolomitica ignoranza (dolomitica in senso geologico e non geografico) non credo sia fondamentale per la sicurezza aeronautica.
 
Porrei l'accento su questo passaggio della lettera: "Già al metal detector incappo nella prima noia quando la guardia addetta al controllo vedendomi comincia a fare dei versi alla Bruce Lee e a ripetere "Liso, liso, saionara, saionara" a mo' di sfottò."
Se questo non è razzismo è quanto meno un comportamento becero e ottuso.

Questa è la sua versione, occorrerebbe accertare se è andata così o no.
 
Lo avevo gia scritto nell altro post e lo ribadisco. Il passeggero ha dimostrato la propria identità e di aver pagato il biglietto. Se i tempi ne consentivano la verifica,e trattandosi di un volo nazionale per il quale l idenficazione assolve solo a finalità di pubblica sicurezza ( se vado da Roma a Milano in treno non vengo identificato) il comportamento degli addetti al gate e' inqualificabile. Quantomeno per non aver dimostrato quel comportamento " customer oriented" necessario ad ogni soggetto che ha rapporti col pubblico... E quanto sopra, indipendentemente da caratteri di razzismo.. Io faccio l imprenditore, e se un cliente acquistasse un mio servizio, ed un mio dipendente lo trattasse così, provate ad indovinare cosa farei?
 
Sì, ma quello nulla a che vedere con il mancato imbarco. E' un atteggiamento riprovevole...L'avevo già detto nell'altro thread.

infatti i due aspetti che emergono dalla vicenda perlomeno come e' riportata, vanno nettamente distinti.

mescolandoli, non e' facile discuterli

e non aiuta nemmeno il titolo ad effetto "Niente aereo perche' ho la pelle gialla"
 
è solo una questione di presentazione all'imbarco.
le versioni divergono di 40' e non è poco.
secondo lui si è presentato 15' prima , secondo la SACBO 25' dopo.

mi quoto per ribadire che le versioni sono talmenti differenti su elemento essenziale (l'orario di presentazione) che non credo sia possibile esprimere alcun commento di merito su ogni altro aspetto della vicenda.
SACBO è chiara, il passseggero si è presentato ad imbarco chiuso.

lui potrebbe essersi effettivamente presentato tardi , mentre certamente aveva problemi con il proprio titolo di viaggio e doveva prestare maggiore attenzione.

Se si aggiunge il fatto che, vista la professione svolta, ogni pubblicità gratuita è una manna dal cielo, non credo si debba ulteriormente "sfrugliare" la questione in assenza di una versione terza.